venerdì 19 Settembre 2025
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Ddl concorrenza: Draghi ora va all’attacco dei servizi pubblici locali

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 4 novembre il Disegno di legge per il mercato e la concorrenza 2021, che rientra tra gli obiettivi individuati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).  Uno dei punti chiave di questo Ddl è la privatizzazione della globalità dei servizi pubblici locali (art. 6). Si tratta della conferma della priorità che questo Governo assegna a liberalizzazione e interessi di mercato, piuttosto che all’efficienza dei servizi e alla garanzia della tutela dei diritti dei cittadini. La legge andrà infatti a mettere nelle mani dello Stato tutti i servizi pubblici normalmente gestiti dai Comuni, affinché diventino strumenti di competizione sul mercato.

La finalità, stando al testo del Ddl, è quella di “promuovere lo sviluppo della concorrenza e l’accesso ai mercati (…) e contribuire al rafforzamento della giustizia sociale, migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici e potenziare la tutela dell’ambiente e il diritto alla salute dei cittadini”. Suona ironica questa affermazione dopo due anni di pandemia che hanno reso evidente come la corsa al neoliberismo e alle privatizzazioni(da sempre applicate invocando l’ideologia dell’efficentismo e della concorrenza) abbia comportato un enorme danno per la popolazione, definendo criteri discriminatori per l’accesso alle cure e ai servizi.

Il governo di Draghi, invece, procede sulla linea degli investimenti finanziari e della promozione del libero mercato come supposto strumento di eguaglianza tra le parti. Il Ddl prevede la gestione della globalità dei “servizi pubblici locali” (non vengono effettuate differenziazioni di sorta) come competenza esclusiva dello Stato. Un affidatario si occuperà di redigere una relazione annuale circa la qualità del servizio e gli investimenti effettuati. Gli enti locali che vogliano gestire in proprio un servizio dovranno produrre “una motivazione anticipata e qualificata (…) del mancato ricorso al mercato” e sottoporsi a una “revisione periodica” per “giustificare le ragioni del mantenimento dell’autoproduzione”. La mancata presenza sul mercato è insomma vista come un’anomalia da giustificare periodicamente: lo snaturamento del servizio pubblico in quanto tale viene così sancito una volta per tutte.

Per assicurare “un’adeguata valorizzazione della proprietà pubblica” il governo, oltre a privatizzare la gestione dei servizi, si occuperà anche di rivedere “i regimi di proprietà e gestione delle reti, degli impegni e delle altre dotazioni, nonché della gestione dei beni in caso di subentro”.

L’art. 6 è passato inosservato sui canali di comunicazione mainstream: a catturare l’attenzione sono state, ancora una volta, le schermaglie politiche, mentre si è tralasciato di trattare un provvedimento di importanza sostanziale. Allo stesso modo un altro fatto sta passando inosservato, di uguale gravità. Lo ha denunciato questa mattina Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, a Radio 24: «Il ruolo del Parlamento da quando c’è il governo Draghi dire che è compresso è un eufemismo. Il Senato può discutere temi marginali che non sono nell’agenda del governo come il DDL Zan, ma tutto quello che viene dal governo arriva praticamente blindato […] Siamo entrati in un governo d’emergenza che agisce con una procedura di emergenza, ma questa non può diventare la normalità, sappiamo che anche con la legge di bilancio sarà così».

Come abbiamo già spiegato in questo articolo, il premier Draghi ha fatto spesso ricorso alla fiducia da quando è in carica, arrivando a programmare cinque voti blindati in sole 48 ore. Non si tratta del primo premier a ricorrere a tale strumento, ma sono iniziative che portano a sollevare domande su quanto la democrazia parlamentare sia ancora un valore centrale nel governo del nostro Paese.

[di Valeria Casolaro]

Texas, almeno 8 morti durante festival musicale

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Almeno 8 persone sono rimaste uccise durante l’Astroworld Festival che si stava tenendo a Houston, Texas, dopo essersi accalcate contro le transenne di sicurezza antistanti al palco. Gli episodi si sono verificati in un arco di tempo brevissimo: le persone hanno rapidamente iniziato a cadere a terra «con qualche tipo di arresto cardiaco o episodio medico», riferiscono le forze dell’ordine presenti sulla scena. Decine sono inoltre rimaste ferite come conseguenza della calca creatasi all’inizio del concerto. Sul posto è stato allestito un ospedale da campo. 50 mila persone erano presenti all’evento, che sarebbe dovuto durare due giorni ospitando artisti quali Travis Scott, Drake e gli Earth, Wind and Fire.

