mercoledì 24 Aprile 2024

La tecnologia potrebbe salvare dall’estinzione il rinoceronte di Sumatra

Un gruppo di scienziati della fauna selvatica in Germania ha raggiunto un primo importante successo che potrebbe salvare una specie vicina all’estinzione, ovvero il rinoceronte di Sumatra. Ne sono rimasti solo 80 esemplari al mondo e si trovano tutti in Indonesia; animali esposti a diversi rischi come il bracconaggio, la caccia e la distruzione dell’habitat, non a caso inseriti nella Lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) perché in uno stato di pericolo critico. Per scongiurare il peggio i ricercatori del Max Delbrück Center, importante centro di ricerca biomedica sito a Berlino, stanno tentando di sviluppare cellule staminali partendo da campioni di pelle appartenenti a un esemplare deceduto. Un obiettivo impensabile fino a pochi anni fa.

L’articolo pubblicato sulla rivista scientifica iScience mostra come gli scienziati siano sulla buona strada, perché sono state effettivamente generate cellule staminali pluripotenti indotte (cellule iPS) dai campioni di pelle di un esemplare morto nel 2019. Le cellule iPS sono molto importanti per la loro capacità di dividersi “all’infinito”, quindi è difficile muoiano del tutto anche perché riescono a trasformarsi in qualsiasi tipo di cellula del corpo. Nello studio pubblicato si apprende anche come il team sia riuscito a coltivare organoidi cerebrali (cioè dei cervelli in miniatura) dalle stesse cellule iPS. Ora il prossimo obiettivo del team di ricercatori è quello di utilizzare le cellule iPS per coltivare lo sperma adatto all’inseminazione artificiale. In questo modo gli scienziati sono sempre più vicini al raggiungimento di un compito impensabile fino a pochi anni fa, ovvero quello di poter garantire la sopravvivenza di animali prossimi all’estinzione grazie non alla conservazione naturale, ma alle tecnologie di laboratorio.

Il traguardo arriva due anni dopo la morte dell’ultimo esemplare di rinoceronte di Sumatra in Malesia, Paese in cui la specie è ormai estinta, e dopo altri tentativi non andati a buon fine: si sperimenta la riproduzione in cattività del rinoceronte di Sumatra fin dagli anni ’80 ma non ci sono mai stati i risultati sperati, per quanto ormai gli esperti convengano come l’allevamento in cattività sia l’unica possibilità rimasta per salvare la specie, una delle cinque di rinoceronti esistenti e unica del genere Dicerorhinus Gloger.

Simili notizie dovrebbero sensibilizzare su ciò che è stata definita come la  sesta estinzione di massa attualmente in corso e magari stimolare governi e leader mondiali a mettere in atto azioni concrete, oltre gli incontri formali come la recente Cop15 sulla biodiversità tenutasi a Montreal. Salvare le specie viventi è di primaria importanza, per cambiare rotta ed evitare il peggio. Dall’anno 1500 al 2022 il pianeta ha perso tra il 7,5 e il 13 per cento delle 2 milioni di specie conosciute, l’equivalente di circa 150.000/260.000 specie, ormai del tutto estinte. Ecco perché si parla di sesta estinzione di massa, come ha dimostrato uno studio dello scorso gennaio realizzato da un gruppo di biologi dell’Università delle Hawaii (Honolulu) e del Muséum National d’Histoire Naturelle (Parigi), reso disponibile sulla rivista Biological Reviews.

[di Francesca Naima]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Articoli correlati

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria

Grazie per aver già letto

10 dei nostri articoli questo mese.

Chiudendo questo pop up potrai continuare la lettura.
Sappi però che abbiamo bisogno di te,
per continuare a fare un giornalismo libero e imparziale.

Clicca qui e  scopri i nostri piani di abbonamento e supporta
Un’informazione – finalmente – senza padroni.

ABBONATI / SOSTIENI