Gli agenti della Digos hanno eseguito ulteriori 6 misure cautelari in un’operazione coordinata dalla Procura di Roma. Si tratta di 3 arresti e 3 obblighi di dimora a carico di 6 tra militanti di Forza Nuova e No-Vax: i reati contestati sono devastazione e resistenza. Tre giorni fa il Tribunale del Riesame aveva confermato l’arresto di altre 5 persone coinvolte anch’esse nell’assalto alla sede romana della Cgil. Gli arresti arrivano a poche ore dalle manifestazioni previste per oggi pomeriggio a Roma, in occasione del G20: il sit-in di Rifondazione comunista contro il governo Draghi e il corteo che vedrà marciare Usb, sindacati di base e lavoratori Gkn e Ilva.
Francia e Gran Bretagna, tensione per licenze pesca
Il primo ministro inglese Boris Johnson e il presidente francese Macron si incontreranno in questi giorni, a margine del G20, dopo che il sequestro di un peschereccio inglese da parte della Francia ha sollevato tensioni tra le due parti. Il peschereccio sarebbe stato trattenuto nella notte tra il 27 e il 28 ottobre perché in acque territoriali francesi. La GB ritiene la reazione francese “sproporzionata”, mentre Parigi lamenta di non aver ancora ricevuto le licenze per pescare in acque territoriali inglesi. La questione rientra in un più ampio contesto di tensioni sugli accordi commerciali tra UE e Gran Bretagna dopo la Brexit, che mette a rischio il commercio attraverso la Manica.
Onu, Guterres esorta i militari in Sudan ad essere moderati con i manifestanti
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha dichiarato: «Esorto i militari in Sudan a mostrare moderazione ed a non provocare altre vittime». Tali affermazioni arrivano in seguito al recente colpo di stato militare in Sudan, a causa del quale vi sono state proteste e scontri tra le forze di sicurezza e i manifestanti che hanno causato almeno 8 morti e 170 feriti. «Le persone devono poter manifestare pacificamente, questo è essenziale» ha precisato Guterres, ribadendo la «ferma condanna del colpo di stato e la necessità di ristabilire il sistema di transizione che era in atto».
Sicilia: i fiumi diventano neri a causa dello smaltimento illegale dei frantoi di olio
In Sicilia, precisamente nei fiumi della provincia di Agrigento, sono state ultimamente sversate le cosiddette “acque di vegetazione”, che rappresentano l’ultimo scarto della molitura delle olive nei frantoi e che provocano l’inquinamento delle acque. È quanto si apprende dall’associazione ambientalista MareAmico, che ha denunciato tale pratica ponendo la lente d’ingrandimento soprattutto sulle pessime condizioni attuali del fiume Naro, corso d’acqua che sfocia nel Mar Mediterraneo. Un video pubblicato recentemente dall’associazione mostra infatti come il fiume in questione abbia un evidente colore nerastro, il che secondo gli ambientalisti sarebbe appunto dovuto allo sversamento delle acque di vegetazione.
A tal proposito il presidente dell’associazione Mareamico Agrigento, Claudio Lombardo, ha affermato: «Ancora una volta quest’anno, come negli scorsi anni, degli imprenditori irresponsabili hanno versato le loro acque di vegetazione nei fiumi e nei torrenti, nonostante l’intensa attività delle forze dell’ordine che hanno cercato di controllare tutti i frantoi. Per la presenza delle stesse il fiume Naro è diventato nero, così come tanti altri fiumi in provincia di Agrigento».
«Le acque di vegetazione – ha aggiunto Lombardo – sono 200 volte più inquinanti delle fognature perché sottraggono ossigeno all’acqua, portando alla morte di ogni forma di vita nei fiumi e nel mare prospiciente». In tal senso, bisogna ricordare che però esse se da un lato sono dannose per fiumi e mari, dall’altro rappresentano un ottimo concime per i terreni. Tale pratica dunque è anche sinonimo di spreco in quanto non solo distrugge la fauna dei corsi d’acqua, ma priva anche i terreni di risorse utili per la concimazione.
[di Raffaele De Luca]
Marche: terremoto di magnitudo 4.3 nel Pesarese
Nelle Marche, questa mattina alle ore 12:53 si è verificata una scossa di terremoto di magnitudo 4.3, a 38 km di profondità. L’epicentro è stato registrato in provincia di Pesaro e Urbino, a 3 km a nord di Montefelcino, e la scossa è stata avvertita in tutto il Pesarese nonché in provincia di Ancona. Fortunatamente, però, attualmente non sembrano esservi danni o feriti.
