sabato 20 Settembre 2025
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Test di verginità e imenoplastica: pratiche barbare che ancora esistono anche in Italia

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Durante il Medioevo una donna in procinto di sposarsi veniva sottoposta, prima della sua prima notte di nozze, ad una pratica volta a verificarne la verginità. Se l’imene risultava intatto, la donna in questione poteva dirsi pura e rispettabile. In realtà, il progresso ha fatto molti passi in avanti in questo senso, dimostrando che alcune ragazze nascono senza imene e altre lacerano la membrana ancora prima di diventare sessualmente attive. Con esercizio fisico o tamponi, ad esempio. Eppure la richiesta di test di verginità, pratica durante la quale un medico cerca la presenza di un imene, si ...

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Kabul, esplosioni vicino ospedale militare: almeno 9 feriti

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Due forti esplosioni e il rumore di colpi di arma da fuoco sono stati registrati vicino all’ospedale militare Sardar Mohammad Daud Khan di Kabul, il più grande in Afghanistan. Alcuni testimoni riferiscono si trattasse di veicoli-bomba, esplosi a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. L’agenzia di stampa ufficiale Bakhtar riporta che alcuni combattenti dell’ISIS sono entrati nell’ospedale scontrandosi con le forze di sicurezza. Con un tweet Emergency comunica che al momento sono 9 i feriti all’interno dell’ospedale, ma la situazione è ancora in svolgimento. Il ministro dell’Interno ha fatto sapere che forze speciali talebane sono state inviate sulla scena.

L’India schiera le armi americane al confine con la Cina

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L’India ha ampliato il proprio arsenale con armi di produzione americana recentemente acquisite che ha disposto lungo il proprio confine con la Cina, detto anche LAC (Linea di controllo effettivo). Si tratta di un rafforzamento della linea offensiva che segna il proseguimento della tensione tra i due Paesi e il fallimento dei tentativi diplomatici.

L’arsenale comprende elicotteri Chinook, obici trainati ultraleggeri, fucili, missili da crociera supersonici (di produzione indiana) e un moderno sistema di sorveglianza che sia di supporto alle truppe indiane al confine con il Tibet orientale. L’intento è di creare un esercito agile di cui disporre rapidamente in caso di necessità. Lungo la LAC sono stati dispiegati, solamente nell’ultimo anno, 30mila soldati e una brigata di aviazione. La preoccupazione crescente nei confronti della Cina ha spinto l’India, così come diversi altri Paesi della zona indo-pacifica, a intensificare i propri rapporti con gli USA.

La zona in cui si trova il dispiegamento ha il nome di Arunachal Pradesh ed è sita nell’altipiano di Tawang, nel nord-est dell’India, vicino a Buthan e Tibet. Si tratta di un territorio rivendicato dalla Cina ma controllato dall’India, per la quale costituisce un vero e proprio Stato dal 1986. La contesa ha inizio nel 1914, quando fu tracciata la linea di confine tra India e Cina dall’amministrazione britannica dell’India e dal Tibet. Pechino non riconobbe mai la validità di tale divisione, nemmeno in seguito all’annessione del Tibet nel 1951. Dopo una breve guerra nel 1962 le relazioni diplomatiche tra i due Paesi sono rimaste in stallo sino al 1976. Gli scontri tra le due parti sono proseguiti anche in seguito alla ripresa dei dialoghi, culminando il 15 giugno 2020 in un conflitto che aveva portato alla morte di 20 soldati indiani e 4 cinesi. Si è trattato del primo scontro mortale in almeno 45 anni. In seguito a tale evento, entrambe le parti hanno rafforzato i propri eserciti lungo la linea.

Al momento le parti si sono impegnate in trattative per il disimpegno militare, ma non sono ancora giunte a un accordo sul ritiro dalle zone vicino al Kashmir. Secondo Rajeswari Pillai Rajagopalan, direttore del Center for Security, Strategy and Technology presso la Observer Research Foundation di Nuova Delhi, l’India deve migliorare le capacità e infrastrutture al confine, motivo per cui ha bisogno delle attrezzature di partner come gli USA.

