venerdì 28 Novembre 2025
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Messico offre asilo politico a Julian Assange

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Il Messico offrirà asilo politico a Julian Assange. Lo ha annunciato in conferenza stampa il presidente Andres Manuel Lopez Obrador, nello stesso giorno in cui l’istanza di estradizione del fondatore Wikileaks negli Stati Uniti è stata negata dalla giustizia britannica. Julian Assange, 49 anni, è detenuto da mesi in un carcere di massima sicurezza.

Olio di palma, l’inchiesta: migliaia i bambini sfruttati nelle piantagioni

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Sono decine di migliaia i bambini che lavorano a fianco dei loro genitori nelle piantagioni di palma da olio in Indonesia e Malesia. È quanto ha svelato un’inchiesta condotta da Associated Press analizzando i dati più recenti di produttori, commercianti ed acquirenti. In Malesia ed Indonesia, che da sole producono l’85% dell’olio di palma globale, i giornalisti hanno parlato con più di 130 lavoratori in quasi 25 aziende. Circa due dozzine di questi erano minorenni. Dall’indagine è emerso poi che la maggior parte di loro guadagna una paga minima o nulla. Sarebbero, inoltre, regolarmente esposti a sostanze chimiche tossiche ed altre condizioni pericolose. Alcuni non vanno mai a scuola ed altri vengono perfino contrabbandati attraverso i confini e lasciati vulnerabili agli abusi sessuali.

Nestle, Unilever, Kellogg’s, PepsiCo, Ferrero ed altri noti marchi, sono le principali multinazionali che sfruttano l’olio di palma nei loro prodotti. Le Nazioni Unite hanno stimato che in Indonesia 1,5 milioni di bambini tra i 10 ei 17 anni lavorino nelle coltivazioni di palma da olio. E nella vicina Malesia, un rapporto del governo pubblicato di recente ha stimato invece che sono più di 33.000 i bambini costretti a lavorare nel settore, quasi la metà di loro tra i 5 e gli 11 anni. Nageeb Wahab, capo della Malaysian Palm Oil Association, ha definito molto gravi le accuse di lavoro minorile e ha sollecitato la denuncia alle autorità competenti.

Iran: avviato arricchimento uranio al 20%

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L’Iran ha avviato l’arricchimento dell’uranio al 20%, marcando un significativo aumento rispetto ai limiti del 3,67% previsti dall’accordo nucleare del 2015. La decisione è stata attuata nell’impianto nucleare di Fardo, nei pressi della città di Qom, ed è stata resa pubblica da un portavoce del governo iraniano. Dal momento che per fabbricare un reattore nucleare sarebbe necessario un arricchimento superiore del 90%, al momento il fatto non è considerato una minaccia.

Effetto Brexit: Spagna e Regno Unito ai ferri corti sullo status di Gibilterra

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Nonostante l’accordo raggiunto tra Spagna e Regno Unito, il ministro principale di Gibilterra Fabian Picardo ha detto che la Spagna non avrà alcun controllo sugli ingressi in Gibilterra, né sul porto né sull’aereoporto. Secondo il ministro, «solo Gibilterra decide chi entra a Gibilterra». L’affermazione di Picardo arriva in risposta alle dichiarazioni della ministra degli Esteri spagnola, Arancha González Laya. In un’intervista per El País, González aveva sostenuto che la Spagna avrà l’ultima parola su chi entrerà a Gibilterra, in quanto «la gestione del controllo degli ingressi nell’area Schengen appartiene alla Spagna».

Lo scorso 31 gennaio Spagna e Regno Unito avevano annunciato un accordo sul futuro di Gibilterra, in vista dell’uscita del Regno Unito dall’UE. Secondo tale accordo, la colonia britannica in territorio spagnolo – pur uscendo effettivamente dall’Unione – sarà inclusa nell’area Schengen. L’area Schengen, che comprende 26 Stati europei, è un territorio dove è garantita la libera circolazione delle persone. L’inserimento di Gibilterra nello “spazio europeo senza frontiere” permetterà agli spagnoli (soprattutto agli oltre 10.000 lavoratori transfrontalieri) il libero ingresso. Gli abitanti di Gibilterra potranno recarsi in Spagna e circolare liberamente nei 26 paesi dell’area Schengen, mentre gli inglesi per entrare a Gibilterra dovranno superare i controlli doganali e dei passaporti. La Spagna sarà garante del rispetto dell’applicazione delle norme dell’Accordo di Schengen, che potrebbe essere la base per un futuro trattato su Gibilterra.

 

 

L’Iran ha sequestrato un cargo della Corea del Sud

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Le Guardie della rivoluzione islamica iraniana hanno fermato nei pressi dello Stretto di Hormuz il cargo sudcoreano MT Hankuk Chemi. La nave mercantile era diretta verso gli Emirati Arabi Uniti ed è stata condotta verso il porto iraniano di Bandar Abbas per l’espletamento delle procedure di controllo giudiziario, su ordine della procura di Hormozgan. Secondo il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, il cargo trasportava oltre settemila tonnellate di etanolo ed è stato sequestrato per rischi di inquinamento ambientale nel Golfo Persico.

