giovedì 27 Novembre 2025
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Francia, strage di anatre: centinaia di migliaia abbattute per contrastare l’aviaria

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Il ministro dell’Agricoltura francese, Julien Denormandie, ha annunciato che saranno abbattute centinaia di migliaia di anatre, in aggiunta alle quasi 400.000 già eliminate nella regione. Il motivo della decisione è l’influenza aviaria che sta crescendo in Francia. L’abbattimento preventivo, inoltre, non sarà più effettuato entro un raggio di tre chilometri attorno ai focolai individuati ma sarà esteso fino a cinque. Il Ministero dell’Agricoltura ha fatto sapere che ci sono già 119 focolai della malattia negli allevamenti avicoli della zona delle Landes, quasi il doppio rispetto al 1° gennaio. Denormandie, precisando che il suo obiettivo “è risparmiarne il più possibile”, non ha potuto dire con esattezza quante anatre rimarranno delle 5 milioni attualmente allevate.

Il ceppo H5N8 dell’influenza aviaria è stato individuato per la prima volta in un allevamento francese, l’8 dicembre 2020. La malattia viene trasmessa dagli uccelli migratori selvatici e fortunatamente non colpisce l’uomo con questa variante. Landes, che si trova nel sud-ovest del Paese, è di gran lunga la zona più colpita. In altri dipartimenti, dove il ceppo era stato rilevato, la situazione sembra essersi stabilizzata, ha detto il Ministero dell’Agricoltura in un comunicato.

La malattia sta interessando anche altri paesi d’Europa oltre alla Francia: Paesi Bassi, Belgio, Regno Unito, Danimarca, Svezia, Polonia, Croazia e Ucraina. In Germania, almeno 62.000 tacchini e anatre stanno per essere macellati a Cloppenburg, una delle principali regioni di produzione di pollame nel Paese.

India, incendio in ospedale: 10 neonati morti

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Dieci bambini sono morti stamattina in un incendio scoppiato nel reparto di maternità di un ospedale dello stato indiano del Maharashtra. Il personale è riuscito a salvarne altri sette. I bimbi morti avevano un’età compresa tra pochi giorni e tre mesi. Secondo fonti ospedaliere la causa dell’incendio non è ancora nota, ma le autorità hanno ordinato un’indagine immediata.

346 morti, nessuna condanna: Boeing patteggia 2,5 miliardi per i disastri aerei del 737 Max

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L’inchiesta penale per le 346 vittime causate dal colosso dell’aviazione Boeing si è conclusa senza alcuna condanna grazie al patteggiamento dei 2,5 miliardi sborsati dalla compagnia. Le due tragedie dovute al modello 737 Max 8, da allora sospeso per 20 mesi, risalgono ai voli Lion Air 610 del 29 ottobre 2018 e Ethiopian Airlines 302 del 10 marzo 2019 che provocarono rispettivamente 189 e 157 vittime a pochi minuti dal decollo. Causa dell’incidente fu il malfunzionamento di un software di pilotaggio automatico, reso necessario sin dal primo lancio sul mercato del 737 Max 8. Ai tempi decantato da Boeing come un gioiello d’efficienza, il modello presentava un nuovo tipo di motori che garantivano un risparmio considerevole di carburante, le cui dimensioni maggiori esigevano tuttavia un posizionamento superiore ed avanzato rispetto all’ala. La diversa disposizione implicava uno sbilanciamento dell’aeromobile con conseguente incremento di pericolo per stallo aerodinamico (la velocità necessaria per mantenersi in volo): inconveniente a cui Boeing non ha ovviato con la modifica dei motori stessi, scelta che avrebbe provocato un ritardo troppo marcato a favore della rivale Airbus, bensì con l’installazione del software anti-stallo senza fornire un’adeguata formazione ai piloti. Ad essi veniva così indicato erroneamente uno stallo, gestito dal pilotaggio automatico e risultante nello schianto del velivolo senza che potessero evitarlo.

L’aereo Boeing 737 Max, nonostante le lacune nella supervisione della sicurezza aerea rilevate durante la riqualificazione, ha recentemente ricevuto l’approvazione per riprendere i voli interni negli USA.

