Il rapporto annuale dell’Istituto di ricerca internazionale per la pace di Stoccolma (Sipri) afferma che la spesa militare globale ha continuato a salire nel 2020, nonostante la pandemia di Covid-19, sfiorando i 2.000 miliardi di dollari, a fronte di una diminuzione importante del Pil mondiale. Al primo posto, con il 39% delle spese globali, gli USA; seconda, con il 19%, la Cina.
Perù: uccisa missionaria italiana
Nadia De Munari, 50 anni, originaria di Schio (Vicenza), è stata uccisa in Perù a colpi di ascia mentre dormiva. La missionaria laica italiana è stata portata in ospedale e sottoposta ad un intervenuto chirurgico d’urgenza risultato purtroppo inutile. La missionaria era responsabile nel centro “Mamma mia” di Nuevo Chimbote, realizzato da padre Ugo De Censi
Ciad: prove di cessate il fuoco
I ribelli che da due settimane conducono un’offensiva contro il governo del Ciad e pochi giorni fa sono riusciti ad assassinare il presidente del Paese, Idriss Débi, si sono detti «disponibili ad un cessate il fuoco». Da giorni i ribelli stessi subiscono i bombardamenti delle truppe governative, probabilmente supportate dalla Francia, anche se Parigi non ha confermato ufficialmente.
Genocidio armeno: la Turchia convoca l’ambasciatore Usa
Ieri gli Stati Uniti hanno per la prima volta riconosciuto l’esistenza del genocidio armeno, perpetuato dall’Impero Ottomano tra il 1915 e il 1916. Come prevedibile la decisione ha attirato le ire della Turchia, che stamane ha convocato l’ambasciatore degli Stati Uniti per protestare contro la decisione del presidente Joe Biden.
Attacco a petroliera iraniana: 3 morti
Tre membri dell’equipaggio sono morti ieri sera in un attacco subito da una nave petroliera iraniana al largo mentre si trovava al largo delle acque siriane. A bordo si è sviluppato un incendio. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa siriana Sana la nave potrebbe essere stata «attaccata da un drone proveniente dalle acque libanesi». Negli ultimi tempi gli attacchi contro le imbarcazioni iraniane si sono moltiplicate, gli osservatori internazionali sono concordi nell’attribuirli ad Israele.
Lo smart working provoca disagi a 1 italiano su 2
Quasi la metà degli italiani si dichiara insoddisfatta del telelavoro imposto durante la pandemia, lo rileva un’indagine Fondazione studi dei consulenti del lavoro. Il 48,3% ha dichiarato problemi psico-fisici per l’utilizzo di sedie e scrivanie improvvisate e per la mancanza di spazi adeguati. Insoddisfatti il 52% degli uomini e il 45% delle donne, nonostante il fatto che il 71,1% dei “lavoratori agili” dichiari di aver diminuito le spese grazie alla riduzione delle voci per spostamenti, vitto e vestiario nei propri bilanci.
Macerata: il giudice di pace annulla la multa per violazione del coprifuoco
Il giudice di pace di Camerino (MC) ha accolto il ricorso avente ad oggetto la richiesta di annullamento di una sanzione amministrativa per violazione del coprifuoco ed ha condannato la prefettura di Macerata al pagamento delle spese processuali. La sanzione, una multa da 533 euro (373 in caso di pagamento entro cinque giorni), era stata irrogata ad un ragazzo di Pioraco (MC) che aveva violato il coprifuoco per andare a trovare la compagna. Successivamente, però, il suo amico Marco Dialuce, studente al secondo anno di giurisprudenza, ha presentato il ricorso fondandolo sull’incostituzionalità del coprifuoco, definito da quest’ultimo come una «misura restrittiva della libertà personale». «Nel nostro ordinamento giuridico, l’obbligo di permanenza domiciliare è una sanzione penale e solo il giudice con atto motivato può disporla. Pertanto, è incostituzionale disporre un coprifuoco attraverso un decreto del presidente del consiglio dei ministri, che è un atto amministrativo gerarchicamente inferiore alla legge, e lo sarebbe anche se fosse disposto con un atto avente forza di legge», ha affermato Dialuce, che ha aggiunto che non vi possano essere deroghe ai principi costituzionali, «se non in caso di guerra».