[di Valeria Casolaro]

Cina, aumento produzione carbone di 1,1 mln di tonnellate

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La Cina ha annunciato di aumentare la produzione di carbone di più di un milione di tonnellate, per far fronte alla propria carenza di energia. Negli ultimi mesi il Paese ha dovuto affrontare diverse interruzioni di corrente, che hanno recato non pochi disagi alla popolazione e alla filiera produttiva. Per tale motivo la produzione di carbone è salita, a ottobre, a 11,5 milioni di tonnellate. L’annuncio avviene proprio nei giorni in cui a Glasgow prende il via la Cop26, durante la quale i leader mondiali dovranno trovare soluzioni a problematiche come la deforestazione e il surriscaldamento globale.

Palermo, maxioperazione antidroga: 58 misure cautelari

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I Carabinieri di Palermo, coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, hanno portato a termine una maxi operazione antidroga nel quartiere Sperone, periferia orientale della città, eseguendo 58 misure cautelari (37 persone in carcere, 20 ai domiciliari e un obbligo di presentazione alla pg). Si tratta delle reti di spaccio più estese del Sud Italia, che vedeva interi nuclei familiari coinvolti, minori inclusi. Le donne svolgevano ruoli cruciali di coordinamento delle attività e contabilità, e sarebbero dovute subentrare al potere in caso di arresto di uno dei capi. La droga veniva nascosta all’interno degli appartamenti e dei condomini: il profitto stimato è di circa un milione e mezzo di euro all’anno.

Garante della privacy: le app che leggono i green pass trafugano i dati

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Il Garante della Privacy italiano inizia il mese di novembre pubblicando una nota in cui invita esercenti e datori di lavoro a non utilizzare app di verifica del Green Pass alternative a VerificaC19, software messo a disposizione dal Ministero della Salute. Il perché è esplicitato con forza: alcune di queste app potrebbero trafugare i dati dei vaccinati per poi venderli a terzi, violando ogni norma di riservatezza.

Gli investigatori stanno lavorando per verificare quante e quali applicazioni possano essere effettivamente considerate dannose. L’ipotesi è che alcune di queste non siano solamente in grado di conservare i dati anagrafici, ma anche di raccogliere informazioni dettagliate su date e modalità delle vaccinazioni. Il Garante ha specificato che “alcune app per la verifica del green pass consentono a chi le scarica, inquadrando il QR Code, di leggere dati personali come nome, cognome, data di nascita, ma perfino dosi o tamponi effettuati. In alcuni casi le app richiedono anche una registrazione per il download e trasferiscono i dati a terzi”.

Da che il Green Pass ha preso piede, d’altro canto, diversi malfattori hanno creato software pensati per approfittare di coloro che si sono affidati a uno scanner non autorizzato dagli Store di Apple e Android. Ecco dunque che dal nulla sbucano aziende quali Xira Pro, il cui pedigree evidenzia solamente tre app a tema Green Pass e un videogioco ispirato alla nota serie Squid Game, ma anche l’indonesiana Genon il cui portfolio tocca goffamente ogni elemento dello scibile umano. Cosa si nasconda dietro a questi programmi varia molto: si va da strumenti utilizzati per imporre pubblicità ad altri che si fanno pagare centinaia di euro per offrire un servizio che sarebbe di per sé garantito gratuitamente dallo Stato.

Le autorità non hanno fornito coordinate riguardanti gli sviluppatori da cui guardarsi, né hanno suggerito cosa abbia dato il via alle indagini, tuttavia vale la pena ricordare che il 28 ottobre sono stati messi a disposizione del dark web 62 differenti pass, tutti riconducibili a soggetti reali. L’origine di questi codici è ignoto, tuttavia non è da escludere che possano essere stati ottenuti proprio attraverso scanner disonesti.

