venerdì 7 Novembre 2025
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Non solo il Nobel: ecco quali sono i premi scientifici più importanti

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Da oltre un secolo, il mondo della scienza si concentra sui premi Nobel per riconoscere le tappe più alte della ricerca in fisica, chimica e medicina. Tuttavia, il progresso negli altri campi – dalla matematica all’informatica, dall’ambiente all’ingegneria – ha portato alla nascita di premi altrettanto prestigiosi ma spesso meno noti e meno trattati dalla divulgazione mainstream, nonostante vengano assegnati per innovazioni tutt’altro che irrilevanti e spesso decisive per lo sviluppo del genere umano. Dai lavori astratti e formali (come i risultati matematici), ad altri che si basano su applicazioni concrete (come farmaci e nuove tecnologie) e che evidenziano l’impatto sociale e ambientale, esiste un mondo di scienza e cultura spesso trascurato, nonostante si tratti di veri e propri “Nobel alternativi.

Il premio Abel e la Medaglia Fields per la Matematica

Il vincitore del Premio Abel 2025: il matematico Masaki Kashiwara

Si tratta di un’onorificenza istituita nel 2002 che assegna 7,5 milioni di corone norvegesi, pari a circa 700.000 euro, ogni anno ad un matematico che dimostra di aver prodotto “risultati scientifici pioneristici” nel campo. Viene assegnato dall’Accademia norvegese delle scienze e delle lettere ed è intitolato al matematico norvegese Niels Henrik Abel, noto per aver sviluppato la teoria delle funzioni ellittiche e per le sue dimostrazioni sull’impossibilità di risolvere “in radicali” le equazioni di quinto grado generali (i cosiddetti “quintici”). L’ultima edizione (2025) ha visto vincitore il matematico giapponese Masaki Kashiwara, per i suoi contributi nell’“analisi algebrica” — in particolare per aver sviluppato la teoria dei D-moduli e per la scoperta delle crystal bases nel contesto della teoria della rappresentazione. In pratica, Kashiwara ha costruito strumenti matematici molto potenti per studiare sistemi di equazioni differenziali lineari e le simmetrie profonde che stanno dietro di esse, ampliando la portata dei metodi algebrici nella risoluzione di problemi analitici. Finora una sola donna ha vinto il Premio Abel, la matematica Karen Uhlenbeck nel 2019 per «contributi pionieristici nelle equazioni differenziali parziali geometriche, nella teoria dei gauge e nei sistemi integrabili, e per l’impatto fondamentale del suo lavoro su analisi, geometria e fisica matematica».

La Medaglia Fields, invece, è un premio internazionale di matematica di altissimo prestigio, assegnato ogni quattro anni. A differenza del Premio Abel, ha delle limitazioni di età in quanto può essere conferita solo a matematici di età inferiore ai 40 anni al momento dell’annuncio, e si tratta quindi di un riconoscimento che combina importanza scientifica con una forte valenza “promessa di futuro”, identificando giovani studiosi che stanno già mostrando risultati eccezionali. Il fatto che sia meno frequente e soggetta a questi limiti d’età, spiegano gli esperti, renderebbe la Medaglia complementare ad altri premi come l’Abel: uno serve per risultati di carriera, l’altro per promettenti fasi iniziali.

I Lasker Awards

Ogni anno, la fondazione Lasker – fondata da Albert Lasker e Mary Woodard Lasker nel 1942 per sostenere la ricerca medica tramite educazione pubblica, finanziamenti e advocacy onora le scoperte fondamentali e i progressi medici ritenuti fondamentali per il miglioramento della salute umana. Assegnati per la prima volta nel 1945, i premi conferiscono 250.000 dollari ai destinatari nelle categorie della ricerca di base, della ricerca clinica e dei risultati speciali. Un premio nella categoria del servizio pubblico viene assegnato ogni due anni. I premi, intitolati a Mary e Albert Lasker, sono tra i più prestigiosi in medicina e molti vincitori del Lasker hanno ricevuto il Premio Nobel. Secondo le linee guida della Lasker Foundation, un candidato può essere premiato per una scoperta di base che apre a un nuovo filone di ricerca biomedica, un avanzamento clinico che ha migliorato la vita di molte migliaia di persone, o un trasferimento verso il pubblico / servizio che sostiene la salute collettiva. Le prime due caratteristiche hanno trovato conferma nell’edizione del 2025, vinta grazie a innovazioni riguardanti trattamenti per la fibrosi cistica e la complessità molecolare interna delle cellule.

