mercoledì 14 Maggio 2025
Home Blog Pagina 1327

Incendi in Turchia: almeno 8 morti

0

In Turchia, si è aggravato il bilancio delle vittime causate dagli incendi che si stanno verificando da mercoledì 28 luglio. Il numero dei morti, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa turca Dha, è infatti salito ad 8 in seguito al ritrovamento dei corpi di una coppia turco-tedesca in una casa a Manavgat, in provincia di Antalya. A tal proposito, gli incendi sono ancora presenti ad Antalya e Muğlain, dove le persone sono scappate a bordo di barche.

Fascisti, servizi, P2 e Stato: sulla strage di Bologna in realtà sappiamo molte cose

0

Sono trascorsi 41 anni dall’attentato alla stazione di Bologna in cui persero la vita 85 persone e 200 furono ferite, la strage terroristica più efferata compiuta in Italia dal dopoguerra ad oggi.
Nonostante i numerosi tentativi di depistaggio delle indagini e le campagne mediatiche condotte per confondere le idee all’opinione pubblica, che inevitabilmente negli anni passati erano promosse nei giorni precedenti la commemorazione delle vittime, i più recenti sviluppi processuali fanno ben sperare per ottenere una verità più ampia su quanto accaduto quel tragico 2 agosto.
Come noto, alle condann...

Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati.
Scegli l'abbonamento che preferisci 
(al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo.

Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra.

ABBONATI / SOSTIENI

L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni.
Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso.

La censura di YouTube è fuori controllo: in Australia colpita Sky News

0

Nessun canale, nemmeno quelli appartenenti alle più grandi multinazionali dell’informazione sono al riparo dalla censura. Questo pare il messaggio lanciato da YouTube che in Australia ha sospeso l’account di Sky News, sanzionandolo con 7 giorni di divieto di pubblicazioni, con l’accusa di “aver violato le sue politiche di disinformazione medica pubblicando numerosi video che negavano l’esistenza di Covid-19 o incoraggiavano le persone a usare idrossiclorochina o ivermectina”.

YouTube non ha rivelato da quali fossero i video di Sky News colpevoli di aver oltrepassato le linee guida, ma ha affermato di aver oscurato “diversi video che violavano le norme”. Il canale Sky News è il media australiano più popolare su YouTube, con 1,86 milioni di iscritti. Uno dei video a maggior diffusione che aveva pubblicato si intitola “Gli australiani devono sapere la verità: questo virus non è una pandemia” con 4,6 milioni di visualizzazioni.

Sky News Australia è di proprietà di News Corp Australia, un colosso mediatico da oltre 8.000 dipendenti che pochi mesi fa aveva fatto da apripista a livello mondiale firmando un accordo con Google (proprietaria di YouTube) per monetizzare i contenuti ripresi dal motore di ricerca. La sospensione avrà conseguenze dirette anche su questo flusso di cassa. Sky News in un comunicato ha affermato che “rifiuta espressamente che qualsiasi suo contenuto abbia mai negato l’esistenza di Covid-19” e sottolinea come la decisione del colosso di Mountain View sia in netto contrasto con le leggi nazionali che tutelando la libertà di stampa e di informazione.

 

 

Regione Lazio: attacco hacker senza precedenti

0

I sistemi informatici della Regione Lazio sono andati in tilt a causa di un grave attacco hacker. L’attacco, di tipo ransomware (nel quale vengono bloccati dati e sistemi con il fine di chiedere un riscatto) ha colpito il sistema informatico intento a dirigere tutta la struttura informatica regionale. Il CED (Centro elaborazione dati) è quindi stato disattivato e fino a questa mattina gran parte dei servizi online offerti dalla Regione Lazio sono stati irraggiungibili. Complicazioni anche per la campagna vaccinale, visto che l’attacco ha messo offline il sistema di prenotazione vaccinale della regione.

Olimpiadi: Marcello Jacobs vince l’oro nei 100 metri piani

0

Per la prima volta un atleta italiano vince una medaglia olimpica nei 100 metri piani alle olimpiadi, ed è quella più importante: l’oro. Marcello Jacobs ha corso la finale in 9,80 battendo lo statunitense Kersey (9,84) e il canadese De Grasse (9,89). Jacobs è nato a El Paso (Texas) da padre texano e madre italiana.

