lunedì 24 Novembre 2025
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Il governo Draghi si sta facendo affiancare dalla multinazionale McKinsey per il Recovery Plan

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La società americana di consulenze McKinsey affiancherà il governo italiano nella scrittura del Recovery Plan, il piano di investimenti che il governo Draghi dovrà presentare alla Commissione Europea entro il prossimo 30 aprile. L’esistenza di un contratto tra la società e il ministero dell’Economia è stata rivelata da Radio Popolare e confermata dal ministero, che in un comunicato ha precisato che «valutazione e definizione dei diversi progetti di investimento e di riforma inseriti nel Recovery Plan italiano restano unicamente in mano alle pubbliche amministrazioni» sottolineando che la società americana percepirà solo 25.000 euro. Al di là delle rassicurazioni è un fatto che con il proprio lavoro McKinsey avrà possibilità di esercitare un‘influenza politica della quale potrebbe beneficiare anche in un secondo momento, quando i progetti prescelti saranno da mettere in campo.

Ricorrere all’aiuto di una potente azienda statunitense suona già preoccupante. La McKinsey, società di stampo neoliberista da anni al centro di <strong>numerosi scandali</strong>, ne dà particolarmente motivo. Durante il mandato Trump, per esempio, è stata coinvolta nei piani per ottimizzare l’espulsione dei migranti. In Arabia Saudita ha avuto un ruolo nella repressione del dissenso. Ha contribuito alla crisi del 2008 con le sue consulenze sul mercato immobiliare. In passato ha anche dovuto pagare una multa da 600 milioni di dollari alle autorità americane per aver consigliato alle industrie farmaceutiche una campagna aggressiva per la pubblicità di un oppioide molto dannoso per la salute (OxyContin), che ha causato migliaia di morti.

Yemen: nuovi attacchi militari dell’Arabia Saudita

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Dopo mesi gli aerei della coalizione guidata dall’Arabia Saudita sono tornati a colpire la capitale dello Yemen, Sanaa. Al momento non si ha notizia dei danni ai civili. Secondo quanto riferito dai sauditi i bombardamenti sono una risposta all’attacco lanciato contro il territorio saudita da parte dei ribelli Huthi (che con il sostegno dell’Iran controllano la capitale yemenita), i quali avrebbero inviato oltreconfine una decina di droni.

Le grandi città costiere stanno sprofondando sotto il loro stesso peso

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Le grandi metropoli costruite lungo le coste stanno sprofondando e, una delle cause maggiori, è il loro stesso peso. A rivelarlo, è il geofisico dello United States Geological Survey, Tom Parsons, il quale ha condotto uno studio sulla città di San Francisco. Lo studioso ha scoperto che, la metropoli californiana, si è abbassata di ben 8 centimetri nel corso dei secoli. Una situazione alquanto preoccupante, se si tiene conto che, secondo gli esperti, il livello del mare in quella zona, si alzerà di circa 30 centimetri entro il 2050. 

L’innalzamento del livello delle acque quindi, non è l’unico problema. Parsons ha fatto un censimento di tutti gli edifici costieri della città americana e, considerando anche il loro contenuto, ha stimato un peso complessivo di 16 miliardi di tonnellate il quale equivale al peso di 8,7 milioni di aerei Boeing 747. Un peso in grado di far flettere la litosfera (crosta terrestre) – l’involucro solido più esterno della Terra -, ma di abbassare anche i livelli della faglia. Tra l’altro, il geofisico specifica che, il peso considerato, non tiene conto di tutto ciò che è all’esterno degli edifici, come le persone, i mezzi di trasporto o le infrastrutture.

Tale studio, con opportune modifiche, può essere esteso a tutte le grandi città del mondo, specialmente quelle costiere che sono più a rischio di sprofondamento in quanto, nelle aree più interne, la litosfera è più rigida. 

Iran: pronti a nuovi negoziati con l’Europa

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Il presidente iraniano Hassad Rohani ha dichiarato che «l’Iran è pronto ad avviare colloqui con i Paesi europei sulla base del rispetto reciproco, senza minacce o pressioni, perché questa è l’unica strada per rimuovere i dissidi sulla questione nucleare». I segnali positivi arrivano dopo che i paesi europei hanno scelto di non appoggiare una risoluzione critica verso le attività nucleari iraniane presso il Consiglio dei Governatori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).

Paraguay, enormi proteste contro la gestione Covid fanno vacillare il governo

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Da tre giorni manifestazioni sempre più imponenti stanno paralizzando il Paraguay, con decine di migliaia di persone che protestano contro la corruzione e contro la gestione della pandemia da parte del governo guidato dal presidente Mario Abdo Benitez. Venerdì un manifestante è stato ucciso dalla polizia e otto sono rimasti feriti, mentre sono decine gli arresti. A seguito di questi eventi nella giornata di sabato le manifestazioni sono state ancora più imponenti, costringendo il presidente a cedere in parte alle richieste, promettendo un rimpasto di governo e annunciando le dimissioni del ministro della Salute. Tuttavia le manifestazioni sono proseguite e ora chiedono direttamente le dimissioni di Benitez.

