sabato 22 Novembre 2025
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Usa, misteriosi sciami di droni non identificati hanno sorvolato alcune città

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Negli Stati Uniti si è appena conclusa un’operazione congiunta di FBI, aeronautica e FAA (Federal Aviation Administration), avviata per indagare dei misteriosi avvistamenti di droni avvenuti l’anno scorso. Cosa è stato scoperto? Assolutamente nulla, almeno stando alle dichiarazioni ufficiali.

Tra il dicembre del 2019 e il gennaio del 2020, interi sciami di droni sono stati avvistati nei cieli al di sopra degli stati di Colorado, Kansas e Nebraska. Secondo le testimonianze dei locali, i droni comparivano di notte ed erano sorprendentemente grandi e veloci. Volavano in gruppi di diverse decine, talvolta in apparenti formazioni da combattimento. Chi guidava questi droni? Perché molti testimoni hanno riferito di essersi sentiti spiati? Dopo più di un anno e un’indagine governativa, il mistero dei droni notturni rimane irrisolto. Ancora non si sa a chi appartenessero né perché volassero al di sopra di case e fattorie.

In seguito alla pubblicazione di un articolo scritto da Aaron Gordon per Vice poco dopo l’accaduto, si è diffusa la voce che questi droni non fossero mai esistiti. Secondo il giornalista, si tratterebbe di un caso esemplare di isteria di massa. A provarlo sarebbe uno studio empirico che dimostra che le persone ostentano una sicurezza ingiustificata quando identificano un drone, anche se spesso di fatto sbagliano. È però vero che vi sono numerose riprese video dell’evento e ognuno può vedere da sé che quei droni non sono un’invenzione. Secondo il Guardian, una certa dose di isteria c’è comunque stata, almeno in seguito agli avvistamenti: in molti hanno sospettato ci fosse dietro il governo, poteri stranieri, o anche Amazon.

A partire dal 6 gennaio del 2020, è stata creata una task force con l’obiettivo di fare chiarezza sulla questione. FBI, aeronautica e FAA si sono uniti alle forze dell’ordine locali: una squadra di ben 70 persone. L’operazione non è andata però a buon fine: nessun possibile responsabile è stato identificato e molti avvistamenti sono stati smentiti. La task force stessa è arrivata a dubitare dell’intera faccenda. Una delle principali difficoltà è stata ricavare informazioni senza poter guardare da vicino i droni stessi. Probabilmente chiunque li guidasse non lo faceva da terra: i droni sembrano aver volato in una condizione di silenzio radio e quindi di forte autonomia. Considerati gli avanzamenti tecnologici in fatto di droni, potrebbe trattarsi anche di modelli commerciali, che chiunque potrebbe comprare. Oltre all’aviazione, anche Google, Amazon e Uber hanno negato il proprio coinvolgimento.

Nonostante il caso sia stato abbandonato, in molti continuano a preoccuparsi. Continuano ad esserci avvistamenti, segnalati su un apposito gruppo Facebook. Mentre su media e social si alimenta il dibattito. È vero che i droni sono i nuovi UFO, catalizzatori di paure e sospetti infondati? O si tratta di preoccupazioni giustificate? Di certo sull’esistenza dei droni nessuno può dubitare.

[di Anita Ishaq]

Vaccini Covid: rivelato il contenuto dei contratti tra Pfizer, Moderna e la UE

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I contratti stipulati alla fine dell’anno scorso aventi ad oggetto l’acquisto da parte dell’Unione Europea dei vaccini anti Covid Pfizer e Moderna, sono stati recentemente resi pubblici dopo che negli scorsi mesi era stata imposta la totale riservatezza sul loro contenuto e, dalla lettura degli stessi, si apprendono dettagli finora sconosciuti. In tal senso, il contratto tra Pfizer e l’UE rivela che la cifra spesa da quest’ultima non sia esattamente di 15,50 euro per ogni dose, come comunemente si ritiene, ma che tale numero sia solo la media dei vari prezzi stabiliti dalla casa farmaceutica: dei 200 milioni di vaccini comperati, i primi 100 milioni sono infatti stati venduti al costo di 17,50 euro l’uno, mentre i successivi 100 milioni sono stati pagati 13,50 euro. Inoltre, per gli acquisti successivi il prezzo è salito nuovamente: 15,50 euro per dose per «ogni ordine aggiuntivo fatto entro 3 mesi dall’ottenimento dell’autorizzazione Ema» e 17,50 euro per quelli fatti in seguito a tale periodo. Ma il prezzo dei vaccini Moderna è ancora superiore: 22,50 dollari (18,70 euro) per ogni dose, si tratta del più caro vaccino anti Covid esistente. Inoltre, l’acconto versato dall’UE a Pfizer è di 700 milioni di euro, mentre quello erogato a Moderna è di 318 milioni. Ma mentre il motivo della richiesta di tale anticipo è stato giustificato da Moderna, che ha riportato la somma di denaro spesa per avviare la produzione, Pfizer non ha comunicato nulla a riguardo, seppur la cifra sia notevolmente maggiore.

