venerdì 28 Novembre 2025
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Yemen, esplosione in aeroporto all’arrivo del nuovo esecutivo: almeno 16 morti

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Questa mattina all’aeroporto di Aden (Yemen) un aereo con a bordo il nuovo governo di unità nazionale è stato oggetto di un attacco terroristico. Sono state registrate due esplosioni, al momento risultano almeno 16 morti e 60 feriti. L’attacco ancora non è stato rivendicato, probabilmente era teso ad eliminare il nuovo governo di coalizione tra il presidente Abd-Rabbu Mansour Hadi e i separatisti del Sud del Paese. I ministri stavano tornando ad Aden dopo aver prestato giuramento la scorsa settimana. Ora sono stati trasferiti illesi al palazzo presidenziale.

Le ultime mosse di Trump: approvata vendita di armi per 290 miliardi all’Arabia Saudita

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Il dipartimento di stato degli Stati Uniti ha approvato la vendita di bombe da 290 milioni di dollari all’Arabia Saudita. Si tratta di una delle ultime mosse di Trump prima di lasciare la Casa Bianca. Oltre alle munizioni e bombe GBU-39 di piccolo diametro destinate all’Arabia Saudita, sono previsti elicotteri Apache H-64E al Kuwait, equipaggiamento difensivo contro l’attacco missilistico per l’aereo del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e attrezzature di mira per aerei da guerra egiziani.

L’approvazione è avvenuta a discapito del Congresso e dell’opinione pubblica fortemente contrari, visto l’altissimo bilancio di civili morti nella guerra in Yemen. Da quando il principe ereditario Mohammed bin Salman è salito al potere, molti attivisti sono stati arrestati o condannati a lunghe pene detentive semplicemente per aver esercitato pacificamente il loro diritto alla libertà di espressione, associazione e assemblea. L’uso della tortura come strumento punitivo rimane comune e diffuso, mentre i responsabili non sono mai chiamati a giustificare i propri comportamenti di fronte alla giustizia. Mercoledì, verrà citato in giudizio il segretario di stato Mike Pompeo. Accusato di aver affrettato la vendita di droni e aerei da combattimenti F35 agli Emirati Arabi Uniti, ignorando l’impatto della legge sul controllo delle esportazioni di armi sulla pace mondiale e la sicurezza degli Stati Uniti. “Verrà richiesta al dipartimento una spiegazione motivata per la sua decisione”.

Dalla Camera via libera a manovra da 40 miliardi

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Via libera alla manovra da 40 miliardi. I sì sono stati 156, i no 124. Tra le misure della legge di Bilancio 2021 entra un pacchetto lavoro, che prevede l’allungamento della cassa integrazione di emergenza di altre 12 settimane. Il blocco dei licenziamenti proseguirà fino al 31 marzo. Previsto anche un “anno bianco” di esonero dei minimali contributivi per tutte le partite Iva e i professionisti più colpiti dalla pandemia. Le misure sul lavoro pesano circa sette miliardi.

Nella manovra c’è anche un pacchetto previdenza. Ne fanno parte la proroga di un anno di Ape sociale e Opzione donna, il prolungamento fino al 2023 dell’isopensione (la misura economica che consente di andare a riposo fino a 7 anni prima di aver maturato il diritto alla pensione) e il recepimento della sentenza della Consulta sulle pensioni d’oro. Tra le altre soluzioni, da luglio verrà reso operativo l’assegno universale per i figli. Il contributo è riconosciuto dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età del figlio e vale fino a un massimo di 200 euro al mese. Inoltre, il superbonus del 110% andrà avanti per altri 6 mesi. Già nelle prossime ore però, potrebbe arrivare un decreto “correttivo” sul tavolo del Consiglio dei ministri un decreto legge per correggere le norme sul cuneo fiscale.

 

Fiumicino, la mareggiata lascia quintali di plastica sulla spiaggia

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La zona del vecchio Faro di Fiumicino, così come tutta la costa, è stata invasa da quintali di plastica dopo la nuova mareggiata. Rifiuti di ogni tipo sparsi sulle scogliere e sulla strada di accesso che, in diversi punti, si presenta sollevata e con l’asfalto divelto. Allagati anche diversi tratti. Fortunatamente, l’area del porticciolo e quella delle barche non hanno subito danni. La nuova ondata di spazzatura, trasportata dalla furia delle onde e del vento che soffiava a 90 chilometri orari, si è andata a sommare a quella che aveva già invaso la zona con le mareggiate di 20 giorni fa.

