In Yemen, nella giornata di oggi la coalizione militare a guida saudita ha fatto sapere di aver ucciso oltre 157 ribelli Houthi nelle ultime 24 ore. «Quattordici veicoli militari sono stati distrutti e oltre 157 terroristi sono stati eliminati», si legge infatti in un comunicato della coalizione diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale saudita Saudi Press Agency. Inoltre, nello specifico a provocare la morte dei ribelli sarebbero stati nuovi raid effettuati intorno alla roccaforte filo-governativa settentrionale di Marib.
Puglia: continua l’abbattimento degli ulivi millenari per la Xylella
In Puglia a causa della Xylella, un batterio che determina il disseccamento e quindi la morte delle piante di olivo, ancora oggi prosegue l’abbattimento degli ulivi millenari. Solo nell’agro di Ostuni nel prossimo periodo saranno abbattute oltre 1000 piante per tale motivo: come spiegato dall’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, la gestione della fitopatia consiste infatti nell’individuare le piante infette, abbatterle e delimitare l’area. «È anche grazie a questo grande sacrificio che chiediamo agli agricoltori che possiamo sperare di salvare i due milioni di olivi presenti ad Ostuni e, più in generale, i sei milioni di olivi presenti nella Piana», ha a tal proposito dichiarato Pentassuglia.
Si tratta però di un modus operandi che di certo non è condiviso da Ulivivo, un comitato che si occupa di difendere gli ulivi della Puglia che recentemente ha lanciato un appello volto a fermare gli abbattimenti. «Gli ulivi millenari della Puglia continuano a cadere in nome di una fantomatica emergenza Xylella che ha reso possibile aggirare le leggi a tutela ambientale. L’obiettivo del governo? Salvare l’agricoltura e il paesaggio! Se non fosse tragico sarebbe comico». È questa la posizione di Ulivivo, il quale non solo critica l’abbattimento degli oltre 1000 alberi sopracitato, ma anche quelli già avvenuti nel corso di quest’anno ad Ostuni, Fasano, Cisternino e Monopoli. Secondo il comitato, infatti, le attività di monitoraggio e abbattimento in questi luoghi «sono state eseguite al di fuori del Regolamento di esecuzione 2020/1201 della Commissione europea» e sono dunque illegittime.
In più, Ulivivo comunica: «i numeri dichiarati dalla Regione delle piante già abbattute evidentemente derivano da una matematica “creativa” visto che sappiamo esserci decine di piante abbattute fra gennaio e maggio di quest’anno che scompaiono dal riepilogo della Regione per la quale la somma non fa il totale! Neanche compaiono gli abbattimenti illegittimi di olivi plurisecolari monumentali avvenuti in zona Montalbano di Fasano nel mese di giugno a cui abbiamo assistito personalmente».
Ad ogni modo, a prescindere da tutto ciò quel che è certo è che quella degli ulivi millenari sia una vera e propria strage che va avanti da tempo. In Puglia i problemi legati alla Xylella, infatti, sono cominciati nel 2013, con la prima segnalazione ufficiale di focolai risalente all’ottobre di quell’anno. Da allora, scondo le stime di Confagricoltura «la Xylella si è propagata e, ad oggi, ha colpito circa 150mila ettari di oliveto nelle province di Lecce, Brindisi e parte del Tarantino». Questo vuol dire – sottolinea Confagricoltura facendo un conteggio sulla base delle ore di lavorazione che richiedono gli impianti di olivi – che «si sono persi circa 33mila posti di lavoro» e che «per ripristinare questi posti e il potenziale olivicolo andato distrutto, lo Stato e la Regione Puglia dovrebbero investire 3,3 miliardi di euro, mentre sono stati investiti solo 300 milioni di euro».
[di Raffaele De Luca]
Al via la prima sperimentazione clinica per un vaccino contro il tumore al seno
Gli Stati Uniti hanno annunciato di aver avviato la prima sperimentazione clinica per testare un vaccino contro il tumore al seno. Sono i ricercatori della Cleveland Clinic (Ohio) che si stanno occupando della ricerca per testarlo, al fine di prevenire il carcinoma mammario triplo negativo, ovvero la forma più aggressiva del cancro al seno. Questo tipo di neoplasia, che solitamente colpisce le donne di età inferiore ai 50 anni e quelle che presentano mutazioni a carico del gene Brca1, è molto difficile da curare, poiché risponde poco alle terapie e può essere prevenuto solo con la mastectomia, ovvero la rimozione dell’intera ghiandola mammaria. La classificazione “triplo negativo” infatti, indica che le cellule cancerose non presentano nessuno dei tre recettori solitamente presenti sulla superficie delle cellule di altri tumori della mammella, fondamentali per le terapie ormonali e farmacologiche. Per questo motivo, nonostante rappresenti solo il 12/15% circa dei tumori al seno, è quello con il tasso più alto di decessi e di recidiva.
