venerdì 26 Aprile 2024

Nella laguna di Venezia nasce il bosco che moltiplica i pesci

Suona come un miracolo e per certi versi lo è: Venezia sta rimettendo in piedi un bosco la cui sola esistenza è in grado di garantire che le acque sottostanti si riempiano con più di 10mila nuovi pesci all’anno. Succede a Lio Piccolo, una frazione del Comune di Cavallino Treporti che si trova nella Laguna Nord. Qui Etifor, una ‘costola’ dell’Università di Padova, ha progettato la piantumazione di 12.000 alberi lungo i 15 ettari di argini delle valli da pesca abbandonate. Si tratta di aree separate dalla laguna aperta – attraverso una recinzione – nella quale un tempo si praticava la vallicoltura, una tecnica di itticoltura estensiva. All’interno di queste ‘vasche’, il pesce si riproduce sfruttando esclusivamente fenomeni naturali, come sole, vento e maree: la particolare conformazione delle valli di Lio Piccolo, infatti, consente – e lo ha fatto per secoli – a diverse specie ittiche di trovarvi rifugio, proprio per via della protezione offerta dagli alberi disposti sugli argini, che intervallano le zone umide. Qui i pesci sentono di essere al sicuro e dispongono di tutto ciò di cui necessitano: cibo naturale e un luogo accogliente dove depositare le proprie uova.

Tali luoghi, tuttavia, negli ultimi 30 anni hanno subito un lento degrado, dovuto principalmente all’abbandono delle terre. E così gli alberi che tutelano i pesci sono scomparsi, e la popolazione ittica si è drasticamente (di conseguenza) ridotta. Le speranze, ora, sono tutte riposte nel team tecnico di Etifor, che si è detto pronto a rivitalizzare l’area, rendendola ancora più funzionale attraverso l’impianto di alberi adatti a proteggere le acque dal sole quando fa più caldo, e dal gelo invernale quando ce ne sarà bisogno. Mantenendo così la temperatura lagunare costante e idonea ad accogliere orate, branzini, boseghe, caustelli, volpine, verzelate e lotregani e così via.

Le piante inoltre aiuteranno i pesci a proteggersi dagli uccelli predatori lagunari, e le loro radici rafforzeranno ulteriormente gli argini stessi. Motivo per cui l’iniziativa ha intenzione di proseguire nel tempo, con l’obiettivo di «arrivare a piantare 50.000 alberi nei prossimi 5 anni», come ha spiegato Lucio Brotto di Etifor. Così da arrivare in circa un decennio – come stimato dallo stesso –  ad una produzione aggiuntiva di oltre 100.000 pesci, grazie al solo contributo della foresta protettiva disposta a filari lungo gli argini.

[di Gloria Ferrari]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria

Grazie per aver già letto

10 dei nostri articoli questo mese.

Chiudendo questo pop up potrai continuare la lettura.
Sappi però che abbiamo bisogno di te,
per continuare a fare un giornalismo libero e imparziale.

Clicca qui e  scopri i nostri piani di abbonamento e supporta
Un’informazione – finalmente – senza padroni.

ABBONATI / SOSTIENI