Nel 2012 ci fu la mareggiata più violenta che ricordi ma questa è stata assai forte” spiega Donato Gemito, titolare del Porticciolo. “Il punto è che, man mano che le mareggiate si susseguono, indeboliscono le scogliere di difesa, rifatte qualche anno fa e che ormai non tengono più”

Il Mar mediterraneo è un bacino quasi chiuso dove le correnti fanno tornare sulle coste l’80% dei rifiuti di plastica. Lo afferma il WWF sottolineando che, per ogni chilometro di litorale, si accumulano oltre 5 kg al giorno di spazzatura. Il mare nostrum ha soltanto l’1% delle acque mondiali, ma contiene il 7% della microplastica globale marina e a pagarne le conseguenze in primis sono gli animali. Sono 134 le specie, che nel Mediterraneo sono vittime dell’ingestione di plastica.

Trovata morta l’imprenditrice Agitu Gudeta

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Agitu Gudeta, nota imprenditrice etiope che lavorava in Trentino, è stata trovata morta ieri sera nella sua abitazione a Frassilongo, in provincia di Trento. Aveva 42 anni ed era arrivata in Italia nel 2010, fuggendo a violenze e persecuzioni da parte del governo etiope. Da qualche anno aveva avviato un’azienda di formaggi e prodotti caprini, la Capra Felice. Per il suo omicidio è stato arrestato il trentaduenne ghanese Adams Suleimani. Secondo i giornali locali, l’uomo avrebbe confessato ai carabinieri di aver colpito Gudeta durante una lite per motivi economici.

L’Italia ha consegnato in sordina una nave militare all’Egitto

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Il 23 dicembre, senza alcun comunicato ufficiale, l’Italia ha consegnato una nave militare all’Egitto. Si tratta della regata multiruolo Fremm Spartaco Schergat – ora ribattezzata “al-Galala” – consegnata da Fincantieri agli ufficiali della Marina Militare dell’Egitto, presso i cantieri del Muggiano a La Spezia. A darne notizia è la Rete Italiana Pace e Disarmo, che denuncia il silenzio del governo italiano. Nessun rappresentante del governo ha partecipato alla cerimonia di consegna e non risultano comunicati ufficiali da parte dei Ministeri coinvolti. L’operazione di vendita fa inoltre parte di una più ampia fornitura militare prevista per l’Egitto.

La fregata consegnata è una delle due originariamente destinate alla Marina Militare italiana, vendute poi all’Egitto senza alcuna comunicazione al Parlamento (che negli anni scorsi aveva approvato lo stanziamento dei fondi per produzione e fornitura alla Marina italiana). La vendita di forniture militari all’Egitto concretizzata senza alcun dibattito in Parlamento è una violazione della legge 185 del 1990. La legge prevede che l’esportazione di armamenti sia vietata “verso i Paesi in stato di conflitto armato […], fatto salvo […] le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere”. Risulta inoltre inaccettabile come non si sia tenuta in considerazione la mancata collaborazione delle autorità egiziane nel fare chiarezza sull’omicidio di Giulio Regeni, soprattutto alla luce della recente ricostruzione dei pm di Roma sui nove giorni di torture subite dalla National Security egiziana.

Usa, Pompeo valuta: Cuba inserita tra i paesi sponsor del terrore?

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Mike Pompeo, segretario di Stato Usa, sta valutando l’idea di inserire Cuba tra gli Stati sponsor del terrorismo. Una mossa che, riporta il New York Times, complicherebbe i piani di Biden nell’allentare la pressione americana su L’Avana.

A tre settimane dal giuramento di Joe Biden, Pompeo deve decidere se firmare o meno la bozza. I democratici sono convinti che l’amministrazione Trump voglia usare gli ultimi attimi di presidenza per complicare a Biden il capovolgimento della politica estera di Trump.

Dopo la lunga protesta delle donne l’Argentina ha legalizzato l’aborto

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Questa mattina, l’Argentina è diventata il più grande Paese latinoamericano a legalizzare l’aborto. La modifica storica giunge dopo l’approvazione della legge da parte del Senato con 38 voti favorevoli, 29 contrari e un’astensione. Gli attivisti pro-choice che avevano vegliato fuori dal palazzo del Congresso di Buenos Aires sono scoppiati in festa quando è stato annunciato il risultato. Il disegno di legge era stato approvato dal parlamento argentino all’inizio di questo mese, dopo essere stato sottoposto al congresso dal presidente di sinistra del paese, Alberto Fernández.

