giovedì 8 Maggio 2025
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Crollo ponte Morandi, arrestato l’ex Ad di Autostrade: “Era consapevole dei rischi”

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Il Gip di Genova ha disposto 6 misure cautelari nei confronti di ex vertici e di attuali manager di Autostrade per l’ Italia, nell’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi. Ai domiciliari l’ex Ad di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci, e Michele Donferri Mitelli e Paolo Berti, rispettivamente ex responsabile manutenzioni e direttore centrale operativo dell’azienda. Mentre per altri tre dirigenti è scattata l’interdizione.  Secondo il giudice gli imputati erano consapevoli dei difetti di costruzione e del potenziale pericolo per la sicurezza stradale, con rischio cedimento nelle giornate di forte vento . In particolare, è emersa la consapevolezza di difetti progettuali e la sottostima dell’azione del vento, nonché dell’utilizzo di alcuni materiali per l’ancoraggio a terra non conformi alle certificazioni europee e scarsamente performanti.

Il ponte Morandi crollò il 14 agosto 2018, provocando 43 vittime tra le persone a bordo dei mezzi che transitavano sul ponte e tra gli operai al lavoro nella sottostante isola ecologica dell’Amiu, l’azienda municipalizzata per la raccolta dei rifiuti.

Strage jihadista in Mozambico: 50 persone sgozzate, donne e bambini rapiti

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Militants of al Shabaab train with weapons on a street in the outskirts of Mogadishu, November 4, 2008. The violence in Somalia has killed nearly 10,000 civilians since the start of 2007 and forced more than a million from their homes, triggering a humanitarian crisis that aid workers say is one of the worst -- and most neglected -- in Africa. REUTERS/Feisal Omar (SOMALIA) - RTXA8JZ

In 3 giorni di violenze più di 50 persone sono state decapitate nel nord del Mozambico, nella provincia di Cabo Delgrado. Jihadisti hanno attaccato villaggi nei distretti di Miudumbe e Macomia uccidendo persone, sequestrando donne e bruciando case.

È dal 2017, quando è cominciata la guerra non dichiarata tra soldati mozambicani e jihadisti di Al-Shabaab, che le violenze continuano senza interventi concreti da parte del governo. Da allora sono state uccise oltre 2.000 persone, in 300.000 sono fuggiti e 712.000 ridotti in condizioni di indigenza.

Amazon penalizza i piccoli venditori: la Commissione Europea apre un’indagine

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La Commissione europea ha aperto un caso di concorrenza sleale nei confronti di Amazon, per il sospetto che siano state violate le norme antitrust dell’Ue. L’Europa, in particolare, contesta il fatto che il colosso eviti i normali rischi della concorrenza. In qualità di fornitore di servizi di mercato, Amazon, ha accesso a dati aziendali non pubblici. I risultati preliminari della Commissione mostrano che questi ultimi fluirebbero direttamente negli algoritmi dell’azienda, che li utilizzerebbe per calibrare offerte e strategie a discapito dei venditori stessi. Se confermato, ciò violerebbe l’articolo 102 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), che vieta l’abuso di una posizione dominante sul mercato.

È già iniziata la battaglia per internet 6G: la Cina avvia la sperimentazione

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La Cina ha inviato in orbita il primo satellite sperimentale dedicato alle telecomunicazioni 6G. Il satellite (Tianyan 05) della University of Electronic Science and Technology, è stato spedito in orbita grazie al razzo vettore, decollato dal Taiyuan Satellite Launch Center, il 6 novembre. Sfrutterà lo spettro terahertz ad alta frequenza per trasmettere i dati, con grandi vantaggi in termini di velocità di trasmissione e di facile integrazione delle comunicazioni.

La rete di sesta generazione, secondo i dati cinesi, potrebbe raggiungere la velocità di 1 Terabyte al secondo (TBps), circa 8mila volte più veloce del 5G. La Cina punta al 2030 come data ipotetica per il rilascio della rete e si trova davanti a tutti per la corsa al 6G.

WWF: abolire gli allevamenti intensivi o abituarsi alle pandemie, non ci sono alternative

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Dopo l’avvio dell’abbattimento di 17 milioni di visoni, per impedire la diffusione di un ceppo mutato di Covid-19, il WWF ricorda alla Danimarca che senza l’abolizione degli allevamenti intensivi ci si dovrà abituare alle pandemie. I visoni, infatti, presentano recettori di membrana simili a quelli umani, che li rendono sensibili all’infezione. Inoltre, come già accaduto nel 2003, 2009 e 2012 per l’influenza aviaria e suina, animali tenuti in condizioni intensive e disumane, diventano focolaio di malattie zoonotiche (trasmesse dagli animali all’uomo).

Come se non bastasse, produrre foraggio per gli allevamenti in questione, distrugge interi ecosistemi naturali. La deforestazione favorisce il contatto con nuove specie selvatiche e relativi patogeni, che giungendo in contesti affollati, possono facilmente infettare l’uomo.

Nagorno: l’Armenia capitola e firma la pace con l’Azerbaigian tra la rabbia popolare

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Si è conclusa dopo 60 giorni di combattimenti la guerra tra Armenia e Azerbaigian per il controllo della regione contesa del Nagorno-Karabakh, i due contendenti hanno firmato un cessate il fuoco totale ieri sera a Mosca, al cospetto del presidente russo Putin. L’accordo, di fatto, è una capitolazione dell’Armenia e sancisce la vittoria militare dell’Azerbaigian, che potrà tenere i territori conquistati sul campo. L’esercito azero, sostenuto e armato dalla Turchia, aveva già conquistato la seconda città  della regione – Shushi – ed era alle porte della capitale Stepanakert. La pace sarà “assicurata” dalla presenza di una forza militare di interposizione russa, già entrata a Stepanakert, e probabilmente anche da militari turchi.

