lunedì 29 Aprile 2024

Referendum per abrogare il Green Pass: da oggi la raccolta firme

Parte oggi la raccolta firme per il “Referendum No Green Pass”, il cui intento è quello di abrogare le disposizioni legislative relative al lasciapassare sanitario. L’iniziativa di promozione referendaria, infatti, consente agli italiani di esprimere la propria contrarietà al certificato verde rispondendo nello specifico a quattro quesiti riguardanti l’abrogazione dei diversi provvedimenti su tale strumento che si sono succeduti nel tempo. A tal proposito, l’apposito sito offre la possibilità di firmare in forma telematica ma non solo: la raccolta delle firme potrà infatti avvenire anche mediante le tipiche modalità referendarie.

Dietro tale referendum vi sono cittadini comuni e studenti universitari, che lo hanno «ideato, organizzato e promosso». Tuttavia, «l’impegno dei promotori è supportato da un Comitato organizzativo e da un Comitato di Garanti», all’interno dei quali vi sono avvocati e cattedratici italiani tra cui il docente di diritto internazionale presso l’università “La Sapienza” di Roma, Luca Marini, il docente di diritto civile presso l’Università di Torino, Ugo Mattei, il presidente emerito di sezione della Corte di Cassazione, Paolo Sceusa e, ultimo ma non meno importante, Carlo Freccero, accademico, giornalista e già consigliere di amministrazione della Rai.

Detto ciò, per quanto concerne le ragioni del “No”, sul sito si legge che il Green Pass «esclude dalla vita economica e sociale della nazione quei cittadini che sostengono convinzioni ed evidenze diverse da quelle imposte dal Governo» e che esso «costituisce un palese strumento di discriminazione che collide con i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico». In tal senso, viene citato l’articolo 3 della Costituzione, secondo cui «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Inoltre, viene anche menzionato l’articolo 32: secondo i promotori infatti il divieto da esso sancito, ossia quello per cui «nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge» sarebbe aggirato dal lasciapassare sanitario, che «spinge surrettiziamente i cittadini alla vaccinazione».

Infine, coloro che promuovono l’iniziativa sostengono che il Green Pass generi problemi anche sul piano internazionale, ed a tal proposito si rifanno, tra l’altro, ad alcuni «accordi internazionali giuridicamente vincolanti di cui l’Italia è parte contraente», tra cui la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) del 1950. Quest’ultima sancisce diritti quali il diritto alla vita e libertà quali, ad esempio, quella di riunione e di associazione. Tuttavia, al suo interno si legge che il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti «deve essere assicurato senza nessuna discriminazione».

Dunque si ha a che fare, concludono i promotori, con tutta una serie di «violazioni gravi ed evidenti dello stato di diritto», motivo per cui il popolo deve ora «farsi garante della Costituzione e rendersi parte attiva per ripristinare i principi di uguaglianza e di parità tra cittadini su cui si fonda la nostra civiltà giuridica».

[di Raffaele De Luca]

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16 Commenti

  1. “Se il referendum fallisce, si rischia di legittimare il Green Pass’ – Non è vero. In caso di esito negativo, il referendum abrogativo non legittimerebbe alcunché. Giuridicamente, è uno strumento predisposto per chiedere l’abrogazione – e non la legittimazione – di una legge o di un atto avente forza di legge. Il referendum, inoltre, non impedisce lo svolgimento di altre azioni, quali ricorsi, scioperi o altro: la stessa incostituzionalità delle norme sul Green Pass può essere fatta valere prima, durante e dopo il referendum. Semmai, allo stato attuale, è il comportamento degli italiani che utilizzano il Green Pass a legittimare questo odioso strumento di discriminazione individuale e sociale.

  2. E’ inaccettabile per me, anche solo immaginare di mettere ai voti diritti fondamentali quali il lavoro!
    E mi stupisce che i promotori siano proprio dei giuristi.
    Rifiuto questo referendum.
    Firmare equivale a legittimare le misure scandalose di questo governo, misure che almeno per ora sono provvisorie e che tutti ci auguriamo decano prima del vedersi attuare un qualsiasi referendum.
    La lotta deve essere ora, organizzare scioperi nazionali non esiste più?

  3. Una iniziativa quella di questo referendum che è stata subito ripresa dai media e questo è più che sospetto.
    I media di solito ignoraro sempre tutto quello che arriva dalla vivacissima e partecipata protesta in corso.
    In questo caso hanno subito ripreso il tema.
    Mi sa tanto di trappolone.

    Questo green-pass è un provvedimento profondamente ILLEGALE perchè in contrasto aperto con i principi fondamentali della COSTITUZIONE.
    Fare u referendum significa, secondo me, implicitamente riconoscerne la legittimità.

  4. Anch io sono scettico al riguardo. Partendo comunque dal principio che queste norme sono palesemente illegali, vanno contrastate con strategia. Non sempre il popolo ha le idee ben chiare, e l ultimo anno e mezzo ne ha reso l idea. Meglio affrontare la situazione con altri mezzi, poi, prendere lo stesso in considerazione il referendum, se i tempi saranno maturi per farlo, se altre soluzioni non si troveranno.
    Per quanto mi riguarda, referendum cannabis legale si, questo, almeno per il mento, no!

