domenica 14 Dicembre 2025
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Domenica 3 aprile

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4.00 – All’alba le forze russe hanno sferrato un attacco alla città di Odessa, in fiamme la raffineria.

6.00 – Il Tar del Lazio annulla il daspo nei confronti di Stafano Puzzer, leader dei portuali triestini contro il green pass.

7.00 – Cina: 25 milioni di abitanti della regione di Shanghai in lockdown per contagi Covid.

9.00 – Serbia e Ungheria al voto in due elezioni importanti per gli equilibri europei e balcanici.

13.30 – Consiglio UE: «lavoriamo per nuove sanzioni alla Russia».

14.10 – Usa, ennesima sparatoria: almeno 6 morti a Sacramento, in California.

16.00 – Manifestazioni di piazza in tutto lo Sri Lanka nonostante il coprifuoco imposto dal governo.

18.00 – L’Ucraina accusa la Russia di strage di civili a Bucha, Mosca smentisce accusando Kiev di diffondere foto false.

18.45 – La Lituania blocca l’importazione di gas russo: è il primo paese europeo.

Lituania blocca import di gas russo, primo Paese in Ue

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La Lituania non importerà più gas dalla Federazione Russa, diventando il primo Paese dell’Unione europea a compiere tale passo. “Alla ricerca della piena indipendenza energetica dal gas russo, in risposta al ricatto energetico russo in Europa e alla guerra in Ucraina, la Lituania ha completamente abbandonato il gas russo”, si legge nel comunicato diffuso oggi dal Ministero dell’energia lituano.

Dall’inizio di questo mese quindi, secondo i dati forniti dal principale operatore di trasporto di gas naturali in Lituania, Amber Grid, tutta la domanda di gas lituana verrà soddisfatta attraverso il gas naturale liquefatto (Gnl) di Klaipėda.
Inoltre, se necessario, il gas potrà essere consegnato in Lituania tramite il collegamento con la Lettonia e dal primo maggio anche tramite la Polonia.

Usa, sparatoria a Sacramento: almeno 6 morti e 10 feriti

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Sei persone sono rimaste uccise e dieci ferite durante una sparatoria nel centro di Sacramento, in California. La sparatoria è avvenuta verso le 2 del mattino, ora locale, vicino al Golden 1 Center, un’arena dove gioca la squadra di basket dei Sacramento Kings.

Kathy Lester, capo della Polizia di Sacramento, ha detto ai giornalisti che si sta ancora cercando l’assassino. Ha inoltre lanciato un appello a chiunque abbia filmato la scena perché contatti le autorità.

Ucraina: raid aereo russo distrugge raffineria di petrolio a Odessa

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Secondo quanto riportato da Odessa Life, questa mattina un raid russo ha colpito un deposito di carburante a Odessa. Il ministero della Difesa russo ha poi confermato di aver “distrutto una raffineria di petrolio e tre impianti di stoccaggio di carburante nelle vicinanze della città di Odessa”, città portuale ucraina sul Mar Nero.

Nei giorni scorsi, durante un attacco missilistico, le forze russe hanno distrutto anche la raffineria di Kremenchuk, la più grande d’Ucraina. Lo riferisce il Kyiv Independent, aggiungendo che Mosca continua a prendere di mira i depositi di petrolio del Paese.

In Inghilterra gli ecologisti stanno occupando i terminal petroliferi

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Venerdì, centinaia di manifestanti per il cambiamento climatico hanno bloccato i terminal petroliferi, per costringere il governo del Regno Unito a fermare i nuovi progetti di petrolio e gas. I manifestanti, che hanno bloccato le raffinerie intorno a Londra, Birmingham e Southampton, appartengono ai gruppi di Extinction Ribellion e Just Stop Oil e 83 di loro sono stati arrestati.

Le proteste sono iniziate lo stesso giorno in cui la Gran Bretagna ha assistito al più grande aumento del costo dell’energia da decenni, dovuto alla questione Ucraina. Per questo, settimana prossima, il governo Johnson prevede di pubblicare la sua nuova strategia energetica. Entro il 2050 infatti, la Gran Bretagna si è impegnata a raggiungere l’obiettivo di emissioni zero, ma l’invasione Ucraina da parte della Russia, ha messo sotto pressione quei piani. Ad oggi il governo inglese ha affermato che aumenterà la produzione interna di petrolio e gas per riuscire, entro la fine del 2022, ad eliminare gradualmente le importazioni di petrolio russo.

 Nonostante questo, Extinction Rebellion ha affermato che finché il governo non si allontanerà dalle industrie inquinanti, scongiurando i peggiori scenari di devastazione del riscaldamento globale, la pressione e le proteste aumenteranno. Se i loro sforzi dovessero fallire, intendono paralizzare essi stessi la catena di approvvigionamento, utilizzando un’azione diretta non violenta per interrompere l’infrastruttura strategica che mantiene in movimento il Regno Unito.

