venerdì 26 Aprile 2024

Quasi la metà del miele importato in Europa è falso

Il miele contiene naturalmente zuccheri e, secondo la legislazione dell’UE, deve rimanere puro, cioè non gli si devono aggiungere altri ingredienti. Invece l’indagine ‘From the hives’ (dagli alveari) condotta dalle autorità europee, ha verificato che in Europa l’adulterazione del prodotto, che si verifica quando ingredienti come acqua o sciroppi di zucchero poco costosi vengono aggiunti artificialmente per aumentare il volume del miele, è piuttosto diffusa. Tant’è che su 320 campioni di prodotto importato nel continente, ben il 46% è risultato ‘contraffatto’.

L’analisi, realizzata tra ottobre 2021 e febbraio 2022 e che ha visto il contributo della Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare (DG SANTE) della Commissione europea, delle autorità nazionali anti frode di 18 Paesi (tra cui l’Italia), dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e del Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione europea, ha evidenziato che il numero assoluto più alto di partite sospette proveniva dalla Cina (88 lotti, pari al 74% di quelli testati), ma sono diversi i Paesi interessati dalla produzione di falso miele: 74 lotti contraffatti sono stati individuati tra i mieli prodotti in Ucraina, 34 in Argentina, 22 in Messico, 18 in Brasile ed infine 15 in Turchia. Seppur con il numero più basso in senso assoluto, tuttavia la Turchia è risultato il produttore percentualmente più coinvolto dal problema, con il 93% dei campioni risultati contraffatti.

Il numero dei campioni contraffatti complessivamente rinvenuti è stato del 14% più alto rispetto a quelli emersi dall’indagine condotta nel periodo 2015-2017. Tuttavia, come ha spiegato l’UE, negli anni i metodi di analisi utilizzati sono diventati più precisi e accurati, e per questo non è detto che ci sia stato effettivamente un peggioramento. Ciò non toglie la gravità di quanto riscontrato. È risultato infatti che il 57% degli operatori esportava miele miscelato con zuccheri estranei, soprattutto con quelli ricavati da riso e grano. In questo modo si allunga il prodotto e si abbassa il prezzo. Chiariamo: ingerire del miele contenente tali sostanze non è rischioso per la salute del consumatore.

Inoltre c’è un’altra questione altrettanto importante: mettere in commercio del miele più economico – in media, il miele importato in Europa nel 2021 costava 2,32 euro al chilo, con gli sciroppi di zucchero ricavati dal riso gli importatori spendono tra 40 e 60 centesimi di euro al chilo – danneggia i produttori onesti. Questi infatti vendono il loro miele al giusto prezzo, gli altri invece possono sbaragliare la concorrenza offrendo a meno, grazie all’utilizzo di ingredienti illeciti. Tra cui sono stati scoperti anche additivi e coloranti, utili a mascherare la vera origine geografica del prodotto.

Il risultato finale dell’indagine, oltre a quanto detto, è che 133 imprese, di cui 70 importatori e 63 esportatori sono risultati coinvolti nella vendita di miele adulterato, mentre altri 44 operatori sono sotto indagine. Inoltre 9 operatori europei sono stati sanzionati, e 340 tonnellate di miele dichiarate come alterate sono state ritirate o declassate a sciroppi di zucchero per uso industriale.

[di Gloria Ferrari]

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