domenica 16 Novembre 2025
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La Francia verso una legge storica e completa sul benessere animale

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Una svolta storica per il benessere animale arriva dalla Francia, dove il 21 ottobre l’Assemblea nazionale e il Senato hanno licenziato un testo di legge destinato a porsi all’avanguardia europea sul tema. Nello specifico, le novità – che non saranno introdotte contemporaneamente ma in maniera graduale – andranno a costituire un percorso ricco di tappe fondamentali per limitare il continuo uso e abuso umano del mondo animale: Stop alla vendita di cuccioli (divieto di vendita di cuccioli di cani e gatti nei negozi di animali, oltre a quello di esporre animali in vetrina a partire dal 2024); divieto di allevare visoni e altri animali non domestici per la loro pelliccia (da subito); fine degli addestramenti di orsi e lupi (entro il 2023); divieto di detenzione dei cetacei (entro il 2025). Si prevede inoltre un percorso per bandire del tutto la presenza di animali nei circo entro 7 anni.

Il testo segna un grande passo avanti per la tutela degli animali, con l’obiettivo di lottare contro il maltrattamento degli animali domestici e degli animali selvatici seguendo delle linee guida fondamentali, che partono dal miglioramento delle condizioni di mantenimento degli animali domestici ed equidi fino al rafforzamento delle sanzioni nella lotta contro gli abusi sugli animali domestici. In questo senso verranno rafforzate da subito le sanzioni per chi commette atti di crudeltà verso un animale e verrà introdotto il reato per la realizzazione e la condivisione di filmati zoopornografici. Un corpus di norme che, nel complesso, le associazioni animaliste hanno definito di portata storica.

Provvedimenti ambiziosi e concreti, che potranno diventare realtà se la legge verrà definitivamente ratificata. Per farlo, le due Camere (l’Assemblea nazionale e a seguire il Senato) dovranno approvare la legge senza modifiche. La direzione adottata sembra – per il momento – positiva: il disegno di legge volto a rafforzare la lotta contro gli abusi sugli animali (legge 3661) era stato presentato per la prima volta all’Assemblea nazionale il 14 dicembre 2021 e il giorno stesso il Governo aveva avviato la procedura accelerata su tale testo. Da lì, sono stati fatti passi avanti fino alla ratifica di un testo comune tra Assemblea Nazionale e Senato, atto che lascia presagire una approvazione rapida e condivisa.

[di Francesca Naima]

Sudan, liberato primo ministro arrestato dai militari

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Il primo ministro sudanese Hamdok, arrestato dai militari nel corso del colpo di stato avvenuto lunedì 25 ottobre, è stato rilasciato insieme a sua moglie. Questo avviene in seguito alla condanna internazionale del colpo di stato e alla minaccia degli USA di sospendere i 700 milioni di dollari di aiuti previsti per il Sudan. Al-Burhan ha sottolineato che l’intervento dei militari è stato funzionale a evitare la guerra civile e che Hamdok era stato trattenuto per questioni di sicurezza. Intanto i manifestanti pro-democrazia programmano per sabato 30 ottobre un’imponente marcia di protesta per chiedere il ritorno al governo civile: sarà un banco di prova per verificare come l’esercito tratterà la resistenza.

L’assicurazione andrà pagata anche se non si usa l’auto: ce lo chiede l’Europa

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I proprietari di un veicolo, come un’auto o una moto, dovranno pagare l’assicurazione anche se esso è fermo e non viene utilizzato: in pratica, chi tiene la vettura nel proprio cortile, garage o comunque in un terreno privato sarà tenuto a pagare la polizza. A stabilirlo è la nuova direttiva approvata dal Parlamento Europeo, che andrà a modificare la direttiva 2009/103 dell’Ue in materia di responsabilità civile e servirà a «proteggere maggiormente le vittime di incidenti stradali». Proprio con tale intento, non sarà consentito neanche sospendere una Rc auto nel momento in cui non si dovesse usufruire del veicolo.

Sono davvero poche le vetture che non dovranno sottostare a queste nuove regole: ad essere esenti dagli obblighi sono infatti i mezzi incapaci di circolare, dunque privi di ruote, motore o parti essenziali, nonché i veicoli che sono stati regolarmente ritirati dalla circolazione. Inoltre, tali norme non si applicheranno ai «veicoli con una velocità inferiore ai 14 km/h (come i trattori da giardino e i monopattini per la mobilità cittadina), alle biciclette elettriche ed ai veicoli destinati esclusivamente agli sport motoristici». Tuttavia, in Italia l’assicurazione potrebbe divenire obbligatoria anche per alcuni dei mezzi appena citati: è infatti recentemente iniziata in Parlamento la revisione degli emendamenti al nuovo testo per il Codice stradale e tra le proposte c’è, ad esempio, quella di regolamentare i monopattini e le biciclette a noleggio.

Detto ciò, la nuova direttiva europea si pone sulla scia di una recente sentenza della Corte di Giustizia Ue, la quale ha appunto concluso che «un veicolo immatricolato e quindi non ufficialmente ritirato dall’uso ed idoneo alla guida, non cessa di essere soggetto all’obbligo assicurativo per il solo motivo che il suo proprietario non intende più guidarlo e lo immobilizza su un terreno privato».

Ad ogni modo, bisogna ricordare che tale direttiva non entrerà subito in vigore: dovrà passare per l’adozione formale da parte del Consiglio Ue e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Dopodiché, gli Stati membri avranno a disposizione 24 mesi di tempo per recepire le nuove norme: solo una volta fatto ciò gli italiani in possesso dei veicoli sopracitati dovranno dunque sottostare alle nuove regole, totalmente differenti da quelle attualmente presenti nel nostro paese. Infatti, al momento in Italia non vi è l’obbligo di copertura assicurativa in aree private, è possibile sospendere la polizza in caso di inutilizzo ed in caso di incidente i danni subiti dalla vittima vengono pagati direttamente dal proprietario.

[di Raffaele De Luca]

Via libera del Senato alla legge sulla parità salariale

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La legge sulla parità salariale tra uomini e donne è stata approvata dal Senato, meno di 15 giorni dopo essere passata alla Camera. Tra i punti fondamentali della legge vi è la “certificazione della parità di genere”, documento a redazione biennale obbligatoria per le aziende con più di 50 dipendenti. Servirà a specificare le condizioni contrattuali dei lavoratori, al fine di premiare i datori di lavoro che si impegnino a ridurre il gender pay gap e sanzionare coloro che dichiarano il falso. Sono previsti inoltre incentivi per l’assunzione di personale femminile e importanti sgravi fiscali per chi adotti politiche che permettano di conciliare vita e lavoro alle dipendenti.

Onu, Antonio Guterres: “Siamo su buona strada per catastrofe climatica”

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Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, durante la conferenza stampa per la presentazione del report Emissions Gap 2021 delle Nazioni Unite ha affermato: «A meno di una settimana dalla Cop26 di Glasgow, siamo ancora sulla buona strada per una catastrofe climatica». In tal senso, ha precisato Guterres, il report mostra che «anche con gli attuali contributi determinati a livello nazionale ed altri impegni presi dai Paesi di tutto il mondo, siamo sulla buona strada per un catastrofico aumento della temperatura globale di circa 2,7 gradi Celsius».

Eurovision 2022 manda in orbita il prezzo delle strutture turistiche di Torino

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La città di Torino ospiterà nel maggio 2022 la 66ma edizione dell’Eurovision Song Contest, il festival musicale che vede sfidarsi artisti internazionali. La portata dell’evento non ha tardato a far lievitare i prezzi delle strutture ricettive turistiche in tutta la città e provincia, arrivando a picchi di quattromila euro per una singola notte. Una tale speculazione sui prezzi non si era mai verificata nemmeno quando la città ha ospitato le Olimpiadi, nel 2006.

Se si verificano i prezzi degli alloggi sul sito AirBnb si nota subito come le cifre medie di pernottamento per la settimana tra il 9 e il 15 maggio 2022 siano incredibilmente alte rispetto alla media dei prezzi. Eseguendo un veloce confronto con il prezzo medio in altri periodi dell’anno, si nota come alcuni appartamenti arrivino anche a decuplicare i loro prezzi medi durante la settimana del contest Eurovision. Nemmeno in occasione delle ATP Finals, la competizione di tennis maschile  che si terrà a Torino tra il 14 e il 21 novembre, si registrano tali aumenti: il prezzo medio degli alloggi, in questo periodo, è di 158 euro. La media sale, per la settimana dell’Eurovision, sino a 825 euro, con picchi di prezzo molto superiori ai duemila euro per notte.

Gli aumenti riguardano anche strutture site nelle zone periferiche di Torino, se non proprio nei paesi limitrofi, che in genere hanno un prezzo medio che si aggira intorno ai 40-50 euro per notte. È curioso notare come diversi tra gli appartamenti che propongono le cifre da capogiro siano affittabili solamente nella settimana dell’evento, e non in altri periodi, lasciando presupporre che privati cittadini che normalmente non affittano le proprie case si siano lasciati tentare dalla speculazione.

Un discorso simile vale per gli hotel: facendo un veloce confronto sul sito Booking.com tra le strutture a tre stelle (abbiamo volutamente non considerato le strutture da quattro stelle in su) si nota come il prezzo medio arrivi anche in questo caso a decuplicare nella settimana del contest Eurovision. Alcune di queste strutture si trovano in zone estremamente lontane dal centro della città o dal PalaOlimpico, in quartieri che vertono anche in condizioni di discreto abbandono. L’Hotel Sharing, per esempio, sito in zona Falchera, passa dalla cifra di 376 euro per sei giorni nella prima settimana di marzo a 1924 euro per la settimana dell’Eurovision, passando per i 774 euro della settimana delle ATP Finals. Stesso discorso per il Rivoli Hotel, sito nella cittadina di Rivoli, che passa da 511 euro per la medesima settimana di marzo a 922 per la settimana delle ATP, fino ad arrivare a 2105 euro tra il 9 e il 15 maggio. Si tratta solamente di un paio di esempi che però ben riflettono la situazione generale.