[di Walter Ferri]

Brasile: crollo di una grotta causa morte di 9 vigili del fuoco

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In Brasile, nello Stato di San Paolo, nove vigili del fuoco hanno perso la vita durante un’esercitazione all’interno di una grotta, il cui soffitto è crollato. A comunicarlo è stato il dipartimento dei vigili del fuoco di San Paolo tramite Twitter, dove si legge che mentre nove persone sono morte, una decima persona è rimasta ferita ed è stata ricoverata in ospedale.

Canapa in cucina: come districarsi nella scelta di un alimento eccezionale

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Gli alimenti a base di canapa sono cibi entrati di recente sul mercato, reperibili in negozi dedicati, supermercati, erboristerie. Complice l’attenzione dei consumatori l’industria alimentare sta proponendo una gran varietà di alimenti a base di questa pianta: pasta, farina, snack, pesto, bevande, un olio ricchissimo di proprietà nutritive e persino nutraceutiche. Ma come sempre, quando l’industria arriva a “colonizzare” un alimento le insidie sono molte e si nascondono dietro gli annunci roboanti di etichette e pubblicità. Non tutti i cibi a base di canapa che si trovano al supermercato sono davvero eccellenti. Questo articolo vi spiegherà come scegliere i prodotti giusti (a prezzo non esorbitante) per ottenere i veri benefici di un alimento che, come vedremo, ha qualità nutraceutiche eccezionali.

Innanzitutto, per chi non conosce la materia, è naturale chiedersi se si tratta della stessa pianta utilizzata come stupefacente o prescritta come farmaco per contrastare il dolore cronico e alleviare i sintomi di malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla e di recente perfino sulla Sindrome di Alzheimer (cannabis terapeutica). La risposta immediata alla domanda è: no.

Cos’è la canapa e perché è un ottimo cibo

Infatti si devono distinguere due tipologie di coltivazione legale della cannabis, quella farmacologica e quella cosiddetta industriale. La prima è anche conosciuta come Cannabis Medica, e in Italia viene prodotta solamente all’interno di strutture strettamente controllate e regolamentate dallo Stato, quali lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. La cannabis medica contiene concentrazioni tra 7-20% di un principio attivo (o meglio psicoattivo) chiamato tetraidrocannabinolo (THC), quantità tali da determinare effetti psicotropi nel cervello. Il secondo tipo di Cannabis Sativa è la canapa industriale con concentrazioni di THC inferiori allo 0,3%, che quindi non ha proprietà psicotrope. L’uso come farmaco è legato anche alla presenza del cannabidiolo (CBD), sostanza della stessa famiglia del THC ma priva di effetto stupefacente, cui sono attribuite diverse funzioni preventive e terapeutiche. Per gli usi alimentari si utilizzano esclusivamente i derivati della pianta di canapa industriale, a basso contenuto di THC.

Nei cibi a base di canapa e negli usi alimentari si usano prevalentemente i semi o i derivati dai semi, che possono essere consumati tal quali oppure impiegati per ottenere olio o farina per preparare pane o pasta.

Una carrellata sui prodotti a base di canapa

Numerosi sono le industrie alimentari grandi e piccole che ormai ne commercializzano i prodotti. Come pasta ottenuta con farina di canapa, pesto a base di canapa e basilico, succhi di frutta e olio di semi di canapa, un olio ricchissimo di proprietà nutritive e persino nutraceutiche. Quest’ultimo presenta un costo variabile dai 15 ai 26 euro/litro, a indicare un mercato emergente ancora mancante di definiti standard qualità/prezzo. La farina di canapa, ottenuta macinando e setacciando gli scarti della spremitura dei semi per l’estrazione dell’olio, trova largo impiego nella panificazione e quindi nella realizzazione di pane con particolari qualità, pizza e dolci da forno. Possiede un sapore deciso, che ricorda la nocciola e proprio per questa sua caratteristica viene utilizzata in associazione ad altre farine che ne modulano il sapore predominante. Di solito la si utilizza in una miscela di farina costituita da grano duro per l’84% e farina di canapa in percentuale variabile dal 16 al 20%.

