giovedì 25 Aprile 2024

La spirale inflazionistica minaccia la recessione delle economie occidentali

Non si arresta la morsa dell’inflazione che tiene ormai sotto scacco i Paesi occidentali da ben prima dell’avvio delle operazioni militari in Ucraina e che ha visto solo un inasprimento con l’inizio del conflitto in est Europa. Secondo i dati dell’Eurostat, nel mese di maggio 2022 l’inflazione nell’area euro ha registrato un incremento annuale dell’8,1%, rispetto al 7,4% del mese precedente e al 2% dello stesso mese del 2021. L’aumento dei beni energetici è stato quello che ha registrato la crescita più elevata con un aumento del 39,2% rispetto a maggio 2021 e del 2% rispetto ad aprile 2022. M...

Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati.
Scegli l'abbonamento che preferisci 
(al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo.

Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra.

ABBONATI / SOSTIENI

L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni.
Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Articoli correlati

3 Commenti

  1. Cara Giorgia, grazie per il tuo articolo, come sempre molto istruttivo.

    Purtroppo non posso condividere la tua spiegazione sulle cause dell’inflazione in Europa.

    È stato proprio il vertiginoso aumento della massa monetaria messo in moto dalla Bce, sotto l’egida dell’ex presidente della BCE (un certo Mario Draghi), con la sua famigerata frase “whatever it takes” ad avviare la polveriera dell’inflazione.

    Seguirono un aumento di sette volte dell’offerta di moneta, il finanziamento di tre quarti della crescita del debito degli stati dell’euro da parte delle banche centrali in quasi 13 anni di crisi, un’erosione del sistema bancario attraverso tassi di interesse zero e negativi, una fredda espropriazione dei risparmiatori, enormi squilibri nella bilancia dei pagamenti dell’Eurosistema e una BCE che detta il predominio monetario ai parlamenti e li costringe ripetutamente a condurre nuove campagne di salvataggio dei paesi sull’orlo del fallimento.

    La BCE si è manovrata in un vicolo cieco dal quale è quasi impossibile trovare una via d’uscita. C’è quindi il rischio che l’eurozona si unisca alla lunga storia di inflazione che ha afflitto l’umanità più e più volte.

    Senza la politica del tasso di interesse zero, l’Italia avrebbe subito svalutazioni reali maggiori attraverso la disinflazione, se non la deflazione, di quanto non abbia effettivamente fatto. Questi adeguamenti sarebbero stati dolorosi, ma una volta completati, avrebbero avuto un effetto stimolante duraturo perché la competitività dei prezzi della forza lavoro sarebbe nuovamente aumentata.

    In questo contesto, suggerisco di leggere “Il miracolo della moltiplicazione dei soldi” del noto economista tedesco Hans Werner Sinn, purtroppo non tradotto in italiano.

    Si consideri che in una situazione così squilibrata, anche la più piccola fluttuazione, molto inferiore all’attuale guerra in Ucraina, è sufficiente per accendere la polveriera dell’inflazione.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria

Grazie per aver già letto

10 dei nostri articoli questo mese.

Chiudendo questo pop up potrai continuare la lettura.
Sappi però che abbiamo bisogno di te,
per continuare a fare un giornalismo libero e imparziale.

Clicca qui e  scopri i nostri piani di abbonamento e supporta
Un’informazione – finalmente – senza padroni.

ABBONATI / SOSTIENI