venerdì 26 Aprile 2024

Earth’s Black Box: la scatola nera che monitora lo stato della Terra

Earth’s Black Box è una scatola nera appositamente creata per raccogliere tutti i dati possibili di questo momento storico, in cui la Terra rischia di andare verso la distruzione. La “scatola nera della Terra” sorgerà entro l’inizio del 2022 in Tasmania e sarà realizzata in acciaio spesso 7,5 centimetri, a sbalzo in granito. Un monolite di 10 metri progettato per “sopravvivere” anche quando – e se – tutto il resto dovesse scomparire: nel momento in cui il catastrofico cambiamento climatico dovesse causare l’estinzione dell’umanità, rimarrà la gigantesca installazione in acciaio come testimonianza per le generazioni future. Ecco perché la scelta di un territorio ad alta stabilità geopolitica e geologica come la costa occidentale della Tasmania, dove la scatola nera sarà posizionata e riempita con dischi rigidi alimentati da pannelli solari (collocati in cima alla costruzione). Ogni disco rigido è progettato per documentare e preservare un flusso di aggiornamenti scientifici e analisi in tempo reale sui principali problemi del mondo, scaricati direttamente da Internet grazie a una continua connessione resa possibile dall’energia generata dai pannelli solari.

Nonostante la costruzione debba ancora essere finalizzata, i dischi rigidi hanno iniziato il loro lavoro, registrando dati a partire da novembre 2021 (mese della conferenza sul clima a Glasgow, COP26). Secondo le previsioni degli sviluppatori, la capacità di archiviazione è per ora sufficiente per i prossimi 50 anni e l’obiettivo a breve termine è ampliarla ulteriormente. Anche se il progetto deve ancora passare l’approvazione ufficiale della pianificazione e la consultazione della comunità, in più sembrano appoggiare l’idea. Se alcuni credono che una tale raccolta dati pre apocalittica possa diffondere un inutile panico generalizzato, il fatto che ci sia una registrazione completa delle azioni dei leader politici e aziendali sul cambiamento climatico, potrebbe davvero avere un impatto significativo.

Tra l’altro, quando la scatola nera sarà funzionante, la banca dati – costantemente in crescita – sarà accessibile tramite una piattaforma digitale. Un’ulteriore maniera per informare i più su una catastrofe già iniziata da anni e, magari, svegliare alcune coscienze. “Come finisce la storia dipende solo da noi. Solo una cosa è certa: le tue azioni, inazioni e interazioni vengono ora registrate“, viene specificato sul sito ufficiale del progetto non commerciale Earth’s Black Box, gestito dall’agenzia di marketing Clemenger BBDO e dall’agenzia creativa Glue Society. Ma quali dati verranno raccolti? Tutto quel che riguarda le misurazioni della temperatura della terra e del mare, fino all’acidificazione degli oceani, la quantità di CO2 nell’atmosfera. Dati sull’estinzione delle diverse specie, sull’uso del suolo, ma anche movimenti specifici della popolazione umana, dalle spese militari al consumo di energia. Contestualmente, la scatola nera si occuperà di raccogliere scambi e movimenti relativi al mondo della comunicazione, dai giornali ai post sui social media, riunioni sui cambiamenti climatici (come le diverse COP). Il progetto vuole essere un modo per creare un oggetto indistruttibile, in grado di portare il sapere e la storia a chi sopravviverà o a qualunque altra forma di vita che voglia evitare gli errori dell’attuale specie umana.

[di Francesca Naima]

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