Le proprietà della canapa in cucina

I benefici nutrizionali derivano dal contenuto di fibre, proteine, grassi, minerali e sostanze antiossidanti. Dai grassi dei semi di canapa si estrae l’olio di canapa; quest’ultimo contiene grassi insaturi che sono salutari, gli Omega-6 e gli Omega-3, in un rapporto tra loro di 3:1 (tre volte il quantitativo di Omega-6 rispetto a quello di Omega-3) che viene considerato ottimale per la salute umana in tutti gli studi di nutrizione, tanto da avere proprietà cardio-protettive e altre proprietà salutari a carico di numerose funzioni e processi chimici all’interno del corpo umano. I semi di canapa sono composti dal 20% al 25% di proteine, dal 20% al 30% di carboidrati, dal 25% al 35% di olio e dal 10% al 15% di fibre insolubili.

I semi di canapa sono ricchi di una varietà di sostanze nutritive tra cui minerali come magnesio, fosforo, ferro, zinco e manganese. I semi contengono anche proprietà antiossidanti che combattono lo stress ossidativo, uno squilibrio dell’organismo prodotto dai radicali liberi, Le proprietà antiossidanti dei semi, secondo studi scientifici recenti, aiutano a placare i noti effetti dannosi dei radicali liberi, come il danneggiamento cellulare, l’invecchiamento cellulare e la formazione di tumori. L’olio di semi di canapa è ricco di carotenoidi antiossidanti, steroli e tocoferoli. In effetti, nella canapa sono state identificate più di 540 sostanze fitochimiche. Il contenuto di tocoferoli antiossidanti è elevato e varia da 80 a 110 mg/100 g.

L’importanza delle proteine nei semi di canapa

I semi di canapa sono uno dei pochi alimenti a base vegetale che abbiano livelli adeguati di tutti gli amminoacidi essenziali per essere considerati una proteina completa ad alto valore biologico. In Scienza della Nutrizione le proteine più complete e ad alto valore biologico sono quelle animali, in particolare delle uova e poi del latte e suoi derivati. I cibi vegetali hanno delle proteine di valore biologico inferiore, ma comunque importanti per la nutrizione umana e il corretto equilibrio della dieta. I semi di canapa dunque contengono delle proteine complete, al contrario di altre proteine presenti in altri cibi vegetali come per esempio i legumi. Le proteine sono molecole di fondamentale importanza nel corpo umano (la parola stessa “proteina” deriva dal greco “proteios”, che significa “che viene al primo posto”, quindi di primaria importanza appunto) perché servono per mandare avanti le più importanti funzioni chimiche del nostro organismo, come vedremo tra un istante. Le proteine vengono classificate come strutturali (di struttura), come il collagene e la cheratina nella pelle e nei capelli o come biologicamente attive (globulari) come quelle presenti nell’emoglobina, negli ormoni, negli anticorpi e negli enzimi. Le proteine globulari sono dunque quelle che compongono alcune delle sostanze chimiche più vitali nell’organismo come emogobina, ormoni, anticorpi ed enzimi.

Le proteine della canapa sono inoltre prive di inibitori della tripsina, che bloccano l’assorbimento delle proteine, e prive di oligosaccaridi (comunemente presenti nella soia), che possono causare disturbi allo stomaco e gas. Le proteine semplici della canapa sono prevalentemente composte da edestina, albumina e acido glutammico, tre categorie di proteine altamente digeribili per il corpo umano, e non contengono allergeni cioè sostanze in grado di scatenare allergie.

