lunedì 24 Novembre 2025
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Potrebbe esserci vita sulle lune di Giove? Una navicella europea partirà per scoprirlo 

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Sulle lune di Giove potrebbe esserci vita. Le lune del pianeta sono quattro, di cui tre, ghiacciate. Nel 1998 però, la sonda Galilelo della Nasa, ha rilevato la presenza di un oceano su una di queste, Europa. Da tale scoperta, si è iniziato a supporre che, anche le altre due lune, Ganimede e Callisto, possano avere degli oceani sotto le loro superfici ghiacciate. A questo punto, la domanda che gli scienziati si stanno ponendo è la seguente: se c’è acqua, c’è anche vita?

L’Agenzia Spaziale Europea, ha deciso di programmare l’invio della sonda Jupiter Icy Moons Explorer (Juice) su Giove, la cui partenza è prevista nel 2022. Si tratterà di un viaggio di ben 600 milioni di chilometri, durante il quale Juice, sarà dotata di strumenti scientifici d’avanguardia, tra cui telecamere, spettrometri, un rilevatore di onde sub-millimetriche, un radar che penetra il ghiaccio e set di senso per monitorare i campi magnetici, elettrici e le particelle cariche. Il suo obiettivo principale, in una missione dalle notevoli complessità, sarà condurre investigazioni in orbita intorno a Ganimede, di cui verranno analizzate l’ambiente e le croste ghiacciate. Sarà poi effettuata un’indagine sotto la sua superficie, per la ricerca di oceani sotterranei e potenziali forme di vita. Inoltre, essendo Ganimede provvista di un intrinseco campo magnetico, si punterà ad analizzare la sua interazione con il campo magnetico di Giove.

Ema: 30 casi tromboembolici dopo vaccino AstraZeneca, giovedì decisione

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«Fino al 10 marzo ci sono stati 30 casi di eventi tromboembolici riportati su quasi 5 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca» lo ha dichiarato in conferenza stampa Emer Cooke, la direttrice dell’Ema, specificando che «si tratta di un numero inferiore agli eventi reali perché «anche nel fine settimana sono stati segnalati ulteriori casi». «Visto che in Europa ci sono più casi, con più lotti coinvolti, è improbabile che siano eventi legati ai lotti, ma non si può escludere. Come non si può escludere che sia qualcosa legato alla produzione», ha dichiarato. Giovedì arriverà il responso definitivo che, assicura Cooke, si baserà sulla «trasparenza» e la «priorità garantire la sicurezza del vaccino».

Gli USA restano i protagonisti del commercio di armi mondiale

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Il 15 marzo 2021, l’International Peace Research Institute di Stoccolma ha rilasciato uno studio sui recenti trend del commercio d’armi internazionale. Gli Stati Uniti rimangono i padroni indiscussi del settore. Da soli rappresentano il 38% della spesa militare globale e sono oltretutto cresciuti a livello delle esportazioni di armi, passando dal 32% al 37% di quota sul mercato totale. Al momento riforniscono di armi 96 paesi. Quasi la metà del loro export è diretto verso il Medio Oriente, il 24% verso l’Arabia Saudita.

Lo studio SIPRI rivela una serie di trend. Per prima cosa, che la pandemia ha solo marginalmente influito sulla spesa militare. Secondo, che il commercio di armi si è stabilizzato negli ultimi 5 anni, ma principalmente perché molti paesi hanno iniziato a produrre le proprie armi localmente. Oltretutto, si tratta di un mercato comunque immenso, ai suoi livelli più alti dalla fine della guerra fredda, ed in un contesto di crescente spesa militare. Tra i paesi europei, la Francia e la Germania sono cresciute notevolmente come esportatrici di armi (rispettivamente del 44% e del 21%). Fuori dall’Europa, Israele è cresciuto del 59% e la Corea del Sud del 210%. Potenze come la Russia e la Cina hanno invece visto un calo delle proprie esportazioni (-22% e -7,8% rispettivamente). Il principale destinatario dell’export di armi è il Medio Oriente. Il Qatar ha incrementato le proprie importazioni di un’impressionante 361%.

ONU: in Birmania almeno 149 morti dall’inizio delle proteste

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L’Alto commissariato Onu per i diritti umani oggi ha affermato, a Ginevra, che sono almeno 149 le persone che hanno perso la vita dall’inizio delle proteste in Birmania contro il colpo di stato del primo febbraio. Inoltre, è stato anche sottolineato che questa potrebbe essere addirittura una sottostima. Infatti, come dichiarato dalla portavoce Ravina Shamdasani, sono molte le segnalazioni di altre uccisioni che, però, non sono state ancora confermate.

Libano, scontri tra manifestanti e militari: una decina di feriti

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In Libano, in seguito agli scontri di questa notte tra contestatori e militari, ci sono stati una decina di feriti. A riportarlo sono i media di Beirut, i quali affermano che la protesta si è svolta sia nella capitale che in altre città del paese e che i manifestanti hanno interrotto la circolazione su varie strade. La tensione sociale sta aumentando rapidamente a causa della crisi economica e del conseguente rialzo generale dei prezzi.

