venerdì 28 Novembre 2025
Home Blog Pagina 1709

Solvay, le spiagge bianche di Rosignano nel mirino di un campagna ambientale internazionale

0

La Bluebell Capital Partners, un fondo attivista guidato da italiani, ha iniziato una campagna contro lo stabilimento di Solvay a Rosignano, in Toscana. I residui di produzione (chimici e farmaceutici) che l’azienda scarica in mare, infatti, hanno dato alla spiaggia toscana 5 chilometri di costa in più, caratterizzati da sabbia bianca e mare azzurro caraibica.

Le «Spiagge bianche» di Rosignano sono fin dagli anni Sessanta un’attrazione turistica, ma negli ultimi decenni sono diventate oggetto di campagne ambientaliste. I residui sarebbero pericolosi per l’ambiente e le persone anche se l’azienda nega. Quello di Solvey è l’unico impianto in Europa in cui gli scarti di produzione sono gettati direttamente in mare. L’obiettivo di Bluebell è spingere l’azienda ad installare soluzioni per evitare lo scarico di sostanze in mare e legare i compensi dei manager alle performance ambientali.

L’iniziativa ha mostrato involontariamente alcuni aspetti controversi delle certificazioni ESG. Solvay, ad esempio, azienda che ha scaricato migliaia di tonnellate di residui chimici nel mare, secondo alcune compagnie che si occupano di certificazione ESG, ha il massimo del rating ambientale. Il che significa che il suo titolo è considerato sui mercati come un investimento sostenibile.

Un fondo attivista è una società che, sfruttando la propria quota azionaria, influenza il comportamento di un’azienda. Studia i punti deboli di una società, ne compra le quote azionarie per poterla influenzare e poi, pubblicamente, spinge per ottenere cambiamenti radicali.

Sapiens contro Neanderthal: la ricerca fa luce sul più grande conflitto della storia umana

0

Sapiens e Neanderthal conducevano uno stile di vita analogo: entrambi ricorrevano al fuoco, seppellivano i morti, conducevano riti, cacciavano selvaggina con l’ausilio di lance, usavano le armi. Eppure, sebbene fisicamente superiori, i Neanderthal ebbero la peggio: ritrovamenti antropologici confermerebbero la loro espulsione dopo una violenta lotta di ben 100.000 anni contro i Sapiens. Originatesi da una divisione avvenuta 650.000 anni fa, le popolazioni dei Sapiens e Neanderthal occuparono rispettivamente l’Africa e l’Eurasia; 45.000 anni fa i primi invasero l’Europa occidentale e nell’arco di 5.000 anni non rimase più traccia dei loro consanguinei autoctoni. Una scomparsa così rapida ha dato origine a svariate ipotesi: si ritiene ad esempio una causa probabile la disparità tecnologica che avrebbe permesso ai più evoluti Sapiens di accaparrarsi tutte le risorse disponibili. Altri additano la caduta dei Neanderthal ai parassiti ed agenti patogeni importati dai Sapiens, in un fenomeno analogo agli indiani d’America con i conquistadores. Infine, un’ipotesi supportata da dati archeologici (fratture per colpi ricevuti in battaglia) descrive una lunga guerra in difesa del territorio, che avrebbe visto i Neanderthal soccombere ai vincitori Sapiens.

Le tre piste sono ritenute egualmente attendibili dal modello quantistico elaborato dagli scienziati sudcoreani del Centro di fisica del clima dell’Istituto di scienze fondamentali di Pusan, che hanno utilizzato un supercomputer per creare una simulazione. Improbabili invece l’ipotesi del cambiamento climatico e l’endogamia, l’incrocio tra individui imparentati.

Bolzano, slavina causa due morti

0

Sono due i morti in seguito alla valanga di grandi dimensioni staccatasi in Val Senales, sopra Maso Corto. L’allarme, lanciato da testimoni oculari, è stato raccolto dai carabinieri, il soccorso alpino e l’elisoccorso Pelikan. L’incidente si è verificato a 2.200 metri ed era prevedibile per l’alto rischio valanghe determinato dalle copiose valanghe dei giorni scorsi.

Usa, sospesa la produzione di F-35: l’Italia ha speso miliardi per aerei che non funzionano?

0

I jet da combattimento F-35 rappresentano un fiore all’occhiello per l’aviazione militare statunitense. Sin dall’inizio però, lo sviluppo di essi è stato contrassegnato da rallentamenti e problemi mai risolti. Adesso è arrivato lo stop definitivo: gli Usa hanno deciso di posticipare a data da definirsi la produzione di un programma dal valore di 398 miliardi di dollari.Secondo alcune fonti della Bloomberg, gli aerei non si sono dimostrati efficaci rispetto agli armamenti posseduti da Russia e Cina. Inoltre, a causa del Covid-19, sono stati rinviati i test.