Gli utilizzi della canapa in cucina

Semi, olio e farina

Innanzitutto inquadriamo la filiera di riferimento da cui si ottengono tutti i vari derivati ad uso alimentare: il primo derivato che si estrae dalla pianta sono i semi di canapa. Dai semi si ottengono poi altri derivati quali l’olio di canapa, la farina, il latte di canapa e le polveri proteiche utilizzate da sportivi o da individui che hanno un aumentato fabbisogno proteico derivante da patologie invalidanti e debilitanti, convalescenze, diete vegetali carenti di cibi proteici tradizionali. È possibile utilizzare i derivati della pianta aggiungendo per esempio i semi di canapa alle insalate e alla produzione casalinga di pane e biscotti, o alla preparazione di cereali e muesli per la colazione, usando il suo olio per condimenti in genere e la farina per preparare il pane, dolci, pizza, biscotti. I semi si possono consumare crudi oppure tostati, ma è bene fare una tostatura molto leggera per non danneggiare (ossidare) i grassi contenuti all’interno, che perderebbero le loro capacità salutari a seguito di eccessivo riscaldamento. Possono essere aggiunti anche nella preparazione casalinga di barrette energetiche o proteiche, o nell’impasto dei muffin. L’olio può essere utilizzato anche come vero e proprio integratore alimentare, assumendone un cucchiaio ogni giorno.

Polveri proteiche

Un altro derivato della canapa disponibile in commercio sono le polveri proteiche di canapa. Questo prodotto viene utilizzato da sportivi, persone in convalescenza, o tutti coloro che intendono alternare per esempio l’utilizzo di proteine animali con quelle vegetali. Ovviamente sono molto ricercate anche dai vegani. Le polveri proteiche si utilizzano per preparare dei frullati, o aggiunte in ricette come biscotti, muffin, pane, pizza, di solito miscelando una parte di polvere di canapa con altre farine o altre polveri proteiche, dal momento che il sapore della polvere proteica di canapa è assolutamente non gradevole e può risultare troppo aggressivo e fastidioso se usato in purezza. Un buon esempio di frullato che utilizza le proteine di canapa può essere quello preparato con latte di cocco, more, lamponi e mirtilli.

Tofu di canapa

L’invenzione del tofu di semi di canapa, detto anche Hemp-fu, si deve ad un italiano, Daniele Cannistrà, il fondatore di un’azienda di prodotti vegani. Il tofu di canapa si può consumare tal quale oppure usato per preparare zuppe. Per prepararlo serve innanzitutto un buon latte di canapa, che sia molto concentrato e denso, ovvero ottenuto da un’alta concentrazione di semi. Il latte di canapa presente in commercio invece non si presta alla preparazione, in quanto la percentuale di canapa in questo prodotto commerciale è bassissima e si aggira attorno al 3-4% di canapa sul totale della bevanda.

Pesto alla canapa

si ottiene miscelando e frullando una quantità di semi di canapa pari a circa 100 grammi ad altri ingredienti come mandorle o noci, olio extravergine d’oliva, basilico, prezzemolo, rucola, cavolo nero, acqua e lievito.

Dessert alla canapa

Esistono già sul mercato dei budini o dessert alla canapa, che si preparano anche in questo caso (come per il pesto, la pasta e la pizza), aggiungendo ad altri ingredienti come yogurt o cacao una quantità molto bassa di farina di canapa o di semi di canapa (di solito pari al 4% del totale).

Pasta e pizza con la farina di canapa

in commercio si trova la pasta preparata col 20% di farina di canapa, e l’80% di semola di grano duro. Questo prodotto è reperibile maggiormente nei negozi di alimenti naturali e biologici, ma inizia ad essere disponibile anche presso alcune catene di supermercati. Con lo stesso principio è possibile trovare la pizza di farina di canapa in varie pizzerie. Tenete sempre presente (specie se siete intolleranti al glutine o celiaci), che non può esistere la pasta o la pizza fatte con 100% di farina di canapa, sia per motivi di riuscita dell’impasto e della struttura dell’alimento (la farina di canapa non avendo glutine non ha capacità di struttura e di elasticità tali da garantire la coesione dell’impasto), sia per motivi di sapore e gusto, essendo la farina di canapa un alimento con un sapore molto forte.