I Premi Kavli

Si tratta di premi che onorano gli scienziati per scoperte nel campo dell’astrofisica, delle nanoscienze e neuroscienze e che prendono il nome da Fred Kavli, un filantropo norvegese che ha sviluppato una passione per la scienza per tutta la vita dopo aver studiato fisica al Norwegian Institute of Technology. Vengono assegnati ogni due anni da tre partner – la Fondazione Kavli, il Ministero norvegese dell’Istruzione e della Ricerca e l’Accademia norvegese delle scienze e delle lettere – e il montepremi per ciascuno è un milione di dollari. Nell’edizione 2024:

  • in astrofisica i premi sono andati a Sara Seager e David Charbonneau per le tecniche di rilevamento e caratterizzazione di atmosfere di esopianeti;
  • in nanoscienza sono stati premiati Robert S. Langer, Armand P. Alivisatos e Chad A. Mirkin per il contributo alle tecnologie nanomediche;
  • in neuroscienze il riconoscimento è andato a Nancy Kanwisher, Doris Ying Tsao e Winrich Freiwald per la scoperta di sistemi specializzati del cervello per il riconoscimento dei volti;

Il Premio Turing

È considerato il massimo riconoscimento nel campo dell’informatica. Spesso definito “Nobel dell’informatica”, viene assegnato ogni anno dal 1966 e riconosce i contributi eccezionali forniti nel campo del calcolo e dell’algoritmica. Negli ultimi anni è stato sostenuto anche finanziariamente da grandi sponsor, tra cui Google. Nel 2024 il premio è stato conferito a Andrew G. Barto e Richard S. Sutton «per lo sviluppo dei fondamenti concettuali e algoritmici dell’apprendimento per rinforzo (reinforcement learning)». L’apprendimento per rinforzo è un tipo di apprendimento automatico in cui un agente prende decisioni basandosi sul feedback (positivi o negativi) ricevuti dall’ambiente, cercando di massimizzare la ricompensa nel tempo. Questo paradigma è stato centrale per la moderna intelligenza artificiale, compresi modelli usati nei giochi e nei linguaggi generativi.

Il Premio Tyler

In foto: l’ecologa argentina Sandra Diaz, vincitrice del Premio Tyler nel 2025 insieme all’antropologo brasiliano-americano Eduardo Brondìzio

Conosciuto spesso come “il Nobel per l’ambiente”, è stato fondato nel 1973 da John Tyler e Alice Tyler – filantropi californiano appassionati della natura e impegnati nella conservazione ambientale – e mira a riconoscere come protagonisti scienziati, ecologi, responsabili pubblici o istituzioni il cui lavoro ha avuto un impatto decisivo nella conservazione ambientale, nella biodiversità, nella sostenibilità e nelle interazioni fra esseri umani e natura. Il premio è internazionale e aperto ai candidati di ogni parte del mondo e conferisce complessivamente 250.000 dollari. Nel 2025, il riconoscimento è stato assegnato a Sandra Díaz (ecologa argentina) ed Eduardo Brondízio (antropologo brasiliano-americano), per il loro lavoro che collega strettamente la biodiversità e gli ecosistemi con il benessere umano. Si tratta della prima volta che scienziati sudamericani ricevono il premio, un segno dell’importanza crescente delle conoscenze ecologiche globali e delle questioni ambientali.

Il Premio Vetlesen

Creato nel 1959 con l’obiettivo di valorizzare la ricerca nelle scienze della Terra – che non era adeguatamente coperta dai Premi Nobel – viene assegnato ogni tre anni circa e comprende 250.000 dollari di premio monetario. Nel 2023, è stato conferito a David Kohlstedt dell’Università del Minnesota, per il suo lavoro di laboratorio che ha simulato le condizioni del mantello terrestre (pressione, temperatura, composizione chimica) e ha aiutato a capire la meccanica interna del nostro pianeta. Alcune delle scoperte premiate in passato includono la conferma della teoria che suggerisce che i dinosauri siano stati spazzati via da un impatto meteoritico, lo sviluppo della teoria della tettonica a placche, e lo studio dell’attività vulcanica.