Ellen Lord, sottosegretario al Pentagono, ha spiegato che quando verrà definita una nuova data, i tecnici procederanno a controllare il sistema d’arma dell’aereo in un sofisticato simulatore. Ma che, ci vorranno altri due o tre mesi per analizzare i dati e scrivere un rapporto finale. Ciò significa che passeranno mesi prima che l’amministrazione di Biden e il suo nuovo team al Pentagono abbiano tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione sulla produzione a tasso pieno degli F-35. Più di 600 dei potenziali 3.200 velivoli del programma F-35 sono già stati consegnati. A giugno 2020, il numero dei velivoli destinati all’Italia è salito a 28, nonostante non abbiano ancora dimostrato la loro efficacia contro i più impegnativi sistemi di difesa aerea. Secondo un calcolo del Sole 24 ore, ogni jet è costato all’Italia circa 100 milioni di euro.

Il Messico mette al bando il mais ogm e avvia il divieto d’uso del glifosato

0
{"origin":"gallery","uid":"68FCD905-57F8-418D-B81B-0E02B13B081F_1609666922417","source":"other"}

Il Messico revocherà e si asterrà dal concedere permessi per il rilascio di semi di mais geneticamente modificati nell’ambiente. Lo ha affermato il decreto emesso giovedì sera, che ha anche ordinato l’eliminazione graduale delle importazioni di mais OGM entro il 2024. Questi ultimi hanno gravi ripercussioni sugli agricoltori e sulle popolazioni indigene del Messico perché mettono a rischio la diversità delle varietà coltivate. Sabato la principale lobby agricola messicana ha criticato la decisione del governo.

“La mancanza di accesso alle opzioni di produzione ci pone in una posizione di svantaggio rispetto ai nostri concorrenti, come i coltivatori di mais negli Stati Uniti”, ha affermato la portavoce del Consiglio nazionale dell’agricoltura del Messico, Laura Tamayo. “D’altra parte, l’importazione di grano geneticamente modificato dagli Stati Uniti è essenziale per molti prodotti della catena agroalimentare”, ha aggiunto Tamayo, anche direttore aziendale regionale per Bayer, la cui unità agrochimica Monsanto produce diserbante Roundup e mais OGM. Gli oppositori delle colture geneticamente modificate, invece, hanno celebrato il divieto.

Il Messico dipende dalle importazioni di mais giallo (OGM) dagli Stati Uniti per l’alimentazione del bestiame. Va considerato però che il Paese è centro d’origine di 59 razze di mais e che in agricoltura, il vero progresso sono le tecniche agricole sostenibili, la tutela dell’agrobiodiversità e la conservazione della fertilità del suolo.

Niger, elezioni nella violenza: attentato causa almeno 70 morti

0

Almeno 70 persone sono rimaste uccise in attacchi simultanei in due villaggi in Niger, Tchombangou e Zaroumdareye, vicino al confine con il Mali. 49 persone sono state uccise e 17 ferite nel primo villaggio, mentre altre 30 sono morte nel secondo. Una strage che avviene proprio a ridosso delle elezioni. In questi giorni, infatti la Commissione elettorale nazionale ha ufficializzato i risultati delle presidenziali del 27 dicembre: Mohamed Bazoum, ex premier e braccio destro del presidente uscente Mohamadou Issoufou ha vinto con il 39,33% dei voti. Però ci sarà un ballottaggio a febbraio. L’attacco, riportato dall’agenzia Reuters in seguito a segnalazioni di fonti della sicurezza interna in Niger, è stato confermato dal ministero dell’Interno di Niamey. Non c’è ancora nessuna rivendicazione ma si ipotizza la responsabilità delle milizie vicine ad Al Qaeda. 

Bazoum a febbraio sfiderà l’ex presidente Mahamane Ousmane, candidato dell’opposizione, che ha ottenuti il 16,9% delle preferenze. L’ex premier rivendica i miglioramenti degli ultimi anni, dall’aumento delle infrastrutture alla maggiore sicurezza, fino alla crescita costante del Pil. Le opposizioni, invece puntano il dito denunciando meno libertà individuali e l’indebolimento dell’istruzione. Secondo le Nazioni Unite, Il Niger è uno dei paesi più a rischio per quel che riguarda lo sviluppo economico e le libertà civili. I suoi territori sono di centrale importanza nello snodo per le migrazioni, un crocevia di incontri di etnie diverse.

