giovedì 20 Novembre 2025
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Torino, lo scrittore Marco Boba sottoposto a sorveglianza speciale

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Il 7 agosto 2021 si è confermato positivo l’esito della richiesta di sorveglianza speciale presentata dalla Questura di Torino per lo scrittore e militante Marco Boba. Questi, ad aprile, era stato messo a processo per aver scritto un romanzo di matrice anarchica, intitolato «Io non sono come voi.» Nel recente verdetto, il libro, come anche la collaborazione dell’autore con la stazione radio anarchica Radio Blackout, non è annoverato tra i motivi per imporre la sorveglianza. A motivarla è la militanza: la presunta “pericolosità sociale” di Boba.

La condanna è di un anno e mezzo di sorveglianza speciale, con obbligo di rientro notturno e divieto di frequentare manifestazioni, pregiudicati e misurati. Quella della sorveglianza speciale è una misura che mira a colpire la quotidianità e le relazioni del condannato e che è stata frequentemente accusata di autoritarismo, di essere in aperta violazione dei diritti umani. La pericolosità sociale sarebbe infatti solo un malcelato reato di opinione. Il tribunale di Torino è inoltre conosciuto per le sue numerose richieste di sorveglianza speciale, presentate spesso per colpire attivisti NoTav e altre figure militanti si potrebbe dire recidive.

Si tratta di una misura di natura preventiva, nata in Italia durante il fascismo e usata frequentemente verso militanti di lunga data. «La refrattarietà a piegare la testa, è prova di pericolosità sociale. Non è sufficiente scontare le proprie condanne, ma è anche necessario abiurare la propria identità, la propria appartenenza, e dimostrare di avere assorbito un’altra ideologia, che ci vuole silenti, laboriosi, onesti e rassegnati» si legge sul gruppo Facebook che sostiene Boba. Boba è propria una di queste figure: militante da quando aveva appena 15 anni, anarchico, coinvolto nelle attività presso lo spazio occupato El Paso, collaboratore per la stazione radio Blackout, voce dei cittadini anarchici di Torino, è in tutto e per tutto un refrattario.

Insomma, ad essere punita dalla sorveglianza speciale non è un’azione di tipo criminale, ma un’attitudine, un comportamento. Stando al Codice penale (articolo 203), infatti, la pericolosità sociale si applica a persone che possono anche non essere imputabili di uno specifico reato, ma che è “probabile” commettano reati in futuro.

Che il tribunale torinese non sia riuscito ad usare il romanzo di Boba come prova della sua presunta pericolosità sociale è un fatto positivo: come ha dichiarato la casa editrice Eris Edizioni, commentare sui libri di finzione spetta alla critica letteraria e non ai tribunali. Dall’altro lato però il tribunale è riuscito ancora una volta a condannare una persona solo ed esclusivamente in base alla sua attitudine personale, incline al non accettare le ingiustizie.

[di Anita Ishaq]

L’allarme dell’Ipcc: concentrazione di CO2 più alta degli ultimi 2 milioni di anni

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L’Ipcc (gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) ha lanciato l’allarme: è essenziale limitare il più possibile – e da subito – le emissioni di gas serra per evitare disastri irreversibili. Dagli ultimi dati raccolti nel 2019, le concentrazioni atmosferiche di CO2 erano infatti le più alte degli ultimi 2 milioni di anni. La concentrazione nell’atmosfera di metano e biossido di azoto – i principali gas serra – è stato dimostrato essere la più elevata degli ultimi 800.000 anni. La temperatura della terra si è alzata a dismisura in tempi preoccupanti, il livello del mare è cresciuto con una velocità mai verificatosi negli ultimi 3000 anni. Questi parte dei dati che emergono dal primo dei tre volumi del Sesto rapporto di valutazione dell’Ipcc, approvato dai paesi dell’Onu e che sarà pubblicato nel 2022.

