sabato 22 Novembre 2025
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I lavoratori dello spettacolo tornano in piazza: dopo Milano oggi è la volta di Roma

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Nella giornata di oggi, a Roma, si terrà la manifestazione dei lavoratori dello spettacolo, i quali protesteranno contro le chiusure delle attività culturali imposte dal governo a causa della pandemia. La protesta è stata organizzata congiuntamente dagli occupanti del teatro Piccolo di Milano e dal movimento Bauli in piazza, che negli scorsi giorni si sono incontrati proprio all’interno di tale teatro per fare fronte comune e discutere delle urgenti questioni di un comparto da troppo tempo dimenticato. La riunione ha prodotto un ampio programma avente ad oggetto vari temi per i quali sarà fatta sentire la propria voce. Nello specifico, le richieste che verranno fatte al governo sono: l’istituzione di un fondo da erogare mensilmente a tutti i lavoratori dello spettacolo e che copra il periodo gennaio-dicembre 2021, il sostegno economico per le imprese della filiera e la predisposizione di un tavolo interministeriale che si occupi di una riforma del settore nonché di una ripartenza dello stesso. Per tutti questi motivi oggi alle ore 17:00 in Piazza del Popolo, a Roma, 1000 persone prenderanno parte alla manifestazione: ognuna di loro avrà davanti a sé un oggetto simbolico, la «flightcase», ovvero la cassa utilizzata per il trasporto delle attrezzature.

Tale tipologia di protesta era già stata organizzata dal movimento Bauli in piazza a Milano, dove il 10 ottobre 2020 i lavoratori avevano schierato 500 bauli davanti al Duomo ed avevano chiesto al governo di attuare i medesimi provvedimenti. Da allora, però, niente è cambiato e ad oggi sono 419 i giorni passati dal fermo delle attività produttive e culturali legate al mondo dello spettacolo: si tratta della peggiore crisi che questo settore abbia mai attraversato, la quale coinvolge un totale di 16.000 lavoratori. Basti pensare che, secondo i dati Agis (Associazione generale italiana dello spettacolo), gli incassi nei settori del teatro, della musica, della danza e della lirica sono calati del 76,7% nel 2020: rispetto al 2019 vi è stata una perdita di 583 milioni di euro.

[di Raffaele De Luca]

Usa, le grandi aziende ora vogliono scegliere la legge elettorale

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Le più grandi aziende americane, fra cui Facebook, Google, Amazon e Microsoft, con centinaia fra CEO e leaders del settore privato, si sono per la prima volta schierate politicamente in blocco. Con la dichiarazione “We Stand For Democracy”, si sono unite alle proteste dei democratici contro le recenti modifiche alle procedure di voto da parte della Georgia, stato a guida repubblicana. In concreto la nuova legge aggiunge il voto anticipato in molte contee, regola l’orario in cui questo può svolgersi: dalle 9 alle 17 o dalle 7 alle 19. Rende obbligatorio presentare un documento d’identità ufficiale, come la patente, nel caso di voto in assenza. Oppure ancora proibisce la possibilità di vendere acqua e cibo entro 150 piedi dal seggio elettorale, o 25 dal votante in fila. Tutti cambiamenti che per i repubblicani intendono rendere il voto più sicuro e controllato per prevenire possibili brogli. Non secondo i CEO di realtà come Delta Airlines o Microsoft, che l’hanno descritta come «inaccettabile» o «un ingiusta limitazione del diritto di voto». Secondo i colossi privati la nuova legge elettorale è discriminatoria: in particolare per la comunità nera.

Prima di questa imponente coalizione, le multinazionali avevano solo fatto capolino in politica. È con la morte di George Floyd, lo scorso maggio, che hanno iniziato a fare esternazioni significative. YouTube, ad esempio, aveva dichiarato «we stand in solidarity against racism and violence». Si trattava però ancora di azioni singole, e soprattutto che toccavano sì argomenti politici, come il razzismo, ma non la politica concreta, le leggi, le decisioni. Adesso ci siamo arrivati: le corporations entrano nel dibattito politico arrivando al punto di delegittimare una legge. Un «ricatto economico», lo ha chiamato Mitch McConnell, senatore repubblicano del Kentucky, accusandole di voler influenzare la possibilità di riforme repubblicane in materia di voto. Cosa che in realtà spetterebbe alla politica in senso stretto.

