venerdì 28 Novembre 2025
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Cina e UE, dopo 7 anni di trattative siglato un grande patto per gli investimenti

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La Cina e l’Unione Europea hanno concluso i negoziati per l’Accordo globale sugli investimenti, ponendo fine alle trattative durate sette anni. L’obiettivo dell’accordo è quello di consentire a Cina e UE un maggior accesso ai rispettivi mercati e una competizione equa. Prevede inoltre piena attuazione degli accordi di Parigi in materia di clima e ambiente. L’intesa è stata raggiunta durante una video conferenza tenutasi il 30 dicembre e co-presieduta dal presidente cinese Xi Jinping, dal presidente del Consiglio europeo Charles Michael, e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Erano presenti anche la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron. L’accordo, che dovrà prima essere ratificato dal Parlamento UE, dovrebbe entrare in vigore nel 2023. 

Nel raggiungimento dell’accordo, due questioni sono state maggiormente dibattute. La prima riguardava gli investimenti cinesi nel mercato energetico europeo, in particolare in quello nucleare. In base all’accordo, la Cina avrà un accesso limitato al settore dell’energia dell’UE. Le due parti attueranno progetti di cooperazione volti a combattere il cambiamento climatico. L’altra era la questione dei diritti dei lavoratori e dei diritti umani: la Cina è sospettata di sottoporre la minoranza degli uiguri a lavori forzati. L’intesa permetterà di regolare le imprese statali cinesi e la trasparenza nei sussidi. L’UE ha dichiarato che la Cina implementerà le convenzioni dell’Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite.

Siberia, lo scioglimento del permafrost restituisce animali preistorici ben conservati

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È accaduto nell’estremo nord della Russia. Un rinoceronte lanoso dell’era glaciale ben conservato con molti dei suoi organi interni ancora intatti è stato recuperato, dopo lo scongelamento del permafrost, in Yakutia ad agosto. Lo hanno riferito i media russi, affermando che gli scienziati stanno aspettando che le strade ghiacciate della regione diventino percorribili, per consegnare l’animale a un laboratorio che lo studi a gennaio. La carcassa, infatti, è tra gli esemplari meglio conservati del rinoceronte lanoso trovati fino ad oggi. La maggior parte dei tessuti molli era ancora intatta, inclusi alcuni capelli, l’intestino e una massa di grasso. Il corno dell’animale era a fianco della sua carcassa.

Yakutia 24 TV ha citato Valery Plotnikov, un paleontologo della sezione regionale dell’Accademia delle scienze russa, dicendo che il rinoceronte lanoso aveva probabilmente 3 o 4 anni quando è morto. Gli scienziati hanno datato la carcassa da 20.000 a 50.000 anni fa. Una datazione più precisa sarà però possibile una volta che gli studi sul radiocarbonio (utilizzato per la datazione dei fossili) potranno essere effettuati in laboratorio.

Negli ultimi anni, in vaste aree della Siberia, a causa del riscaldamento globale ci sono state scoperte significative di mammut, rinoceronti lanosi e cuccioli di leone delle caverne.  Un puledro di 42.000 anni noto come cavallo Lena, ad esempio, è stato trovato nel permafrost del cratere Batagaika. 

Pakistan, la folla attacca e incendia un tempio induista

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Una violenta folla religiosa ha appiccato il fuoco a un tempio indù nel villaggio di Teri, nella regione pakistana di Khyber Pakhtunkhwa. Migliaia di persone, presumibilmente guidate da religiosi islamici, mercoledì 30 dicembre hanno estratto i mattoni dai muri e incendiato il tempio, tentando di farlo crollare. Nessuno era nel tempio in quel momento. La rabbia si è sviluppata dopo la costruzione di una piccola proprietà accanto al tempio che i residenti locali credevano fosse un’espansione non autorizzata del santuario.

