lunedì 25 Agosto 2025
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Nella notte Israele ha attaccato la Siria 

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Questa notte la periferia Sud di Damasco è stata bersaglio di un raid aereo condotto da Israele. È il secondo attacco della settimana e ha arrecato solo danni materiali. Lo ha dichiarato con un comunicato l’esercito siriano, precisando che gli aerei israeliani sono partiti dalle alture del Golan, territorio della Siria, conteso da Israele.

Lo scorso 18 novembre Israele ha lanciato dei raid aerei che hanno colpito, uccidendo almeno 3 soldati tra siriani e forze iraniane al-Quds. Secondo diversi osservatori Israele sta intensificando le azioni, sia in Siria che in Palestina, prima dell’insediamento della nuova presidenza Biden negli Usa. Addirittura, in seguito al primo attacco israeliano, Mike Pompeo, Segretario di Stato americano, ha effettuato una visita nella zona siriana occupata da Israele (evento senza precedenti tra i membri di gabinetto Usa). Durante il soggiorno, accompagnato dall’omologo israeliano Gabi Ashkenazi sulle alture del Golan, ha identificato la terra come parte integrante di Israele. Lo scorso anno, infatti, l’amministrazione Trump ha riconosciuto la sovranità israeliana sull’area conquistata nella Guerra dei Sei Giorni nel 1967. La visita è stata condannata dall’Autorità Nazionale Palestinese e dalla Lega Araba come “contraria al diritto internazionale”. 

La Siria sta vivendo un grave conflitto interno dal marzo 2011, quando alcune rivolte hanno destabilizzato il governo di Bashar Al Assad. In seguito ci fu l’inserimento nel conflitto di gruppi armati di opposizione e organizzazioni terroristiche. La soluzione al conflitto è ricercata su due fronti, quello di Ginevra, sotto l’egida dell’Onu, e quello di Astana, co-sponsorizzata da Russia, Turchia e Iran.

Giornata contro la violenza sulle donne: in Italia un femminicidio ogni tre giorni

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Nei primi 10 mesi del 2020 i femminicidi sono stati 91. Uno ogni tre giorni. Senza contare le richieste di aiuto, che sono cresciute del 73% (Istat). Il lockdown causato dalla pandemia da Covid-19, per chi viene maltrattata in famiglia, ha significato un aumento delle violenze dalle quali è stato impossibile sottrarsi. Nel confronto tra i primi 10 mesi del 2019 e quelli del 2020, il numero dei femminicidi con vittime conviventi sale da 49 a 54 (+10,2%), mentre scende da 36 a 26 quello delle vittime non conviventi (-27,8%). In questo periodo di tempo, inoltre, sono state aperte in tutto 3.932 indagini, di cui 686 casi conclusi con la richiesta di rinvio a giudizio. 

In questo quadro, si moltiplicano le iniziative per il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Molte città aggiungeranno nuove panchine rosse, simbolo della lotta alla violenza di genere. L’associazione Non una di meno sarà nelle piazze di molte città italiane, con azioni, presidi e flashmob. L’idea a Milano è quella di creare una “zona fucsia”, che si prenda cura dei soggetti più fragili. ActionAid, inoltre, ha attivato Call4Margherita, campagna di sostegno che prende il nome dalla pizza ordinata da una donna al telefono con la Polizia, per salvarsi dal compagno violento. Dal 25 novembre al 2 dicembre, grazie alla collaborazione con diverse pizzerie, ordinando una Margherita, si potranno sostenere i Centri antiviolenza dedicati alle donne.

Italia, approvata la riforma dello sport: ecco cosa prevede

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Il ministro dello Sport Spadafora ha annunciato, ieri sera, l’approvazione in Consiglio dei Ministri di 5 dei 6 decreti di riforma dello sport. “Approvati dal Consiglio dei Ministri 5 decreti di riforma dello sport: le tutele per i lavoratori sportivi, il professionismo femminile, l’accesso degli atleti paralimpici nei gruppi sportivi militari/corpi civili dello Stato, l’abolizione del vincolo sportivo per i più giovani sostituito da un premio di formazione, sono solo alcune delle norme che più mi rendono felice. Peccato non aver trovato un accordo sul Decreto Uno, che metteva ordine nei ruoli e nelle funzioni degli organismi sportivi”.

Questo il commento su Facebook del ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, che annuncia il varo della riforma in tutti i suoi punti, tranne quello sulla governance.