Secondo quanto riferito dalla testata panamericana Telesur, le proteste si concentrano principalmente sulla gestione del sistema sanitario durante la pandemia, in quanto nelle ultime settimane si è verificata una grave mancanza di medicinali per le cure dei contagiati, questo ha creato un divario enorme tra i cittadini più ricchi, che hanno potuto acquistare medicine e curarsi nelle cliniche private, e il resto della popolazione, costretto a fare i conti con un sistema sanitario al collasso dove mancano medicine, posti in terapia intensiva e sono in crisi tutte le restanti prestazioni sanitarie. Ad aggravare le proteste c’è poi la corruzione che da tempo attanaglia il paese e la repressione che ha colpito il primo giorno delle proteste.

Un’inchiesta svela le relazioni perverse tra la politica italiana e l’Eni

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Un accordo segreto siglato nel 2008 dimostra la forte intesa tra il Ministero degli Esteri Italiano e il gigante energetico Eni, allo scopo di creare una connessione tra l’azione diplomatica italiana e gli interessi dell’azienda petrolifera italiana. Dalla lettura del documento, rivelato da un’inchiesta di Re:Common, si intuisce che la Farnesina, ritenendo strategico il settore dell’energia, ha creato di fatto uno scambio reciproco di dipendenti e collaboratori i quali possono agire liberamente e illimitatamente, rendendoli totalmente indipendenti e liberi di interagire tra loro, scambiarsi informazioni sia politiche che commerciali e gestire in parte gli apparati diplomatici italiani determinando, in alcuni casi, missioni militari all’estero di cui molte ancora in corso come quella nel Golfo di Guinea, dal costo complessivo di 8,9 milioni di euro. Dall’inizio del 2009, i manager dell’Eni di istanza al Ministero degli Affari Esteri sono stati: Giuseppe Ceccarini, Alfredo Tombolini e Sandro Furlan. In coincidenza con il loro impiego al ministero, sono state prese importanti decisioni sugli investimenti italiani in paesi come Russia e Mozambico.

Il 2021 sarà un anno importantissimo per la politica energetica italiana dove  il nostro paese sarà co-presidente della prossima COP26, (la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici), e del G20 dove principalmente si discuterà di finanziamenti pubblici e nuovi progetti dove è facile intuire che Eni avrà un posizione privilegiata nell’abito di questi negoziati.

 

Siria, missili contro zona turca: almeno 4 morti

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Almeno 4 morti e 24 feriti, è il bilancio dell’attacco a colpi di missili avvenuto in Siria, dove sono state attaccate delle raffinerie nella zona di territorio conquistata dalla Turchia. A riferirlo è l’ong Osservatorio per i diritti umani in Siria (Ondus), secondo cui i missili sono stati lanciati da navi russe e da miliziani a sostegno del presidente legittimo Bashar al Assad. L’attacco è avvenuto a Jarablus (nord-est della provincia di Aleppo) e ha causato un vasto incendio che ha coinvolto anche una trentina di autocisterne.

Gli ottimisti vivono più a lungo, uno studio lo dimostra

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Un approccio positivo alla vita favorisce la longevità. Lo ha dimostrato uno studio della University School of Medicin di Boston. La ricerca, pubblicata di recente, è stata condotta analizzando due gruppi di soggetti. Circa 70mila donne e 1500 uomini sono stati seguiti per 10 e 30 anni rispettivamente. I livelli di ottimismo sono stati testati attraverso un questionario che misura i sentimenti individuali verso il futuro. Gli scienziati hanno poi confrontato la durata di vita dei soggetti ‘positivi’ con quella dei soggetti ‘negativi’. Le donne ottimiste – è emerso – vivono circa il 15% in più rispetto a quelle pessimiste. Negli uomini con un atteggiamento positivo nei confronti della vita, invece, si è registrato un aumento della longevità dell’11%. Inoltre, gli individui ottimisti hanno maggior probabilità di sfiorare, e in alcuni casi superare, la soglia degli 85 anni.

Per l’elaborazione dei risultati finali, lo studio ha tenuto conto anche delle differenze negli stili di vita e delle abitudini personali, nonché del grado di istruzione e di patologie quali depressione o malattie croniche. I fattori che favoriscono una longevità più elevata, tuttavia, sono ancora sconosciuti. È possibile che l’ottimismo favorisca uno stile di vita più sano e legami sociali più intensi. Altri studi avevo già evidenziato il ruolo dell’ottimismo nel ridurre il rischio di coronaropatie. Chi pensa positivo, inoltre, avrebbe una maggiore capacità di contrastare lo stress.

Catania: arrestati 15 mafiosi del clan Scalisi

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In provincia di Catania, è stato effettuato dalla polizia un blitz antimafia nei confronti della cosca Scalisi, un’articolazione territoriale del clan Laudani. I 15 mafiosi sono stati arrestati con l’accusa di: associazione mafiosa, detenzione di armi, estorsione aggravata, spaccio e traffico di stupefacenti.

Basilicata: stop a impianto Centro Olio Tempa Rossa

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La regione Basilicata ha chiesto alle società concessionarie una “fermata generale” dell’impianto della Total. La richiesta deriva dal bisogno di assicurarsi che l’impianto eserciti la sua attività “in piena affidabilità e sicurezza”. Il tutto per tutelare l’ambiente e la salute dei lavoratori nonché dei cittadini. Per questo, le società redigeranno, grazie agli esperti del settore, uno studio sull’affidabilità dell’impianto.