Colombia, la deforestazione aumenta a causa della produzione di cocaina

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Tra il 2001 e il 2019, il Parco Nazionale colombiano Catatumbo Barí ha perso oltre il 6% della propria copertura arborea a causa delle coltivazioni illegali di coca. Lo hanno evidenziato dei dati satellitari elaborati dal Sistema Integrato di Monitoraggio delle Colture Illecite (SIMCI). Nel 2019, sono stati 1.448 gli ettari disboscati. Un dato in aumento se si considerano i record dei due anni precedenti: 872 ettari nel 2018 e 778 ettari nel 2017. Ma ad allarmare – se confermati – sarebbero i dati del 2020. Una fonte governativa – chiedendo l’anonimato – ha affermato che il 90% della terra deforestata a Catatumbo Barí sarebbe ora coltivata a colture di coca. Il restante 10% sarebbe invece utilizzato come terreno coltivabile per platani e yucca o come pascolo per il bestiame.

Il Parco Nazionale Catatumbo Barí ha un’estensione di 158.125 ettari ed è ricco di aree incontaminate di foresta pluviale che ancora non sono state studiate dalla comunità scientifica. Il paesaggio è dominato da orchidee, bromelie, liane ed eliconie, così come da alberi alti oltre 45 metri. Ospita la foresta umida di Catatumbo, l’unica area a nord delle Ande abitata da piante e animali dell’Amazzonia. Nonostante ciò, l’area è stata pesantemente degradata dall’agricoltura e dall’estrazione di petrolio a cui si somma la deforestazione guidata dalle coltivazioni illegali di coca. Infatti la sua posizione, isolata e al confine con il Venezuela, rende il parco una rotta strategica per il traffico di cocaina.

Camerun: donna kamikaze uccide 13 civili, 8 sono bambini

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In un villaggio a nord del Camerun, una donna si è fatta esplodere in un attacco di Boko Haram, uccidendo 13 civili, tra cui 8 bambini. Il nord del Camerun subisce da tempo le incursioni dei miliziani jihadisti dalla Nigeria, dove l’organizzazione terroristica Boko Haram ha ucciso migliaia di persone dall’inizio dei suoi blitz nel 2009.

Il pianeta Terra sta ruotando più velocemente del solito 

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Studiosi di tutto il mondo hanno confermato che la Terra sta ruotando più velocemente, come mai registrato prima d’ora. Nel 2020, ben 28 giorni sono durati meno di 24 ore, i più brevi da quando gli scienziati hanno iniziato a monitorare la situazione negli anni ’60. Il 19 luglio è stato il più breve, con 1,4602 millisecondi in meno dello standard. Quindi, se la Terra solitamente impiega poco più di 24 ore per completare una rotazione, ultimamente ce ne sta mettendo di meno. E il 2021 sarà ancora più veloce. 

Sono gli orologi atomici che, da anni, permettono agli scienziati di monitorare la lunghezza di un giorno fino al millisecondo. Questo ha mostrato quanto la rotazione del nostro pianeta sia variabile. Dall’inizio delle misurazioni, la Terra aveva rallentato gradualmente la sua rotazione fino all’anno scorso, quando ha iniziato a girare più velocemente. Ora, ci si chiede se non sia necessaria l’introduzione di un secondo intercalare (positivo o negativo), per coordinare i nostri orologi e stare al passo del nostro pianeta. Se fino ad ora sono stati introdotti  27 secondi intercalari tutti postivi –  si è aggiunto un secondo in più ai nostri orologi consentendo alla Terra di recuperare il ritardo – la situazione potrebbe ribaltarsi,  perché dal 2016 la velocità della rotazione terrestre  è aumentata e, se dovesse continuare, potremmo avere bisogno di un secondo intercalare negativo, ovvero un secondo in meno sui nostri orologi.

Bosnia, una marea di plastica ha invaso il fiume Drina e minaccia la diga dei Balcani

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Una marea di plastica ha invaso alcuni fiumi nei Balcani, causando un’emergenza ambientale e minacciando una centrale idroelettrica regionale. Martedì, molti rifiuti hanno intasato il fiume Drina, uno dei cinque maggiori fiumi della Bosnia, che regolarmente è inquinato dalle discariche illegali che sorgono lungo le sue sponde. Questi rifiuti vengono normalmente fermati dalle barriere antinquinamento, a monte delle centrali elettriche, e poi raccolti. Una di queste però si è rotta ed ha causato un massiccio accumulo di immondizia sul fiume, che ha minacciato la diga di Visegrad in Bosnia. A monte, gli affluenti del Drina in Montenegro, Serbia e Bosnia hanno trasportato ancora più detriti dopo che i corsi d’acqua gonfiati, si sono riversati nelle discariche. Fortunatamente le operazioni per ripulire i rifiuti intasati e per evitare potenziali danni al sistema elettrico sono iniziati da subito.