Afghanistan: missili contro l’aeroporto di Kandahar

0

I talebani hanno lanciato almeno 3 missili contro l’aeroporto di Kandahar durante la notte. Nel frattempo, le forze filogovernative hanno inviato rinforzi. L’attacco è stato reso noto dai stessi talebani che lo hanno giustificato come atto di difesa dato dal fatto che l’aeroporto viene usato per condurre attacchi contro i talebani stessi da parte dell’esercito governativo. Da settimane, Kandahar, seconda città più importante del Paese, è al centro di scontri tra talebani e forze ufficiali.

La corsa al turismo spaziale dei miliardari è devastante per l’ambiente

2

«Voglio ringraziare ogni impiegato di Amazon e ogni cliente di Amazon perché, ragazzi, siete voi che avete pagato per tutto questo». Questa è la frase paradossale pronunciata dal miliardario fondatore di Amazon Jeff Bezos al termine del suo viaggio a bordo di New Shepard, il sistema di volo spaziale suborbitale completamente controllato da un computer di bordo, progettato da Blue Origin, la società di proprietà dello stesso imprenditore americano. Azienda aerospaziale finanziata dalla vendita delle azioni di Amazon, dalla NASA e dall’esercito americano. Quando il capitale privato, le agenzie indipendenti del governo federale e le forze armate vanno a braccetto. I ringraziamenti di circostanza ai dipendenti sono stati liquidati molto severamente dalla democratica Ocasio-Cortez: «sì, i lavoratori di Amazon hanno pagato con salari più bassi, il blocco dei sindacati, un posto di lavoro disumano. E i clienti hanno pagato perché Amazon danneggia le piccole imprese abusando del suo potere di mercato».

Ma, come è noto, per accaparrarsi il monopolio del turismo spaziale c’è una vera e propria gara. Il principale competitor di Bezos, oltre ad Elon Musk, è Sir Richard Branson, miliardario fondatore del gruppo Virgin, anche lui sparato nello spazio ben 9 giorni prima del presidente di Amazon. Ma qual è la vera posta in palio? L’obiettivo dei lanci a favore di camera è veramente il progresso tecnologico a fini umanitari e universalistici così come dichiara questo manipolo di CEO? Pare di no. Musk e Bezos competono per arraffare contratti da istituzioni pubbliche come la Nasa e il Dipartimento della Difesa in modo da avere più satelliti e maggiori vantaggi aziendali derivati dal dominio della corsa allo spazio. Al netto della retorica, l’espansione a dismisura nel settore aerospaziale è il reale obiettivo. Per fare questo i miliardari espansionisti fanno leva sull’antica volontà di supremazia del governo statunitense, che adesso deve dimostrare di saper resistere al sorpasso tecnologico della Cina. E questi lanci dimostrativi e scenografici sono esercizi di pubbliche relazioni con cui guadagnare credibilità per la propria azienda.

Le critiche piombate su queste passeggiate suborbitali degli uomini più ricchi del pianeta hanno riguardato per lo più aspetti legati all’etica e al senso della misura. A tutti, tranne che ad una ristretta minoranza ultra-privilegiata, sembra immorale investire miliardi per portare 3 civili fuori dall’atmosfera quando catastrofi sanitarie, economiche e ambientali flagellano il pianeta, a spese soprattutto della parte più povera della popolazione mondiale. Ma ci sono anche ragioni scientificamente testabili per cui la corsa al turismo spaziale è stata condannata. Infatti, nonostante Jeff Bezos abbia dichiarato che l’esperienza del viaggio suborbitale ha rinforzato in lui l’impegno a risolvere il cambiamento climatico, è stato notato che i razzi sono estremamente inquinanti. Essi emettono una quantità di anidride carbonica per passeggero cento volte superiore a quella dei voli di linea. Propellenti ibridi composti da idrogeno e ossigeno liquido, cherosene liquido, combustibili solidi a base di carbonio, polibutadiene con terminazione idrossile (HTPB), ossidanti liquidi e protossido di azoto (gas esilarante). Quasi tutti rilasciati nell’atmosfera. Durante il lancio, un razzo può emettere una quantità di ossido d’azoto (responsabile dell’inquinamento dell’aria più vicina al suolo) tra le 4 e le 10 volte superiore a quelle della più grande centrale termica del Regno Unito. Nella stratosfera, gli ossidi di azoto e le sostanze chimiche formate dalla scomposizione del vapore acqueo convertono l’ozono in ossigeno, impoverendo lo strato di ozono che protegge la Terra dai raggi UV.