Il Premio Draper

Conosciuto come Draper Prize, è stato creato nel 1989 ed è dedicato all’ingegneria. Ogni due anni il National Academy of Engineering statunitense premia ingegneri o gruppi le cui invenzioni hanno avuto un impatto notevole nel miglioramento della qualità della vita. È intitolato a Charles Stark Draper – ingegnere noto per le sue scoperte in ambito di navigazione – e offre un importo di 500.000 dollari in contanti al vincitore. Nel 2024, tale premio è stato riscosso dal fisico Stuart Parkin per lo sviluppo di dispositivi spintronici (cioè basati sullo spin degli elettroni, oltre che sulla carica), che consentono di immagazzinare grandi quantità di dati nel cloud e di migliorare l’efficienza energetica e la densità di memoria.

Il Premio Kyoto

Si tratta di un riconoscimento giapponese internazionale istituito nel 1984 da Kazuo Inamori. Esprime gratitudine verso i risultati eccezionali in campi non sempre coperti dai Nobel e si articola in tre categorie: tecnologia avanzata, scienza di base, arte e filosofia. Il valore del premio è di circa 100 milioni di yen (circa 670.000 dollari) e nel 2025 nella categoria tecnologia avanzata, il premio è andato a Shun-ichi Amari per i suoi lavori sui fondamenti teorici dell’intelligenza artificiale, mentre nella categoria scienze di base, il premio è stato conferito ad Azim Surani per i suoi studi sul ruolo dei genomi materni e paterni nello sviluppo dei mammiferi.

Il Premio per la Tecnologia del Millennio

In foto: l’ingegnere elettrico indiano Bantval Jayant Baliga

È un riconoscimento biennale creato nel 2004 e promosso dalla Technology Academy Finland, per innovazioni tecnologiche che migliorano la qualità della vita e la sostenibilità. Conferisce circa 1 milione di euro al vincitore che, nel 2024, è stato Bantval Jayant Baliga, per aver inventato un dispositivo a semiconduttore molto diffuso, che ha avuto grande impatto nelle applicazioni elettroniche e industriali. In particolare, si chiama IGBT (Insulated Gate Bipolar Transistor) ed è un interruttore a semiconduttore ad alta efficienza che permette di controllare grandi flussi di corrente con basso consumo energetico. È molto utilizzato in veicoli elettrici, pannelli solari, apparecchi medicali e molti altri dispositivi, contribuendo anche a ridurre le emissioni.

Il Premio Ig Nobel

Si tratta di un caso speciale, frutto del gioco di parole su “ignobile” o “disonorevole”. Si tratta di un premio satirico ma anche molto atteso istituito da Marc Abrahams, editore della rivista Annals of Improbable Research, nel 1991. Il premio mette in evidenza la ricerca peer-reviewed che «fa ridere, poi pensare». La ricerca vincitrice di quest’anno includeva un articolo che ha scoperto che le mucche dipinte con strisce simili a zebre possono evitare un attacco di mosca pungente e uno studio che ha analizzato il comportamento di fase del tradizionale piatto di pasta italiano cacio e pepe. Rompendo la formalità della cerimonia del Premio Nobel a Stoccolma, i Premi Ig Nobel vengono consegnati al Massachusetts Institute of Technology durante un evento a tema che ha incluso il lancio di aeroplanini, il canto lirico e conferenze di 24 secondi.

Europarlamento: respinte le due mozioni di sfiducia contro von der Leyen

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Ursula von der Leyen supera senza difficoltà il doppio tentativo di sfiducia al Parlamento europeo. Le mozioni presentate dall’estrema destra dei Patrioti e dalla sinistra radicale The Left vengono respinte con ampio margine: rispettivamente 378 e 383 voti contrari, a fronte rispettivamente di 179 e 133 favorevoli (37 astensioni nel primo caso e 78 nel secondo). La presidente della Commissione mantiene il sostegno della sua maggioranza “variabile”, che va dai conservatori di Ecr ai Verdi. Le accuse dei sovranisti riguardavano la politica commerciale e l’accordo UE-Mercosur; la sinistra, oltre che sul “vassallaggio” nei confronti degli USA, poneva l’accento «complicità dell’Ue nel genocidio a Gaza» e «l’arretramento in materia sociale ed ecologica».

