La Cina ha lanciato il passaporto vaccinale. Si tratta di un certificato digitale, accessibile tramite l’app WeChat, attraverso il quale si potrà dimostrare di essere stati vaccinati. Per il momento, però, non è obbligatorio. La Cina è il primo paese ad aver dato il via ufficialmente al passaporto, il cui fine è quello di permettere ai cittadini di poter tornare nuovamente a viaggiare.
Birmania: prosegue la repressione, il regime censura i media
Proseguono le manifestazioni anti golpe in Birmania. Durante la notte, nella città di Yangon sono state effettuate delle ronde da parte della polizia e ci sono stati anche degli arresti. Nel frattempo, la giunta militare ha revocato la licenza a ben 5 testate giornalistiche locali con lo scopo di limitare la divulgazione delle proteste che si stanno verificando in Birmania.
Sulla morte dell’ambasciatore Attanasio le cose sono più contorte di come sembravano
Una nuova ipotesi investigativa, ad opera dei missionari comboniani, ritiene che dietro la morte dell’ambasciatore Attanasio vi siano le autorità ruandesi. L’ipotesi è che il diplomatico italiano sia stato ucciso nell’operazione “Milano” organizzata dal colonnello Jean Claude Rusimbi, il cui mandante sarebbe stato il presidente del Ruanda Paul Kagame. Rusimbi avrebbe inviato il luogotenente Didier e quattro soldati “killer” nei pressi di Goma, luogo in cui è avvenuto l’assassinio. L’ambasciatore Attanasio voleva indagare sui fondi per gli aiuti umanitari “non raramente dirottati su altre finalità da ong e organizzazioni internazionali”. Inoltre, “era in possesso di informazioni scomode sui massacri nella zona”. Dunque, essendo Attanasio intenzionato a visitare i luoghi incriminati, si teme che sia stato ucciso dai signori della guerra per paura che venisse fuori la verità sulle uccisioni di massa. Ed i sospetti aumentano se si considera che, durante l’imboscata, il diplomatico fosse senza scorta dell’ONU, in quanto considerata “sicura” la strada in questione.
Luca Attanasio, ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, è morto il 22 febbraio 2021 in seguito ad un agguato nei pressi della città di Goma, in Congo. Egli stava viaggiando in un convoglio Onu, ed insieme a lui hanno perso la vita anche l’autista del convoglio ed il carabiniere della sua scorta. Molti misteri aleggiano su questa vicenda, ultimo in ordine di tempo l’assassinio del magistrato che stava indagando sulla questione.
Perché gli episodi di freddo estremo sono legati al riscaldamento dell’Artico
I ghiacciai artici si stanno sciogliendo e le temperature del permafrost sono in aumento. Fenomeni legati al riscaldamento globale che determinano però condizioni di freddo estremo nell’Emisfero Settentrionale. Tra gli altri, lo ha dimostrato un recente studio dell’Università Milano-Bicocca. La ricerca, nata dalla collaborazione con l’Università di Harvard, ha spiegato come il riscaldamento del pianeta può alimentare eventi di freddo estremo. È stato il caso dei -19°C in Texas, dei -26°C registrati in Trentino Alto Adige o dei -25°C toccati alle porte di Madrid. La causa di queste anomalie va ricercata nelle alterazioni del vortice polare. Quest’ultimo è un fenomeno del tutto ordinario, una circolazione del vento nell’alta atmosfera, che negli ultimi decenni si è però indebolito. Un vortice polare più debole a causa del riscaldamento dell’Artico, indebolisce a sua volta la corrente a getto, con la conseguenza che l’aria fredda può raggiungere latitudini più basse.
Sebbene paradossale, gli eventi di freddo estremo confermano anziché smentire il riscaldamento globale. È bene ricordare, infatti, la differenza tra il meteo, legato alle condizioni che si verificano in questo momento, e il clima, che è invece l’insieme delle condizioni meteorologiche considerate su un periodo temporale più ampio. Le condizioni climatiche influenzano però quelle meteorologiche. “Il cambiamento climatico – spiegano i ricercatori – rende più probabili condizioni meteorologiche estreme e irregolari e, in alcuni casi, più gravi”.
Il vaccino Sputnik V sarà prodotto in Italia
È stato firmato un accordo tra il fondo sovrano statale russo che detiene il brevetto del vaccino Sputnik V, il Russian Direct Investment Fund, e l’azienda farmaceutica italo-svizzera Adienne Pharma&Biotech, che produrrà il vaccino in due stabilimenti, in Lombardia e nel Centro Italia. Ad annunciarlo la Camera di Commercio Italo-Russa. Obiettivo la produzione di 10 milioni di dosi da distribuire interamente sul territorio italiano da luglio 2021 a gennaio 2022.
