L’Agenzia del farmaco danese ha emanato nuove linee guida sui vaccini anti-Covid che escludono il siero prodotto da AstraZeneca da quelli utilizzati. Lo ha annunciato la direttrice dell’ente in una conferenza stampa. Il vaccino AstraZeneca in Danimarca era stato sospeso lo scorso 11 marzo per accertamenti sulle possibili correlazioni con casi, rari ma molto gravi, di coaguli del sangue.
Come si affronta la deforestazione? Garantendo i diritti dei popoli indigeni
I tassi di deforestazione sono più bassi nelle foreste protette e gestite dai popoli indigeni. A rivelarlo, un nuovo report della Fao. In particolare, la scoperta deriva dall’analisi di oltre 300 studi scientifici condotti sulle foreste dei territori indigeni e tribali dell’America Latina e dei Caraibi. Infatti in questi territori, in media negli ultimi vent’anni, le foreste sono state conservate molto meglio di altre presenti nel resto della regione. Dal 2006 al 2011, inoltre, nelle foreste sorvegliate dagli indigeni nell’Amazzonia peruviana, la deforestazione si è ridotta del doppio rispetto ad altre aree protette della stessa regione. Le comunità indigene – secondo il rapporto – hanno una solida esperienza nella salvaguardia dell’ecosistema forestale. In genere, prediligono un’agricoltura più diversificata e su scala ridotta, che è meno impattante rispetto alle pratiche industriali.
Le foreste sono enormi serbatoi di carbonio, nonché strumenti vitali per frenare la crisi climatica, stabilizzare le temperature regionali e la piovosità. Le foreste situate nei territori indigeni stoccano circa un terzo di tutto il carbonio immagazzinato nelle foreste dell’America Latina e caraibica. Ma anche, il 14% del carbonio delle foreste tropicali globali. Nonostante ciò, le comunità indigene sono costantemente minacciate dagli effetti del cambiamento climatico e dalle incursioni di industrie, nonché dall’estrazione mineraria e dal disboscamento. Queste minacce sono aumentate man mano che la costruzione di strade ha reso le foreste più accessibili e i progressi tecnologici hanno facilitato l’estrazione di risorse e l’agricoltura anche in aree remote.
Il Senato ha votato la cittadinanza a Patrick Zaki
Il Senato ha approvato a larghissima maggioranza l’ordine del giorno che impegna il governo a concedere la cittadinanza italiana a Patrick Zaki, l’attivista e studente dell’Università di Bologna detenuto in Egitto da oltre un anno senza processo. L’Odg è passato con 208 sì, nessun no e 33 astenuti. L’ordine impegna il governo anche ad altre 4 azioni: sollecitare la liberazione di Zaki; attivarsi a livello Ue per i diritti umani in Egitto e altrove; monitorare le udienze al Cairo; farsi portatore attivo del rispetto dei diritti umani all’interno del G7. La votazione dovrà ora passare dal Consiglio dei Ministri prima della ratifica da parte del Presidente della Repubblica.
Israele ha attaccato segretamente una centrale nucleare iraniana, ormai è certo
Domenica 11 aprile all’alba, nell’impianto nucleare di Natanz in Iran è stato scampato un disastro ambientale potenzialmente di gravi proporzioni: un improvviso black-out ha distrutto il sistema che alimenta le centrifughe sotterranee della centrale per arricchire l’uranio. Da subito si è sospettato che all’origine dell’incidente ci fosse un attacco deliberato.
L’Iran ha immediatamente parlato di un atto di «sabotaggio» e di «terrorismo nucleare». Il governo israeliano si era inizialmente rifiutato di pronunciarsi a proposito del proprio coinvolgimento nell’attacco, ma delle fonti dai servizi di intelligence sia statunitensi che israeliane lo hanno fatto al posto suo. Come riporta il New York Times, gli ufficiali, rimasti anonimi, hanno dichiarato che si è trattato di un cyberattacco orchestrato dal Mossad al fine di impedire agli Iraniani di arricchire l’uranio. Il premier israeliano Netanyahu ha poi indirettamente rivendicato l’attacco in occasione della conferenza stampa tenutasi a Gerusalemme con il Segretario della difesa USA Lloyd Austin l’11 aprile, affermando che «Usa e Israele convengono che l’Iran non dovrà mai possedere armi nucleari».
L’attacco alla centrale di Natanz è solo l’ultimo di una lunga serie di smacchi tra Iran e Israele. I due paesi sono impegnati ormai da un anno e mezzo in una vera e propria guerra navale. Uno scienziato nucleare e poco dopo un Comandante, entrambi figure di rilievo in Iran nonché nella lista degli obiettivi del Mossad, sono stati uccisi in circostanze sospette. Tutte queste tensioni, a cui si aggiunge l’ultimissimo attacco a Natanz, potrebbero complicare ulteriormente le trattative internazionali sul nucleare.