La Cina inasprisce i controlli sulle esportazioni di terre rare

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Pechino ha annunciato nuove restrizioni: l’esportazione di terre rare e tecnologie collegate richiederà un’autorizzazione speciale del ministero del Commercio. Le misure riguardano anche processi come estrazione, fusione, riciclaggio e produzione di magneti. La Cina controlla oltre il 70 % dell’estrazione globale e circa il 90 % della lavorazione, rendendo questa mossa un tassello strategico nelle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Secondo Pechino, le misure mirano a difendere la “sicurezza nazionale” impedendo che queste risorse vengano usate per fini militari all’estero. L’annuncio arriva poche settimane prima dell’incontro previsto tra Donald Trump e Xi Jinping, in un contesto già segnato da dazi e rivalità tecnologiche.

Quanto dura l’acqua in bottiglia? La verità sulla scadenza e i possibili pericoli

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Avete mai fatto caso alla data di scadenza riportata sulle bottiglie di plastica dell’acqua minerale? La dicitura che compare è di norma la seguente: «TMC giorno/mese/anno», ad es. «TMC 04/09/26». La sigla TMC sta per Termine Minimo di Conservazione ed è la data fino alla quale un prodotto alimentare mantiene intatte le sue proprietà specifiche (gusto, consistenza, ecc.) se conservato in modo adeguato. La sigla TMC sta ad indicare «da consumarsi preferibilmente entro» e si differenzia da un’altra dicitura sui prodotti alimentari che identifica invece una scadenza netta con un termine perentorio, entro il quale l’alimento va assolutamente consumato pena una modifica non solo delle caratteristiche di gusto, colore e consistenza, ma anche di salubrità dal punto di vista microbiologico, divenendo dunque soggetto a crescita di muffe e batteri. Se leggiamo «scade il…» allora si tratta di un alimento fresco e facilmente deperibile, come latte, yogurt, uova, ecc. In questi casi bisogna essere più rigorosi nel rispettare fedelmente la data di scadenza. Ma non va sottovalutato neppure il Termine Minimo di Conservazione.

La scadenza non riguarda l’acqua 

L’acqua in bottiglia è una scelta pratica e comune per molti, tuttavia pochi consumatori si interrogano sulla durata di conservazione dell’acqua in bottiglie di plastica. La scadenza indicata sulle bottiglie di acqua non riguarda tanto l’acqua stessa quanto il contenitore. L’acqua pura, se non è addizionata di aromi o altre sostanze, non ha nessuna scadenza, in quanto non contiene componenti organici che possano decomporsi. Tuttavia, il contenitore in cui è conservata, se è di plastica, può influire sulla sua qualità nel tempo. In sostanza l’acqua scade a causa della deperibilità del contenitore utilizzato. In base al materiale utilizzato per conservare e trasportare l’acqua, dopo un certo periodo di tempo, la bottiglia può rovinarsi e contaminare il contenuto mettendo a rischio la salute delle persone. 

La scadenza dell’acqua in bottiglia di plastica dipende dal tipo di polimero con cui è stato realizzato il contenitore, solitamente il PET (polietilene tereftalato). In ogni caso, generalmente, l’acqua minerale nelle bottiglie di plastica scade entro 1 o 2 anni. Si tratta di un tempo abbastanza lungo, ma bisogna considerare il momento in cui la bottiglia è stata fabbricata e quello in cui è avvenuto l’imbottigliamento dell’acqua di sorgente. Pertanto, è consigliabile consumare l’acqua alcuni mesi prima della effettiva data di scadenza presente sulla confezione, a scopo precauzionale e preventivo. Troverete una scadenza anche nelle bottiglie di acqua minerale in vetro, ma in questo caso possiamo anche ignorare questa data, dal momento che il vetro è dotato di inerzia chimica, quindi rimane inalterato nel tempo, non rilascia sostanze ed è impermeabile ai gas e ai microrganismi. 