Poche righe di 50 anni fa, per capire il presente

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“La tecnologia moderna e la psicologia di massa tendono a suggerire sempre nuove possibilità di controllo delle norme di comportamento, delle attività e delle convinzioni delle masse. Non si tratta più soltanto del controllo sull’informazione…. La stampa scientifica internazionale ha ampiamente discusso di nuovi mezzi tecnici che vanno dal controllo biochimico del tasso di natalità al controllo biochimico ed elettronico dei processi psichici…

La tentazione di un potere senza precedenti che sarebbe affidato… ad un gruppo particolare in seno all’umanità divisa, dai sapienti consigli dei suoi futuri aiutanti intellettuali, gli automi capaci di ‘pensieri’ artificiali, potrebbe diventare una trappola fatale. Se la libertà di pensiero non verrà difesa, e se l’alienazione non verrà eliminata, questo genere di pericoli diverranno realmente attuali nel giro di pochi decenni, quale naturale prodotto di una burocrazia che identifica il bene pubblico con l’autorità del governo”.

Andrej D. Sacharov: “Progresso, coesistenza, libertà intellettuale”, 1968.

[di Gian Paolo Caprettini]

 

Concessioni balneari, UE: Italia rispetti diritto europeo

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La Commissione Europea è nuovamente intervenuta per richiedere la liberalizzazione delle concessioni balneari italiane, dopo aver notato che questa non è stata prevista dal Ddl Concorrenza recentemente approvato. La portavoce della Commissione Europea per il Mercato interno richiede che la riforma agisca «in conformità con il diritto europeo e la giurisprudenza della Corte di Giustizia». La questione delle concessioni balneari è oggetto di contesa tra la Commissione Europea e l’Italia da quando nel 2006 è stata emessa la “direttiva Bolkenstein” che obbliga a bandire gare per le concessioni di beni pubblici. Le spiagge sono considerate tali, ma l’Italia difende il rinnovo automatico delle concessioni, mentre l’UE quello dei bandi aperti ai concorrenti europei.

USA, democratici approvano maxi piano infrastrutture

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In America i democratici hanno approvato un pacchetto da 1 trilione di dollari per il miglioramento di strade e infrastrutture, compreso internet a banda larga, che ora dovrà essere siglato dal presidente Biden. Tale manovra si ripromette anche di creare posti di lavoro e aumentare la competitività statunitense. Si tratta di una parte del più ampio programma di Biden Build Back Better da 1,75 trilioni di dollari, che prevede anche miglioramento della sicurezza sociale e la lotta al cambiamento climatico e che incontra la piena opposizione dei repubblicani. La legge ha tardato ad essere approvata per le diverse posizioni dei centristi e dei progressisti all’interno del partito democratico che, come ricorda Pelosi, “non è un partito di blocco”.

Non li legge più nessuno: la crisi senza fine dei giornali italiani

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Sempre meno lettori, sempre più anziani: questo il quadro desolante dei quotidiani italiani. Un calo in atto da tempo, ma che negli ultimi mesi è diventato un crollo verticale: secondo gli ultimi dati Audipress solo nell’ultimo trimestre i giornali hanno perso complessivamente 227 mila lettori. Se si osserva lo scenario nel lungo periodo la situazione è ancora peggiore. Dal 2014 al 2021 i lettori dei quotidiani nel giorno medio sono calati del 40,81%: da 19 milioni e 351 mila al giorno a 11 milioni e 453 mila: fanno quasi 7,9 milioni di lettori in meno. Un dato desolante al quale si deve aggiungere il fatto che, nello stesso periodo, sono più che dimezzati i lettori di età inferiore ai 34 anni, ormai appena un quinto del totale. Altro indicatore che di certo non consente di immaginare un futuro roseo per la stampa italiana.

L’Audipress nel comunicato che accompagna i dati prova a correggere il tiro tratteggiando risultati per le copie digitali dei quotidiani che a prima vista sembrano molto positivi: sottolineando come dal 2014 al 2021 i lettori delle repliche digitali dei quotidiani siano moltiplicati passando da 587 mila a 1,48 milioni. Un aumento che però non basta certo a bloccare l’emorragia complessiva.

La realtà è che quasi tutti i giornali italiani versano una crisi economica endemica e gravissima. Fossero normali imprese avrebbero chiuso i battenti da un pezzo, eppure sono ancora li. Come? Semplice: per alcuni di questi esiste la manna del finanziamento pubblico (anche se sono sempre meno quelli che lo percepiscono) per altri esistono editori disposti a perderci anche molti soldi. I tre principali magnati della stampa quotidiana in Italia: Elkann (Repubblica, La Stampa ed altri 15 quotidiani), Caltagirone (Leggo, Il Messaggero, Il Mattino, ed altri) e Angelucci (Libero, Il Tempo, ed altri) perdono montagne di quattrini con i giornali. Evidentemente, anche se la gente comune ormai neppure li sfoglia al bar, possedere i quotidiani continua ad essere percepito da alcuni imprenditori un ottimo modo per influenzare la politica. A questo punto non dovrebbe sorprendere più di tanto apprendere un ultimo dato: in Italia solo il 27% dei cittadini ritiene i media mainstream una fonte di informazione affidabile.

