domenica 23 Novembre 2025
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L’Importanza del riciclo dei dispositivi elettronici: ideato un sistema economico per estrarre i metalli dall’e-waste

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Il riciclo dei metalli dei dispositivi elettronici che gettiamo è importantissimo. Oggigiorno infatti, solo meno del 20% di questi viene riciclato. Buona parte del resto non smaltito, finisce nelle discariche a cielo aperto dell’Africa e dell’Asia, dove gli abitanti per estrarre metalli preziosi, lo bruciano o lo sciolgono nell’acido. Pratiche altamente tossiche e inquinanti per l’ambiente. A tal proposito, l’Università dello Iowa ha ideato un semplice ed economico sistema per l’estrazione di questi metalli dai rifiuti elettronici. Si tratta di una tecnologia basata su un processo di ossidazione controllato il quale, sfruttando la diversa reattività dei componenti, consente di separare i diversi metalli presenti all’interno dei circuiti.

Un processo indubbiamente semplice ed economico ma che viene dopo il nostro buonsenso. È infatti fondamentale riciclare correttamente ciò che gettiamo, anche per quanto concerne l’e-waste. La situazione mondiale, per quanto concerne questo genere di rifiuti, è drammatica. Secondo il Global E-Waste Monitor 2020, è stato registrato un record di 53 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici generati in tutto il mondo nel 2019. Quantità che, stando alle previsioni, salirà a 74 milioni di tonnellate entro il 2030. Dati allarmanti, se pensiamo che nel mondo vengono annualmente riciclati solo 10 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici. Questo non solo ha ripercussioni sull’ambiente, ma causa anche una perdita economica pari a 55 miliardi di dollari, per via dei materiali preziosi non recuperati dai dispositivi.

Colorado: arrestato 21enne sospetto autore strage

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È stato arrestato il presunto autore della strage che questa mattina è costata la vita a 10 persone in un supermercato in Colorado, Usa. Si tratta di un ragazzo di 21 anni, ancora ignote le motivazioni che lo abbiano spinto ad agire. L’autore è entrato nel  supermercato e ha fatto fuoco contro i clienti e i lavoratori alle casse.

Arresti e bombardamenti: la Turchia lancia la nuova offensiva contro il popolo curdo

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Nell’ultima settimana, il presidente turco ha organizzato una doppia offensiva contro i curdi. La prima è di carattere militare: nella notte del 20 marzo, ha colpito le forze militari curde in Siria con un raid aereo. La seconda è di carattere politico: in vista delle vicine elezioni, ha cercato di liberarsi del principale partito di opposizione progressista e filocurdo HDP (partito democratico dei popoli). Quando l’ex deputato Ömer Faruk Gergerlioğlu, privato del seggio, si è rifiutato di lasciare il parlamento, lo ha fatto arrestare.

Nella notte del 20 marzo, dopo 17 mesi, la Turchia ha organizzato un raid aereo nel villaggio di Saida, nel nord del paese. Il raid ha colpito le postazioni militari delle SDF (Syrian Democratic Forces), impegnate sul fronte anti-jihadista. Il giorno dopo, il 21 marzo, Ömer Faruk Gergerlioğlu è stato arrestato ad Ankara, nella sede del parlamento turco. Gergerlioğlu è un importante attivista per i diritti umani ed è già stato vittima di persecuzione. Dopo aver precedentemente scontato due anni di carcere, a febbraio del 2021 è stato accusato di “propaganda” in favore del partito (considerato terrorista) PKK. La pena stabilita sono 2 anni e 6 mesi di carcere. Il 17 marzo è stato privato dello status di parlamentare e l’arresto è seguito qualche giorno dopo. Sempre il 17 marzo, Erdoğan ha cercato di dichiarare fuorilegge l’HDP, in quanto presunto braccio politico del PKK. Ha proibito l’attività politica a tutti i 687 membri e ha orchestrato vari raid nelle sedi del partito. Se la corte costituzionale riconoscerà le sue accuse, l’HDP sarà l’ottavo partito filocurdo ad essere messo al bando. Non è però detto che questo aiuterà Erdoğan a vincere le prossime elezioni.