Il santuario costruito nel 1919, prima della divisione tra India e Pakistan, era stato recentemente ristrutturato dopo un ordine della Corte suprema. “È stato magnificamente ristrutturato e il lavoro è piaciuto alla comunità, ma è sempre stato minacciato dagli estremisti che l’hanno distrutto l’ultima volta”, ha dichiarato un residente locale. Il Pakistan si è spesso dimostrato ostile alla sua minoranza indù per tale motivo, i luoghi di culto indù sono sempre stati vandalizzati o bersagliati da atti di violenza. All’inizio di quest’anno un tempio indù a Karachi è stato vandalizzato dopo che un ragazzo indù locale era stato accusato di blasfemia. Inoltre, a luglio alcuni attivisti islamici avevano portato in giudizio il primo tempio indù a Islamabad bloccandone la costruzione. Ciononostante, la scorsa settimana il Consiglio di ideologia islamica ha concesso il proseguimento dei lavori.

Hong Kong, nuovo arresto per il magnate Jimmy Lai

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Lo scorso 23 dicembre Jimmy Lai, magnate dei media e attivista pro-democrazia di Hong Kong, era stato rilasciato su cauzione e posto ai domiciliari. È stato nuovamente arrestato dopo che la Corte suprema ha revocato la concessione dei domiciliari. Lai, molto critico nei confronti dell’autorità di Pechino, era già stato arrestato ad agosto con l’accusa di attentato alla sicurezza nazionale e frode. Rilasciato su cauzione era stato riarrestato il 3 dicembre.

Napoli, sparatoria alla vigilia di Capodanno: un morto e un ferito

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All’1:15 due persone ferite da colpi di arma da fuoco sono state trasportate al pronto soccorso. L’uomo era ormai privo di vita, mentre il più giovane è stato ferito al fianco sinistro.I carabinieri di Napoli indagano sulla vicenda a partire dalla ricostruzione delle ultime ore di vita del 40enne. La vittima dell’agguato è Ciro Caiafa, 40 anni, padre di Luigi, 17enne ucciso lo scorso 4 ottobre in via Duomo in un conflitto a fuoco contro agenti della polizia mentre tentava una rapina a mano armata. Il ferito non è in pericolo di vita.

Clima, 2020 anno terribile nonostante il lockdown: i numeri di una catastrofe

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Il 2020 è stato il terzo anno più caldo di sempre e in Italia ha causato 239 eventi estremi, in crescita rispetto ai 186 registrati nel 2019. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale dell’Onu (Wmo) ha lanciato un allarme ancora più preoccupante: c’è il 20% di probabilità che venga superata la soglia degli 1,5°C di riscaldamento globale già nel 2024. Per questo motivo la Conferenza sul Clima del prossimo anno (quella del 2020 è stata rimandata causa Covid-19) diventerà ancora più importante.

In Italia abbiamo assistito ad un inizio anno di siccità con il fiume Po ed i laghi nordici ai livelli minimi. La seconda metà del 2020, invece, è stata contraddistinta da piogge sopra la media e rilevanti danni. Nel complesso, l’anomalia termica è stata di +1.5°C, la sesta più elevata degli ultimi 60 anni.

I cambiamenti climatici si vedono già negli effetti, sempre più frequenti, di fenomeni meteorologici estremi. Il ghiaccio marino nell’Artico, ad esempio, è cresciuto ad un ritmo così lento che il 2020 ha visto l’estensione più bassa registrata in ottobre dall’inizio delle osservazioni satellitari (1979). La ragione sta nelle concentrazioni di CO2 in atmosfera che, nonostante i lockdown di quest’anno, hanno stabilmente superato le 412 ppm. Per fare un confronto, nel 1997, anno della firma del trattato di Kyoto, oscillavano tra 360 e 366 ppm. Sono tanti i processi in corso e tutti stanno dimostrando che il cambiamento sarà irreversibile.

 

 

Nuova scossa di terremoto in Croazia, magnitudo 4

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Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 4 è stata registrata alle 4:33 nel centro della Croazia. Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia italiano ha avuto epicentro non lontano da Petrinja e ipocentro a 10 km di profondità. La cittadina era già stata colpita dal sisma di martedì (magnitudo 6.4) che ha causato 7 morti e decine di feriti. Diverse le repliche con magnitudo fino a 5.

Continuano le ricerche dei soccorsi per trovare i dispersi tra le macerie.

