giovedì 28 Marzo 2024

Costa Rica e Danimarca danno vita a un’alleanza per porre fine all’industria fossile

Costa Rica e Danimarca stanno cercando di stringere un’alleanza con altri Paesi, al fine di fissare una data per iniziare l’eliminazione graduale della produzione di petrolio e gas, e per cessare il rilascio delle licenze atte alla loro ricerca. Un’alleanza il cui nome sarà BOGA (Beyond Oil and Gas Alliance) e che dovrebbe essere lanciata alla Cop 26 (Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici del 2021), la quale si terrà a Glasgow, dall’1 al 12 novembre. Il progetto sembra prendere forma, anche se i dettagli non sono ancora stati pienamente elaborati e non è chiaro quanti e quali paesi – oltre ai due creatori – entreranno a farne parte.

Dei contatti ci sono però già stati, sia con alcuni componenti dell’Unione Europea – tra cui Spagna e Portogallo -, sia con il Regno Unito e la Nuova Zelanda, la quale è decisa ad approfondire e valutare la questione. Nessun segno, per il momento, è pervenuto né dagli Stati Uniti – il più grande produttore di petrolio e gas che quest’anno si è impegnato a dimezzare le emissioni entro il 2030 – né dall’Italia. Anzi, per quanto riguarda il Belpaese, si può dire che la strada presa dal governo vada in direzione prettamente opposta. Di recente, infatti, il Ministero della Transizione Ecologica ha adottato il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle aree idonee (PiTESAI), al fine di individuare le aree in cui continuare a cercare ed estrarre idrocarburi “in modo sostenibile”.

L’iniziativa presa da Danimarca e Costa Rica non va considerata improvvisa, in quanto è da tempo che i due stati si impegnano nel contenimento delle emissioni e nella riduzione delle esplorazioni di ricerca di giacimenti di combustibili. In particolare, il paese nordico europeo, non solo si è posto l’obiettivo di ridurre del 70% le emissioni di gas serra entro il 2030, ma sta anche provvedendo a iniziare ad utilizzare i vecchi giacimenti di petrolio e gas per immagazzinare anidride carbonica. D’altro canto il Costa Rica – benché non abbia mai estratto l’oro nero e ospitato impianti petroliferi -, sta valutando un disegno di legge per vietare definitivamente la ricerca e l’utilizzo dei combustibili fossili; un chiaro esempio di paese in via di sviluppo deciso a seguire coraggiosamente un modello economico considerato “del futuro”. C’è da dire, però, che se i combustibili fossili sono alla base delle emissioni di gas serra e, di conseguenza, dell’aumento delle temperature del nostro pianeta, sono anche elemento di ricchezza e potere mondiale, ragione per cui in molti sono scettici riguardo all’adesione al BOGA dei principali produttori dell’oro nero e di gas – come Arabia Saudita e Russia – le cui economie dipendono proprio da questi.

[di Eugenia Greco]

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