In più, anche la responsabilità di tali aziende appare estremamente limitata. «La responsabilità complessiva del contraente e delle sue affiliate nei confronti di qualsiasi Stato Membro Partecipante derivante da o in relazione a questo contratto e/o al modulo d’ordine del vaccino concluso con gli stessi non deve superare una somma pari al 50% delle somme attualmente ricevute dal contraente in base al Modulo d’Ordine del Vaccino concluso con gli Stati Membri Partecipanti». Inoltre, per gli eventuali danni dovuti agli effetti collaterali dei vaccini, la responsabilità è quasi totalmente degli Stati Membri. Nello specifico, Pfizer e Moderna dovranno ritenersi responsabili solo nel caso in cui ci si accertasse che i vaccini non siano stati prodotti correttamente oppure in caso di dolo da parte delle stesse. Infine, le case farmaceutiche non andranno incontro a particolari problemi nemmeno per le possibili consegne tardive. Nel contratto con Moderna si legge che, se si dovesse verificare un ritardo di oltre 90 giorni, gli Stati potranno semplicemente annullare l’ordine. Mentre quello Pfizer prevede che, se la produzione dell’azienda non dovesse ricoprire tutti gli ordini effettuati, essa dovrà soltanto rivedere il programma di consegna sulla base di principi giusti ed equi i quali, però, non vengono specificati nel dettaglio.

[di Raffaele De Luca]

Proteste ristoratori: bloccata l’autostrada A1 in Toscana

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I ristoratori toscani di Tni (Tutela nazionale Imprese) hanno bloccato l’autostrada A1 all’altezza del casello di Incisa (Firenze), dove il traffico è attualmente fermo. Questi ultimi stanno protestando contro la decisione del governo di consentire l’apertura solo ai locali che dispongono di un servizio all’aperto. “Ci sono imprenditori, persone stanche di subire, che vorrebbero riaprire e tornare a lavorare, rispettando i protocolli di autogrill e mense. Vorrebbero lavorare e non all’esterno col freddo”, ha affermato Pasquale Naccari, il presidente di Tni.

Val di Susa: la polizia ha ferito gravemente un’attivista No Tav

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L’attivista No Tav Giovanna Saraceno, è rimasta gravemente ferita durante le manifestazioni di protesta che da due giorni attraversano la Val di Susa, si trova ora ricoverata all’ospedale Molinette di Torino con due emorragie cerebrali e fratture plurime al volto, nei prossimi giorni sarà sottoposta ad intervento maxillo facciale. Secondo il comunicato rilasciato dal movimento No Tav è stata colpita in pieno volto da un lacrimogeno lanciato dalla polizia. Una ricostruzione smentita dalla polizia. Secondo la questura di Torino, infatti, «si è trattato di trauma da corpo contundente, non provocato da un lacrimogeno».

Una ricostruzione, quella della questura, messa in discussione da due video diffusi in queste ore e riguardanti la medesima giornata di proteste in cui Giovanna è stata ferita. Nel primo si vede dettagliatamente un agente di polizia puntare il lancia lacrimogeni e sparare ad altezza d’uomo in una manovra evidentemente volontaria. Nel secondo video, diffuso questa mattina, si sente invece un agente che, ripreso mentre parla con i suoi colleghi, afferma chiaramente: «Sì, gliene ho tirati due in faccia sulla strada». Secondo quanto riferito nel comunicato del movimento, inoltre, la polizia si sarebbe anche recata nella camera d’ospedale di Giovanna per interrogarla dopo il ricovero.

Giovanna Saraceno, storica militante No Tav pisana, stava manifestando insieme ad altri quattromila cittadini nel corteo che ha attraversato i paesi valsusini di San Didero a San Giorio, per protestare contro l’avanzamento della linea Tav Torino-Lione. Le proteste si sono intensificate negli ultimi giorni dopo che, nella notte tra il 12 e il 13 aprile, mille agenti di polizia sono intervenuti per sgomberare con la forza uno storico presidio No-Tav a San Didero, dove dovrebbe sorgere un autoporto. Da allora alcuni attivisti sono rimasti sui tetti, asserragliati e circondati dalla polizia. Giovanna faceva parte di uno spezzone del corteo che si era staccato per cercare di arrivare in prossimità dei manifestanti sui tetti per portare loro solidarietà.

Blitz anti camorra: 26 arresti

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I Carabinieri del comando provinciale di Napoli stanno eseguendo in queste ore 26 misure cautelari nei confronti di altrettante persone all’interno delle province di Napoli, Salerno, Ancona, Imperia, Cosenza e Reggio Emilia. Gli individui sono indiziati a vario titolo di aver fatto parte di due distinte organizzazioni criminali attive nel comune di Poggiomarino (NA) ed in altri comuni limitrofi. In tal senso, sono state documentate estorsioni, intimidazioni e traffico di sostanze stupefacenti e sono anche stati scoperti canali di approvvigionamento dalle ‘ndrine calabresi.

