L’esercito israeliano ha ordinato ai cittadini di Gaza City di abbandonare la città. L’ordine è rivolto «a tutti i residenti di Gaza City e di tutti i suoi quartieri, dalla Città Vecchia e da Tuffah a est fino al mare a ovest», che, secondo le stime, dovrebbero corrispondere a circa 1,2 milioni di persone. Ai cittadini è stato ordinato di dirigersi a sud, verso il campo profughi di Al Mawasi, nel Governatorato di Khan Younis, passando attraverso l’asse Rashid (lunga strada costiera che connette il centro di Gaza City a Khan Younis). Questo ultimo ordine di evacuazione rappresenta il primo dei passi fondamentali per portare a compimento il piano di invasione della capitale della Striscia approvato recentemente; con esso, Israele intende spingere in massa la popolazione gazawi verso sud, occupando il resto della Striscia e spianando il terreno attraverso la demolizione mirata delle abitazioni.
L’ordine di evacuazione totale di Gaza City è stato annunciato oggi dal portavoce delle IDF in lingua araba, Avichay Adraee, alle 7 italiane. Dopo l’annuncio, l’esercito ha iniziato a lanciare volantini di avviso in tutta la città, distribuendoli attraverso gli aerei. In questo momento non è chiaro quante persone abitino nella capitale; stando alle ultime stime e dichiarazioni della Protezione Civile della Striscia, tuttavia, dovrebbero esserci circa 1,2 milioni di persone. Secondo il quotidiano israeliano Israel Hayom, tra le 100mila e le 300mila persone potrebbero rimanere a Gaza City. Il maxi-ordine di evacuazione dalla capitale è stato emanato nell’ambito del piano Gedeone 2 di occupazione totale della città. Esso prevede la distruzione di tutti i 51.544 edifici residenziali di Gaza City, per livellare la città e accelerare lo sfollamento forzato della popolazione palestinese. In questi giorni, l’esercito sta prendendo di mira specialmente le torri abitative, che contengono decine di appartamenti; