giovedì 27 Novembre 2025
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Afghanistan, ordigno su auto uccide 3 giornalisti

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Questa mattina Zia Wadan, giornalista afghano e portavoce delle Forze di protezione pubblica del paese (NPPF), è stato ucciso insieme a due colleghi a Kabul. Una bomba è finita contro il loro veicolo. L’omicidio di Zia Wadan, che in precedenza aveva lavorato per diversi media, si aggiunge ad altre uccisioni che stanno scuotendo l’Afghanistan, in particolare la capitale Kabul dove giornalisti, politici e attivisti sono stati sempre più presi di mira nonostante i colloqui di pace tra governo e talebani.

Ambiente, ogni anno bruciamo all’aperto fino a un miliardo di tonnellate di rifiuti

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Capita spesso di vedere in lontananza, o passandoci accanto, roghi apparentemente incontrollati, che generano un denso fumo nero. Le stime riferiscono che potrebbe essere bruciato in questo modo fino a un miliardo di tonnellate di rifiuti ogni anno nel mondo. Si tratta di quasi la metà di tutti i rifiuti solidi urbani generati sulla Terra. L’impatto di un fenomeno di questo tipo sulla salute umana e sull’ambiente è molto alto. Soprattutto per le centinaia di milioni di persone che vivono nelle parti più povere del mondo dove bruciare i rifiuti all’aperto è il metodo principale del trattamento dei rifiuti.

Gli incendi incontrollati dei rifiuti bruciano a temperature molto più basse e varie, il che significa che la combustione avviene in fasi diverse. In questo modo, il rilascio delle sostanze nocive avviene con una certa continuità e ne crea di nuove man mano che le molecole vengono decomposte e riformate nelle fiamme. Queste particelle possono persistere nell’ambiente per anni e nel corpo umano forse per un decennio o più. Se questo accadde meno nei paesi ad alto reddito, dove l’incenerimento dei rifiuti avviene in impianti adeguati, in altri più poveri è pratica meno comune. Ad esempio, dare fuoco ai cavi elettrici per bruciarne l’isolamento e ricavarne il rame è un metodo molto più rapido e semplice rispetto alla rimozione manuale.

Aggiornamento Boeing precipitato: trovati resti umani e detriti a largo di Giacarta

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Resti umani e detriti sono stati trovati oggi al largo della capitale indonesiana Giacarta, nel luogo dove un Boeing che effettuava un volo interno si è schiantato in mare con 62 persone a bordo. L’aereo della compagnia locale Sriwijaya Air che collega Giacarta a Pontianak, aveva perso i contatti con i controllori del traffico aereo ieri verso le 14:40 ora locale (8:40 ora italiana), circa 4 minuti dopo il decollo. Non sono ancora stati forniti dettagli sulle possibili cause dell’incidente.

USA, i Democratici cercano il modo per rimuovere Trump prima di fine mandato

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Dopo l’attacco al Congresso da parte di centinaia di sostenitori di Trump sobillati dallo stesso presidente, i Democratici stanno discutendo della possibilità di rimuovere Trump dalla carica prima di fine mandato. Il modo più veloce sarebbe attivare il 25esimo emendamento della Costituzione americana, che consente al vicepresidente e alla maggioranza del governo di rimuovere il presidente, sostituendolo con il vicepresidente. Dato che Trump non è oggettivamente impedito ad amministrare il potere (come accade in caso di problemi di salute), potrebbe opporsi: il vicepresidente avrebbe quattro giorni, in cui mantiene il ruolo di presidente, per confermare o ritirare la decisione. In caso di conferma, segue il voto alla Camera e al Senato entro 21 giorni. Visto l’avvicinarsi della scadenza del mandato di Trump, i Democratici otterrebbero comunque la rimozione. La speaker della Camera Nancy Pelosi e il leader dei Democratici al Senato Chuck Schumer hanno chiesto al vicepresidente uscente Mike Pence di invocare il 25esimo emandamento, ma Pence non sarebbe intenzionato a farlo.

L’altro scenario possibile è avviare la procedura di impeachment, che tuttavia richiede più tempo. Non è detto che i Democratici lo faranno, ma – secondo fonti riportate da CNN – parlamentari e assistenti stanno preparando una bozza. L’eventuale risoluzione di impeachment, dopo l’approvazione della maggioranza della Camera, dovrebbe essere approvata con una maggioranza di due terzi dal Senato. Non è chiaro quanti Repubblicani sarebbero disposti a incriminare Trump, ed è improbabile che l’impeachment sia approvato dal Senato.

Kenya, necessari 62 miliardi di dollari per combattere la crisi climatica

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Il Kenya avrebbe bisogno di 62 miliardi di dollari per mitigare il cambiamento climatico ed adattarsi alla crisi che ne deriva. Una cifra pari a quasi il 67% del suo PIL. È quanto afferma un documento governativo inviato alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Il rapporto ha quantificato l’entità della sfida che il paese ha deciso di affrontare. Il Kenya, infatti, avrebbe intenzione di ridurre del 32% l’emissioni di gas serra entro il decennio. Oltre il 90% delle spese – trapela dal documento – saranno affidate a fonti internazionali.

Il Kenya rilascia in atmosfera meno dello 0,1% delle emissioni globali di gas serra e ha un tasso di emissione pro capite inferiore alla metà della media globale. Nonostante ciò il paese – come tutti gli altri Stati più poveri del pianeta – soffre maggiormente gli impatti del cambiamento climatico. Questo, a causa della mancanza di strumenti economici efficaci per rispondere ai principali effetti della crisi climatica, come siccità ed inondazioni. Ad esempio, nel 2011, una grave siccità ha causato danni stimati in 11 miliardi di dollari. Un’altra, durata dal 2014 al 2018, ha lasciato oltre 3 milioni di persone in condizioni di insicurezza alimentare e mezzo milione di persone senza accesso all’acqua. Il paese – dove l’84% della terra è arida e semi-arida – sono andati persi 8.500 ettari di colture, lasciando meno del 16% della terra a sostenere più dell’80% della popolazione.

Gran Bretagna, repressione contro Extinction Rebellion: oltre mille attivisti in tribunale

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Più di 1.000 persone sono state portate in tribunale per aver partecipato ad una manifestazione, definita “una delle più grandi repressioni della storia britannica”, organizzata da Extinction Rebellion (XR). XR è un movimento sociopolitico che richiede, anche con metodi non legali, ai governi di attivarsi per affrontare i problemi legati al collasso ecologico e sociale. A novembre, XR aveva annunciato che stava pianificando una campagna di disobbedienza civile per smascherare la “complicità dell’economia politica” nella crisi ecologica. Quest’ultima, che ha bloccato per giorni Londra, era sostenuta dalle persone che “reindirizzano” i prestiti delle banche per finanziare progetti sui combustibili fossili alle organizzazioni che lottano per la giustizia climatica.

XR negli ultimi due anni ha organizzato tre importanti “ribellioni”, nelle quali più di 3.400 persone sono state arrestate – molte di esse accusate per reati minori come l’ostruzione di autostrade. Zoë Blackler, che ha supervisionato il processo giudiziario per XR, ha evidenziato che “Provengono da tutto il paese e da ogni fascia di età. Ho incontrato medici e autisti, insegnanti e muratori, persino un marinaio mercantile in pensione di 80 anni”. Graeme Hayes, che segue i casi giudiziari XR, ha riconosciuto che la decisione di perseguire così tante persone per reati minori era insolita. “Sembra essere il risultato di pressioni politiche, da parte del ministro degli Interni, Priti Patel, e della polizia, che hanno etichettato XR come criminali che minacciano lo stile di vita britannico”.

Indonesia: precipitato in mare il Boeing, 62 le persone a bordo

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Il governo indonesiano ha confermato che il Boeing della Sriwijaya Air, scomparso dai radar poco dopo il decollo, è precipitato in mare. Il velivolo, in servizio da 27 anni, ha perso oltre 10 mila piedi di altitudine in meno di un minuto. L’aereo trasportava 62 persone, di cui 56 passeggeri e sei membri dell’equipaggio. Un pescatore nell’area di mare al largo di Giacarta ha dichiarato di aver visto un aereo in picchiata cadere in mare e alcuni rottami sono stati rinvenuti dalla squadra di ricerca e soccorso.

 

Disoccupazione e rischio povertà: la crisi da Covid colpisce soprattutto le donne

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Come spesso capita per le crisi, e quella da Covid-19 non è da meno, il genere ad essere più colpito è quello femminile ed accade in tutte le regioni d’Italia. Violenza domestica, cura dei malati, gestione dei figli senza scuola e perdita del lavoro, soprattutto quello precario (a prevalenza femminile). Statistiche definitive ancora non ci sono. Uno studio dell’Istituto Toniolo ha misurato che il 52,5% delle donne vive un peggioramento netto delle proprie condizioni di vita, contro un 45,2% degli uomini. Pandemia e lockdown hanno accentuato e accelerato situazioni pre-esistenti: la realtà italiana era già problematica prima del Covid-19, per quel che riguarda la condizione femminile.

Sulla base delle chiamate al numero verde 1522 del Dipartimento per le Pari Opportunità, dedicato alla violenza sulle donne e allo stalking, l’Istat ha calcolato che tra marzo ed ottobre 2020 le richieste di aiuto sono state 23.071 delle quali 10.577 per casi violenti. I numeri indicano un aumento nelle chiamate del 71,7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Le telefonate per informazioni ai Centri antiviolenza sono aumentate del 65,7%.

Come se non bastasse, una ricerca pubblicata dalla Fondazione studi consulenti del lavoro ha calcolato che tra il secondo trimestre 2019 e quello del 2020, su 841.000 posti persi il 55,9% fosse occupato da manodopera femminile. Particolarmente colpite sono state le lavoratrici con un contratto a tempo determinato, che in quasi 330 mila casi hanno perso l’occupazione, e quelle autonome.

Usa, Twitter sospende in modo permanente l’account di Trump

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Twitter sospende permanentemente l’account @realDonaldTrump (più di 88 milioni di seguaci), quello del presidente americano.

“Dopo aver rivisto i recenti tweet da @realDonaldTrump, abbiamo deciso di sospendere permanentemente l’account per il rischio di ulteriore incitamento alla violenza”, si legge in una nota del social network.

“Twitter ha sospeso Trump ma consente ai cinesi di vantarsi del genocidio e all’ayatollah di parlare sulla possibilità di spazzare via Israele dalle cartine geografiche”, lamenta Rick Scott, senatore repubblicano.

Cile, centinaia di poliziotti sono entrati nei territori degli indigeni Mapuche

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Continua la repressione dello Stato cileno nei confronti del popolo Mapuche, indigeni che attualmente vivono divisi fra Cile e Argentina. L’ennesimo attacco è avvenuto nel giorno della lettura della sentenza per l’omicidio di Camilo Catrillanca, ucciso nel 2018. Lo stato cileno ha autorizzato e realizzato una grande operazione di polizia nei territori mapuche di Ercilla, con almeno 800 uomini, provocando diversi feriti e arresti tra gli indigeni. Tra questi anche la madre e la vedova dello stesso Catrillanca. Ogni volta che il caso sull’assassinio del giovane mapuche avanza, le forze di polizia organizzano dei veri e propri rastrellamenti nelle comunità, distogliendo l’attenzione sul caso.

Camilo Catrillanca fu ucciso il 14 novembre 2018 da un colpo sparato alle spalle che lo raggiunse alla testa mentre era in compagnia di un amico nei pressi della comunità in cui viveva. Dopo l’uccisione, anche l’amico subì violente percosse. Secondo un report del CIPER (centro investigativo), Camilo era nel mirino della polizia per essere figlio e nipote di riconosciuti leader indigeni locali. Da quel momento Catrillanca è diventato uno dei simboli della lotta indigena. Dopo la sua morte, in Cile si diffuse un sentimento di grande indignazione e in altre città, anche al di fuori del paese, vennero organizzate manifestazioni in sostegno alla lotta dei Mapuche. Durante i cortei i manifestanti esibivano, oltre alla bandiera Mapuche, dei cartelli col volto di Catrillanca.