 

Terza dose, ministro Speranza: “Lavoreremo per allargarla ad altre fasce d’età”

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«Lavoreremo dalla prossima settimana per allargare la dose booster, di richiamo, ad ulteriori fasce generazionali». Lo ha dichiarato nella giornata di oggi il ministro della Salute, Roberto Speranza, in una conferenza stampa sul proseguimento della campagna vaccinale a cui hanno partecipato anche il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli ed il commissario straordinario per l’emergenza Francesco Figliuolo. Proprio quest’ultimo ha aggiunto: «Per il 2022 abbiamo già opzionato dosi tali per cui siamo in grado di effettuare la terza dose a tutti quelli che hanno completato qualsiasi tipo di ciclo vaccinale, quindi anche ad alte cifre».

Salerno: Vincenzo De Luca indagato per corruzione

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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è indagato a Salerno. Secondo quanto riportato dal quotidiano la Repubblica, a De Luca è stato notificato un avviso di proroga di indagine e l’ipotesi che si contesta è quella di corruzione. Ad ogni modo, però, non è arrivata nessuna conferma dagli uffici giudiziari, con la Procura che si rifiuta di fornire una risposta a qualunque domanda sulle vicende in corso.

Progetto DIANA: la Nato pianifica un futuro militare a base di IA e Big Data

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Si è parlato molto del G20 e delle proposte per normare la finanza globale, del Cop26 e dei tiepidi accordi ambientali, ma c’è una tema che non ha potuto vantare l’onore dei riflettori pubblici, un tema che è stato depositato con discrezione nei dietro le quinte, quello della corsa all’uso militare delle nuove tecnologie.

A fine ottobre, senza troppe cerimonie, i Ministri della Difesa dei Paesi NATO si sono riuniti a Bruxelles per dare il via a due progetti che mirano a uniformare le competenze tecniche “next-generation” delle nazioni coinvolte: l’istituzione di un «fondo per l’innovazione» diretto ad aziende specializzate nel “dual-use” e la creazione del Defense Innovation Accelerator (DIANA).

Se è facile comprendere come gli incentivi alle aziende private possano agevolare lo sviluppo di strumenti informatici a duplice uso – ovvero che abbiano applicazioni anche nel settore militare -, risulta più complesso prevedere la portata che assumerà nel tempo DIANA, hub che ambisce di fatto a proporsi come omologo internazionale al ramo di ricerca e sviluppo del Pentagono, la DARPA. Un obiettivo non da poco che vuole toccare sette settori altamente strategici: intelligenze artificiali, elaborazione dei Big Data, sistemi quantistici, biotecnologia, apparecchiature autonome, armamenti ipersonici ed esplorazione spaziale.

Nell’immediato, l’idea è quella di serrare i ranghi e confrontare le competenze per trovare soluzioni comuni che attenuino le criticità di un futuro in cui il dominio delle informazioni, il controllo dei dati, le campagne di disinformazione e l’ingegneria sociale manifesteranno un’importanza sempre più marcata, tuttavia è evidente che le potenzialità del progetto sono decisamente più alte, nel bene o nel male.

Il progetto è correntemente sostenuto da Italia, Germania, Regno Unito, Grecia, Ungheria, Belgio, Paesi Bassi, Slovenia, Slovacchia, Polonia, Portogallo, Romania, Repubblica Ceca, Estonia, Lituania, Lettonia e Lussemburgo, 17 dei membri NATO che complessivamente intendono mettere in campo entro giugno 2022 un finanziamento di partenza da un miliardo di euro. Non si può non notare che all’appello manchino nazioni rilevanti quali Turchia, Canada e, soprattutto, Stati Uniti, tuttavia il Segretario Generale NATO Jens Stoltenberg spera caldamente che nei prossimi mesi i Governi latitanti decidano di rimediare alla loro assenza.

Nonostante le alte premesse, non si può che nutrire qualche perplessità sulle effettive possibilità dell’operazione: in un mondo in cui lo spiare i propri alleati è ancora la norma, l’idea che le Difese collaborino a carte scoperte rasenta l’impossibile. DIANA sta assumendo le sembianze di una task force nata per arginare le influenze di Russia, Cina Corea del Nord e Iran, ma non è detto che sia pronta ad applicare la medesima solerzia nel gestire gli abusi intestini alla NATO delle tecnologie «avanzate ed emergenti».

[di Walter Ferri]

 

Francia: Parlamento approva estensione Green Pass fino al 31 luglio 2022

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In Francia, il Parlamento ha dato il via libera all’estensione dell’uso del Green Pass fino al 31 luglio 2022. A riportare la notizia sono i quotidiani francesi, i quali rendono noto che la versione definitiva del disegno di legge sulla “vigilanza sanitaria” è stata approvata dall’Assemblea nazionale (un ramo del Parlamento) con 118 voti a favore, 89 contrari ed un astenuto. Quest’ultima ha infatti approvato il testo a nome dell’intero Parlamento, spazzando via le obiezioni del Senato, che si era opposto ad esso.