[di Jacopo Pallagrosi]

Bergamo: protesta familiari vittime Covid contro Commissione d’inchiesta

0

A Bergamo, questa mattina una sessantina di familiari delle vittime del Covid hanno manifestato contro il nuovo ruolo assegnato alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla pandemia, che si dovrà occupare solo di quanto avvenuto prima del 30 gennaio 2020, giorno precedente alla dichiarazione di emergenza nazionale. I familiari si sono ritrovati davanti a Palazzo Frizzoni, sede del municipio della città, ed hanno esposto striscioni con la scritta “#sereni” in segno di protesta. Inoltre, molti di loro hanno mostrato la foto dei loro cari deceduti a causa del Covid.

Daniel Hale ha rivelato gli orrori dei droni USA, ora è agli arresti

1

La narrazione occidentale suggerisce spesso che la violenza sociale non sia la risposta, che i problemi interni al sistema debbano essere affrontati attraverso i canali amministrativi e che ogni cittadino possa in qualsiasi momento evidenziare le corruzioni e le deviazioni del mondo che lo circonda. Poi arrivano gli USA, i quali sembrano volersi impegnare attivamente nell’annichilire alla radice questa retorica.

Martedì 27 luglio, la Corte della Virginia ha infatti condannato Daniel Hale, trentatreenne con un passato da analista dell’Air Force, a 45 mesi di prigione per essersi dato allo spionaggio. O, per meglio dire, per aver fatto trapelare ai giornalisti alcune informazioni che offrono uno spaccato sul come gli Stati Uniti impieghino orribilmente i propri droni sui campi di battaglia.

I documenti fatti venire a galla avevano rivelato al pubblico che nei corridoi militari tutti fossero ben consapevoli delle misere performance dei droni bombardieri, con un report che ammetteva come nove uccisioni su dieci non abbiano nulla a che vedere con i bersagli designati. L’apoteosi della filosofia “shoot now e think later” che sboccia in un massacro di normali civili.

Nel 2014, dopo essersi rassegnato al fatto che il suo lavoro contribuisse attivamente alla morte di moltissimi innocenti, Hale aveva iniziato a raccogliere dozzine di file militari compromettenti per poi girarli alla redazione del The Intercept. Un’azione criminale, secondo il giudice Liam O’Grady, il quale ha dichiarato che, in queste situazioni, ci si dovrebbe limitare a denunciare gli orrori a voce. Senza rubare documenti, senza fornire prove.

Sin dai tempi della presidenza Obama, gli USA si sono dimostrati particolarmente energici nel perseguire tutti coloro che fanno emergere gli abusi e le ipocrisie del Pentagono (si pensi a Edward Snowden, Chelsea Manning, Reality Winner o Terry Albury), tuttavia l’Amministrazione Biden sembra aver trovato un nuovo paradigma con cui giustificare il proprio operato: dimostrarsi clemente con le testate che pubblicano gli articoli, ma perseguitare ossessivamente tutti gli quegli informatori che rendono possibili gli articoli in questione.

Hale ha sintetizzato la sua posizione durante l’udienza, gli è bastata un’unica frase: «Il vero motivo per cui sono qui è per aver aver rubato qualcosa che non spettava a me prendere: la preziosa vita umana».

