domenica 23 Novembre 2025
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Roma: centinaia a protesta “Io apro”, la polizia circonda Montecitorio

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Centinaia di persone sono a Roma per chiedere la fine delle chiusure, nella manifestazione indetta dai ristoratori aderenti al movimento “Io apro”. I manifestanti non hanno ricevuto il permesso a manifestare e i partecipanti si stanno radunando a piazza San Silvestro e intonano il coro “Libertà, libertà”. I manifestanti hanno annunciato l’intenzione di voler arrivare sotto al Parlamento, la polizia ha circondato con transenne e blindati tutta l’area. La situazione è in evoluzione.

Maxi operazione antidroga: 37 arresti in 6 regioni italiane

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I carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 37 soggetti, di cui 20 italiani e 17 stranieri, all’interno del capoluogo lombardo e delle province di Bergamo, Alessandria, Monza, Genova, Padova, Pavia, Roma, Varese, Vicenza e Vibo Valentia. Gli individui sono accusati a vario titolo di: associazione finalizzata alla produzione, allo spaccio ed al traffico di sostanze stupefacenti, con le aggravanti della transnazionalità e della disponibilità di armi. Inoltre, 27 di questi dovranno recarsi in carcere mentre 10 di loro saranno sottoposti agli arresti domiciliari.

Usa: polizia uccide ragazzo afroamericano, nuove proteste

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Un ragazzo afroamericano di 20 anni è stato ucciso da parte della polizia a Brooklyn Center, un centro periferico della città di Minneapolis. In seguito all’accaduto vi sono state nuove proteste contro le forze dell’ordine: le persone hanno manifestato proprio mentre nella città è in corso il processo contro Derek Chauvin, l’agente accusato dell’uccisione di George Floyd lo scorso maggio. Lo hanno riferito i media statunitensi.

Covid: le cure domiciliari sono fondamentali, in Italia si è perso un anno

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Dopo più di un anno dall’inizio della pandemia il Senato ha approvato nella giornata di giovedì l’ordine del giorno con il quale il governo è stato invitato ad istituire un protocollo unico nazionale per le cure domiciliari contro il Covid-19. Tale proposta, precedentemente firmata da tutti i gruppi parlamentari, è stata approvata con 212 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astensioni. Essa è arrivata dopo che nei mesi scorsi alcuni gruppi di medici italiani avevano rivendicato l’importanza della gestione domiciliare dei pazienti Covid, tra questi il Movimento Ippocrate: medici, ricercatori, operatori della sanità e nel sociale che da tempo stavano curando i malati Covid tramite un trattamento diverso da quello finora stabilito dall’AIFA, la quale indica semplicemente la «vigile attesa» e l’utilizzo di fans e paracetamolo durante la prima fase della malattia. Contro le linee guida dell’AIFA si era schierato anche il Comitato Cura Domiciliare Covid, un gruppo di medici che aveva effettuato un ricorso al TAR il quale aveva generato un’ordinanza con cui veniva riconosciuto il diritto dei medici di «prescrivere i farmaci secondo scienza e coscienza» in quanto non comprimibile nell’ottica di «una attesa potenzialmente pregiudizievole».

L’importanza delle cure domiciliari e della prevenzione è stata dimostrata anche da alcune ricerche scientifiche. In tal senso, uno studio francese ha suggerito che l’assunzione regolare di vitamina D è «associata a Covid-19 meno grave e a migliori tassi di sopravvivenza», mentre una ricerca spagnola si è avvicinata a dimostrare in modo scientificamente incontrovertibile che bassi livelli di vitamina D determinano una maggiore mortalità tra i pazienti Covid. Inoltre, anche la vitamina C potrebbe essere utile per contrastare il virus. Infatti, uno studio coordinato da un professore dal Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense dell’Università di Pavia e da un nutrizionista del CRIAMS (Centro Interdipartimentale delle Attività Motorie e Sportive) ha sottolineato che, anche se al momento non ci sono prove che l’integrazione di vitamina C possa proteggere le persone dal SARS-CoV2, nelle categorie ad alto rischio un’integrazione di vitamina C potrebbe ridurre la suscettibilità all’infezione ed il conseguente possibile sviluppo della malattia. In più, lo studio ha affermato che «dati interessanti sono emersi dall’uso ad alte dosi della vitamina C attraverso le somministrazioni endovenose», sulla base dei quali è stato ipotizzato un suo potenziale uso farmacologico per il trattamento delle polmoniti causate dal coronavirus.