New York: si è dimessa Melissa DeRosa, braccio destro di Andrew Cuomo

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Melissa DeRosa ha deciso di dimettersi dopo che, dal rapporto in cui la procuratrice Letitia James accusa Andrew Cuomo di molestie sessuali, è emerso il diretto coinvolgimento della donna. Il braccio destro del Governatore dello Stato di New York avrebbe aiutato quest’ultimo a coprire i casi di molestie sessuali. Non solo, Melissa DeRosa è anche indagata per il caso emerso qualche tempo fa – e su cui le autorità federali e statali stanno indagando – relativo ai dati sui decessi per Covid-19. Andrew Cuomo sembra infatti avere nascosto il numero dei decessi reali causati dal virus nelle case di riposo dello Stato di New York; anche la più stretta collaboratrice di Cuomo, sarebbe coinvolta.

Afghanistan: i talebani conquistano anche Kunduz

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Prosegue senza sosta l’offensiva dei talebani in Afghanistan, nelle ultime ore è caduta sotto il controllo delle milizie islamiche anche Kunduz, città chiave nel nord del Paese. La notizia, data dai talebani stessi, è stata confermata da un giornalista di France Presse presente sul posto. Intanto violenti combattimenti infuriano anche in un’altra città del nord, Shar-e-pul.

Due contratti sui vaccini Pfizer sono stati rivelati

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Nelle ultime settimane sono stati divulgati due testi completi dei contratti stipulati dall'azienda Pfizer per la vendita dei vaccini anti-Covid rispettivamente con Brasile ed Albania. Due testi quasi in fotocopia. Il primo, quello con il Brasile, certamente vero e privo di modifiche in quanto consultabile direttamente all'interno del Sistema Informativo Elettronico (SEI) del Ministero della Salute brasiliano: un documento che doveva rimanere riservato ma per accedere al quale sono state rivelate le chiavi di accesso. Qualche dubbio in più su quello con l'Albania (diffuso già a gennaio da una ...

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Incendi in Grecia: oltre mille evacuati

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Oltre mille persone sono state evacuate nella notte dall’isola di Evia, sul mare Egeo, a causa di gravi incendi. Secondo quanto riportato dai media greci la situazione è drammatica presso il villaggio di Ellinika, nel nord dell’isola, il quale è completamente circondato dalla fiamme ed ancora abitato da decine di residenti. Tutta la Grecia è avvolta dalle fiamme, con 154 incendi attivi nel paese.

Giustizia: la riforma Cartabia facilita l’archiviazione dei reati ambientali

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Il primo agosto sono partite le discussioni sui numerosi emendamenti che sono stati suggeriti per la recente riforma della giustizia. Proposta dall’attuale ministro della giustizia Marta Cartabia, la legge è stata approvata all’unanimità dal Consiglio dei Ministri lo scorso 8 luglio, ma è stata poi pesantemente criticata. Ad attrarre le maggiori perplessità è stata l’introduzione del concetto di “improcedibilità” per processi che superino dei tempi limiti prestabiliti. Già accusata di favorire l’archiviazione di reati molto gravi come quelli di matrice mafiosa, l’improcedibilità potrebbe colpire anche i reati di disastro ambientale, annullando più di 20 anni di lotta che gli ambientalisti hanno condotto per vederli annoverati nel nostro codice penale.

La riforma della giustizia proposta da Marta Cartabia ha origine nei rapporti italiani con l’Unione Europea e con il recente piano di ripresa post-pandemia. L’Italia è stata ripresa molte volte dall’Europa, nel corso degli anni, per la lentezza dei suoi processi penali e civili – che non ha eguali all’interno dell’Unione. Ora, l’UE ha deciso di imporre all’Italia una riforma dei tempi del suo sistema giudiziario, per poter accedere ai finanziamenti post-covid del programma Next Generation EU.

Lo scopo della legge è quindi fondamentalmente quello di abbreviare i tempi giudiziari, e proprio per questo è stato introdotto il tanto discusso concetto di “improcedibilità”. Il superamento di certi termini temporali per il giudizio, di appello e di cassazione (rispettivamente due anni e uno) determina automaticamente che il caso non è più perseguibile. Si archivia il processo, anche se non scompare il reato. Questo servirebbe a rendere il procedimento più veloce ed efficiente, ma è stato criticato perché proprio la lentezza ed inefficienza strutturali del nostro sistema giudiziario potrebbero causare l’improcedibilità di molti crimini gravi. Un risultato piuttosto paradossale.