Riders, sentenza storica: l’algoritmo discrimina chi si ammala e chi sciopera

0
{"origin":"gallery","uid":"68FCD905-57F8-418D-B81B-0E02B13B081F_1609662608888","source":"other"}

Il Tribunale di Bologna ha accolto il ricorso presentato nel 2019 dalla Cgil con Filt, Filcams e Nidil, contro l’algoritmo “Frank” usato per valutare i rider (fattorini che tramutano un ordine su Internet in una consegna a domicilio). Le organizzazioni sindacali avevano denunciato “la cecità” di Frank rispetto alle possibili condizioni personali dei lavoratori. L’algoritmo “produce effetti discriminatori in quanto penalizza il diritto di sciopero, la malattia e i lavoratori con esigenze di conciliazione vita/lavoro”.

Secondo quanto ricostruito dai sindacati, fino allo scorso novembre, ordini, ritiri e consegne erano decise dall’algoritmo che smistava le consegne in base al punteggio dei riders. Con l’algoritmo, a quelli meglio valuatati, venivano assegnati orari di punta, zone più comode e quindi superiori prospettive di guadagno. Deliveroo aveva respinto l’accusa, sostenendo che “‘Frank’ utilizza solo la posizione dei rider e il tipo di mezzo utilizzato per proporre le consegne”.

Il giudice ha inoltre ritenuto che “il modello di valutazione adottato da food delivery era una ‘scelta consapevole‘ dell’azienda che privilegiava la disponibilità del rider, senza mai considerare le ragioni dell’assenza. Il Tribunale infatti afferma che la piattaforma ‘può togliersi la benda che la rende cieca rispetto ai motivi della mancata prestazione lavorativa del rider’. “Se non lo fa, è perché lo ha deliberatamente scelto”, ha aggiunto il segretario confederale della Cgil.

Usa, 12 senatori repubblicani chiedono la revisione del voto

0

Dodici senatori repubblicani hanno annunciato che contesteranno il conteggio dei voti del Collegio Elettorale il 6 gennaio. Il gruppo ha posto come condizione la nomina di una commissione che effettui un controllo di emergenza di 10 giorni sui risultati negli Stati dove l’esito è contestato. Lo riferisce Fox News, secondo cui l’iniziativa parte dall’ex candidato presidenziale Ted Cruz. I dodici hanno presentato un precedente del 1877 relativo alla sfida presidenziale tra Tilden e Hayes, segnata da accuse di frodi elettorali in vari Stati.

Strage jihadista in Niger, oltre 70 morti

0

Almeno 70 persone uccise e altre 20 ferite in un attacco terroristico in Niger. La strage avvenuta in due villaggi al confine con il Mali, non è ancora stata rivendicata. Tuttavia, è molto probabile sia opera di gruppi jihadisti che insanguinano il Paese da anni. L’attacco è avvenuto il giorno dell’annuncio dei risultati preliminari delle elezioni presidenziali (il 27 dicembre). In testa con il 39,33%, il candidato del partito al governo del Niger, Bazoum, che a febbraio andrà al ballottaggio contro l’ex presidente Ousmane.

L’Iran annuncia: via le sanzioni o riprenderà l’arricchimento dell’uranio

0

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA) delle Nazioni Unite ha comunicato che l’Iran ha intenzione di arricchire l’uranio fino al 20% nel proprio impianto nucleare sotterraneo di Fordow. La preoccupazione è che questa mossa possa rappresentare un passo in avanti verso un “livello da armamenti” nel programma nucleare, violando l’accordo nucleare iraniano. La IAEA ha dichiarato che “l’Iran ha preso tale decisione dopo che ha sospeso l’accesso garantito all’Onu per condurre ispezioni nei propri siti nucleari”.

Dall’8 maggio 2018, giorno in cui Trump ha ritirato il proprio Paese dal JCPOA, sono note le tensioni tra Iran e Stati Uniti. Sono state messe in atto sanzioni severe contro l’Iran secondo la “politica di massima pressione” statunitense, le quali sono culminate il 3 gennaio 2020, giorno dell’uccisione del generale a capo della Quds Force iraniana, Qassem Soleimani. In vista del suo primo anniversario infatti, l’Iran continua a minacciare una ritorsione: il 31 dicembre sono stati accusati 45 agenti legati agli Usa di coinvolgimento nell’assassinio del generale. Per ripicca gli Usa, il 10 dicembre hanno sorvolato la regione e il 21 hanno inviato un sottomarino e due navi da guerra nelle acque del Golfo arabo. Dal ritiro statunitense, l’Iran ha ripreso l’arricchimento di uranio agli impianti di Fordow raggiungendo il 4,5%, nonostante l’accordo sul nucleare prevedesse il limite del 3,67%. Secondo alcuni esperti, Teheran ha accumulato scorte di uranio sufficienti per almeno due armi nucleari.