lunedì 17 Novembre 2025
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64 anni fa nasceva Cosa Nostra: una storia “troppo” italiana

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Esattamente 64 anni fa veniva alla luce Cosa Nostra palermitana, la più famosa e potente organizzazione mafiosa del 20’ secolo, ancora oggi in piena attività. Una creatura che ha attraversato la storia repubblicana, evolvendosi e trasformandosi dal punto di vista strutturale, politico, economico e strategico. La cornice della sua fondazione è costituita da una serie di incontri, avvenuti tra il 12 e il 16 ottobre 1957 all’hotel delle Palme di Palermo, fra uomini d’onore di alto calibro provenienti dagli Stati Uniti d’America, tra cui Lucky Luciano, Frank Carrol e Joseph Bonanno, ed i mafiosi c...

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Indonesia: 11 ragazzi annegano durante gita scolastica

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In Indonesia, undici studenti di una scuola media sono annegati nelle acque del fiume Cileueur, situato nella provincia di Giava Occidentale. Lo riportano alcuni media locali, i quali precisano che 150 studenti stavano partecipando alla bonifica del fiume e che ad un certo punto 21 di loro, per motivi ancora non totalmente chiari, sono caduti in acqua. Di questi ultimi, 11 hanno appunto perso la vita, mentre altri 10 sono stati tratti in salvo dai soccorritori. Le autorità, inoltre, hanno fatto sapere che nessuno di loro indossava dispositivi salvagente.

Yemen, una petroliera abbandonata è a rischio sversamento

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Nel mar Rosso, non lontano dalle coste dello Yemen, c’è una petroliera abbandonata dal 2015. Contiene 1,1 milioni di barili di greggio e si sta progressivamente corrodendo. Se lo sversamento dovesse avvenire, l’85% della pesca yemenita sarebbe a rischio, così come il commercio a causa dell’inevitabile chiusura dei porti. Inoltre, circa 10 milioni di persone potrebbero trovarsi senza acqua potabile. A lanciare l’allarme, uno studio pubblicato su Nature Sustainability. La petroliera in questione ha anche un nome: Safer. Esattamente, si trova a poco meno di 9 km dalla costa yemenita ed è lì, oltre a tenerci sulle spine, anche per ricordare quello che è stato definito uno dei peggior disastri umanitari della storia. La nave cisterna, infatti, è lasciata a se stessa nel Mar Rosso proprio come diretta conseguenza della Guerra Civile yemenita del 2015.

La possibilità di una fuoriuscita è sempre più probabile. La Safer, visibilmente in rovina – avvertono i ricercatori – è a scafo singolo, il che significa che anche una singola rottura causerà lo sversamento del combustibile direttamente in mare. Gli scienziati hanno quindi simulato come potrebbe evolvere un’eventuale fuoriuscita, nonché i suoi possibili impatti. Premesso che lo Yemen importa tra il 90 e il 97% del suo carburante e il 90% delle sue scorte di cibo, in primo luogo, la vicinanza delle petroliera ai principali porti di Hudaydah e Salif comprometterebbe il 68% degli aiuti umanitari destinati al paese. Se il greggio dovesse sversarsi, infatti, sarebbe inevitabile la loro chiusura. Pertanto, l’ingresso di rifornimenti verrebbe gravemente limitato. La fuoriuscita prevista, inoltre, minaccia anche l’approvvigionamento di acqua potabile. Il petrolio potrebbe infatti contaminare gli impianti di desalinizzazione allineati lungo la costa a nord della Safer, interrompendo così la fornitura di acqua all’intera regione.

Ma anche la pesca yemenita, da cui dipendono oltre 1,7 milioni di persone, sarebbe a rischio. Il settore ittico, fino a prima dell’inizio del conflitto, era la seconda maggiore esportazione dello Yemen. Ed ancora oggi, per un paese sull’orlo della carestia, continua a rappresentare una fonte di reddito e sicurezza alimentare. Inoltre, l’inquinamento che ne deriverebbe, minaccerebbe l’ecosistema marino, oltreché la salute pubblica. Gli sversamenti di petrolio, direttamente e indirettamente, causano infatti una serie di complicazioni, variabili dai sintomi psichiatrici a quelli respiratori. Un ulteriore fattore aggravante, in particolare, considerando le risorse insufficiente del sistema sanitario yemenita. Inutile dire poi che tale sempre più probabile fuoriuscita causerebbe un vero e proprio disastro ecologico. Già nel 2020, un altro gruppo di ricerca, aveva sottolineato come lo sversamento della Safer, se si verificasse, riverserebbe 4 volte più greggio della petroliera Exxon Valdez. Ovvero, più di quanto accaduto nel peggior disastro ambientale legato a perdite di petrolio. In questo caso a preoccupare, in particolare, è la vulnerabilità cui sono esposte le barriere coralline del Mar Rosso settentrionale e del Golfo di Aqaba: tra gli ultimi ecosistemi di questo tipo che potrebbero prosperare oltre la metà del secolo. Per scongiurare il peggio urge un coordinamento globale ma, come al solito, la politica internazionale sembra fare orecchie da mercante.