Alcuni crimini considerati particolarmente gravi, come i reati di mafia, di terrorismo, violenza sessuale aggravata e traffico di stupefacenti, sono stati esclusi dall’improcedibilità. Questo non è però avvenuto per i reati di disastro ambientale, cui evidentemente non è stato dato molto peso. WWF, Legambiente e Greenpeace hanno contestato questa decisione negligente, e hanno proposto a loro volta un emendamento: inserire i reati di disastro ambientale nella lista dei reati non soggetti all’improcedibilità. «Senza la modifica chiesta da Legambiente, WWF e Greenpeace al testo presentato dal Governo, la cosiddetta riforma Cartabia, verrà di fatto tradita qualsiasi speranza di ottenere giustizia in nome del popolo inquinato», hanno dichiarato in una nota.

Il reato di disastro ambientale è stato ufficializzato in Italia con l’introduzione nel codice penale dell’articolo 452 quater. L’articolo definisce come disastro ambientale l’alterazione irreversibile (o reversibile ma particolarmente onerosa) dell’equilibrio di un ecosistema, soprattutto se comporta un’offesa alla pubblica incolumità. Questo provvedimento ha permesso di punire delitti ambientali come l’ex Ilva di Taranto, la discarica Resit in Campania, i Pfas in Veneto. Con la riforma Cartabia, si rischia di fare un enorme passo indietro in questo senso. Infatti, centinaia di casi di disastro ambientale potrebbero molto semplicemente essere archiviati come “improcedibili”.

Secondo Legambiente, l’ecomafia è un business che vale quasi 20 miliardi di euro. È oltretutto un business in crescita costante, ma con i recenti aggiustamenti del sistema penale, ottenuti con grande fatica, si stava piano piano arginando il problema. Il rischio è che tutti questi avanzamenti siano annullati con l’attuale riforma della giustizia.

[di Anita Ishaq]

In Francia i sindacati lanciano gli scioperi contro l’obbligo vaccinale

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In Francia, come previsto dal nuovo disegno di legge recentemente approvato dal Parlamento, a partire dal prossimo 15 settembre scatterà l’obbligo di sottoporsi alla vaccinazione anti Covid per alcune categorie di lavoratori: nello specifico si tratta di tutti coloro che prestano servizio negli ospedali, nelle cliniche, nelle case di cura e nelle case di riposo, nonché dei vigili del fuoco. Non tutti i soggetti obbligati, però, accetteranno passivamente questa imposizione, dato che in questi giorni diversi sindacati hanno indetto scioperi a livello nazionale che si protrarranno a lungo.

In tal senso la Cgt, una confederazione sindacale francese che conta 700.000 membri, ha annunciato nella giornata di mercoledì di aver presentato un «avviso di sciopero illimitato a partire dal 9 agosto» ed ha chiesto ai suoi sindacati territoriali di «organizzarsi e mobilitarsi». Tale iniziativa ovviamente si fonda sui principi sostenuti dalla confederazione, che si oppone alla tessera sanitaria e all’obbligo vaccinale. A tal proposito negli scorsi giorni, insieme ad altre organizzazioni, aveva fatto presente al Consiglio costituzionale che la legge francese in questione si ponesse in contrasto con diversi principi costituzionali, quali il diritto al lavoro ed il divieto di discriminazione. Infatti, il Consiglio aveva il compito di pronunciarsi sulla legittimità costituzionale della legge entro il 5 agosto, ma quanto auspicato dai firmatari di tale appello non si è verificato: l’istituzione francese ha convalidato gran parte di quanto era stato stabilito dal governo, confermando anche l’obbligo vaccinale per le categorie sopracitate.

Detto ciò, la Cgt non è di certo l’unica organizzazione sindacale ad aver proclamato uno sciopero in tutto il territorio francese con l’intento di opporsi al green pass e di rivendicare i diritti dei soggetti obbligati a vaccinarsi. Anche il sindacato SUD Santé Social ne ha indetto uno a livello nazionale a partire da mercoledì scorso. «Non siamo contro la vaccinazione ma deve rimanere una libera scelta», ha affermato il segretario generale Jean-Marc Devauchelle. In più, anche alcune sedi locali di SUD Santé hanno emesso avvisi di sciopero a partire dal 4 agosto, come ad esempio a Marsiglia, dove infatti il 5 agosto c’è stata una prima mobilitazione contro l’obbligo vaccinale. Ma proteste del genere si sono verificate anche in altre città: a Lione è iniziato il 29 luglio uno sciopero a tempo indeterminato dei caregiver contro l’obbligo di sottoporsi al siero, ed in Corsica la Cgt del polo ospedaliero di Bastia dal 30 luglio ne ha indetto un altro.