Anche il modo di operare di altri paesi testimonia il peso delle cure domiciliari. Ad esempio in Russia già da un anno si utilizzano farmaci per prevenire la malattia e per modificarne il decorso, i quali hanno permesso di ridurre nettamente i contagi. Inoltre, in Australia è da marzo 2020 che ci si preoccupa di spegnere sul nascere le infiammazioni provocate dal Covid così da evitare un peggioramento della malattia. Ma il caso più eclatante è quello di Cuba, dove fin da subito si è scelto di puntare tutto sull’assistenza capillare ai pazienti. A tal proposito il protocollo di attuazione nazionale per il Covid-19 prevede 6 fasi, con cui si garantisce sia la prevenzione che la cura della malattia, che precedono l’eventuale ultima spiaggia: la terapia intensiva. Per quel che concerne i farmaci preventivi, il governo ha distribuito gratuitamente a tutta la popolazione il PrevengHo-vir, un rimedio omeopatico utilizzato da anni contro i disturbi respiratori acuti. Mentre, tra le medicine somministrate ai pazienti Covid va ricordato l’Interferone Alfa 2b, che secondo i dati Minsap (Ministero della salute pubblica di Cuba) è tra i principali motivi dell’ottima gestione della pandemia nel paese. A Cuba, infatti, si sono verificati solo 459 decessi dall’inizio della stessa.

Dunque sorge spontanea una riflessione: forse, se l’Italia non si fosse concentrata esclusivamente sul lockdown e sulle vaccinazioni di massa ma avesse prestato attenzione alle evidenze scientifiche ed al modo di operare di altri paesi, avrebbe potuto evitare la morte di molte persone.

[di Raffaele De Luca]

La sfida ha inizio: costruiamo insieme un giornale senza padroni

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La sfida è iniziata. In queste settimane abbiamo lavorato nell’ombra e a testa bassa per gettare le basi di ciò che vogliamo diventare: un giornale realmente libero di raccontare le cose come stanno e di andare contro le verità di comodo. Di offrire ai lettori le notizie più importanti, di farlo senza filtri, ma con un’attenzione rigorosa a rimanere ancorati ai fatti ed evitare qualsiasi fake news.

Siamo nati indipendenti, senza alcun legame con aziende, multinazionali e partiti. E vogliamo rimanere per sempre così perché questa, secondo noi, è l’unica possibilità per fare una vera informazione: libera, imparziale, al servizio dei lettori. Come abbiamo spiegato nel nostro editoriale di apertura, abbiamo buone ragioni di ritenere che solo rimanendo rigorosamente ed orgogliosamente senza padroni il nostro sforzo potrà avere successo.

Questa è la nostra – e speriamo vostra – sfida. La strada impervia e appassionante che abbiamo scelto di intraprendere. Abbiamo di fronte una montagna da scalare e potremo farcela solo se, al posto del supporto interessato di sponsor e gruppi di potere, avremo al nostro fianco una comunità reale di lettori presenti, partecipi e attivi. Per questo ora vi chiediamo di scommettere insieme a noi per far crescere L’Indipendente. In modo da permetterci di alzare l’asticella, pubblicare più contenuti e sempre di maggiore qualità. E di mettere in campo i tanti progetti che abbiamo in mente.

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Mafia : 45 misure cautelari per frodi sui carburanti

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La Guardia di Finanza di Salerno e Taranto e i Carabinieri di Salerno stanno eseguendo delle misure cautelari nei confronti di 45 persone nelle province di Salerno, Napoli, Caserta, Brescia, Cosenza e Taranto.
Le persone sono accusate di: associazione per delinquere con l’aggravante del metodo mafioso finalizzata alle frodi in materia di accise ed Iva sui carburanti, intestazione fittizia di beni e società e truffa ai danni dello Stato. Inoltre, altre 71 persone sono state denunciate.

Mascherine senza certificazione: Arcuri indagato per peculato

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L’ex commissario all’emergenza Covid Domenico Arcuri è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma nell’ambito delle indagine su forniture irregolari di mascherine cinesi prive di certificazione. A riportare la notizia il quotidiano La Verità. Secondo il giornale Arcuri sarebbe indagato per peculato.