[di Walter Ferri]

Le luci e il metrò, lo spirito e le macchine

0

La terra ci fornisce, sul nostro conto, più insegnamenti di tutti i libri… Ho sempre davanti agli occhi l’immagine della mia prima notte di volo in Argentina, una notte scura in cui brillavano, come stelle, solo i radi lumi sparsi per la pianura. Ciascuno era come il segnale, in quell’oceano di tenebre, del miracolo di una coscienza”. Così comincia Terre des hommes di A. de Saint-Exupéry (1939). L’autore sta effettuando uno dei suoi voli postali notturni, il più noto è quello sulla rotta Tolosa-Malaga-Casablanca-Dakar; e poi la traversata atlantica Fernando de Noronha, Brasile sino a Montevideo e a Buenos Aires. Un poeta aviatore è il migliore protagonista di una iniziazione, poiché resta tra l’intelligibile e il corporeo, e la sua macchina, l’aereo, si trasforma in apparato cinematografico. Qui la complessità espressiva mescola i ruoli tanto che possiamo ritenere non soltanto che egli scriva mentre sta pilotando ma che noi insieme a lui stiamo osservando la scena su uno schermo: “nel tale focolare qualcuno leggeva, pensava, scambiava confidenze. Nel tal altro, forse, qualcuno cercava di sondare lo spazio, si logorava in calcoli sulla nebulosa di Andromeda. Là si amava… bisogna pur tentare di riunirsi…, di comunicare con qualcuna di queste luci”.

Ma questa non è semplicemente poesia, è capacità di vedere, di concepire il mondo come una iconosfera caleidoscopica, densa e rarefatta, molteplice e spettacolare, immaginifica e concreta.

Prendo un altro esempio da Denis de Rougemont, storico delle idee, oltre che politico e primo presidente del Consiglio d’Europa. Insieme alla moglie, passa nel 1933 un esilio volontario nella piccola Ile de Ré, vivendo mesi di grande semplicità e nel suo Diario di un intellettuale disoccupato (1937), così sintetizza il rapporto tra macchina e spirito in una mirabile rappresentazione del metrò, che in quei momenti doveva apparirgli davvero remoto: “Il metrò … è l’espressione architettonica e meccanica di uno stato febbrile. È una fantasticheria sotterranea di bagliori e volti sovrapposti nei vetri sfuggenti, è un ritmico fracasso che raggiunge talvolta l’asintoto di un silenzio morto – l’assenza di musica che si ha quando il silenzio è stato ucciso, assenza che si confonde con la presenza di un rumore universale… Immagino un metrò silenzioso, più rapido, che proceda a repentini scatti da una zona luminosa all’altra, oscuro al suo interno, affollato e volgare, con automi di lusso e musiche melense e raffinate, dei lampi su scene criminali, abissi verdastri… Un metrò che sarebbe semplicemente l’inconscio dei cittadini”.

Così si fa strada quell’idea, espressa tanto lucidamente vent’anni dopo da Edgar Morin, nel suo capolavoro, Le star: “E’ la vita squallida e anonima, fatta di miserie e di necessità, che vorrebbe uscire dalle sue ristrettezze e assumere le dimensioni di quella cinematografica. La vita immaginaria dello schermo è il prodotto di questo bisogno reale”, in quanto il cinema, osserva ancora Morin “rimette in movimento i vecchi processi immaginari di identificazione e di proiezione dai quali nascono gli dèi”.

Oramai non gli uomini ma le macchine trattano le cose umane e fanno le opere della vita, e verranno un giorno a comprendere anche le opere spirituali”. Chi scrive questo è un poeta, Giacomo Leopardi, intorno al 1820, che immagina presto si realizzerà “l’uomo artificiale a vapore, atto e ordinato, indirizzato, come un automato, agli esercizi delle virtù”. E che si produrranno macchine che proteggono l’umanità dai sentimenti malvagi, come i parafumini che riparano nelle intemperie. Ma non c’è da stupirsi, sono gli anni di Frankenstein, il “mostro” di Mary Shelley, gli anni delle macchine a vapore nelle filature, ispiratrici degli scritti di Karl Marx. Dove è dunque il vapore, qualcosa che ricorda paradossalmente lo spirito, a rappresentare l’energia e il lavoro, lo sfruttamento e la fatica.

L’uomo mentre immagina e sogna, subisce e soffre, gli succede come all’ Elettra di Sofocle che, mentre travestita da serva, medita la vendetta, afferma: “Se voglio continuare a vivere libera, devo ubbidire ai potenti”. Come noi, prima di tutti, al Dio-padrone Economia. Per il momento…

[di Gian Paolo Caprettini – semiologo, critico televisivo, accademico]