Le bottiglie di plastica possono rilasciare nel tempo delle sostanze chimiche tossiche nell’acqua, come antimonio o ftalati, specialmente se esposte a calore o luce solare diretta. Questo determina ovviamente un’alterazione del gusto e della sicurezza dell’acqua. Altro elemento da considerare è la tenuta del tappo: un tappo che non sigilla perfettamente può permettere l’ingresso di aria e contaminanti, compromettendo la purezza dell’acqua. Infine anche l’acqua conservata in ambienti molto caldi e umidi può subire alterazioni nel sapore e nella qualità.

Quanto dura l’acqua in bottiglia aperta?

Non esiste una precisa scadenza dell’acqua in bottiglia aperta: quella riportata dal produttore si riferisce solo al contenitore. In genere, dopo l’apertura della bottiglia in plastica o in vetro abbiamo tutti l’abitudine di berne il contenuto nel giro di poche ore, ma nel caso in cui invece la bottiglia d’acqua rimanga aperta per alcuni giorni, occorre prestare molta attenzione poiché potrebbe essere intervenuta a questo punto una contaminazione da numerose sostanze potenzialmente dannose per la salute, come batteri, polveri o altro. La cosa più prudente che si possa fare in questi casi è gettarla via e non consumarla.

Consigli per una conservazione sicura

Alla luce delle informazioni che abbiamo a disposizione, possiamo dunque elencare ora alcuni consigli pratici di utilità nella conservazione e uso dell’acqua in bottiglia.

  1. Conservare le bottiglie di plastica in un luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce solare diretta per evitare la degradazione del materiale.
  1. Evitare l’eccesso di calore: non lasciare le bottiglie in auto o in ambienti caldi, poiché le alte temperature accelerano il rilascio di sostanze chimiche.
  1. Controllare la data di scadenza: sebbene l’acqua non scada, è consigliabile consumarla entro la data indicata per avere la garanzia di massima qualità e sicurezza.
  1. Utilizzo di bottiglie riutilizzabili: è possibile anche prendere in considerazione il travaso e l’uso di bottiglie riutilizzabili in materiali come vetro o acciaio inossidabile, che non rilasciano sostanze nocive e riducono l’impatto ambientale. 

Da ultimo, ma forse il consiglio più importante di tutti: è bene non utilizzare le bottiglie in modo improprio rispetto a quello per cui sono destinate, ovvero per contenere liquidi riscaldati (es. latte) o per conservare alimenti acidi a forte potere estraente come il succo di pomodoro, di arancia e di limone. In questi casi il risultato sarebbe un vero e proprio disastro, con la presenza di ingenti quantitativi di ftalati e microplastiche all’interno dell’alimento.

Haiti, UNICEF: raddoppia il numero di bimbi sfollati causa violenze

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Secondo un nuovo rapporto dell’UNICEF, il numero di bambini sfollati ad Haiti è quasi raddoppiato, raggiungendo quota 680.000, a causa dell’escalation di violenze e del controllo delle gang, che dominano fino al 90% di Port-au-Prince. L’agenzia avverte che i minori sono sempre più esposti a fame, violenza e reclutamento armato. In totale, 6 milioni di haitiani, di cui 3,3 milioni di bambini, necessitano di aiuti umanitari. Il numero di rifugi di emergenza è salito a 246 nei primi sei mesi dell’anno, ma oltre il 30% non offre protezione adeguata. «Senza un’azione decisa, il futuro di un’intera generazione è in gioco», avverte l’UNICEF.

Trump: Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per la prima fase del cessate il fuoco

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«Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno entrambe approvato la prima fase del nostro Piano di Pace» annuncia il presidente statunitense Donald Trump sul proprio social Truth. La notizia è stata confermata anche da un comunicato diffuso dai media vicini ad Hamas, il quale invita «il presidente Trump, gli Stati garanti e tutte le parti arabe, islamiche e internazionali a garantire che Israele attui pienamente l’accordo senza evasioni o ritardi». Dopo l’annuncio, giunto a due anni esatti dall’inizio del genocidio nella Striscia e dopo almeno 70 mila morti tra la popolazione civile palestinese, a Gaza c’è stato un «segno collettivo di sollievo». Il gabinetto di Netanyahu si riunirà oggi per discutere dell’accordo e ratificarlo. Secondo le testimonianze provenienti da Gaza, anche dopo il raggiungimento di questo accordo l’esercito israeliano sta continuando ad attaccare i civili ininterrottamente.