Lo studente, in seguito ad un’altra multa simile, già nei mesi scorsi aveva presentato ricorso al giudice di pace di Macerata ed esso era stato accolto solo in parte da quest’ultimo, che aveva deciso semplicemente di irrogare una sanzione di minore entità. Stavolta, invece, le conseguenze del ricorso sono state ben diverse. Tuttavia, seppur lo studente si sia rivolto al giudice di pace per i motivi sopracitati, non è chiaro se quest’ultimo abbia accolto il ricorso sulla base della presunta incostituzionalità del coprifuoco o meno. Infatti, le motivazioni della decisione del giudice non sono ancora state fornite e saranno rese pubbliche tra una settimana.
Ad ogni modo, va ricordato che la sentenza del giudice di pace non può dichiarare incostituzionale il DPCM e conseguentemente farlo decadere a livello nazionale: questa è una decisione che solo la Corte Costituzionale può assumere. Quanto stabilito dal giudice ha validità solo nei confronti di questo specifico caso e dunque non è detto che in situazioni analoghe si arrivi alla medesima conclusione.
[Di Raffaele De Luca]
Cosa puoi fare per l’emergenza climatica? Innanzitutto cambia banca
Una mossa coraggiosa, tanto semplice quanto rivoluzionaria. Quando Laurence ha scoperto che la sua banca – l’Unicredit – continuava a finanziare le fonti fossili, non ci ha pensato due volte a cambiarla. «Ho realizzato che ogni giorno i miei soldi venivano utilizzati per finanziare il collasso climatico ed ecologico». Questa la testimonianza della donna riportata da Extinction Rebellion. Il movimento socio-politico, infatti, ha dato il via ad un’iniziativa per boicottare la ‘finanza fossile’. Una vera e propria campagna di disinvestimento, contenente tutte le informazioni utili per cambiare banca qualora la propria non rispetti i nostri valori. «Davanti ai colossi finanziari – ha aggiunto Laurence – ci sentiamo così minuscoli e impotenti. Ma non è vero: non lo siamo. Insieme, tutte e tutti noi, abbiamo un vero potere da usare per modificare il mondo, farlo diventare quello che vogliamo, senza violenza».
È recente la notizia secondo cui Unicredit ha violato la propria policy continuando a investire sul fossile. Oltre a un miliardo di euro concesso in prestito alla società ceca EPH, principale acquirente di miniere e centrali a carbone obsolete, l’istituto di credito ha, infatti, collezionato non pochi investimenti nel settore. Come prestiti e sottoscrizioni, nel solo 2020, a società quali Eni, Repsol e Total per un totale di quasi 6 miliardi di euro. Ma non è la sola. Quasi tutte le grandi banche continuano a riversare miliardi su petrolio, gas e carbone. Dall’Accordo di Parigi del 2016, in particolare, le 60 banche più grandi al mondo avrebbero finanziato i combustibili fossili per un totale di 3,8 mila miliardi. Nel nostro piccolo, cambiare banca per combattere la crisi climatica potrebbe quindi fare la differenza.
Sul sito di Extincion Rebellion Italia è disponibile il modulo da compilare e inviare al proprio istituto di credito per chiedere di ritirare gli investimenti nel settore fossile. Una sorta di ultimatum che si conclude con l’annuncio che, in caso in cui la banca non fornisca risposte soddisfacenti, ci si riserva il diritto di interrompere il rapporto bancario. Se tanti italiani lo facessero i risultati non tarderebbero di certo a farsi sentire.
[di Simone Valeri]
Indonesia: il sottomarino disperso è ufficialmente affondato
Il sottomarino con a bordo 53 persone scomparso nella giornata di mercoledì al largo di Bali, in Indonesia, è ufficialmente affondato. Lo hanno reso noto le autorità indonesiane dopo aver ritrovato alcuni oggetti che si ritiene provengano dall’interno del KRI Nanggala 402, ossia il sommergibile in questione. «Abbiamo cambiato lo status da scomparso ad affondato», ha affermato il portavoce della Marina indonesiana, il quale ha aggiunto che gli oggetti ritrovati non possono essere di un altro natante.






