giovedì 12 Dicembre 2024

Lo sci alpino di massa è uno sport finito, è ora di prenderne atto

Inutile girarci intorno, il cambiamento climatico è qui e ora. Lo sanno bene le nostre Alpi e i nostri Appennini che non hanno mai visto così poca neve come negli ultimi anni. Un’assenza di precipitazioni nevose dirompente, in modo particolare, con l’inizio del nuovo anno e l’apertura della stagione sciistica. Ma non imprevedibile. Non è un caso nemmeno che il 2022 sia stato ufficialmente riconosciuto tra gli anni più caldi da quando si compiono le misurazioni, con anomalie di temperatura, in Italia, perdurate fino a dicembre inoltrato. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, alcune più ...

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18 Commenti

  1. Io ricordo che due anni fa, ad impianti chiusi, le nostre località sciistiche non hanno potuto godere di una delle stagioni più ricche di neve degli ultimi tempi. Se si fosse potuto sciare alcuni impianti avrebbero chiuso a giugno tanto era favorevole il clima.

  2. Gentili tutti, al riguardo, vorrei suggerire qualche lettura, in particolare, alcuni dei nostri approfondimenti. In primo luogo, a mio parere determinante per comprendere le cose come stanno realmente, va precisato che da decenni è in atto un vero e proprio tentativo di manipolazione dell’opinione pubblica da parte, soprattutto, delle grandi industrie petrolifere. Queste da molto tempo sanno delle conseguenze sul clima delle emissioni dei loro ‘prodotti’, ma, non solo hanno negato, per tutelare i loro interessi hanno letteralmente arruolato scienziati, enti e gruppi di ricerca affinché alimentassero scetticismo sul cambiamento climatico (https://www.lindipendente.online/2022/10/12/nessuna-emergenza-climatica-il-documento-bomba-ha-le-mani-sporche-di-petrolio/ (https://www.lindipendente.online/2021/01/19/i-negazionisti-del-cambiamento-climatico-spendono-milioni-in-pubblicita-sui-social/).

    Al tema del cambiamento climatico abbiamo dedicato poi un mensile, cui vale la pena dedicarci un po’ di tempo: la situazione climatica è complessa, così come lo è quella della relativa informazione e del contesto socioeconomico in generale. Il mensile è un ottimo punto di partenza per iniziare a districarsi in cotanta confusione (https://www.lindipendente.online/2021/11/15/emergenza-climatica-la-transizione-necessaria-e-il-gioco-delle-elite-globali/).

    Il clima, questo è incontrovertible, è sempre cambiato, ma la differenza sta nei tempi. Le attività antropiche hanno accelerato un naturale processo con tutte le conseguenze del caso (https://www.lindipendente.online/2020/10/26/il-clima-sulla-terra-e-sempre-cambiato/). I dubbi, per chi non è del “mestiere”, potrebbero comunque essere tanti, motivo per cui abbiamo cercato di rispondere a tutte le domande più comuni nell’intervista che segue (https://www.lindipendente.online/2021/11/03/le-prove-scientifiche-sullorigine-antropica-dei-cambiamenti-climatici/).

    Un caro saluto,

    Simone Valeri

  3. Quanto mi piace leggere questi commenti! Mi pare proprio di vivere all’epoca della caduta dell’impero romano. Ce ne sono voluti, di anni, per farsene una ragione ma…..alla fine, i barbari hanno invaso Roma e c’è rimasto ben poco da fare, oltre ad andarsene…

  4. Mi sembra un articolo poco approfondito: non prende in considerazioni i vari aspetti socio-economici dei territori di cui si parla oltre che trattare i fattori “climatici” in maniera qualunquistica. Sarebbe più interessante trattare della crisi economica di un settore fiaccato dai lock down e da una stagione anomala.
    L’articolo, senza volerne all’autore, stona leggermente rispetto ad altri spunti di riflessione che “L’indipendente” è solito esporre.

  5. Nonostante un aumento medio delle tariffe del 10-15% e nel settore gastronomico fino al 25%, a memoria degli operatori di Dolomiti Superski, non ci sono mai state così tante presenze come durante le vacanze dell’ultimo Natale. Che i politici siano schizofrenici è cosa nota, ora dobbiamo prendere atto però che gran parte degli sciatori lo sono altrettanto e ciò sta a significare che l’essere umano è tendenzialmente un imbecille.

  6. A parte la frase imbarazzante (per come è stata costruita) della Santanchè, non ha tutti i torti: anche se serve molta acqua per innevare le piste artificialmente quando la neve artificiale si scioglie diventa acqua e finisce dove dovrebbe: nei fiumi o nelle falde. Quindi da questo punto di vista l’impatto è quasi nullo: si modifica solo il corso dell’acqua ma non la sua destinazione

  7. Alcune considerazioni….
    Gli attivisti del clima sono persone pagate dal sistema per creare emergenze e rendere normali le limitazioni delle libertà individuali.
    La natura fa il suo corso e giustamente bisogna prendere atto che certe cose vanno riviste come sciare a quote basse.
    Ma continuare a sostenere che gli ultimi anni sono sempre straordinari per qualsiasi evento climatico lo trovo eccessivo.
    Ci sono state annate nel tempo recente con mesi interi di caldo e siccità o inverni senza un filo di neve.
    Basta con le emergenze e il terrrorismo.

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