lunedì 24 Novembre 2025
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10 anni di guerra in Siria: alle radici di un folle Risiko mondiale

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Sono trascorsi dieci anni esatti dall'inizio del confitto siriano. Era il 15 marzo 2011 quando vennero proclamate le prime manifestazioni contro il governo di Bashar Al-Assad. Era il periodo in cui le proteste infiammavano tutto il mondo arabo, provocando la caduta dei governi in Egitto e Tunisia. Ma fin da subito si capì che quella in Siria non era destinata a rimanere una questione locale. Troppo importante il Paese nello scacchiere internazionale, nella complessa la partita geopolitica ad alleanze variabili che coinvolge Iran, curdi, monarchie saudite, Russia, Turchia, Usa e Israele.
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Iraq, scontri tra manifestanti e forze dell’ordine: decine di feriti

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Nella città di Najaf, situata nel sud dell’Iraq, nelle ultime ore ci sono stati degli scontri durante delle proteste contro il governo. Gli scontri tra contestatori e forze dell’ordine erano cominciati già nella giornata di sabato. Oggi, però, in base a quanto comunicato dai media di Baghdad, ci sono stati una decina di feriti ed alcuni sono in condizioni gravi. I manifestanti hanno protestato contro l’eccessivo potere delle milizie filo-iraniane e contro la corruzione.

I danni ambientali e sanitari dell’eccessivo consumo di carne: oltre 36 miliardi l’anno

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Il prezzo annuale della carne, calcolato in base ai danni ambientali e sanitari che derivano dalla produzione e dal consumo della stessa, è di ben 36,6 miliardi di euro, ossia 605 euro pro capite. Questa cifra, che gli italiani dovrebbero pagare per risanare i danni, è determinata per il 48% da quelli ambientali e per il 52% da quelli sanitari. Lo ha rivelato uno studio realizzato per Lav da Demetra, società di consulenza per la ricerca scientifica. Il report analizza le carni più consumate in Italia: bovino, maiale e pollo. È emerso che la cifra di denaro più elevata deriva dalla carne di maiale lavorata: 19,7 miliardi di euro all’anno, dovuti all’ampio consumo nonché ai danni sanitari. Infatti, è la causa del 90% dei problemi di salute legati alla carne. Segue quella di bovino, che ha un costo di 11,5 miliardi dovuto principalmente all’impatto ambientale generato dall’allevamento di questi animali, che è il più dannoso per l’ecosistema. In pratica, acquistando un hamburger di manzo da 100 grammi o della carne di maiale lavorata ci sarà un costo “nascosto” di almeno 1,9 euro. Infine, troviamo la carne di pollo e la carne suina fresca: rispettivamente 3,2 e 2,3 miliardi di euro.

È stato anche paragonato l’impatto della carne con quello dei vegetali: il costo ambientale e sanitario dovuto al consumo di 100 grammi di legumi è di soli 5 centesimi, molto minore rispetto a quello di qualsiasi tipo di carne.

+ Europa: Della Vedova si dimette e Bonino lascia

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+ Europa in crisi: la senatrice Emma Bonino ha lasciato il partito mentre il segretario di + Europa, Benedetto Della Vedova, si è dimesso da tale incarico. La decisione è stata presa nella giornata di oggi, durante l’assemblea del partito. Della Vedova ha affermato che la scelta è stata fatta poiché da vari mesi non si riesce a convocare il congresso che, in base allo Statuto, dovrebbe avere luogo ogni due anni.

Birmania, proseguono le proteste: ieri almeno 38 morti

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La ONG Associazione per l’assistenza ai prigionieri politici (AAPP) ha comunicato che risultano essere almeno 38 i contestatori che, durante le proteste di ieri, sono stati uccisi in Birmania dalle forze dell’ordine. L’associazione ha poi dichiarato che, in totale, sono ben 126 i manifestanti che hanno perso la vita da quando sono iniziate le proteste anti golpe.