Infine un consiglio finale a tutti i lettori, per quanto riguarda l’acquisto dei numerosi prodotti che da qui in futuro saranno resi disponibili sul mercato. Sebbene, come abbiamo ampiamente documentato in questo approfondimento, i derivati della canapa siano alimenti estremamente salutari e ricchi di proprietà nutritive e persino nutraceutiche, occorre prestare attenzione alla consapevolezza di acquisto. L’enorme business che si è mosso attorno a questa pianta porta anche all’immissione di “alimenti” che sono più che altro modaioli e del tutto ingannevoli agli occhi del consumatore, come ad esempio alcuni succhi di frutta con la dicitura “alla canapa” in rilievo e similari, già presenti in alcuni supermercati, in cui la percentuale di canapa presente è dello 0,5% del succo totale. Oppure al latte di canapa venduto nei supermercati e nei negozi biologici, che ha al massimo un 3-4% di semi di canapa o olio di canapa. Si tratta di prodotti molto pubblicizzati ma che non possono avere nessun reale beneficio legato alle sostanze della canapa a livello nutrizionale. Scegliamo dunque con accortezza, anche perché il costo di questi preparati è piuttosto alto, e cerchiamo sempre di preferire la preparazione casalinga di cibi e bevande come il latte di canapa, a partire dai semi e dalla farina.

[di Gianpaolo Usai]

Iran: ministero degli Esteri respinge preoccupazioni occidentali sul nucleare

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L’Iran ha risposto alla «preoccupazione» espressa recentemente da parte di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania per l’attività nucleare di Teheran. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Saeed Khatibzadeh, ha a tal proposito comunicato che la posizione dei Paesi occidentali è «incompatibile con la realtà e non porterà a risultati positivi». A margine del G20 di Roma, infatti, Washington, Londra, Parigi e Berlino avevano posto la lente di ingrandimento sul comportamento ritenuto «provocatorio» da parte di Teheran, rifacendosi in tal senso all’attività di arricchimento dell’uranio portata avanti dall’Iran.

Il sindaco di Trieste ha vietato le manifestazioni contro il green pass

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Le manifestazioni di protesta in Piazza Unità d’Italia a Trieste non potranno svolgersi fino al 31 dicembre: è quanto si apprende dalla parole pronunciate oggi dal sindaco della città Roberto Dipiazza e dal prefetto Valerio Valenti, i quali hanno comunicato che la decisione è stata presa dopo l’aumento dei contagi a Trieste la cui causa viene individuata nei cortei contro il green pass svoltisi negli scorsi giorni. Per questo, c’è bisogno di «comprimere momentaneamente» la libertà di manifestare, ha affermato il prefetto, il quale ha appunto dichiarato: «Firmerò ora un provvedimento con cui piazza Unità d’Italia verrà aggiunta ai luoghi interdetti alle manifestazioni, almeno fino al 31 dicembre». A tali affermazioni si sono aggiunte quelle del sindaco, che ha parlato di «ammende importanti» per «chi violerà questo divieto».

Sempre il sindaco ha giustificato tutto ciò dichiarando che dopo tutti gli sforzi fatti ora il rischio è quello di «tornare in zona gialla», una motivazione condivisa anche da Valeri. Inoltre Dipiazza ha precisato: «Siccome il sindaco è responsabile della salute dei cittadini, in un momento così grave non esiste più la tolleranza ma solo il rispetto delle leggi: non si possono più tollerare le cose che abbiamo visto in questi giorni a Trieste, e non le tollererò».

Proprio rifacendosi a tale argomentazione, però, non si può non sottolineare che seppur sia vero che i contagi sono in risalita Trieste attualmente rimane appunto in zona bianca, motivo per cui la decisione non si regge sui Dpcm, ovvero sulle limitazioni previste per le zone a colori. Di conseguenza, con tale decisione il sindaco ed il prefetto hanno scelto di «comprimere momentaneamente» il diritto a manifestare in maniera arbitraria. Il tutto in una città che ha rappresentato l’epicentro delle manifestazioni contro il green pass: anche questo fine settimana, infatti, ci sono state proteste molto partecipate.

Ad ogni modo, però, Trieste potrebbe comunque non essere l’unica città in cui verranno vietate le manifestazioni: secondo quanto riportato da alcuni quotidiani locali il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, starebbe pensando di adottare un provvedimento simile.

[di Raffaele De Luca]