La presa di posizione dei grandi chief executives è arrivata dopo una lettera firmata da 70 imprenditori afroamericani aveva già posto l’attenzione sulla legge, chiedendo che amministratori delegati e capi d’azienda si schierassero contro quello che definivano un tentativo dei repubblicani di sopprimere il voto nero in Georgia: «i nostri colleghi hanno fallito nel combattere per la giustizia razziale», dicevano i firmatari. Ma anche i gruppi di attivisti hanno avuto un peso nella scesa in campo: convinti che la norma fosse discriminatoria, hanno minacciato di boicottare Coca-cola o Delta Airlines, che hanno sede ad Atlanta. A prescindere da una valutazione nel merito della legge, bisogna su questo punto dire risulta fuorviante descriverla come «regresso per i diritti della comunità nera». Per capirlo basta l’esempio del “early sunday vote”, cioè la bufala circolata che la legge discrimini gli afroamericani eliminando il voto di domenica anticipata. È noto che in particolare gli afroamericani religiosi ricorrano a questa pratica, durante i così detti “Souls the Polls”. In molti, date anche dichiarazioni affrettate come quella del senatore Chuck Shuman, hanno fallacemente concluso che allora l’intento dei repubblicani fosse discriminare gli afroamericani. In realtà è una conclusione infondata, basata su convinzioni soggettive. C’è poi da dire che la legge, nella sua forma definitiva, dà la possibilità
di votare anticipatamente due domeniche. Nonostante nulla configuri la nuova leggere come discriminatoria, attivisti, democratici e pure il Presidente Joe Biden hanno dichiarato  che sarebbe un «ritorno a Jim Crow», cioè ai tempi della segregazione.

[di Andrea Giustini]

Russia: arrestato diplomatico ucraino per spionaggio

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Un diplomatico ucraino è stato arrestato dal Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa (Fsb) con l’accusa di spionaggio. Si tratta di Alexander Sosonyuk, diplomatico console dell’Ucraina a San Pietroburgo. La Fsb ha dichiarato che quest’ultimo aveva avuto accesso, tramite un russo, ad informazioni sensibili ed ha sottolineato come tale attività fosse ostile nei confronti della Federazione Russa nonché incompatibile con lo status di diplomatico.

Nasa: affidata a SpaceX prossima missione sulla Luna

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La Nasa ha comunicato di aver scelto la società aerospaziale SpaceX per la prossima missione sulla Luna, prevista per il 2024. L’offerta dell’azienda di Elon Musk ha infatti battuto quella del fondatore di Amazon, Jeff Bezos, che aveva stretto una partnership con altre società aerospaziali. SpaceX si è dunque aggiudicata un contratto da 2,9 miliardi di dollari avente ad oggetto la costruzione della navicella che porterà gli astronauti statunitensi sul satellite della Terra.

Francia, approvata la legge di “sicurezza globale” che aumenta i poteri della polizia

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La Francia ha approvato in via definitiva la controversa legge sulla sicurezza che introduce il reato contro chiunque diffonda immagini in grado di «danneggiare l’integrità fisica e morale» degli agenti di polizia. Già il Senato l’aveva approvata. Ieri, anche l’Assemblea nazionale (una delle due camere del Parlamento francese) ha dato il suo consenso, la legge è passata con 75 voti a favore e 33 contro.

A novembre e dicembre del 2020, la proposta di questa legge aveva causato manifestazioni in tutto il paese. Migliaia di persone erano scese in piazza per protestare e il risultato erano stati scontri e numerosi arresti. A volerla è stato il primo ministro Emmanuel Macron, ma il principale sostenitore e promotore è il ministro della Difesa Gérald Darmanin. Darmanin ha modificato l’aspetto più controverso della legge, ovvero l’articolo 24, che menzionava esplicitamente immagini e video e che era stato accolto con molta ostilità dall’opinione pubblica. A commettere reato ora è, più vagamente, chiunque contribuisca intenzionalmente all’identificazione di un agente, «con l’evidente intento di nuocere». La pena per il reo può arrivare fino a 5 anni di prigione e ad una multa di 45.000 euro.