Vaccini anti covid: boom di offerte su darknet

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Sulla darknet, la parte di internet alla quale si può accedere solo tramite degli speciali motori di ricerca, ultimamente sono moltissimi gli annunci che hanno ad oggetto la vendita dei vaccini anti covid, a riportarlo è la Bbc. Oltre ai vaccini, dei quali l’autenticità è in dubbio, vengono venduti anche certificati falsi di test anti covid negativi e passaporti vaccinali fasulli. Secondo quanto riportato dalla Bbc, il costo dei vaccini si aggira intorno ai 600 dollari, mentre i certificati ed i passaporti vengono venduti a 150 dollari o più.

Niger, attacchi jihadisti: 137 morti

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Sono 137 le persone che hanno perso la vita in seguito a degli attacchi effettuati nella giornata di domenica in Niger da parte di alcuni uomini armati. Lo ha affermato il portavoce del governo del Paese, Zakaria Abdourahmane. La strage si è consumata all’interno di tre villaggi nella regione di Tahoua, in Niger, ed il numero di morti ha reso questi attacchi il più grande massacro jihadista mai avvenuto nel Paese africano. Per questo motivo, il governo ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale.

Tenere le scuole aperte non influisce sulla curva pandemica, lo dimostra una ricerca

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L’apertura delle scuole non influisce sulla diffusione dei contagi. È quanto emerge da uno studio, condotto da un gruppo di medici, epidemiologi, biologi e statistici, che ha analizzato i dati di ben 7,3 milioni di studenti e 770 mila insegnati, coprendo il 97% delle scuole italiane. La ricerca, pubblicata ieri dal Corriere della Sera, si è basata sui dati del ministero dell’Istruzione, di aziende sanitarie e Protezione civile ed ha dimostrato che non vi è nessun nesso di causalità tra l’aumento dei contagi e le lezioni in presenza. Tra i firmatari dello studio c’è Sara Gandini, epidemiologa e biostatistica dello Ieo (Istituto Europeo di Oncologia) di Milano, la quale ha spiegato come la diffusione del contagio, avutasi tra ottobre e novembre, non sia stata una conseguenza dell’apertura delle scuole e la Dad non abbia influito sugli indici Kd e Rt. “Ad esempio a Roma le scuole aprono 10 giorni prima di Napoli ma la curva si innalza 12 giorni dopo Napoli, e così per moltissime altre città”, ha dichiarato l’esperta. Inoltre, solo l’1% degli studenti è risultato positivo al tampone e, in più, l’epidemiologa ha affermato che “i giovani contagiano il 50% in meno rispetto agli adulti” e che “questo si conferma anche con la variante inglese”. Per tutti questi motivi i ragazzi non possono essere etichettati come “responsabili o motore della curva”, ha aggiunto.

Fino ad oggi, però, in Italia le classi sono rimaste chiuse molto più a lungo rispetto agli altri Paesi europei e, mediamente, quest’anno gli alunni delle superiori sono andati a scuola solo per 30 giorni in tutto. Ma, come sottolineato dall’esperta, la didattica dovrebbe svolgersi in presenza per limitare i danni irreversibili sul benessere psicofisico dei ragazzi e delle loro famiglie.

Sparatoria in Colorado: morte 10 persone

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A Boulder, in Colorado, un uomo è entrato in un supermercato “King Soopers” ed ha aperto il fuoco. Secondo il capo della polizia, Maris Herold, ben 10 persone hanno perso la vita, tra cui anche un agente. Sempre la Herold ha dichiarato che, peró, ci sarà bisogno di almeno 5 giorni per completare le indagini sul posto e fare chiarezza sul movente della strage.