Nel sud-ovest della Serbia, il fiume Lim ha creato un problema simile al lago di accumulo Potpecko

Livelli pericolosi di inquinamento atmosferico sono un altro enorme problema nella maggior parte delle città della regione. Dopo una guerra devastante negli anni ’90, le nazioni balcaniche hanno ancora programmi di gestione dei rifiuti scadenti. Tonnellate di immondizia finiscono regolarmente nei fiumi, inclusi grandi elettrodomestici. Nonostante la volontà di aderire all’Unione Europea e sebbene il problema non sia nuovo, Serbia, Bosnia e Montenegro hanno fatto poco per affrontare il problema.

Gli Usa minacciano dazi contro l’Italia perché ha approvato la web tax

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Il 7 gennaio, il governo Usa ha minacciato di ritorsione l’Italia, l’India e la Turchia, accusate di aver violato i principi fiscali internazionali. Le tasse digitali approvate da questi ultimi, rischiano di colpire colossi statunitensi come Google, Facebook, Apple e Amazon. L’ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti (Ustr) ha dichiarato di non aver deciso azioni specifiche al momento, ma che “continuerà a valutare tutte le opzioni disponibili”. Nell’ultimo rapporto, le tasse indiane, italiane e turche sono state definite “irragionevoli” perché “incoerenti con i principi di tassazione internazionale“.

L’Italia anziché procedere con una web tax nazionale preferirebbe adottare la web tax globale elaborata dall’Ocse. Tale imposta è stata introdotta della Legge di Bilancio 2019 e prevede una tassazione del 3% sui ricavi derivanti dai servizi forniti con mezzi digitali a clienti da società, stabilite o non in Italia, che in un periodo d’imposta generino almeno 750 milioni di euro di ricavi nel mondo o 5,5 milioni di euro di ricavi in Italia. I ricavi dei servizi digitali, ai quali si applica l’imposta, sono quelli derivanti dalla prestazione di: trasmissione di pubblicità mirata agli utenti; predisposizione di un’interfaccia digitale multilaterale che consenta agli utenti di interagire tra loro al fine di facilitare la fornitura diretta di beni o servizi; trasmissione dei dati raccolti dagli utenti e generati dall’utilizzo di un’interfaccia digitale.

Turchia, ondate di arresti contro gli studenti in protesta

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Istanbul. 36 studenti universitari sono stati arrestati perché contrari alla nomina del professore Melih Bulu – fiduciario del presidente turco Erdogan – a Rettore dell’Università del Bosforo di Istanbul. Le manifestazioni sono iniziate lunedì e stanno coinvolgendo migliaia di studenti i quali sostengono che tale designazione, porterà ad una limitazione delle libertà accademiche e della democrazia. Bulu infatti è un esponente di spicco del Partito della Giustizia e dello Sviluppo fondato dal presidente, un partito politico conservatore basato sull’islamismo e la democrazia conservatrice.

Il presidente Erdogan, si è attribuito il diritto di nominare i Rettori universitari nel 2016 e già l’estate di quell’anno, aveva firmato un decreto per la chiusura di più di mille scuole e 15 università considerate sovversive, subito dopo il fallito colpo di stato del religioso Fethullah Gülen. Inoltre, pochi giorni fa il parlamento turco ha approvato una legge che rafforza ulteriormente il potere che il governo ha su fondazioni, organizzazioni internazionali, ONG e organizzazioni della società civile. Questa permette al Ministero dell’Interno turco non solo di sostituire i membri delle organizzazioni indagati per terrorismo, ma anche di rivolgersi ai tribunali per sospendere le loro attività. Una legge che ha causato tante polemiche e l’accusa a Erdogan di voler limitare la libertà delle organizzazioni. Alcune di queste, come Amnesty International e Human Rights Association, sostengono che in Turchia le accuse di terrorismo, vengano usate arbitrariamente dalle autorità per ragioni politiche. 

Ciad, scontri tra comunità: 60 morti e 30 feriti

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Sono 60 le vittime e oltre 30 i feriti degli scontri tra comunità nel Ciad. Lo riferisce l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha).

Il governo ha ordinato la riattivazione delle commissioni di disarmo nel Paese. Inoltre, ha annunciato una serie di misure urgenti per mitigare la situazione, tra cui il rafforzamento della sensibilizzazione, la prevenzione e il controllo della circolazione transfrontaliera delle armi da fuoco.