«Questo significa che TUTTI gli ostaggi saranno liberati molto presto e che Israele ritirerà le proprie truppe su di una linea concordata come primi passi di una Forte, Duratura e Perenne Pace», riporta il messaggio di Trump. «Tutte le parti saranno trattate equamente! Questo è un GRANDE Giorno per il Mondo Arabo e Musulmano, per Israele, tutte le Nazioni circostanti e gli Stati Uniti d’America, e vogliamo ringraziare i mediatori da Qatar, Egitto e Turchia, che hanno lavorato con noi per realizzare questo Evento Storico e Senza Precedenti [maiuscole originali, ndr]». In un comunicato, Hamas dichiara che l’accordo, raggiunto dai mediatori riuniti a Sharm el-Sheikh intorno alla mezzanotte italiana, prevede di «porre fine alla guerra su Gaza; garantire il ritiro delle forze di occupazione israeliane; consentire l’accesso degli aiuti umanitari; attuare uno scambio di prigionieri». «Questo è un successo diplomatico e una vittoria nazionale e morale per lo Stato di Israele», dichiara il primo ministro israeliano Netanyahu. Il suo ufficio ha fatto sapere che lui e Trump hanno «avuto una conversazione molto emozionante e calorosa», nel corso della quale si sono congratulati a vicenda per lo «storico accordo» raggiunto. Media israeliani riferiscono che Trump dovrebbe recarsi in Israele questo fine settimana e che Netanyahu gli avrebbe chiesto di tenere un discorso alla Knesset. Dopo la diffusione della notizia, Hamas ha annunciato di aver inviato una lista di prigionieri palestinesi che dovrebbero essere liberati, in base a quanto previsto dagli accordi. Il movimento ha dichiarato di stare aspettando l’approvazione finale della lista dei nomi prima di renderla pubblica. Nel frattempo, l’IDF ha «avviato i preparativi operativi in vista dell’attuazione dell’accordo», preparandosi dunque a ritirarsi da parte della Striscia.

I punti chiave del piano di Trump e Netanyahu per Gaza sono gli stessi riproposti nel corso degli scorsi mesi: cessate il fuoco e riapertura dei corridoi umanitari in cambio del rientro immediato di tutti gli ostaggi, della smilitarizzazione completa della Striscia e dell’istituzione di un corpo di monitoraggio esterno – presieduto da Trump con l’appoggio di Tony Blair, che dovrebbero supervisionare la fase di ricostruzione e disarmo. Successivamente, il controllo politico della Striscia potrà essere assunto da un «gruppo palestinese pacifico». Il piano (che non prevede alcuna soluzione per la questione Cisgiordania) mira dunque a svuotare Gaza di ogni reale forma di rappresentanza, piegandola al controllo politico e militare esterno. La prima fase del piano prevede la cessazione immediata delle ostilità e fornisce ad Hamas e a tutte le altre firme palestinesi 72 ore per rilasciare tutti gli ostaggi. Al contempo, Israele dovrebbe cessare tutti gli attacchi, riaprire i corridoi umanitari, garantendo la distribuzione degli aiuti a organi terzi quali ONU e Mezzaluna Rossa, e permettere la riabilitazione di infrastrutture idriche ed elettriche, oltre alla riapertura di ospedali e panifici. In questa prima fase, l’esercito israeliano si ritirerebbe «moderatamente» entro un perimetro interno a Gaza, che rimarrebbe in piedi fino a data da destinarsi. Dopo la consegna degli ostaggi, Israele rilascerebbe 250 ergastolani e altri 1.700 prigionieri incarcerati dopo il 7 ottobre; a questi si aggiungerebbero i corpi di 15 gazawi per ogni ostaggio israeliano deceduto.