L’OMS apre un’indagine in Cina sull’origine del Covid-19

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Pennsylvania Commonwealth microbiologist Kerry Pollard performs a manual extraction of the coronavirus inside the extraction lab at the Pennsylvania Department of Health Bureau of Laboratories on Friday, March 6, 2020.
Gli ispettori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) potranno tornare in Cina per riprendere le attività di indagine sulle origini del Covid-19. Lo ha annunciato in conferenza stampa Mike Ryan, capo delle emergenze dell’Agenzia dell’Onu, che ha rassicurato sulla disponibilità di Pechino nel facilitare le operazioni di ricerca e verifica dei dati raccolti nei laboratori cinesi. Scopo del viaggio, previsto nelle prossime settimane, è un confronto diretto tra studiosi cinesi ed internazionali per definire la causa della pandemia, elemento chiave nella prevenzione di future malattie.

Le origini del Covid-19 restano tuttora sconosciute: tra le ipotesi più accreditate, la trasmissione del virus sarebbe avvenuta dagli animali all’uomo nel mercato della carne di Wuhan. Altri esperti sostengono che la pandemia sia dovuta ad un processo di selezione naturale, in cui il virus si sarebbe gradualmente fortificato per mutazione genetica. Secondo una terza ipotesi, il virus sarebbe invece sfuggito dai laboratori cinesi in fase di ricerca.

Obsolescenza programmata: Apple dovrà pagare 113 milioni di dollari

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Apple dovrà pagare una sanzione di 113 milioni di dollari per concludere la causa – intrapresa da 34 Stati americani – che accusava la società di ridurre volontariamente le prestazioni dei vecchi iPhone.

Il caso, noto come Batterygate, ha avuto inizio nel 2017 e riguarda l’obsolescenza programmata. L’aggiornamento al nuovo sistema operativo, iOS 10.2.1, rallentava gli smartphone meno recenti. Apple ammise la pratica di impostare una minore prestazione energetica, sostenendo che fosse un modo per preservare lo stato delle batterie vecchie o usurate. Tuttavia, molti consumatori avevano ritenuto la pratica un tentativo dell’azienda di incentivare l’acquisto di nuovi iPhone ed hanno avviato una class action. La società di Cupertino ha preferito accordarsi, accettando di pagare la sanzione.

Nonostante il lockdown mai così tanta CO₂ nell’atmosfera

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Il rallentamento industriale dovuto alla pandemia Covid-19 non ha frenato i livelli record di gas serra secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO). Il blocco ha ridotto le emissioni di molti agenti inquinanti come l‘anidride carbonica (CO₂). Tuttavia, qualsiasi impatto sulle concentrazioni di CO₂ non è stato maggiore di quello causato dalle normali variabilità naturali nel ciclo del carbonio (ad esempio la vegetazione).

Come sostenuto dal professor Petteri Taalas del WMO, la soglia globale di 400 parti per milione è stata superata nel 2015 e solo 4 anni dopo anche quella dei 410 ppm. L’aumento è continuato durante il 2020. Una tale velocità nel tasso di crescita non si era mai vista nella storia dell’uomo. L’ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione di CO₂ comparabile, è stata 3-5 milioni di anni fa. La temperatura era di 2-3°C più calda e il livello del mare di 10-20 metri più alto di adesso. Va specificato però, che a quei tempi la Terra non aveva 7,7 miliardi di abitanti.

Otto agenti accusati di pestaggio a San Vittore: incastrati dalla videosorveglianza

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Otto agenti penitenziari del carcere di San Vittore sono finiti a processo per il pestaggio di un detenuto durante l’ora d’aria. Il fatto, avvenuto nel giugno del 2019, è stato reso noto solo ora, dopo che gli imputati sono chiamati a giudizio con l’accusa di lesioni personali. Secondo le dinamiche dell’accaduto, mentre tre agenti tengono fermo il detenuto, il quarto lo aggredisce ripetutamente, in particolare al volto. A questi si aggiungono altri tre vigilanti che continuano a infierire sul suo corpo. È quanto si vede nel video pubblicato in esclusiva dal Corriere della Sera, che ritrae gli agenti nell’atto del pestaggio. Secondo il Pm, Paolo Filippini, il motivo dell’aggressione sarebbe scaturito da una discussione, durante la quale però il detenuto non si sarebbe mai mostrato fisicamente aggressivo. La denuncia è partita dalla stessa direzione del carcere, che ha fornito al pubblico ministero le registrazioni delle telecamere di sicurezza.