[di Valeria Casolaro]

Germania: Baerbel Bas è la nuova presidente del Parlamento

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Baerbel Bas è la nuova presidente del Bundestag, il Parlamento federale tedesco. La deputata socialdemocratica 53enne è stata eletta a larga maggioranza, con 576 voti a favore su 724 voti totali. «Assumo l’incarico volentieri e con tutto il cuore», ha affermato Baerbel Bas. Ella succede a Wolfgang Schaeuble, che il Parlamento ha salutato con una standing ovation.

Bastano un po’ di pressioni americane e l’Europa si rimangia la web tax

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L’Unione Europea stava lavorando da tempo a una “web tax” che fosse condivisa da tutti i Paesi Membri, a una proposta che regolamentasse la tassazione Comunitaria delle Big Tech così da ridurne quanto possibile l’evasione fiscale. Ebbene, la proposta in questione è stata definitivamente mandata al macero grazie ai nuovi accordi OCSE voluti dagli Stati Uniti.

In questi giorni si è parlato con entusiasmo degli accordi internazionali che introdurranno l’ormai celebre tassa minima globale, tuttavia lati oscuri della faccenda sono spesso stati omessi dalle emittenti generaliste, forse perché non dipingono un’immagine felice dell’Unione Europea. In altre parole: mentre Washington festeggia, Bruxelles prega che la “global tax” sia solamente il primo passo di un percorso più articolato.

Un primo passo che è peraltro costato caro. Quest’estate gli USA avevano di fatto ricattato l’Europa minacciando di imporre dazi del 25% ai Paesi che avevano tassato nazionalmente i servizi digitali, Italia compresa. Successivamente, la Casa Bianca ha fatto pressioni in modo che l’UE sospendesse le discussioni relative alla web tax e che le imposte introdotte unilateralmente dai Governi venissero annullate. In cambio è stata offerta la già citata tassazione globale, la quale è però ritagliata strategicamente perché possa affliggere un numero contenuto di multinazionali (circa 100, stando alle stime Ocse).

Dai carteggi siglati emerge inoltre che il periodo di transizione verso queste nuove norme fiscali sia stato esso stesso motivo di aspre discussioni. Alla fine si è deciso che le tasse digitali volute dalle singole nazioni debbano sparire non appena verrà introdotta la tassazione globale, tuttavia «gli Stati Uniti avrebbero preferito che l’abrogazione delle Misure Unilaterali fosse immediata a partire dall’8 ottobre 2021, data in cui è stato raggiunto un accordo politico rispetto al Primo Pilastro».

Una vittoria parzialmente vanificata dal fatto che Washington abbia imposto un cavillo amministrativo che permetterà alle Big Tech di ottenere un rimborso sugli importi che eccedono le tassazioni previste dal Primo Pilastro. L’eccedenza sarà quindi detratta «dalla porzione di imposta sul reddito delle società dovuta ai sensi del Primo Pilastro rispettivamente in questi paesi».

Gli accordi raggiunti sulla tassazione globale rappresentano veramente un punto storico della diplomazia internazionale, tuttavia le dinamiche che li alimentano rischiano di mettere per l’ennesima volta in scena il bullismo sovranista degli Stati Uniti, minando ulteriormente la credibilità europea. Non resta che sperare che l’UE sappia approfittare di questa timida occasione per far sentire la propria voce.

[di Walter Ferri]

 

Vaccini Covid, Pierpaolo Sileri: probabile terza dose per tutti da gennaio

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Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, durante un’intervista rilasciata a Radio Capital  ha affermato: «Per chi si è sottoposto al vaccino Johnson&Johnson servirà un richiamo in tempi molto brevi. A sei mesi dalla vaccinazione si inizierà a procedere tenendo in considerazione l’età, ma verosimilmente una terza dose sarà necessaria per tutti». In tal senso Sileri ha aggiunto: «Entro l’anno si procederà con la terza dose per anziani e personale sanitario, poi da gennaio il resto della popolazione, scaglionato in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose».

Come si è arrivati al colpo di stato militare in Sudan

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Sudan

Ieri in Sudan, un vasto paese nordafricano che conta quasi 45 milioni di abitanti, c’è stato un colpo di stato messo in atto da alcuni militari. Nelle prime ore della giornata l’esercito ha arrestato il primo ministro del paese, Abdalla Hamdok, poi il ministro dell’Industria, Ibrahim al Sheikh, e quello dell’Informazione, Hamza Baloul. Oltre a loro, i militari hanno preso di mira anche un consigliere del primo ministro, Faisal Mohammed Saleh. Poche ore dopo il loro arresto, il generale Abdel Fattah al Burhan ha detto che il governo era stato ufficialmente sciolto e che i militari avevano preso...

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