[di Simone Valeri]

Roma: iniziata manifestazione dei sindacati contro i fascismi

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È iniziata a Roma, a Piazza San Giovanni, la manifestazione denominata “Mai più fascismi”, indetta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil in seguito all’assalto alla sede della Cgil verificatosi sabato scorso. La piazza è piena di gente, ed in tal senso il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha affermato: «Siamo oltre 100mila». «Questa è una manifestazione per la democrazia nel nostro paese, quindi di tutti e non di parte», ha dichiarato il segretario della Cgil Maurizio Landini.

Birmingham ha un piano per azzerare il traffico automobilistico

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Il ministro dei trasporti di Birmingham ha stilato un piano per ridurre il traffico automobilistico della città. Essendo la seconda metropoli più grande del Regno Unito, con 1,2 milioni di residenti – di cui si stima un aumento di 150mila entro venti anni -, il consiglio ritiene indispensabile agire ora, per essere pronti ad affrontare una così importante espansione, anche in relazione all’emergenza climatica. L’obiettivo, quindi, è quello di iniziare a trasformare gradualmente Birmingham in un ambiente più salubre, invogliando le persone ad adottare uno stile di vita e specialmente di spostamenti più sostenibile.

Una bozza del piano era già stata stilata nel 2020 e prendeva spunto da quello di Gand, lanciato nel 2017. La città belga ha dimostrato che cambiare abitudini, anche improvvisamente, è possibile. Questa, infatti, aveva chiuso in una sola notte l’accesso ai mezzi inquinanti, eccetto quelli di soccorso e i veicoli elettrici, dopo aver appurato che la congestione del traffico derivasse da un’eccessiva quantità di brevi spostamenti in auto. Grazie al piano sui trasporti, i veicoli – che a Gand costituivano il 55%-, oggi costituiscono il 27%, e questo ha portato a una rilevante diminuzione dell’inquinamento: dal 2017 i livelli di ossido di azoto si sono abbassati del 20%. Inoltre, impostare e attuare un piano del genere è costato solo 4 milioni di euro, se si considera che la costruzione di un solo miglio di autostrada vede oscillare la spesa tra i 23 e i 35 milioni di euro.

Oggi, il piano per il traffico di Birmingham contiene una serie di principi che guideranno degli investimenti atti a trasformarla in una città migliore per tutti, indipendente dall’età, dalla disabilità e dal reddito. Riassumendole, le misure che verranno adottate riguarderanno la riduzione dell’impatto dei trasporti sull’ambiente, affinché Birmingham possa diventare una città a emissioni zero entro il 2030; la creazione di un contesto fatto di interazione, fornendo alle persone nuove opportunità di lavoro e formazione; dare priorità ai cittadini e non più ai trasporti, con la rivitalizzazione del centro città, grazie alla chiusura di alcune strade al traffico automobilistico, l’introduzione di autobus a emissioni zero e il miglioramento delle piste ciclabili.

 

[di Eugenia Greco]

Indonesia: terremoto di magnitudo 4.8 a Bali, 3 morti e 7 feriti

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Una scossa di terremoto di magnitudo 4.8 nella giornata di oggi ha colpito l’isola di Bali, in Indonesia, ed ha provocato la morte di tre persone, mentre altre sette sono rimaste ferite. È questo dunque il bilancio attuale del sisma, riferito dalla Protezione civile del Paese. Inoltre, nello specifico la scossa è stata registrata nella parte est dell’isola, a circa 10 chilometri di profondità.