Il vaccino in fase di sperimentazione si deve allo studio iniziato nel 2010 dall’immunologo Vincent Tuohy, il quale ha basato la ricerca su un farmaco indirizzato contro la proteina alfa-lattoalbumina, di solito presente durante il periodo dell’allattamento, la quale si trova in quantità elevate anche nella maggior parte dei carcinomi alla mammella. Il prototipo del vaccino, infatti, si basava sulla stimolazione del sistema immunitario al fine di attivarlo contro le cellule che esprimono la proteina. La ricerca, a seguito di test in vitro e su modelli animali, ha rivelato non solo che tale attivazione era sicura ed efficace per la prevenzione dei tumori al seno, ma anche che una singola vaccinazione potrebbe inibire la crescita di quelli già presenti.
Dopo dodici anni di sperimentazione, la FDA (Food and Drug Administration, ente per l’approvazione dei farmaci negli Usa) ha dato il via libera alla sperimentazione clinica, che nella prima fase coinvolgerà tra le 18 e le 24 pazienti che hanno sviluppato il tumore negli ultimi tre anni e che, seppur guarite, sono a rischio di recidiva. Le partecipanti riceveranno tre vaccinazioni, ciascuna a distanza di due settimane. Lo studio dovrebbe essere completato nel settembre 2022. Se i risultati saranno quelli sperati, i ricercatori prevedono di proseguire la sperimentazione con la somministrazione del vaccino anche a persone sane ma ad alto rischio di tumore al seno – come chi possiede la mutazione a carico del gene Brca1 – per determinare se in futuro potrà essere realmente utilizzato per prevenire il cancro al seno.
[di Eugenia Greco]
Trieste: iniziata manifestazione No Green Pass, Piazza Unità d’Italia blindata
A Trieste è partito il corteo dei cittadini contrari al Green Pass. Migliaia di persone stanno partecipando alla protesta e molte di loro non indossano la mascherina, non rispettando dunque la norma che era stata imposta dalla questura. Nella città c’è uno schieramento ingente di uomini delle forze dell’ordine: Piazza Unità d’Italia è infatti blindata dalla polizia e, come documentato dalla piattaforma Local Team, sono stati anche schierati due idranti. Al momento, però, non si registrano tensioni.
Sierra Leone: 99 morti per esplosione autocisterna di carburante
Sono almeno 99 le persone che hanno perso la vita in seguito all’esplosione di un’autocisterna di carburante verificatasi nella giornata di ieri a Freetown, la capitale della Sierra Leone. A riportarlo è la Reuters, la quale precisa che l’esplosione è stata causata da una collisione. Sempre l’agenzia di stampa britannica sottolinea inoltre che sono più di 100 le persone rimaste ferite e ricoverate negli ospedali e nelle cliniche della capitale.
Ddl concorrenza: Draghi ora va all’attacco dei servizi pubblici locali
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 4 novembre il Disegno di legge per il mercato e la concorrenza 2021, che rientra tra gli obiettivi individuati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Uno dei punti chiave di questo Ddl è la privatizzazione della globalità dei servizi pubblici locali (art. 6). Si tratta della conferma della priorità che questo Governo assegna a liberalizzazione e interessi di mercato, piuttosto che all’efficienza dei servizi e alla garanzia della tutela dei diritti dei cittadini. La legge andrà infatti a mettere nelle mani dello Stato tutti i servizi pubblici normalmente gestiti dai Comuni, affinché diventino strumenti di competizione sul mercato.
La finalità, stando al testo del Ddl, è quella di “promuovere lo sviluppo della concorrenza e l’accesso ai mercati (…) e contribuire al rafforzamento della giustizia sociale, migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici e potenziare la tutela dell’ambiente e il diritto alla salute dei cittadini”. Suona ironica questa affermazione dopo due anni di pandemia che hanno reso evidente come la corsa al neoliberismo e alle privatizzazioni(da sempre applicate invocando l’ideologia dell’efficentismo e della concorrenza) abbia comportato un enorme danno per la popolazione, definendo criteri discriminatori per l’accesso alle cure e ai servizi.
Il governo di Draghi, invece, procede sulla linea degli investimenti finanziari e della promozione del libero mercato come supposto strumento di eguaglianza tra le parti. Il Ddl prevede la gestione della globalità dei “servizi pubblici locali” (non vengono effettuate differenziazioni di sorta) come competenza esclusiva dello Stato. Un affidatario si occuperà di redigere una relazione annuale circa la qualità del servizio e gli investimenti effettuati. Gli enti locali che vogliano gestire in proprio un servizio dovranno produrre “una motivazione anticipata e qualificata (…) del mancato ricorso al mercato” e sottoporsi a una “revisione periodica” per “giustificare le ragioni del mantenimento dell’autoproduzione”. La mancata presenza sul mercato è insomma vista come un’anomalia da giustificare periodicamente: lo snaturamento del servizio pubblico in quanto tale viene così sancito una volta per tutte.