Da mesi Iran e Stati Uniti si trovano in una situazione di stallo riguardo all’accordo sul nucleare del 2015 e rimane incerto chi farà la prima mossa. L’accordo sul nucleare del 2015 impediva all’Iran di arricchire il proprio uranio oltre ad una soglia del 3,67%. In cambio, tutte le sanzioni europee ed americane dovevano immediatamente cessare. Le sanzioni però ci sono ancora e in risposta l’Iran ha inaugurato le sue nuove centrifughe per l’arricchimento dell’uranio al 20%. Biden sostiene che sia l’Iran a dover fare la prima mossa verso una riappacificazione, ma ovviamente l’Iran sostiene il contrario: uno scenario da guerra fredda che l’attacco a Natanz potrebbe esasperare.
[di Anita Ishaq]
Droga e cellulari per i detenuti: 16 arresti in provincia di Siracusa
In seguito ad un’indagine sul rifornimento di telefonini e droga per i detenuti del carcere di Augusta (SR), la Guardia di Finanza di Catania ha eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 16 persone che sono state arrestate. Queste ultime sono state accusate a vario titolo di: associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti ed all’indebito procacciamento di apparati telefonici per i detenuti nonché di corruzione di pubblici ufficiali per atti contrari ai doveri di ufficio.
Roma: protesta lavoratori compagnie aeree davanti al Mise
In queste ore, a Roma, è in corso la manifestazione dei dipendenti di Air Italy e di altre compagnie aeree davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo economico. Centinaia di persone stanno protestando al grido di «lavoro, lavoro, lavoro». Esposto anche uno striscione fortemente critico nei confronti del Mise, definito «Ministero sotto sviluppo economico». I lavoratori pretendono degli ammortizzatori sociali per far fronte alla crisi permanente che grava sul trasporto aereo. Presente anche il sindacato Usb (Unione Sindacale di Base).
Saint Vincent, erutta il vulcano: le navi portano in salvo solo i vaccinati
Il vulcano La Soufriére, situato nell’isola caraibica di Saint Vincent, è eruttato tre volte negli ultimi 5 giorni mettendo in pericolo la vita di 16.000 persone, le cui abitazioni si trovano nelle aree definite a rischio. Per questo, il primo ministro del Paese Ralph Gonsalves ha recentemente emesso un ordine di evacuazione per tutti i residenti che vivono nelle «zone rosse», escludendo però da tale possibilità coloro che non si sono sottoposti alla vaccinazione contro il Covid-19. Infatti, durante una conferenza stampa tenutasi nella giornata di venerdì Gonsalves ha dichiarato che solo le persone già vaccinate potranno salire a bordo delle navi da crociera Royal Caribbean International e Celebrity Cruises, le quali trasporteranno gli individui presso alcune isole vicine. Il primo ministro ha anche aggiunto che le isole di St. Lucia, Grenada, Barbados ed Antigua accetteranno solo gli sfollati vaccinati. Tuttavia, né le compagnie navali né i governi di tali isole hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito. Ad esempio, in un comunicato stampa della Royal Caribbean si legge semplicemente che «verranno prese tutte le precauzioni per proteggere la salute e la sicurezza dell’equipaggio e dei passeggeri che si imbarcano sulle nostre navi», ma non viene mai menzionata la questione dei vaccini.
Inoltre, in seguito alle dichiarazioni di venerdì di Gonsalves il governo non è più ritornato sulla questione e non è chiaro a cosa andranno incontro le persone non vaccinate. Ma basandosi sulle affermazioni del presidente vi è il forte dubbio che queste ultime saranno obbligate a restare sull’isola, il che lascia molto perplessi. Infatti al momento non vi sono stati morti né feriti, ma la situazione è estremamente pericolosa: l’Organizzazione nazionale per la gestione dell’emergenze ha affermato che vi è un elevato rischio di disastro. In più, a tutto ciò si aggiunge il fatto che il Paese ha ricevuto le prime dosi di vaccino solo due giorni prima dell’eruzione e finora solo il 10% del totale degli abitanti è stato vaccinato.
[di Raffaele De Luca]
Niger: incendio in scuola di capanne di paglia, morti 20 bambini
A Niamey, la capitale del Niger, 20 bambini hanno perso la vita dopo che 21 capanne di paglia adibite ad aule hanno preso fuoco. Lo hanno comunicato i vigili del fuoco del Paese nella serata di ieri.
Gli alunni, che si trovavano nelle aule al momento dell’incendio, non hanno avuto via di scampo. Inoltre, la causa delle fiamme non è ancora nota.
Patrick Zaki: in Senato mozione per cittadinanza
Arriva in Senato la mozione che chiede di conferire la cittadinanza italiana a Patrik Zaki, lo studente dell’Università di Bologna detenuto in Egitto dal 7 febbraio 2020 senza processo. Il testo, che sarà discusso domani in aula, è stato presentato dal PD ma dovrebbe godere di un appoggio trasversale. Nel frattempo Zaki, che proprio ieri ha potuto ricevere la visita della fidanzata, ha rilasciato un messaggio scritto in italiano, dove era scritto «Ancora resistendo. Grazie a tutti per il supporto».