I magnati Soros e Hoffman creano una società per favorire “la buona informazione”
Il 26 ottobre 2021, la stratega politica e giornalista Tara McGowan ha annunciato che guiderà la neonata Good Information Inc., una public benefit corporation che ambisce a foraggiare e sostenere un selezionatissimo gruppo di agenzie di stampa, così da combattere la minaccia della disinformazione. A finanziarla, tra gli altri, Reid Hoffman, miliardario cofondatore di LinkedIn, e il sempre presente George Soros. Un nuovo tassello nei movimenti delle grandi corporation nel sempre più affollato mondo del “fact-checking” e del contrasto delle “fake news”.
Come abbiamo già fatto notare in passato, la gestione del cosiddetto “fact-checking” è frequentemente influenzata da pregiudizi di matrice economico-politica, tuttavia la creazione di Good Information Inc. è un esempio eclatante di come l’intento virtuoso del combattere le bufale possa essere deformato per asservirsi agli interessi di quei pochi che vantano già un potere immenso.
Nello specifico, l’azienda in questione è apertamente pensata ai fini di lucro, contesto che rende difficile il pensare che le sue funzioni possano essere ancorate a un alto ideale disinteressato e accademico. Il comunicato stampa che ha annunciato la nascita dell’impresa ha dipinto la nuova realtà al pari di una guardiana della fiducia sociale e delle buone informazioni online. A febbraio, Vox aveva già notato i movimenti dai facoltosi mecenati e si era spinta a ipotizzare che questa manovra fosse alimentata da circa $65 milioni. McGowan si è rifiutata di commentare l’illazione e non ha fornito alcuna cifra alternativa, omettendo qualsiasi forma di comunicazione finanziaria del gruppo.
Superando le eventuali opinioni che si possono avere nei confronti di Hoffman e di Soros, è importante comprendere l’incorniciatura della situazione: dei privati miliardari hanno istituito un’azienda che mira di fatto a ricoprire quel ruolo che un tempo toccava ai contributi pubblici ai giornali, ovvero garantire con le proprie finanze la pluralità dell’informazione. Il tutto attraverso un’azienda, importante ribadirlo, il cui scopo finale è accumulare soldi, con McGowan che si è affrettata a negare le voci di corridoio che suggerivano che il progetto avrebbe avuto una costola non-profit.
Sarebbe ovviamente ingenuo sostenere che i partiti non abbiano avuto un ascendente importante nel dettare la notiziabilità delle informazioni, così come sarebbe ingenuo affermare che imprenditori quali Silvio Berlusconi, Rupert Murdoch o Vincent Bolloré si siano avvicinati al mondo dell’informazione con spirito di volontariato: che il mondo del giornalismo sia caratterizzato da problemi sistemici è evidente, tuttavia privatizzare la definizione di “buona informazione” non pone rimedio alle numerose criticità, anzi le eleva alle loro estreme conseguenze.
Senza linee guida filosofiche, senza una valorizzazione elementare della deontologia, quel che resta a dettare il senso dell’informazione è la mera monetizzazione della stessa, diretta o indiretta che sia. Stiamo progressivamente passando da una logica di “verità” dominata dal Governo a una che invece viene gestita da multinazionali e corporazioni, evitando di risolvere le fragilità del sistema giornalistico in favore di un semplice cambio di padrone.
[di Walter Ferri]
Roma: protesta studenti contro il G20
A Roma migliaia di studenti hanno preso parte ad un corteo in occasione del G20, che si terrà nella capitale il 30 e 31 ottobre, per chiedere ai Grandi della Terra «rispetto e attenzione». Gli studenti, che si sono radunati davanti al Circo Massimo e si sono poi diretti in corteo al ministero dell’Istruzione, hanno protestato contro le modalità di rientro a scuola ed hanno gridato: «Siamo il futuro senza futuro».
Città blindata, Russia e Cina defilate: il G20 di Roma nasce sotto pessimi auspici
Prenderanno il via oggi i primi incontri preliminari del summit G20 presieduto da Mario Draghi, che si terrà a Roma, presso il Roma Convention Center – La Nuvola dell’Eur, sabato 30 e domenica 31 ottobre. I 20 Paesi che fanno parte del summit rappresentano l’80% del PIL mondiale, il 75% del commercio globale e il 60% della popolazione del pianeta. Un vertice che trasforma Roma in una città blindata, ma che nasce sotto pessimi auspici con importanti leader che presenzieranno in remoto e nessun piano concreto sui temi principali in agenda.
