martedì 24 Giugno 2025

Il mercato dei libri in Italia continua ad andare molto male

Nei primi quattro mesi del 2025, gli italiani hanno comprato un milione di libri in meno. Una flessione che preoccupa il mondo dell’editoria, dalle piccole realtà ai grandi gruppi, equivalente a circa sedici milioni di euro di incassi in meno. I dati sono stati distribuiti dall’AIE, l’Associazione Italiana Editori, il cui presidente, Innocenzo Cipolletta, ha sottolineato come si tratti di una tendenza di lungo periodo, sulla quale influiscono i più diversi fattori – dal calo demografico all’impatto delle nuove tecnologie.

Già nel 2024, l’editoria italiana di varia aveva subito nell’intero anno un calo dello 0,9%, che si è aggiunto a quello dei libri scolastici (-0,5%) e universitari (-15,1%). Per quanto riguarda i primi 4 mesi del 2025, a determinare la flessione di acquisti sarebbe determinante, secondo AIE, il venir meno di misure di sostegno quali le Carte riservate ai neo-diciottenni – solamente gli acquisti effettuati con queste sono stati pari a 18,3 milioni di euro, contro i 45,9 milioni del 2024. A ciò si aggiunge poi, spiega AIE, la generale diminuzione dei prezzi dei libri, «in flessione dello 0,3% rispetto all’anno precedente, contro un’inflazione generale del 2%». A venir meno sono soprattutto gli acquisti nelle librerie indipendenti, che diminuiscono del 7,5% (322 mila copie circa).

Eppure, i dati diffusi immediatamente dopo la pandemia avevano fatto ben sperare. Nel 2022 le stime dell’AIE stessa rivelavano come gli italiani leggessero in media molto di più rispetto al 2019, con le vendite online in parte sostituite dagli acquisti nelle librerie fisiche. «Il calo demografico, l’impatto delle nuove tecnologie sui modi e i tempi della lettura, modalità di studio differenti che nelle università tendono a marginalizzare l’approfondimento sui libri sono fenomeni che dispiegano i loro effetti a largo raggio sull’industria editoriale e che hanno riflessi sulla vita culturale del Paese» ha spiegato Cipolletta, sottolineando come sia «necessaria una riflessione e azioni collettive, degli attori pubblici e privati assieme, che rimettano il libro al centro».

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Valeria Casolaro

Ha studiato giornalismo a Torino e Madrid. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, frequenta la magistrale in Antropologia. Prima di iniziare l’attività di giornalista ha lavorato nel campo delle migrazioni e della violenza di genere. Si occupa di diritti, migrazioni e movimenti sociali.

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