Il consumo di ansiolitici è aumentato drasticamente in Italia durante la pandemia da Covid-19
La pandemia da Covid-19 ha generato un forte aumento degli acquisti di farmaci ansiolitici in Italia. È quanto si evince da un rapporto dell’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, in cui si mette a confronto l’andamento circa l’uso dei farmaci nel 2020 rispetto al 2019. Nello specifico, nel mese di marzo 2020 il consumo di ansiolitici è cresciuto addirittura del 17,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Dopodiché l’utilizzo di farmaci per l’ansia è diminuito in estate, di pari passo con la discesa della curva epidemiologica rimanendo, però, comunque maggiore rispetto a quello che se ne faceva nel 2019. Poi, con l’inizio della seconda ondata, gli acquisti di ansiolitici sono aumentati nuovamente e nel mese di novembre si è raggiunto il record dell’anno. Nel novembre 2020 si è avuto un incremento dei consumi del 21,5% rispetto al novembre 2019. Record che è stato ulteriormente ritoccato al rialzo in dicembre con un + 23,1%.
Lo stato di stress e paura dovuto alla pandemia ha prodotto una diffusione di questo disturbo mentale. Anche i problemi economici con cui hanno dovuto fare i conti molti italiani sono stati determinanti. A conferma di ciò, come detto precedentemente il picco di consumi si è avuto durante la seconda ondata, periodo in cui sono state nuovamente imposte le chiusure di tantissime attività, disattendendo le speranze di ripresa di molti e generando una nuova crisi economica.
Banksy vende un quadro per beneficenza agli ospedali britannici
L’artista e writer inglese, Banksy, ha deciso di mettere all’asta un suo quadro intitolato “Game Changer”. In base alla valutazione effettuata dalla casa d’aste Christie’s, il valore dell’opera d’arte si aggira intorno ai 3 milioni di sterline. Tale somma sarà donata al sistema sanitario britannico per omaggiare il personale dedito alla lotta contro il covid-19. L’asta si terrà a Londra il 23 marzo presso la casa d’aste Christie’s.
Libano: manifestanti bloccano le strade delle città
In Libano, le strade delle città più importanti sono state bloccate dai manifestanti. Continuano, dunque, le proteste contro il governo a causa della crisi economica e del conseguente rialzo generale dei prezzi. In tal senso, negli ultimi giorni la moneta locale ha perso ancora più terreno rispetto al dollaro statunitense.
Senegal, da giorni manifestazioni di massa contro l’imperialismo francese: la polizia spara
Da giorni il Senegal è attraversato da forti proteste popolari, iniziate dopo l’arresto di Ousmane Sonko, leader del movimento politico Pastef – Les Patriotes giunto terzo alle elezioni presidenziali del 2019 e considerato il principale sfidante del presidente in carica Macky Sall. Sonko, leader molto amato dai giovani, che nel suo programma chiede la fine del neocolonialismo francese, la nazionalizzazione delle ricchezze naturali del Paese e l’abolizione del sistema del Franco CFU (la moneta coloniale che la Francia ancora impone a molti paesi africani) è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale. «Accuse infondate e strumento ormai consolidato contro gli oppositori del presidente Macky Sall» secondo il suo avvocato.
Dall’inizio delle proteste, mercoledì scorso, la repressione è aumentata insieme alla partecipazione alle manifestazioni, nella capitale Dakar e non solo. Almeno 4 sono gli attivisti uccisi dalle forze dell’ordine, mentre da parte del governo aumentano i tentativi di di neutralizzarle. Una nostra fonte, attivista dell’opposizione, che in questi giorni ha partecipato alle proteste, ci ha dichiarato che «la polizia sta usando armi e sistemi che in Africa non si erano mai visti e certamente di fornitura occidentale, come elicotteri ultra moderni e sistemi per schermare il segnale degli smartphone che nei luoghi interessati dalle proteste risultano spesso inutilizzabili». Le forze di polizia e dell’esercito senegalese sono formate ancora oggi dalla Francia, che mantiene a questo scopo almeno 400 propri soldati d’istanza nel Paese.
Guinea Equatoriale: forti esplosioni a Bata
Nella giornata di domenica ci sono state diverse esplosioni a Bata, la città più grande del Paese nonché la più popolata. Le esplosioni sono avvenute all’interno di una base militare della città. Al momento il bilancio, ancora non definitivo, è di 20 morti e 500 feriti. Sul posto si è recato anche Teodoro Nguema Obiang Mangue, vicepresidente del Paese e responsabile della sicurezza e della difesa nazionale.