  5. Spero di non ammalarmi per degli individui che non riconoscono la scienza e non hanno mai aperto un foglietto illustrativo effetti collaterali e si proclamano tutti dottori. Ma sapete che siete stati vaccinati da bambini ? Credo proprio di no!

    • Nessuno augura a nessuno di ammalarsi, anzi, lunghissima vita a tutti. E credo che sia buona norma per tutti leggere il foglietto illustrativo di qualsiasi farmaco, prima di assumerlo. Cosa che non ha fatto nessuno, a quanto so, presso gli hub. E nessuno si è fatto dare il numero del lotto, copia della scheda tecnica del farmaco e copia del consenso informato.

  6. Posso anche sbagliarmi ma da una verifica fatta risulta che uno stato di emergenza non può durare più di due anni quindi a gennaio 2022 dovrebbe cadere il tutto incluso lo scioglimento degli organi creati ad hoc.

  7. Sono perfettamente d’accordo con quando espresso da Valentina e Mark. Il referendum diventerebbe un’arma legalizzata da noi stessi e non risolve il problema nell’ immediato come invece dovrebbe essere

    • Posso anche sbagliarmi ma da una verifica fatta risulta che uno stato di emergenza non può durare più di due anni quindi a gennaio 2022 dovrebbe cadere il tutto incluso lo scioglimento degli organi creati ad hoc.

  8. i commenti di lana , carlini e laura sono certamente validi e se non si ferma al 31 gennaio 2021 lo stato d’emergenza, e tu veramente pensi che tutti i vaccinati voterebbero si al green pass se molti lavoratori sono stati obbligati’? e l’eventuale affluenza come si diffonderà,? e tutti i danneggiati dal siero e le loro famiglie come risponderanno’? che poi la consulta abbia già deciso una sua linea è possibile, l’italia è l’unico stato con la grecia che attua un GP per i luoghi di lavoro. pongo anche io delle domande perche le risposte sono tante e articolate vedremo.tanto peggio della notte che c’è?

  9. *Referendum, una mossa disperata e piena di rischi.*
    Immagino che molti di voi siano favorevoli al referendum per abrogare il green pass. Ma riflettiamo un attimo: sfidare una democrazia plebiscitaria proprio sul fattore del numero potrebbe essere un azzardo! Una malaugurata vittoria del no renderebbe il green pass da misura provvisoria a prassi per almeno i prossimi cinque anni. Oltre il 31/12 non è più possibile prorogare lo stato di emergenza, se non di qualche settimana. A questo punto il referendum gli permetterebbe di proseguire oltre questo limite, togliendo al governo le castagne dal fuoco! Non avrebbero neppure più bisogno dell’emergenza! Non dimentichiamo che nel 2014 abbiamo preso l’impegno di guidare il mondo nelle strategie (cioè obblighi) vaccinali. In questo modo apriremmo la strada per fare altrettanto negli altri paesi, e la vita da noi diventerebbe un inferno! Altra domanda: quando si voterà? Alle porte dell’inverno! Cioè quando le misure restrittive staranno già per scadere di suo, e le persone saranno convinte dai media che si stanno ammalando per colpa dei no vax che non vogliono il pass! Andranno in massa a votare no! A questo punto il referendum sembra una mossa ben premeditata dagli architetti del regime per portare a termine il progetto di schiavizzare per sempre il popolo italiano. La cosa più triste è che lo faranno con la nostra collaborazione, presi come siamo dalla disperazione e dalla ricerca di una qualunque azione di contrasto che ci liberi dall’impotenza. Ma è una strada con un enorme rischio di non ritorno, e pochissime prospettive di riuscita!
    La Consulta avrebbe il dovere di rigettare il quesito referendario, trattandosi di una misura provvisoria per di più già in scadenza. Se non lo farà, avremo la riprova che il tutto fa parte del copione. Che dire? Buon nuovo ventennio a tutti. Chi ha la possibilità prepari le valigie e si tenga pronto per la fuga.

    • Sono perfettamente d’accordo! Sono certa che non si vincerà mai questo referendum se venisse attuato. Nessuna persona che ha scelto di vaccinarsi, per varie personali ragioni, voterebbe per abrograre il green pass. I vaccinati giustamente non andranno contro la propria scelta, sarebbe come rinnegare la decisione presa di ottenere il green pass. E considerando che ce l’hanno già e ne usufruiscono da tempo, non vorranno mai privarsene.

  10. Non so che scopo perseguano i promotori di questo referendum, ma secondo me è una presa in giro bella e buona!
    A parte che, penso, passerebbe quasi un anno per andarlo a votare, ma qui stiamo parlando di abrogare norme che stanno stracciando la nostra Carta, per cui basterebbe che gli italiani si svegliassero e ripristinassero la legalità e la loro sovranità, punendo nel modo dovuto questi criminali. Altro che referendum abrogativo.

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