Dei venti leader dei Paesi membri, mancheranno il cinese Xi Jinping e il russo Vladimir Putin, che sembra parteciperanno via video. Ufficialmente a causa pandemia, molto più realisticamente per rimarcare la distanza sempre più grande che li separa da Usa e Unione Europea. Saranno inoltre assenti il primo ministro giapponese Fumio Kishida, il re saudita Salman e il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador. Parteciperà invece il presidente brasiliano Bolsonaro, assente alla Cop-26. Il summit rappresenta il momento finale di una lunga serie di incontri tenutisi nel corso dell’anno, la cui agenda si è concentrata sulle questioni riguardanti le “3P”: Persone, Pianeta, Prosperità. Tuttavia non sono pochi coloro che sollevano dubbi riguardo la capacità del G20 di raggiungere risultati concreti e di non ridursi a quella che l’analista Paolo Magri ha definito “poco più di una photo opportunity“.
Su alcuni punti infatti la presa di coscienza dell’esistenza di problematiche reali non sembra aver portato i leader del G20 a farsi carico di soluzioni concrete. Per quanto riguarda la crisi climatica, per esempio, sono stati imposti obiettivi precisi, come investire 100 miliardi di dollari all’anno fino al 2025 per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad adottare misure di contenimento, e ad ammettere che sarebbe meglio contenere l’aumento della temperatura globale a 1,5 °C invece che 2 °C. L’IFM ha poi approvato una misura straordinaria, per volere del G20: 650 miliardi di diritti speciali di prelievo per sostenere la transizione ecologica nei Paesi in via di sviluppo. Tuttavia un piano sostanziale e concreto sulla riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili non è stato realizzato, quando si tratterebbe del passo più importante da fare per contrastare la crisi climatica. Tanto più che le multinazionali del gas programmano di espandere il proprio mercato nei prossimi decenni. Nel frattempo, il cambiamento climatico è una realtà drammatica per milioni di persone al mondo: basti guardare quanto sta accadendo in questi giorni in Sicilia.
La pandemia da Covid-19 ha esacerbato le preesistenti fratture nella società, aumentando il numero di nuovi poveri e disoccupati e impedendo il corretto accesso all’istruzione di milioni di studenti non in possesso di strumenti tecnologici. Per quanto i vaccini siano disponibili, la loro distribuzione è fortemente ineguale, con una netta maggioranza a disposizione dei Paesi più ricchi. Agli obiettivi dichiarati di distribuzione dei vaccini ai paesi poveri entro il 2021, rafforzamenti delle reti di sicurezza sociale e riduzione del divario tecnologico non sono seguiti strumenti precisi e tempestivi per il raggiungimento degli stessi.
Per quanto riguarda la prosperità, se è vero che l’economia sta tornando velocemente a dei livelli pre crisi, diverse insidie si nascondono dietro l’angolo: “l’aumento del debito pubblico – sia nelle economie avanzate che in quelle emergenti, con un picco del 100% del PIL mondiale – potrebbe innescare una nuova crisi finanziaria; uno stallo nei negoziati commerciali multilaterali potrebbe ostacolare i flussi commerciali liberi ed equi; mentre una transizione digitale non uniforme potrebbe aggravare, invece di ridurre, le disuguaglianze esistenti” riporta l’analisi dell’ISPI.
Intanto, la città di Roma si è appresta a vivere i consueti disagi che sempre accompagnano questi vertici-passerella. Ampie zone della capitale sono blindate. A supporto delle unità già presenti sul territorio vi sarà l’impiego aggiuntivo di oltre cinquemila agenti tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Forze Armate. Nell’area circostante il Centro congressi è stata istituita una zona di massima sicurezza, il cui ingresso è consentito solamente ai residenti o a coloro che vi lavorano. Vere e proprie zone rosse nel centro della città eterna per proteggere il sonno dei leader, che alloggeranno nei più prestigiosi hotel di lusso e si recheranno in visita ai principali monumenti della città. Anche le principali vie dello shopping saranno presidiate e chiuse alla circolazione, per permettere alle alte cariche e ai loro consorti una pausa shopping tranquilla e senza seccature, prima di rientrare in patria.
[di Valeria Casolaro]
Ssn, ok contratti a precari assunti durante la pandemia
Il Cdm ha dato il via libera al Servizio sanitario nazionale per l’assunzione del personale sanitario assunto con contratti a tempo determinato per far fronte all’emergenza della pandemia da Covid-19. Si tratta, secondo il presidente della Fiaso Giovanni Migliore, di 53 mila operatori tra medici, infermieri e operatori sanitari, che potranno così vedere stabilizzata la propria posizione lavorativa. La manovra prevede anche un aumento a 12mila euro all’anno per le borse di studio degli specializzandi in medicina.