Il Nagorno-Karabakh è una regione dell’Azerbaigian – abitata al 90% da armeni – ma fino all’inizio della guerra era l’Armenia a controllarne di fatto il territorio, che aveva conquistato nel conflitto seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica. Il nuovo accordo di pace ribalta la situazione e riporta la regione sotto il controllo azero, con le truppe armene che hanno solo pochi giorni per ritirarsi. Dopo la firma dell’accordo, migliaia di cittadini armeni si sono riuniti per protesta fuori dal palazzo del governo armeno, a Erevan, un centinaio di loro ha fatto irruzione danneggiando inferociti hanno fatto irruzione nella sede del governo armeno, a Erevan occupando l’aula. Lo stesso premier armeno,  Nikol Pashinyan, ha ammesso che si è trattato di un “accordo estremamente doloroso”, mentre l’omolozo azero, Ilham Aliyev, si è presentato esultante di Tv parlando di un accordo che rappresenta una capitolazione totale degli armeni. Oltre gli eserciti e gli interessi geopolitici ora restano sul campo quasi 150mila persone, gli abitanti del Nagorno-Karabakh, nella quasi totalità armeni che temono di dover partire profughi.

La banca dell’Unione Europea ha finanziato progetti contro i diritti umani

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La Banca europea per gli investimenti, finanziata dall’UE, ha utilizzato il denaro dei contribuenti per sostenere progetti legati a presunte violazioni dei diritti umani, in Africa e in Asia. Il rapporto dell’organizzazione non governativa Counter Balance e della CEE Bankwatch Network, ha accusato la BEI di mancanza di trasparenza e di incapacità di valutare l’impatto dei suoi finanziamenti. L’inchiesta ha evidenziato che in Georgia alla diga di Nenskra, oltre alla biodiversità e alle minacce legate alla realizzazione dell’opera, la BEI non ha rispettato i diritti delle popolazioni indigene. Inoltre, ha finanziato la costruzione di una strada in Kenya, con conseguente sgombero forzato di oltre 100 persone da parte della polizia armata.

I primi due passeggeri hanno viaggiato sul treno supersonico a levitazione magnetica

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Virgin Hyperloop è stata la prima azienda ad aver condotto un test, su un tracciato privato di 500 metri nel deserto a nord di Las Vegas, con due uomini a bordo. Hyperloop è una tecnologia che permette il trasporto tramite levitazione magnetica, a velocità fino ad un massimo di circa 1200 chilometri orari. I due volontari si sono seduti all’interno di una capsula decompressa (ribattezzata Pegasus o XP-2) e hanno percorso il breve tragitto in 6,25 secondi, ad una velocità di 172,2 chilometri orari.

Sono diverse le aziende al lavoro sull’idea, nata nel 2012 dalla mente del patron di Tesla, Elon Musk. Se Hyperloop funzionasse come promesso, i tempi di spostamento potrebbero ridursi enormemente rispetto a quelli attuali. Andare da Los Angeles a San Francisco sarebbe possibile in meno di 30 minuti. Fantasticando, in Italia, si ipotizza che la tratta da Milano Cadorna a Malpensa possa essere percorsa in soli 10 minuti.

Joe Biden presidente Usa: ecco cosa cambia per il mondo e l’ambiente

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Gli Stati Uniti hanno un nuovo presidente e le sue scelte future, come sempre, avranno ripercussioni sull'Europa e il mondo intero. Dopo le elezioni più contestate della recente storia americana e dopo la fine della presidenza di Donald Trump è quindi tempo di chiedersi, cosa cambierà per il pianeta con Joe Biden presidente?
Una buona notizia dovrebbe riguardare la lotta contro il cambiamento climatico. Trump aveva ritirato gli Usa dagli accordi di Parigi (che impegnano le nazioni a ridurre le emissioni inquinanti), aveva rilanciato le attività di estrazione di petrolio, le centrali a carbone ...

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Covid, i piani globali per rilanciare l’economia peggioreranno la crisi climatica

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La prospettiva di una ripresa verde globale dalla pandemia di coronavirus è in bilico. Lo afferma l’inchiesta pubblicata dal Guardian. Almeno 18 delle più grandi economie del mondo, infatti, versano denaro nei combustibili fossili, per evitare una recessione peggiore di quella già in atto.

Solo 4 paesi (Francia, Spagna, Regno Unito e Germania) e l’UE stanno pompando fondi di salvataggio in sforzi a basse emissioni di carbonio. All’altro estremo della scala, la Cina e gli USA che stanno affrontando il problema con, rispettivamente, lo 0,3% e l’1% dei loro pacchetti previsti per progetti verdi. Entrambe fondamentali per il raggiungimento della ripresa. L’elezione di Joe Biden, tuttavia, ha il potenziale per poter trasformare la ripresa: gli USA potrebbero superare l’UE come investimenti a basse emissioni di carbonio.

I Paesi sono anche in ritardo rispetto agli accordi di Parigi sul clima. L’Agenzia internazionale dell’energia ha calcolato che si stanno pianificando tagli alle emissioni solo del 15% rispetto alle riduzioni necessarie per raggiungere gli obbiettivi previsti.