Chi controlla l’informazione in Italia

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Le vendite dei quotidiani in Italia si sono dimezzate in soli sette anni, dalle 3.092.865 copie complessive del 2013 alle 1.569.106 del 2020. Si potrebbe pensare che i lettori siano passati a consultare le versioni digitali dei giornali, ma anche la loro vendita è diminuita. Nonostante la diffusione degli smartphone e l'accresciuto accesso a internet se nel 2014 le repliche digitali dei quotidiani erano vendute in 292.454 copie, nel 2020 queste sono diventate 216.370. Gli italiani leggono sempre meno giornali e si fidano sempre meno dei media: solo il 27% dei cittadini ritiene li una fonte d’i...

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Si è sciolto l’iceberg più grande del mondo

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L’iceberg A68, grande circa 6.000 km2 e staccatosi dall’Antartide nel 2017, si è ormai completamente sciolto frantumandosi in migliaia di piccoli pezzi di ghiaccio. L’iceberg era balzato all’onore delle cronache alcuni mesi fa quando si era diffuso il timore  – in realtà poco probabile – che potesse arrivare a schiantarsi sull’isola britannica della Sud Georgia, situata tra Sud America e Antartide. L’acqua calda dell’Atlantico ha invece fatto progressivamente sciogliere il ghiaccio.

Israele: nuovi bombardamenti su Gaza

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Nella notte ci sono stati nuovi bombardamenti da parte di Israele sulla enclave palestinese di Gaza. Secondo quanto riportato dai media israeliani gli obiettivi erano «una struttura di addestramento di Hamas, una postazione di lancio di missili antiaerei, un impianto di produzione di cemento e un’infrastruttura per la costruzione di tunnel». È il secondo attacco israeliano contro Gaza, dopo quello avvenuto all’alba del 16 aprile. Al momento non si ha notizia di vittime.

L’acqua si forma sulle particelle di polvere spaziale, lo conferma uno studio

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L’acqua è un elemento fondamentale per la vita sulla Terra, eppure la sua origine e i processi che l’hanno portata sul nostro pianeta, sono stati un mistero fino a poco tempo fa. Uno dei limiti a questo tipo di indagine è sempre stata l’acqua stessa, poiché il vapore acqueo presente nella nostra atmosfera, ostacola le osservazioni effettuate con i telescopi. Rivoluzionario in tal senso è stato l’osservatorio spaziale Herschel lanciato dall’Agenzia Spaziale Europea nel 2009. Il telescopio ha permesso di raccogliere numerosi dati nell’infrarosso, i quali sono stati inclusi nel recente studio sull’argomento, pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics e firmato da un team di ricercatori dellUniversità di Leida. Questo riassume le informazioni, tratte dagli scritti più importanti, riguardanti il viaggio dell’acqua nel processo di formazione planetaria e stellare.

La ricerca conferma che, la maggior parte dell’acqua, si origina sotto forma di ghiaccio su piccolissime particelle di polvere nelle nuvole interstellari fredde e poco dense. Quando queste ultime collassano e danno vita a stelle e pianeti, sono proprio le particelle di polvere, non solo a formare numerosi strati che fungono da “mattoni” nella formazione dei nuovi corpi celesti, ma anche a preservare l’acqua. Secondo i dati raccolti nello studio, la maggioranza dei sistemi planetari nasce già con una quantità di acqua sufficiente a riempire migliaia di oceani.

In futuro, il team di ricerca ha intenzione di continuare a studiare questo elemento  nel cosmo, concentrandosi in modo particolare sui sistemi planetari in formazione. Verso la fine di quest’anno infatti, grazie alla cooperazione tra NASA, ESA e Agenzia Spaziale Canadese, verrà lanciato il telescopio spaziale James Webb, che sarà dotato di un particolare strumento, denominato MIRI (Mid-Infrared Instrument), il quale permetterà di osservare quei tratti della rotta dell’acqua nell’universo, ad oggi non visibili. Sarà infatti possibile rivelare il vapore acqueo caldo nelle zone più interne dei dischi di polvere (dischi protoplanetari) intorno ai giovani corpi celesti, con la possibilità di inseguire l’acqua nelle regioni in cui si formano pianeti simili alla Terra.

[Eugenia Greco]

Open Arms: Salvini sarà processato

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Il Gip di Palermo ha disposto il rinvio a giudizio per il leader della Lega Matteo Salvini. L’accusa è quella di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, per aver bloccato, per sei giorni, 147 migranti salvati dall’Ong spagnola Open Arms, nell’agosto 2019, quando era ministro dell’Interno. La memoria difensiva presentata da Salvini asseriva che il blocco fosse avvenuto seguendo l’indirizzo politico concordato con il resto del governo, ovvero «prima la redistribuzione dei migranti in Europa, poi gli sbarchi», ricostruzione che non è stata accolta.