La protesta che stanno intraprendendo gli ecologisti inglesi va contro ad una dinamica che dal 24 febbraio, sta prendendo piede in tutta Europa. Italia in primis. Con l’avvento dell’invasione russa e le conseguenti sanzioni nei confronti del Paese, infatti, l’Europa ha scelto di rinunciare al gas proveniente dalla Russia. Per compensare il fabbisogno energetico, molti paesi europei stanno retrocedendo rispetto a quelli che erano gli obbiettivi di abbandono dell’energia fossile.

[di Iris Paganessi]

Naufragio Libia, MSF: 90 migranti morti e solo 4 sopravvissuti

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Più di 90 persone sono morte nel naufragio di un’imbarcazione al largo della Libia, lo riferisce Medici Senza Frontiere (MSF), aggiungendo che una petroliera commerciale, Alegria 1, ha soccorso gli unici 4 sopravvissuti ieri mattina all’alba.

Il comandante di Alegria 1, che nonostante l’offerta di assistenza da parte dell’equipaggio della GeoBarents di MSF, ha deciso comunque di proseguire sulla sua rotta dirigendosi verso la Libia, ha ora l’obbligo di assicurarsi che le persone soccorse sbarchino nel porto sicuro più vicino.

Cibo, pesticidi e ambiente: la guerra riporta indietro l’orologio europeo

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Sull'altare della guerra e in nome della sicurezza alimentare, l'Europa appare determinata a sacrificare - ancora una volta - la sostenibilità ecologica. In questi giorni, infatti, sono diverse le misure a favore dell'ambiente derogate o rinviate a data da destinarsi perché - a detta della Commissione Ue - le priorità ora sono altre. In tutto questo però potrebbe esserci anche lo zampino dell'una o l'altra industria per cui la guerra è un'occasione ghiotta per rivendicare la propria fetta di torta. Gli indizi in questo senso non mancano ed è dimostrato che le pressioni arrivano da più fronti. ...

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Sri Lanka: coprifuoco di 36 ore e stato d’emergenza per via delle proteste contro il governo

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A partire da ieri sera, coprifuoco di 36 ore e truppe armate dispiegate tra le strade dello Sri Lanka dopo che il presidente ha dichiarato lo stato di emergenza, per via delle numerose manifestazioni di protesta contro il governo. Lo hanno annunciato le autorità, per prevenire ulteriori proteste causate dalla crisi alimentare e da scarso carburante. Il Paese è sull’orlo del baratro per la peggior crisi economica degli ultimi decenni, causata dal calo del 70% di valuta straniera nelle casse del Paese.

Il capo dello Stato ha giustificato la decisione con la necessità di “protezione dell’ordine pubblico e il mantenimento delle forniture e dei servizi essenziali per la comunità”. Intanto, all’interno del Paese si verificano code interminabili per i beni essenziali razionati e black-out di 10 ore.

Sabato 2 aprile

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6.00 – Guerra in Yemen, l’annuncio dell’ONU: raggiunto accordo per tregua di due mesi.

7.00 – Secondo quanto riportato dal New York Times, gli Usa hanno deciso di inviare carri armati all’esercito ucraino.

9.05 – Il presidente ucraino Zelensky dichiara: «La vittoria è l’unico accordo che accetteremo».

11.56 – Centro Studi Confindustria rivede al ribasso stime sul Pil italiano: + 1,9% nel 2022 anziché il + 4% previsto prima della crisi ucraina.

13.00 – Scontri e proteste in Sri Lanka, il governo impone lo stato di emergenza.

15.30 – Ambientalisti occupano i terminal petroliferi in Inghilterra: oltre 80 arresti.

16.00 – Portavoce di Putin:«Dialogo con l’Europa riprenderà quando smaltiranno la sbornia americana e riprenderanno a occuparsi della sicurezza del continente».

19.00 – La Cina annuncia la fase 2 nella sperimentazione della moneta digitale in diverse città del Paese.

 

Cgia: aumenta indebitamento famiglie italiane, + 21,9 miliardi nel 2021

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Nel 2021 è cresciuto il debito delle famiglie italiane: a renderlo noto è la Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre), la quale ha fatto sapere che “al 31 dicembre 2021 esso ammontava complessivamente a 574,8 miliardi di euro” e che ciò ha fatto registrare un aumento di 21,9 miliardi rispetto all’anno precedente. Nello specifico, “l’importo medio per nucleo familiare era di 22.237 euro” e, confrontandolo con il dato di 12 mesi prima, ci si accorge di come “la variazione sia stata positiva e pari a 851 euro”. Oltre a ciò, però, a preoccupare la Cgia è il rischio di usura. “Le forze dell’ordine denunciano da tempo molti segnali di avvicinamento delle organizzazioni criminali al mondo dell’imprenditoria, in particolar modo di quella composta da artigiani, negozianti e partite Iva”, afferma a tal proposito la Cgia.