Infine, va ricordato come anche i pompieri siano pronti ad esprimere il loro dissenso nei confronti della vaccinazione obbligatoria: la Federazione Autonoma dei Vigili del Fuoco Professionisti e del Personale Amministrativo e Tecnico Specializzato (FA/SPP-PATS), ossia uno dei principali sindacati francesi dei Vigili del Fuoco, ha annunciato di aver presentato alle istituzioni un avviso riguardante uno sciopero nazionale. Anche esso, come quello della Cgt, sarà a tempo indeterminato ed avrà inizio il 9 agosto.

[di Raffaele De Luca]

Afghanistan: talebani conquistano secondo capoluogo in meno di 24 ore

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In Afghanistan, i talebani hanno conquistato la città di Sheberghan, situata nella provincia nordoccidentale di Jawzjan: si tratta del secondo capoluogo di provincia a cadere sotto il controllo di questi ultimi in meno di 24 ore. Nella giornata di ieri, infatti, i talebani avevano preso il possesso anche della città di Zaranj, capoluogo della provincia di Nimroz.

Il primo giorno del mondo

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E se oggi fosse il primo giorno della nostra terra? Un pianeta in cui esisterebbero già centinaia di lingue, migliaia di dialetti e di parlate, una apparente torre di Babele. Terra, plasmata in mille modi, esattamente come gli esseri viventi, terre di tutti i colori, di tutte le formule fisico-chimiche, di tutte le profondità e densità. Terra, aria, acqua e fuoco: le sostanze della natura, il nostro orizzonte. La semina e il raccolto, il respiro, la sete, il calore e la passione… Quasi una poesia di Emily Dickinson.

La storia non esisterebbe ancora, il passato si comincerebbe a formare lentamente, tutti però avrebbero già una certa età senza conoscere la loro data di nascita, senza sapere cosa vuol dire nascere. Saremmo inevitabilmente tutti diversi. Ma già capaci di muoverci e compiere le azioni necessarie senza capire dove le avessimo imparate.

Trovarsi attorno qualcuno di cui conosceremmo già il nome, sapendo magari che è nostro padre, madre, nostra sorella o fratello. L’oggi che senso avrebbe? E il primo tramonto, la prima pioggia, i primi fiori, e gli animali? Imparare dalla vita, processo immediato e lento. Guardarsi attorno, nessuno che ci potrebbe dire come vanno esattamente le cose. Un mondo ancora senza esperienza, senza verità, dove ci si comincia a fidare, dove si comincia ad ascoltare, a scoprire, aggiungendo conoscenza a conoscenza, come un allievo della vita, come uno scienziato ingenuo e puro.

La fantascienza scommette sulle alterazioni delle leggi naturali, scommette sul collasso del tempo, sull’arrivo di esseri non umani. Ma per creare un alieno basta il secondo giorno di una terra così, quando cominci a non essere capito, quando avviene l’imprevedibile. Capire, l’azione più difficile, che ti allena alla solitudine e all’amicizia.

Pensiamo anche all’utopia, alle infinite possibilità del sentimento collettivo e della ragione di ognuno. Per l’utopia bisogna immaginare, desiderare, sognare, bisogna che passi qualche notte sulla terra, che il tempo diventi ciclico, come volevano i Greci, un tempo dal tramonto all’alba, un altro dall’alba al tramonto. Un tempo per l’immaginazione, per il sogno, un altro per le attività, per il lavoro, uno per il cambiamento, l’altro per la ripetizione. Qualcosa che dobbiamo tornare a riprenderci, come l’avvicendarsi dei giorni, degli amori, delle stagioni, dei governi, delle compagnie. Con la certezza del sonno e del risveglio, ammirando, salutando, sopportando, noi esseri umani, sempre, se siamo degni di questo nome, quando assomigliarsi contiene, luminosa o sfuocata, una sorpresa e una speranza.

[di Gian Paolo Caprettini – semiologo, critico televisivo, accademico]