Gettare le reti, la scienza e il governo

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Ogni grande teoria scientifica, ogni grande filosofia contiene una cosmologia, un modo di ripensare il mondo: questo valeva per Parmenide come per Platone, per Tommaso d’Aquino come per Galileo, per Kant come per Einstein. Anche i nostri interessi, le nostre aspettative si possono rimodellare con una coraggiosa visione che superi il clima delle polemiche contingenti e disegni orizzonti di alto profilo, che delinei vaste panoramiche insieme a osservazioni minuziose.
Karl R. Popper, uno dei massimi filosofi della scienza dell’ultimo secolo, ha affermato che non dobbiamo credere nella scienza ma che “possiamo sostenere razionalmente una preferenza per una certa teoria, alla luce degli attuali risultati della ricerca e della nostra discussione”. E ancora: “Le teorie scientifiche si distinguono dai miti in quanto sono criticabili” (da K. R. Popper, Breviario, a cura di M. Baldini, Rusconi 1998).
Il mito della scienza, questo allora è il peggiore di tutti, trasforma in oligarchia chi produce un discorso a suo nome, trasforma gli ascoltatori in obbedienti passivi sprovvisti di un linguaggio adeguato.
Non è di questa scienza servile e utilitaristica che abbiamo bisogno ma di una teoria delle compatibilità, di una nuova “armonia del mondo” di memoria umanistica. L’uomo compie ricerche contraddittorie, aumenta il traffico nei cieli e si batte per la limitazione degli inquinamenti, spreca e consuma reclamando l’efficienza energetica, aspira alla pace ma governa con la repressione, sa che ci sono bisogni elementari ma impone che molti non li possano soddisfare se non guadagnandoseli.
Principalmente chi governa non è all’altezza dei suoi governati, li vuole scolaretti ignoranti, gli offre la libertà scambiandola con la sicurezza decidendo però lui da chi e da che cosa I cittadini devono difendersi.
Armonia del mondo significa restituire dignità ad ogni vivente, insegnare a tradurre pensieri in parole adeguate, mostrare gesti di comprensione, superare i malintesi, offrire possibili soluzioni a chi non è in grado di afferrarle, gettare insieme le reti perché la navigazione è difficile, perché qualcuno sulla barca bestemmia e altri pregano con fede ma la barca è la stessa e il pesce tutti sperano che ci sia.
Al timone il governante, colui, come dice l’etimologia, che sa tenere la rotta anche perché è autorevole con l’equipaggio, conosce gli strumenti, perché ha scienza e coscienza.
La verità è anche una metafora e quella che nasce sulla barca e sul mare contiene universale l’idea di porto sicuro, Palermo o Lisbona che sia, sempre per parlare di origine delle parole (‘porto ampio’, ‘porto incantevole’ ) .
Ma la capacità di chi sta in mare si vede quando si teme il naufragio.
Armonia del mondo è allora una teoria dell’alleanza e del dono, della tecnica e del coraggio, dello scambio e della lealtà, dell’amore e della ragione, della richiesta di aiuto e sacrificio e della ricompensa, è la sola vera sfida di chi governa. Di chi è degno di governare.
[di Gian Paolo Caprettini – semiologo, critico televisivo, accademico]

Rep. Centrafricana, presidente annuncia cessate il fuoco unilaterale

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Il presidente della Rep. Centrafricana Touadera ha annunciato un cessate il fuoco unilaterale a partire dalla mezzanotte di oggi, nella speranza di avviare un dialogo pacifico con i gruppi armati. La decisione è stata presa per proteggere i civili dalle violenze. La guerriglia tra Stato e milizie a maggioranza islamica, al quale si aggiunsero successivamente combattenti cristiani, cominciò nel 2012. Nonostante l’intervento di forze internazionali per il ritorno alla stabilità, le violenze non si sono mai fermate. Il 29 luglio le Nazioni Unite hanno rinnovato di un anno l’embargo sulle armi e le sanzioni contro la Rep. Centrafricana, introdotti rispettivamente nel 2013 e nel 2014, di un altro anno.

Australia, via all’obbligo vaccinale anti-Covid: 5.000 $ di multa a chi si rifiuta

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Nel Territorio del Nord, un territorio federale dell’Australia, una vasta fetta di lavoratori sarà obbligata a sottoporsi al ciclo completo di vaccinazione anti Covid entro 2 mesi: chi non si vaccinerà in questo periodo di tempo, infatti, non sarà autorizzato ad occupare il suo posto di lavoro e potrebbe ricevere una multa da 5.000 dollari. Nello specifico, come annunciato nella giornata di mercoledì dal Primo Ministro del territorio, Michael Gunner, i soggetti obbligati dovranno sottoporsi alla prima dose del vaccino entro il 12 novembre ed alla seconda entro il 24 dicembre.

In base a quanto riportato dal sito del governo, si intuisce che sono davvero molti i lavoratori che saranno interessati da tale misura. Infatti, precisamente dovranno sottostare all’obbligo vaccinale coloro che sono a contatto diretto con persone vulnerabili, coloro che lavorano in un ambiente ad alto rischio e tutti gli individui che svolgono lavori in «infrastrutture essenziali», che hanno a che fare con «la sicurezza o l’approvvigionamento di cibo o beni essenziali», o con «la logistica».

Si tratta solo dell’ultima misura restrittiva ad essere stata imposta in Australia. Nello scorso periodo, infatti, è emerso il fatto che Canberra si è dedicata approfonditamente all’utilizzo dei dati biometrici, arrivando a supervisionare la quarantena pandemica tramite gli smartphone. Inoltre, bisogna anche ricordare che l’obbligo vaccinale è già stato imposto dal governo australiano ai lavoratori del settore edile, i quali sono anche scesi in piazza per protestare contro tale imposizione.

Stando alle statistiche riportate dal governo australiano, il 66% degli australiani ha completato il ciclo vaccinale, mentre l’84% della popolazione si è sottoposto alla prima dose.

[di Raffaele De Luca]

Whirlpool, confermati i licenziamenti dal 22 ottobre

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L’azienda Whirlpool ha confermato i licenziamenti a partire dal 22 ottobre per 340 operai della sede di Napoli. Come scritto nel comunicato diffuso dall’azienda, i progetti presentati dal Governo e dalla Regione sono ancora “in una fase non compatibile con le esigenze e tempistiche espresse dalla società”. Restano confermati gli incentivi all’esodo nella misura di 85mila euro o il trasferimento dei lavoratori nella sede di Cassinetta di Briadronno (VA), oltre alla disponibilità a proseguire la trattativa per il trasferimento di asset.