Secondo le voci critiche, la legge di sicurezza globale pone un serio limite alla libertà di espressione, anche nella sua versione emendata. C’è infatti troppa apertura all’interpretazione di cosa significhi la “volontà di nuocere”. Oltretutto, rischia di intimidire e scoraggiare coloro che cercano di combattere la violenza poliziesca registrando e denunciando abusi. Come ha osservato la sezione francese di Amnesty International, si tratta di un preoccupante passo avanti verso uno stato di sorveglianza capillare. Infatti la legge introduce anche nuove autonomie concesse alla polizia nella gestione di misure di sorveglianza. Amnesty la definisce una «legge draconiana» capace di accelerare l’arrivo di un futuro distopico.

La legge di fatto estende i poteri della polizia. Da una parte, si proteggono i poliziotti da qualsiasi azione potenzialmente malevola che miri ad identificarli. Dall’altra, viene loro garantito un accesso esteso alle telecamere di sorveglianza (articolo 20) e un ampio uso di strumenti di sorveglianza quali droni e body cam (articolo 22). Considerato che il mese scorso il paese ha iniziato a sperimentare un sistema di sorveglianza intelligente allo scopo di controllare l’uso della mascherina, sembra davvero che la Francia stia prendendo una piega autoritaria.

[di Anita Ishaq]

Draghi: 26 aprile riapertura cinema e teatri all’aperto, rimane coprifuoco

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Dal 26 aprile nelle regioni in zona gialla riapriranno ristoranti, cinema e teatri all’aperto, e al chiuso con limitazioni da stabilire, ma rimarrà in vigore il coprifuoco alle ore 22. È quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa sulle nuove misure. Stabilimenti balneari e piscine all’aperto apriranno dal 15 maggio. Il 1 luglio, invece, potranno riprendere le attività fieristiche.

Via le gabbie dagli allevamenti: l’iniziativa dei cittadini arriva al Parlamento UE

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Bruxelles ha promesso una legge entro il 2023 per rispondere ad un appello dei cittadini. L’organizzazione internazionale Compassion in World Farming, la maggiore a sostegno del benessere animale, aveva infatti chiesto la graduale eliminazione delle gabbie in agricoltura. La proposta sarebbe in linea con le ambizioni del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork. E, inoltre, sarebbe attuabile attraverso una revisione della Direttiva del 1998 sulla protezione degli animali d’allevamento. La richiesta, parte dell’iniziativa End the Cage Age, ha raccolto 1,4 milioni di firme in un anno. «Abbiamo avuto un sostegno schiacciante dai rappresentanti delle principali istituzioni dell’Ue», fa sapere in una nota l’Ong.

Il tema del benessere animale è alla ribalta negli ultimi anni. Nella visione dell’Unione europea rappresenta una priorità senza cui non sarebbe possibile raggiungere un idoneo livello di sicurezza alimentare. Questo, a causa del forte legame che intercorre tra il benessere degli animali, la loro salute e le tossinfezioni alimentari. «Fattori di stress e condizioni di scarso benessere – spiega l’’Autorità europea per la sicurezza alimentare – possono avere come conseguenza negli animali una maggiore predisposizione alle malattie». L’Unione Europea è già dotata di norme particolarmente avanzate nel settore. Come, in particolare, quelle contenute nella Strategia in materia di benessere degli animali per il periodo 2016-2020. Si prospetta quindi un ulteriore e decisivo passo avanti nella direzione del miglioramento delle condizioni di vita degli animali da allevamento.