Il processo agli 8 agenti si concluderà nella primavera del 2021, periodo a cui va aggiunta una tappa intermedia: il detenuto, infatti, non è riuscito a costituirsi parte civile perché risultato positivo al coronavirus. Secondo i dati rilasciati dall’Osapp, Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria, risulterebbe un aumento del 600% di contagi in carcere a partire da novembre. Complici il sovraffollamento, le strutture spesso vecchie e strette e il personale carente.

La Cina sulla Luna per raccoglierne alcuni campioni, non accadeva da 40 anni

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Nella serata tra il 23 e 24 novembre, il razzo cinese Chang’e 5 ha lasciato il Wenchang Space Launch Center, nella provincia di Hainan, diretto verso il nostro satellite. La sua missione è quella di riportare sulla Terra dei campioni di rocce lunari. E’ il primo tentativo fatto al mondo, da oltre 40. Pechino sta riversando miliardi nel suo programma spaziale gestito dai militari, con lo scopo di avere una stazione spaziale con equipaggio entro il 2022 ed inviare esseri umani sulla Luna. Obiettivo del lancio di Chang’e 5 è spalare rocce e suolo lunari, per aiutare gli scienziati a conoscere origini, formazione e attività vulcanica della Luna, in superficie.

La navicella cinese di Chang’e 5, sembra composta da quattro moduli: due resteranno in orbita, mentre altri due (un lander che raccoglierà i campioni e un modulo di ascensione per il ritorno) toccheranno la superficie. L’area scelta per l’atterraggio è l’Oceanus Procellarum, mare vulcanico già esplorato. Il rientro previsto in Cina, avverrà intorno alla metà di dicembre.

Riders, sentenza storica: fattorino ottiene il diritto ad essere assunto

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Si chiama Marco Tuttolomondo, ha 49 anni ed è il primo ciclofattorino italiano ad ottenere il diritto ad essere assunto con un contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato, pagato a stipendio orario e non più a cottimo. Ad emettere la sentenza il giudice del lavoro Paola Marino, del Tribunale di Palermo, che ha deliberato a favore del lavoratore nella causa contro Glovo, la multinazionale delle consegne a domicilio per la quale lavora. L’azienda, in seguito alla decisione, ha dovuto reintegrare il fattorino, che aveva fatto causa dopo essere stato disconnesso dalla app che smista gli ordini senza avviso.

Quella dei riders è una lotta che va avanti da tempo. L’ultima protesta risale allo scorso 3 novembre, nata in seguito all’accordo tra Assodelivery (l’associazione che raggruppa piattaforme come Glovo e Just Eat) e il sindacato Ugl, Il nuovo contratto – firmato con un sindacato senza rappresentanza e non riconosciuto da nessun’altra sigla – prevede ancora il pagamento a cottimo (a consegna), continua ad avere troppe poche tutele per i lavoratori, compreso il mancato inquadramento. Oggi, in Italia, sono più di 10.000 i ciclofattorini ancora costretti ad accettare questa forma di lavoro.

 

 

Usa: Trump autorizza la transizione (ma non riconosce la sconfitta)

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A tre settimane dalla fine delle elezioni Usa 2020, Donald Trump ha annunciato su Twitter di aver acconsentito all’avvio della transizione dei poteri a Joe Biden, neoeletto. Tuttavia, assicura che la sua battaglia legale continuerà. Poco prima, la responsabile della General Services Administration (azienda indipendente che aiuta a gestire e supportare il funzionamento di base delle agenzie federali) Emily Murphy ha riconosciuto formalmente Biden come il vincitore delle presidenziali, spianando la strada al processo di transizione dei poteri che Trump teneva bloccato con i ricorsi elettorali. È il primo riconoscimento dell’amministrazione Usa della sconfitta di Trump. Un atto necessario perché Biden cominci a organizzare il proprio ingresso alla Casa Bianca, che formalmente inizierà il 20 gennaio prossimo.

Oltre ad assicurare che continuerà la battaglia e crede di vincere, Trump ha ringraziato, sempre su Twitter, la responsabile della Gsa, denunciando il fatto che qualcuno l’abbia tormentata e minacciata. Presunte accuse, smentite dalla stessa Emily Murphy, che giustificano il ritardo della decisione, con la scelta presa al termine delle elezioni, di non voler anticipare il processo del conteggio dei voti.