Per assicurare “un’adeguata valorizzazione della proprietà pubblica” il governo, oltre a privatizzare la gestione dei servizi, si occuperà anche di rivedere “i regimi di proprietà e gestione delle reti, degli impegni e delle altre dotazioni, nonché della gestione dei beni in caso di subentro”.
L’art. 6 è passato inosservato sui canali di comunicazione mainstream: a catturare l’attenzione sono state, ancora una volta, le schermaglie politiche, mentre si è tralasciato di trattare un provvedimento di importanza sostanziale. Allo stesso modo un altro fatto sta passando inosservato, di uguale gravità. Lo ha denunciato questa mattina Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, a Radio 24: «Il ruolo del Parlamento da quando c’è il governo Draghi dire che è compresso è un eufemismo. Il Senato può discutere temi marginali che non sono nell’agenda del governo come il DDL Zan, ma tutto quello che viene dal governo arriva praticamente blindato […] Siamo entrati in un governo d’emergenza che agisce con una procedura di emergenza, ma questa non può diventare la normalità, sappiamo che anche con la legge di bilancio sarà così».
Come abbiamo già spiegato in questo articolo, il premier Draghi ha fatto spesso ricorso alla fiducia da quando è in carica, arrivando a programmare cinque voti blindati in sole 48 ore. Non si tratta del primo premier a ricorrere a tale strumento, ma sono iniziative che portano a sollevare domande su quanto la democrazia parlamentare sia ancora un valore centrale nel governo del nostro Paese.
[di Valeria Casolaro]
Texas, almeno 8 morti durante festival musicale
Almeno 8 persone sono rimaste uccise durante l’Astroworld Festival che si stava tenendo a Houston, Texas, dopo essersi accalcate contro le transenne di sicurezza antistanti al palco. Gli episodi si sono verificati in un arco di tempo brevissimo: le persone hanno rapidamente iniziato a cadere a terra «con qualche tipo di arresto cardiaco o episodio medico», riferiscono le forze dell’ordine presenti sulla scena. Decine sono inoltre rimaste ferite come conseguenza della calca creatasi all’inizio del concerto. Sul posto è stato allestito un ospedale da campo. 50 mila persone erano presenti all’evento, che sarebbe dovuto durare due giorni ospitando artisti quali Travis Scott, Drake e gli Earth, Wind and Fire.
Poche righe di 50 anni fa, per capire il presente
“La tecnologia moderna e la psicologia di massa tendono a suggerire sempre nuove possibilità di controllo delle norme di comportamento, delle attività e delle convinzioni delle masse. Non si tratta più soltanto del controllo sull’informazione…. La stampa scientifica internazionale ha ampiamente discusso di nuovi mezzi tecnici che vanno dal controllo biochimico del tasso di natalità al controllo biochimico ed elettronico dei processi psichici…
La tentazione di un potere senza precedenti che sarebbe affidato… ad un gruppo particolare in seno all’umanità divisa, dai sapienti consigli dei suoi futuri aiutanti intellettuali, gli automi capaci di ‘pensieri’ artificiali, potrebbe diventare una trappola fatale. Se la libertà di pensiero non verrà difesa, e se l’alienazione non verrà eliminata, questo genere di pericoli diverranno realmente attuali nel giro di pochi decenni, quale naturale prodotto di una burocrazia che identifica il bene pubblico con l’autorità del governo”.
Andrej D. Sacharov: “Progresso, coesistenza, libertà intellettuale”, 1968.
[di Gian Paolo Caprettini]
Concessioni balneari, UE: Italia rispetti diritto europeo
La Commissione Europea è nuovamente intervenuta per richiedere la liberalizzazione delle concessioni balneari italiane, dopo aver notato che questa non è stata prevista dal Ddl Concorrenza recentemente approvato. La portavoce della Commissione Europea per il Mercato interno richiede che la riforma agisca «in conformità con il diritto europeo e la giurisprudenza della Corte di Giustizia». La questione delle concessioni balneari è oggetto di contesa tra la Commissione Europea e l’Italia da quando nel 2006 è stata emessa la “direttiva Bolkenstein” che obbliga a bandire gare per le concessioni di beni pubblici. Le spiagge sono considerate tali, ma l’Italia difende il rinnovo automatico delle concessioni, mentre l’UE quello dei bandi aperti ai concorrenti europei.
USA, democratici approvano maxi piano infrastrutture
In America i democratici hanno approvato un pacchetto da 1 trilione di dollari per il miglioramento di strade e infrastrutture, compreso internet a banda larga, che ora dovrà essere siglato dal presidente Biden. Tale manovra si ripromette anche di creare posti di lavoro e aumentare la competitività statunitense. Si tratta di una parte del più ampio programma di Biden Build Back Better da 1,75 trilioni di dollari, che prevede anche miglioramento della sicurezza sociale e la lotta al cambiamento climatico e che incontra la piena opposizione dei repubblicani. La legge ha tardato ad essere approvata per le diverse posizioni dei centristi e dei progressisti all’interno del partito democratico che, come ricorda Pelosi, “non è un partito di blocco”.