Il voto del senato è il risultato di 5 lunghi anni di marce e di proteste da parte del movimento delle donne argentine. Il tutto iniziò con una campagna Twitter contro la violenza di genere che utilizzava l’hashtag #NiUnaMenos (“Non una di meno”). La prima marcia spontanea è avvenuta il 3 giugno 2015, in reazione all’omicidio della quattordicenne Chiara Páez, trovata sepolta sotto la casa del fidanzato. Dopo quella chiamata alle armi, un gruppo di giornaliste iniziò a twittare l’hashtag #NiUnaMenos, dando vita alla prima di molte marce.

La storica decisione significa che l’Argentina diventerà il terzo paese sudamericano a consentire aborti elettivi insieme all’Uruguay, che ha depenalizzato la pratica nel 2012, e alla Guyana, dove è legale dal 1995. L’isola caraibica di Cuba ha legalizzato la pratica nel 1965 mentre Città del Messico e lo stato messicano di Oaxaca consentono anche la cessazione.

 

India, migliaia di contadini in sciopero attaccano le aziende dell’agrobusiness

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Prosegue l’ondata di manifestazioni e proteste contro le nuove leggi sull’agricoltura, approvate lo scorso 27 settembre dal governo del premier indiano Narendra Modi. Protagonisti sono gli agricoltori indiani di tutto il Paese che, esasperati da negoziati inconcludenti col governo (è attualmente in corso a New Delhi il settimo round), stanno attivamente colpendo le proprietà delle grandi aziende dell’agrobusiness, vere beneficiarie della nuova azione legislativa. Nello Stato settentrionale del Punjab, cuore della produzione agricola indiana, gli agricoltori avrebbero così boicottato grandi gruppi come Adani e le Reliance Industries, mettendo sotto assedio uno dei maggiori depositi di olii della prima e tagliando i cavi di alimentazione energetica in circa 1500 ripetitori delle telecomunicazioni appartenenti alla seconda. I leader dei diversi sindacati agricoli negano il loro coinvolgimento nella distruzione dei ripetitori, da cui sarebbero danneggiati anche i servizi telefonici.

Nel mirino delle manifestazioni sono le tre leggi di liberalizzazione in materia di agricoltura, definite “leggi nere” dagli agricoltori indiani che ne esigono la revoca perché permetterebbero alle grandi aziende di sfruttarli, acquistando i loro raccolti senza rispettare i prezzi minimi garantiti. Il provvedimento legislativo varato da Modi vorrebbe non limitare più i prodotti degli agricoltori agli ingrossi regolati del governo per dare il via agli investimenti privati in un settore, quello agricolo, del quale vive oltre metà della popolazione indiana (più di 1,3 miliardi di persone) e genera 1/3 del PIL nazionale.

La fusione nucleare può essere la risposta alla crisi climatica?

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La fusione nucleare potrebbe generare elettricità entro la fine del decennio. Lo hanno dimostrato, con un progetto pilota, dei ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Questa fonte di energia, pulita e potenzialmente illimitata, sarebbe in grado di fornire più energia di quanta ne consuma. La costruzione del nuovo reattore (Sparc), più compatto dei suoi predecessori, inizierà nella prima metà del prossimo anno e potrebbe generare elettricità entro la fine del 2030. La fusione non produce gas a effetto serra o carbonio e, a differenza dei reattori nucleari a fissione, comporta rischi molto minori. “Questa forma di energia – affermano gli scienziati del MIT – potrebbe quindi rappresentare una delle possibili soluzioni per uscire dal nostro imminente disastro climatico”.

La fusione nucleare è il processo fisico che alimenta il Sole. Si verifica quando gli atomi vengono fusi assieme a temperature e pressioni estremamente elevate. Per questo, sfruttare questa forma di energia nucleare si è dimostrato estremamente difficile. Nessun contenitore sarebbe, infatti, in grado di sopportare le temperature necessarie. Per ovviare a ciò, gli scienziati hanno sviluppato una camera a forma di ciambella che, attraversata da un forte campo magnetico, sospende il contenuto da scaldare. Gli investimenti non mancano. Il neo presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha indicato nel suo piano da due miliardi di dollari, infatti, anche le tecnologie nucleari avanzate come parte della strategia di decarbonizzazione.