La notizia dell’accordo ha suscitato reazioni positive da parte di vari politici e istituzioni internazionali, dal segretario ONU Antonio Guterres al ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che ha dichiarato che l’Italia, che «è sempre stata dalla parte del piano statunitense, è pronta a fare la sua parte per consolidare il cessate il fuoco, per fare arrivare nuovi aiuti umanitari e perpartecipare alla ricostruzione di Gaza». Anche il presidente palestinese Mahmoud Abbas si è detto soddisfatto, così come il premier inglese Starmer e altre personalità. Tuttavia, in maniera del tutto simile a quanto accaduto a gennaio, Israele non sembra aver smesso di bombardare la Striscia anche dopo il raggiungimento dell’accordo, mentre in Cisgiordania, solamente questa mattina, almeno 9 persone sono state arrestate dalle forze di occupazione.

In Europa salta la maggioranza sul Chat Control: voto rinviato a data da definire

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Il voto sul regolamento europeo noto come “Chat Control”, che prevedeva la scansione preventiva delle comunicazioni private per individuare materiale pedopornografico, è stato rinviato dopo che i 27 Stati membri non sono riusciti a raggiungere un accordo. La mancanza di una maggioranza qualificata ha costretto il Consiglio UE a rimandare la decisione, originariamente prevista per il 14 ottobre, a data da definire. Il progetto resta in discussione a livello tecnico, ma l’iter legislativo subisce un forte contraccolpo. Tra i motivi del rinvio c’è il mancato sostegno della Germania, che ha esplicitamente preso posizione contro il progetto, facendo venir meno la maggioranza qualificata necessaria. Le trattative riprenderanno a livello tecnico senza una nuova data fissata.

La proposta legislativa è stata presentata originariamente dalla Commissione europea nel 2022 con l’obiettivo di «prevenire e combattere gli abusi sessuali sui minori online», prevedendo tra l’altro che i fornitori di servizi di messaggistica, come ad esempio WhatsApp, Telegram e Signal, potessero effettuare uno screening preventivo dei contenuti privati (audio, foto, video) alla ricerca di segnali di abusi o scambi illegali. Il Parlamento europeo aveva già modificato la proposta originaria, eliminando il controllo “indiscriminato” su tutte le chat e orientandosi verso interventi “mirati” su gruppi o individui sospetti. Tuttavia, i 27 Stati membri non sono riusciti a convergere su un testo condiviso. Dopo i tentativi falliti sotto la presidenza polacca, l’ultimo tentativo della presidenza danese del Consiglio prevedeva alcune garanzie (solo rilevamento di foto/video, classificazione del rischio, rispetto della crittografia), ma non è bastato a comporre la mediazione.

Nel frattempo, si erano moltiplicate le proteste da parte di attivisti per i diritti digitali e da parte delle imprese tecnologiche, che hanno denunciato la violazione della privacy e l’uso strumentale di un’emergenza morale per giustificare una sorveglianza di massa preventiva. Quaranta organizzazioni per i diritti digitali e civili avevano scritto alla Commissione Europea chiedendo di abbandonare il progetto, mentre la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo si è espressa contro qualsiasi intervento che possa indebolire o addirittura aggirare la crittografia. Con la scusa della sicurezza, si scardinano le fondamenta della privacy e dei diritti civili e si legalizza un meccanismo che ribalta il principio di presunzione d’innocenza: tutti sono potenziali sospetti, tutti devono essere scansionati. È una logica da panopticon digitale, che nulla ha a che fare con la tutela dei minori, quanto semmai con la normalizzazione di una tecno-sorveglianza preventiva e totalizzante. Con Berlino che ufficialmente ha detto “no”, la mancanza di una maggioranza in Consiglio è diventata incontrovertibile. Stefanie Hubig, ministra federale della giustizia e della tutela dei consumatori della Germania, ha spiegato che «il monitoraggio ingiustificato delle chat deve essere un tabù in uno Stato di diritto» e ha ribadito che la comunicazione privata non può essere sottoposta a sospetti generalizzati. Con l’uscita della Germania dal fronte favorevole, si continuerà a lavorare “a livello tecnico”, ossia senza la firma politica necessaria per far avanzare il regolamento nell’immediato.