Brasile, l’ultima follia di Bolsonaro: vuole un’autostrada attraverso l’Amazzonia

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Una nera striscia d’asfalto lunga centocinquantuno chilometri che taglia in due l’Amazzonia e mina l’ecosistema, devasta flora e fauna, manomette le risorse acquifere, infligge l’ennesima ferita al grande polmone verde ed ai suoi abitanti: ecco l’ultima follia di Jair Bolsonaro, al capo di un governo che anche quest’anno registra il più alto tasso di deforestazione del 2010. Il Presidente del Brasile vuole ora la costruzione di una nuova arteria “transoceanica”, ovvero una diramazione dell’autostrada BR-364 tra il Brasile ed il Perù. Progetto estremamente costoso in termini ambientali, che già solleva numerose critiche: si temono conseguenze catastrofiche per l’Amazzonia, già duramente colpita da una massiccia deforestazione. Un rapporto pubblicato da Estado de São Paulo descrive uno scenario apocalittico, con piante rase al suolo, animali in fuga, sconvolgimenti degli equilibri geologici. Particolarmente gravi i danni previsti per i corsi d’acqua: la strada attraverserebbe una delle più importanti fonti idriche del bacino amazzonico, comportando il prosciugamento delle sorgenti sotterranee.

Un coro di proteste si sollevata da associazioni ecologiste e almeno tre intere tribù indigene, Nukini, Jaminawa e Popyanawa, messe in allarme dal progetto che finirà col distruggere il loro habitat e metterà a secco i loro villaggi. “Ciò di cui abbiamo bisogno è lasciare la foresta in piedi”, dichiara il leader indigeno Luis Puwe Puyanawa. L’autostrada segherebbe il cuore del parco naturale de La Serra, una delle regioni più ricche di biodiversità con 139 specie di mammiferi ed oltre 400 uccelli.

Firenze, ritrovati tre cadaveri in casa

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I cadaveri di una donna e di due figli adulti sono stati trovati in una casa a Figline Valdarno, a Firenze. Secondo le prime informazioni, i decessi risalgono ad un mese e mezzo fa: alla morte della madre per una malattia oncologica sono seguite quelle dei figli per eccessiva assunzione di medicinali e ferite da accoltellamento. Si vaglia l’ipotesi del suicidio di entrambi e quella dell’omicidio della sorella da parte del fratello, seguito dal suicidio di quest’ultimo.

Dal Giappone satelliti in legno per eliminare la spazzatura spaziale

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Satelliti in legno entro il 2023. Questo l’obiettivo di un’azienda giapponese, la Sumitomo Forestry. In collaborazione con l’Università di Kyoto, l’azienda ha annunciato di aver avviato una sperimentazione sulla crescita degli alberi nonché sull’uso di materiali in legno nello spazio. Lo scopo, sarà quello di minimizzare un problema emergente e sempre più consistente: quello dei “rifiuti spaziali“. “Siamo molto preoccupati – ha dichiarato alla BBC Takao Doi, professore all’Università di Kyoto ed astronauta giapponese – tutti i satelliti che rientrano nell’atmosfera terrestre bruciano e creano minuscole particelle di allumina che galleggeranno nell’atmosfera superiore per molti anni”. I satelliti in legno, invece, brucerebbero senza rilasciare sostanze nocive nell’atmosfera ed eviterebbero, inoltre, di far piovere detriti sulla Terra.

Secondo il World Economic Forum (WEF), sono quasi 6.000 i satelliti che orbitano attorno al nostro pianeta. Si stima che circa il 60% di questi siano inattivi e quindi da considerarsi “spazzatura spaziale“. Oltre all’impatto ambientale, questi rifiuti rappresentano un pericolo concreto. Viaggiando ad una velocità di oltre 35mila chilometri orari, possono causare danni considerevoli se impattati, come accadde nel 2006 nel caso della Stazione Spaziale Internazionale. Comunicazione, televisione, navigazione, previsioni meteorologiche, sono solo alcuni dei settori che richiedono un numero sempre più elevato di satelliti in orbita. La società Euroconsult ha stimato che questo decennio verranno inviati nello spazio 990 satelliti all’anno. Entro il 2028 potrebbero esserci quindi 15.000 satelliti in orbita.