L’Italia al fianco del regime del Qatar: accordo tra polizie in vista dei mondiali di calcio

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L’Italia e il Qatar hanno firmato, nella giornata di ieri, un accordo per la collaborazione delle forze di polizia nella gestione del Mondiale di calcio del 2022, che si svolgerà nel paese della penisola araba. Lo scopo dell’intesa è di mettere a disposizione del Qatar l’esperienza delle Forze di polizia italiane nella gestione delle manifestazioni di rilievo internazionale come, ad esempio, quella dell’Expo tenutasi a Milano nel 2015. Lo ha dichiarato il Ministero dell’Interno italiano tramite una nota in cui si afferma che il vice direttore generale della Pubblica Sicurezza, Vittorio Rizzi, ed il generale Abdul Aziz Abdalla Al Ansari, capo della Fifa World Cup 2022 of Safety and Security Operation Committee (SSOC), hanno firmato il protocollo di collaborazione bilaterale di polizia. L’accordo è stato siglato in Qatar durante la cerimonia d’apertura della 13° Fiera internazionale MILIPOL, in cui vi è uno stand italiano per illustrare l’uso, da parte della polizia, delle moderne tecnologie utili a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico.

La collaborazione tra le forze dell’ordine di Italia e Qatar, però, desta molti sospetti, dovuti alla politica totalitaria dello stato del Medio Oriente in cui vige il pensiero unico: i giornalisti vengono licenziati e arrestati se criticano il regime. Inoltre, proprio in relazione al Mondiale di calcio, da quando nel 2011 sono iniziati i lavori per la preparazione dell’evento sono morti più di 6500 lavoratori, che sono trattati come schiavi e spesso non vengono pagati.

Mozambico: bambini uccisi da militanti islamici

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Nella provincia di Cabo Delgrado, nel nord-est del Mozambico, sono stati decapitati bambini e ragazzi da parte di alcuni militanti islamici legati all’Isis. Lo ha riportato la Ong Save The Children, la quale ha sottolineato che, da quando nel 2017 sono cominciati gli attacchi dei miliziani legati all’Isis, più di 2500 persone hanno perso la vita e quasi 670 mila sono dovute scappare dalle proprie abitazioni.

Aifa sospende vaccino AstraZeneca in tutta Italia

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L’Agenzia italiana del farmaco ha sospeso “in via precauzionale e temporanea” l’utilizzo del vaccino AstraZeneca su tutto il territorio nazionale. La decisione cautelare segue le analoghe decisioni prese da molti paesi europei e sarà in vigore da subito e fino a nuovi pronunciamenti da parte dell’Ema (l’Agenzia europea del farmaco) sugli effetti collaterali.

Battersi per ambiente e diritti è sempre più pericoloso: 331 attivisti uccisi nell’ultimo anno

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Nel 2020 sono stati uccisi 331 attivisti ambientali e per i diritti umani. Per un terzo di questi si è trattato di attivisti indigeni. Il 69% delle vittime, in particolare, lottava per la difesa del diritto alla terra e per la tutela delle risorse naturali. Un consistente numero di persone uccise, inoltre, combatteva per fermare progetti dell’industria estrattiva. È quanto è emerso dal nuovo rapporto di Front Line Defenders. Preoccupano i numeri dell’America Latina. Tre quarti degli assassinii registrati, infatti, si sono verificati proprio in questo continente. Il rapporto rivela inoltre che la Colombia, con 177 omicidi, è il paese con il numero più alto di uccisioni. Al secondo posto, le Filippine con 25 assassinii, seguite da Honduras, Messico, Afghanistan e – di nuovo in America – Brasile e Guatemala.

Nonostante le popolazioni indigene rappresentino solo il 6% della popolazione mondiale, i loro attivisti sono colpiti in modo sproporzionato. Il rapporto ha evidenziato poi il ruolo della pandemia sulla strage di attivisti ambientali, specie quelli indigeni. Si potrebbe pensare che le restrizioni, avendo determinato una riduzione delle manifestazioni di protesta, abbiano portato ad una minor esposizione degli attivisti. “Questi – spiegano invece gli autori del report – hanno dovuto affrontare un aumento degli attacchi, dell’insicurezza economica e dell’impatto della malattia e della morte sulle loro comunità, ma hanno lavorato per colmare i vuoti lasciati dalle risposte insufficienti del governo”.

Libia: ha giurato il nuovo governo di unità nazionale

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Il nuovo governo libico guidato dal premier Abdul Hamid Dbeibah ha prestato giuramento davanti al Parlamento. Si tratta di un governo ad interim all’ìnterno del quale sono presenti esponenti delle varie parti in conflitto. Suo compito sarà quello di portare il paese ad elezioni libere e democratiche il prossimo 24 dicembre, rispettando il piano di pace sottoscritto all’Onu. Se verrà rispettato il piano potrebbe rappresentare l’uscita del paese dal conflitto che dura orma da dieci anni.