Clima e consumo di suolo: chi vive in montagna rischia l’insicurezza alimentare

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insicurezza alimentare

L’insicurezza alimentare colpisce molto di più chi vive in montagna, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Negli ultimi 20 anni, il numero delle persone a rischio è aumentato esponenzialmente: nel 2000 erano 243 milioni; ma nel 2017 il numero è aumentato quasi del 50%, fino ad arrivare a 350 milioni. Secondo una ricerca condotta dalla Fao (Food and Agricolture Organization) pubblicata l’11 dicembre in occasione della Giornata Internazionale della Montagna, si tratta di un fenomeno causato soprattutto dai cambiamenti climatici e dal progressivo degrado ambientale, il quale riguarda specialmente chi vive ad un’altitudine compresa tra i 500 e i 2500 metri.

Una tendenza negativa che sta portando gli ecosistemi montani a diventare sempre più fragili. Tra  le cause scatenanti i cambiamenti demografici e l’inquinamento, ma soprattutto l’eccessivo sfruttamento del suolo – con pratiche agricole non sostenibili e lo sfruttamento intensivo delle risorse idriche sotterranee – e il suo conseguente degrado. Una situazione che va a scapito della sostenibilità della produzione agricola, dell’allevamento degli animali e della sicurezza dell’acqua. Il tutto viene poi aggravato dagli  eventi atmosferici estremi dovuti al cambiamento climatico –come i lunghi periodi di siccità i quali minacciano anche i mezzi di sussistenza delle persone. Un problema non indifferente, dato che le aree montane costituiscono il 30% della biodiversità globale, da cui ha origine tra il 60 e l’80% delle risorse di acqua dolce mondiali.

 

Incendio in Australia Occidentale

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A sud di Perth, la capitale dello Stato dell’Australia Occidentale, è in corso un incendio fuori controllo, che da sabato ha distrutto oltre 2,3 chilometri quadrati di vegetazione. Circa 150 vigili del fuoco stanno cercando di domare le fiamme. Non si conoscono ancora le origini dell’incendio. Le autorità sono preoccupate anche per l’incendio in una discarica, che sta sprigionando fumi ritenuti pericolosi per la popolazione. Altra preoccupazione deriva dal vento e dalla temperatura elevata previsti a Perth questa settimana.

 

Wikileaks, negata l’estradizione di Assange negli Usa

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La giustizia britannica ha respinto la contestata istanza di estradizione negli Usa di Julian Assange. Il fondatore australiano di WikiLeaks è accusato di spionaggio e pirateria, per aver contribuito a svelare file americani riservati contenenti crimini di guerra in Afghanistan e Iraq.

La decisione è stata presa dalla giudice Vanessa Baraister, che ha ritenuto Assange a rischio suicidio.

Negli Usa rischiava una condanna a 175 anni. Washington potrà fare appello.

Covid, le Big Pharma alzano i prezzi di 300 farmaci per far fronte ai costi del vaccino

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Pfizer, GlaxoSmithKline Plc (GSK), Sanofi e altre case farmaceutiche hanno aumentato i prezzi di oltre 300 farmaci di largo consumo, a partire dal primo gennaio, di circa il +5-6%. È quanto riportato da Reuters su dati tracciati dall’agenzia di ricerca settoriale 3 Axis Advisors, secondo cui la decisione sarebbe stata necessaria. Motivo? Il calo della domanda per determinate categorie farmacologiche e il ridotto numero di visite domiciliari compiute dai medici, causa Covid.

Sebbene Pfizer e Sanofi, interessate in prima linea nella ricerca di un vaccino anti Covid, non hanno mai superato una soglia d’aumento del 5%, la questione è di rilevanza mondiale. La maggiorazione coinvolge un grande quantitativo di farmaci, molto diffusi e comprati soprattutto negli Stati Uniti. Si tratterebbe di un mercato da oltre 650 milioni di dollari di vendite registrato nel 2019 che subirebbe un sostanziale aumento. Nonostante a partire dal 2015 l’aumento dei costi dei medicinali sia rallentato sostanzialmente, già solo nel 2020 le case farmaceutiche avevano deciso di alzare i prezzi di oltre 860 tipologie di farmaci del 5% circa.

Pfizer è uno dei marchi che maggiormente ha deciso di modificare i prezzi del proprio “listino”, ritoccando, ad esempio, il costo di molti medicinali oncologici, oltre che del diffusissimo Xeljanz, farmaco per la cura dell’artrite reumatoide. In totale, tirando le somme, Pfizer conta di alzare i costi di oltre 60 farmaci in catalogo fra lo 0,5% e il 5%.

Azzolina: scuola sicura, si riapre il 7

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La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ribadisce la volontà del governo di riaprire la scuola il 7 gennaio. “Abbiamo accolto il suggerimento del 50% in presenza, abbiamo collaborato con le Regioni. Ora è tempo di tornare in classe”, dice al Fatto Quotidiano. Se aumentano i contagi, “continueremo ad agire con prudenza”, ma se ora la curva sale “non può essere colpa delle scuole superiori, chiuse da due mesi”, aggiunge.