Somalia: attentati kamikaze di Al-Shabaab

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Un attentato kamikaze ha preso di mira il governatore Ali Wardhere Dooyow, in Somalia. L’uomo politico è sopravvissuto ma tre persone sono decedute, tra queste due sue guardie del corpo. Contemporaneamente, un ordigno artigianale ha preso di mira un convoglio delle forze di sicurezza nel distretto Yaqshiid di Mogadiscio uccidendo due ufficiali e ferendone un altro. Gli attacchi sarebbero opera di Al-Shabaab, il gruppo islamista attivo nella regione.

Perché Bill Gates (e altri miliardari) stanno comprando tanti terreni agricoli

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Oltre 1.000 chilometri quadrati di terreni agricoli sparsi in poco meno di 20 Stati Federati: è a quanto ammontano i possedimenti terrieri di Bill Gates. Cifre impressionanti che, di fatto, fanno del co-fondatore di Microsoft il più grande proprietario di terreni agricoli coltivabili negli Stati Uniti. I suoi possedimenti più estesi sono in Louisiana, Arkansas e Nebraska. A rivelarlo, una recente classifica redatta da Land report. I terreni sono direttamente detenuti da Gates, oppure, acquisiti tramite la controllata Cascade Investments. Bill Gates non è l’unico multimiliardario ad aver puntat...

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Scontri tra protestanti, cattolici e polizia: tornano i disordini in Irlanda del Nord

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Principalmente a Belfast ma anche in altre città come Londonderry, Newtownabbey e Carrickfergus nell’Irlanda del Nord, da ormai una settimana continuano le proteste. La miccia è stata accesa dagli unionisti (irlandesi del nord fedeli alla corona inglese) scesi in piazza e autori di violenti scontri con la polizia, accusata di non aver fatto rispettare le restrizioni anti-Covid al funerale di Bobby Storey, storico esponente indipendentista ed ex membro del disciolto gruppo armato dell’Ira. Al funerale era presente anche Michelle O’Neill, vice prima ministra del paese, che con altri politici del partito nazionalista Sinn Féin (movimento indipendentista di sinistra d’ispirazione socialista, riferimento per i rivali cattolici che vorrebbero riunire l’Irlanda del Nord a quella del Sud) ed altri migliaia di partecipanti hanno marciato tramutando il funerale in una occasione politica.

Per questo in pochi giorni le proteste si sono trasformate in scontri tra unionisti protestanti e indipendentisti cattolici. Durante le violente manifestanti sono state lanciate pietre e molotov contro la polizia, un autobus è stato dirottato e dato alle fiamme. Più di 50 agenti di polizia sono rimasti feriti e tra i manifestanti sono state arrestate oltre 10 persone, tra cui anche alcuni minorenni. Come se non bastasse a complicare la già difficile situazione c’è la nuova intesa commerciale che a seguito della Brexit ha imposto, con il protocollo firmato dal governo del Primo Ministro inglese Boris Johnson, un confine con controlli doganali di frontiera sia nel Mare d’Irlanda che tra Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito. Sicuramente una mal gestita transizione, che ha comportato problemi economici e amministrativi  e che, nei timori degli unionisti, potrebbe col tempo separare di fatto l’Irlanda del Nord dalla Gran Bretagna, non solo geograficamente ma anche politicamente.

Queste nuove violenze cittadine hanno da subito destato preoccupazioni a livello  internazionale poiché rischiano di riaprire le vecchie cicatrici del conflitto nord irlandese noto come The Troubles (i disordini) ossia la guerriglia urbana che si è svolta, tra la fine degli anni sessanta e la fine degli anni novanta in Irlanda del Nord, allargandosi poi anche nel Regno Unito e nella Repubblica Irlandese.

La causa di tali  disordini risale al 1922 quando, in seguito alla guerra anglo-irlandese, che aveva lasciato le sei contee nord orientali sotto il dominio britannico con al governo il partito a maggioranza protestante UUP (Ulster Unionist Party), i cittadini cattolici in minoranza subivano palesi e gravi discriminazioni che generarono con il tempo un clima di grande scontento sfociato poi in frequenti attacchi di guerriglia urbana e attentati terroristici che causarono oltre 3500 morti tra paramilitari repubblicani cattolici, unionisti lealisti protestanti e forze di sicurezza britanniche. Attualmente il  timore è che la pace sancita tra i rappresentanti dei partiti politici nordirlandesi, con l’accordo del 10 aprile 1998 detto Good Friday Agreement, (Accordo del Venerdì Santo), che mise fine a decenni di scontri violentissimi, rischi di barcollare e vanificarsi.

[di Federico Mels Colloredo]