UE approva sanzioni contro Cina per diritti umani

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L’Unione Europea ha varato sanzioni per quattro ufficiali cinesi della regione dello Xinjiang per le violazioni dei diritti umani sulla minoranza musulmana degli uiguri. Misure analoghe dovrebbero essere approvate nelle prossime ore anche da Usa, Canada e Gran Bretagna. Non si è fatta attendere la reazione del governo cinese, il cui ministro degli Esteri ha annunciato che Pechino ha varato a sua volta sanzioni contro «10 persone e 4 entità dell’Ue che danneggiano gravemente la sovranità e gli interessi della Cina e diffondono maliziosamente menzogne e disinformazione».

La filiera dell’olio di palma è diventata più sostenibile, grazie ai cittadini

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L’olio di palma ora grava meno sulla deforestazione del Pianeta. Lo ha dimostrato l’ultimo report annuale dell’ente no-profit Carbon Disclosure Project (CDP). Il documento, elaborando i dati forniti da 687 aziende, ha fatto il punto su tracciabilità ed impegni per rimuovere la deforestazione dalla catena del valore. L’obiettivo di eliminarla entro il 2020 – è emerso – non è stato raggiunto. Ma le campagne di sensibilizzazione hanno avuto gli effetti sperati. L’industria della palma da olio, complici la pressione mediatica e l’impegno dei cittadini, infatti, è risultato l’unico settore in miglioramento. Male, invece, il business dell’allevamento e delle piantagioni di soia. Il 93% delle aziende nel 2020, comunque, ha attuato almeno una delle misure consigliate per limitare la deforestazione.

Palma da olio, prodotti in legno, allevamento, soia, gomma naturale, cacao e caffè, sono i settori che più di tutti concorrono alla deforestazione globale. Le coltivazioni di palma da olio, in particolare, sono state a lungo considerate la principale causa di disboscamento in tutto il mondo. Le aree più colpite sono il Borneo e l’isola indonesiana di Sumatra. Solo in quest’ultima si stima che oltre 123mila chilometri quadrati di terreno siano dedicate alla coltivazione della palma da olio. Le campagne mediatiche e di pressione che negli ultimi anni hanno investito l’olio di palma, tuttavia, hanno rimodellato le scelte dei cittadini e, di conseguenza, il mercato.

Messico, migliaia di minori sono bloccati alla frontiera con gli Stati Uniti

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Nelle ultime settimane la crescente crisi economica ha fatto sì che migliaia di adolescenti non accompagnati provenienti dal Messico, abbiano attraversato il confine statunitense. La stima è di oltre 14.000 minorenni di cui una metà è costituita da bambini anche molto piccoli, spesso in precarie condizioni di salute. A differenza della vecchia amministrazione, il nuovo presidente Joe Biden ha deciso di sospendere le espulsioni e ha offerto loro protezione, ospitandoli in rifugi gestiti dal ministero della Sanità, in attesa di affidarli a un genitore o a un parente residente negli Stati Uniti. Il processo però è lungo e tanti bambini sono costretti ad aspettare molto oltre le 72 ore previste dalla legge. Questo fa sì che la situazione non sia migliorata ed anzi il numero di minorenni bloccati al confine aumenti esponenzialmente. Nelle strutture i posti disponibili sono stati ridotti per la pandemia e questo accrescendo la pressione su un sistema di accoglienza già al collasso.

Per arginare il problema, Biden ha deciso di inviare al confine con il Messico la FEMA, la protezione civile statunitense, per organizzare alloggi in strutture religiose e da campo. Secondo le stime di un’inchiesta del Wall Street Journal, oltre al crescente numero di minorenni, soltanto nel mese di febbraio 2021, più di 100.000 migranti illegali sono in stato di fermo ai confini statunitensi. Se la situazione non verrà risolta in breve tempo, il neo presidente si troverà di fronte a una crisi umanitaria e politica senza precedenti.