[di Simone Valeri]

Documento interno Pfizer: Covid diventerà endemico, è una grande occasione di business

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In futuro il Covid diventerà un virus endemico e non avremo più a che fare con una epidemia, motivo per cui il prezzo dei vaccini Pfizer aumenterà non essendovi più l’emergenza sanitaria che impone all’azienda l’obbligo morale di venderli ad un prezzo economico. È quanto si apprende dalle parole pronunciate durante una conferenza virtuale per gli investitori Pfizer tenutasi l’11 marzo, il cui contenuto e la cui trascrizione sono stati messi a disposizione del pubblico in questi giorni. Alla conferenza ha partecipato il direttore finanziario dell’azienda farmaceutica nonché vicepresidente esecutivo per la fornitura a livello globale, Frank D’Amelio, il quale ha dichiarato che se si presta attenzione alle condizioni che determinano l’attuale domanda e l’attuale prezzo dei vaccini, è facile comprendere che «non sono determinati da quelle che chiamerò normali condizioni di mercato» bensì «dallo stato pandemico in cui siamo stati». Tuttavia, a detta di D’Amelio col tempo si passerà da una situazione pandemica ad una situazione endemica e le normali condizioni di mercato inizieranno a manifestarsi. Tutto ciò rappresenta una grande occasione per fare business: «un’opportunità significativa per il nostro vaccino dal punto di vista della domanda e dal punto di vista dei prezzi». Sempre in ottica guadagni, l’azienda prevede che per il 2021 i ricavi, inclusi i 15 miliardi di dollari intascati grazie al vaccino anti-Covid, cresceranno operativamente del 41%, e l’utile per azione salirà del 38%. Senza il Covid, invece, la crescita operativa sarebbe solo del 6% per i ricavi e dell’11% per l’utile per azione.

Inoltre il direttore finanziario ha anche affermato che molto probabilmente, in un futuro non lontano, vi sarà una vaccinazione annuale e che plausibilmente il vaccino sarà somministrato tramite una singola dose. Egli ha specificato che tale necessità sarà causata dalle varianti, con cui abbiamo a che fare già al giorno d’oggi. Nello specifico D’Amelio ritiene che osservando il gran numero di varianti che si stanno diffondendo in questo periodo ci sia una buona possibilità che ne emergeranno di nuove, ed è questo ciò che induce a pensare che si dovrà mettere a disposizione dei clienti un vaccino annuale. In più, il vicepresidente ha anche dichiarato che Pfizer potrebbe inserirsi all’interno del mercato dei vaccini antiinfluenzali. «Crediamo che un siero antiinfluenzale multivalente basato sull’mRNA abbia il potenziale per migliorare significativamente l’efficacia del vaccino antinfluenzale. Riteniamo inoltre che se possiamo migliorare significativamente l’efficacia del vaccino antinfluenzale, possiamo anche, francamente, far crescere in modo significativo il mercato globale dell’influenza».

[di Raffaele De Luca]

Roma: partito il primo Frecciarossa “Covid free”

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Il primo Frecciarossa “Covid free”, diretto a Milano, è partito questa mattina dalla stazione Termini di Roma. Si tratta di un progetto di Trenitalia: a bordo di tali treni potranno salire solo i passeggeri che risulteranno negativi al Covid-19 tramite un test molecolare o antigenico, che dovrà essere eseguito entro le 48 ore che precedono il viaggio. Esso potrà essere effettuato gratuitamente anche all’interno delle stazioni. Inoltre, ai passeggeri positivi al test sarà rimborsata l’intera cifra spesa per il biglietto del treno.

Usa: sparatoria ad Indianapolis, almeno 8 morti e 4 feriti

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In seguito ad una sparatoria verificatasi ieri notte poco dopo le 23:00 (ora locale) ad Indianapolis, almeno otto persone hanno perso la vita ed altre quattro sono rimaste ferite, una di loro è in gravi condizioni. La strage ha avuto luogo all’interno di un deposito FedEx nei pressi dell’aeroporto internazionale di Indianapolis, lo hanno riferito le forze dell’ordine. Inoltre, non si conosce l’identità dell’autore della sparatoria, il quale a sua volta ha perso la vita suicidandosi.