Il rinvio del voto del regolamento Chat Control apre scenari differenti. Da una parte, il fatto che non sia stata approvata una legge così invasiva per la privacy dei cittadini viene salutato come una vittoria dai sostenitori dei diritti digitali. Contribuisce, inoltre, a mettere in evidenza le difficoltà della governance europea sulle tecnologie e la protezione dei dati, specie quando si scontrano esigenze di sicurezza e meccanismi di sorveglianza preventiva. Dall’altra, rimane forte la pressione politica e mediatica per trovare una risposta concreta alla diffusione del materiale pedopornografico online: l’assenza di consenso su un testo legislativo comune blocca l’azione coordinata a livello europeo e rischia di lasciare vuoti normativi nei vari Stati membri. Un altro aspetto da considerare è che, pur modificato, il progetto restava controverso dal punto di vista tecnico e giuridico: la possibilità di analizzare preventivamente le comunicazioni private si scontra, infatti, con i limiti imposti dalla crittografia, con i rischi legati alla gestione dei dati e con il principio di proporzionalità rispetto alla tutela della privacy. Il Parlamento europeo ha proposto alcune alternative, come l’obbligo per le app di integrare sistemi di sicurezza già nella fase di progettazione (“security by design”), la rimozione più rapida dei contenuti illegali e misure di prevenzione attiva, che però non risultano ancora pienamente integrati nella proposta del Consiglio. In questo contesto, il rinvio non è necessariamente la fine del percorso legislativo: i lavori potranno riprendere se e quando si troverà un nuovo compromesso tra Stati membri, Commissione e Parlamento. Per ora, l’Europa ha fermato l’idea di una scansione preventiva di massa delle chat private: resta da vedere quando e come il meccanismo sarà rilanciato e, soprattutto, in quale forma.

Francia: fine trattative, Lecornu lascia, Macron nominerà nuovo premier

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Il premier dimissionario Sébastien Lecornu, in un discorso televisivo in cui ha confermato che rimarrà primo ministro ad interim per il disbrigo degli affari correnti, ha ammesso di non essere riuscito a raggiungere un accordo per la formazione di un nuovo esecutivo. «La mia missione è terminata», ha dichiarato, aggiungendo che Emmanuel Macron dovrebbe nominare un nuovo primo ministro entro 48 ore. Lecornu ha sottolineato che la maggioranza all’Assemblea Nazionale non desidera lo scioglimento del Parlamento e che ci sono «gruppi pronti ad accordarsi su un bilancio comune». L’ostacolo principale rimane la riforma delle pensioni, su cui manca un compromesso in Aula. Nel frattempo, il leader della sinistra Jean-Luc Mélenchon è tornato a chiedere elezioni presidenziali anticipate.

Le comunità filippine si autodifendono dalle estrazioni minerarie piantando alberi

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foresta

Nel sud delle Filippine, tra le montagne della provincia di South Cotabato, comunità indigene e contadini stanno piantando alberi per difendere le proprie terre. Una forma di resistenza contro le attività minerarie che, dal 2022, stanno distruggendo paesaggi, compromettendo la salute pubblica e minacciando l’identità di interi villaggi. L’iniziativa si chiama Balik Lasang, che in lingua locale significa “ritorno alla foresta”, e coinvolge sei ettari di territorio nel villaggio montano di Ned, nel comune di Lake Sebu. A guidarla è l'associazione indigena Tamasco, con il sostegno di organizzazio...

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Sparatorie in Giamaica: imposto il coprifuoco

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Le autorità giamaicane hanno imposto il coprifuoco in seguito a due recenti sparatorie in cui cinque persone sono state uccise e altre 10 ferite. La più recente sparatoria è avvenuta ieri sera, nella capitale Kingston. La precedente si è invece verificata domenica nella città di Linstead. Le forze di polizia e i funzionari governativi attribuiscono le sparatorie alle bande armate locali, e le inseriscono in un contesto di incremento delle violenze tra gang. Secondo le statistiche ufficiali, nel corso di quest’anno nel Paese sarebbero state uccise 522 persone, con un calo del 41% rispetto all’anno scorso.