Perché il mare Adriatico rischia di diventare un ecosistema morto

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La pesca irresponsabile, l’accumulo di rifiuti, l’inquinamento e i cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio l’intero ecosistema del Mar Adriatico. Insieme al confinate Mar Ionio, l’Adriatico ospita la metà delle specie marine dell’intero Mar Mediterraneo. Con oltre il 50% della produzione ittica nazionale è il principale bacino di pesca italiano e di conseguenza il più sfruttato a un ritmo tale che non consente la riproduzione e quindi il recupero delle popolazioni marine. Anche dal punto di vista industriale la situazione è preoccupante: a causa delle trivellazioni effettuate per gli impianti petroliferi e del gas si aggiunge un enorme accumulo di rifiuti. Di questi ultimi, secondo le stime del progetto ML-REPAIR, alla fine del 2019 ne sono state raccolte più di 14 tonnellate di cui il 33% del peso totale è costituito da materiale di uso comune come bottiglie, buste di plastica, lattine e imballaggi alimentari. Ulteriore danno proviene dalle attività di pesca commerciale e da quelle legate alla navigazione

I materiali plastici contribuiscono alla quasi totale estinzione di molte specie come la Foca Monachus Mediterranea, ad oggi si contano poco più di 700 esemplari rimasti, la Pinna Nobilisun grande mollusco filtratore, la Patella Ferruginea, ormai quasi scomparsa e la Posidonia Oceanica, una pianta acquatica importantissima per la salute dell’ecosistema marino a tal punto che la sua presenza è il principale bioindicatore della qualità delle acque marine costiere.

Birmania: ancora morti nelle proteste contro il golpe

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Almeno un manifestante è stato ucciso durante le manifestazioni di oggi contro il golpe con il quale l’esercito ha preso il potere in Birmania. La polizia avrebbe sparato e ucciso un attivista in una manifestazione a  Bago, vicino a Yangon, secondo quanto riferito dai media nazionali. Le vittime dall’inizio delle proteste sono almeno 80.

Londra: 4 arresti durante veglia per Sarah Everard

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Ieri sera nel quartiere di Clapham Common, a Londra, si è tenuta una veglia in onore di Sarah Everard, 33enne trovata morta venerdì scorso per il cui omicidio è stato accusato un agente di Scotland Yard. Durante questa veglia, però, sono state arrestate 4 persone. A tal proposito il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha affermato che il modo di operare delle forze dell’ordine è stato sproporzionato ed inopportuno.

Scuola: da domani 8 studenti su 10 tornano in dad

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A partire da domani, saranno 6,9 milioni gli studenti che seguiranno le lezioni a distanza. La cifra degli alunni costretti a restare a casa era di 5,7 milioni la settimana scorsa. Dunque, sono ben 1,2 milioni i ragazzi che da domani si uniranno a questi ultimi. Gli alunni in dad rappresentano l’81% del totale degli studenti iscritti nelle scuole statali e paritarie.

Solo cibo locale nelle scuole? Per i giudici è vietato da Costituzione e normativa europea

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Una recente sentenza della Corte Costituzionale ha sancito l’illegittimità di una legge della Regione Toscana del 2019, il cui scopo era di incentivare l’utilizzo dei prodotti a chilometro zero provenienti da filiera corta all’interno delle mense scolastiche. Il giudizio di legittimità era stato promosso dal Presidente del Consiglio nel mese di Febbraio 2020 in quanto, il consiglio dei ministri, aveva impugnato la legge in questione. Quest’ultima, prediligendo i prodotti locali, avrebbe consentito di evitare alcuni processi di trasporto, generando una riduzione delle emissioni di gas nocivi per l’ambiente. In più, avrebbe sensibilizzato ed educato gli alunni a condurre un’alimentazione sana e sostenibile, ma la Corte ha dichiarato illegittimi gli articoli 2, 3 e 4 della legge poiché contrari al principio costituzionale di “tutela della concorrenza” ed a quello di “libera circolazione delle merci”, presente sia nella Costituzione che nel diritto europeo. Tuttavia, i promotori della legge non si arrendono e ne presenteranno un’altra avente ad oggetto il medesimo contenuto tenendo conto, però, delle indicazioni fornite dalla Corte. Lo ha dichiarato Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione ed assessore all’agricoltura, che ha aggiunto che la legge toscana fosse “una norma di buon senso, pionieristica e di grande valore”.

La decisione della Corte non è stata esente da critiche. Infatti, essa appare in contraddizione con i principi che vengono promossi proprio dall’Unione Europea, ossia la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.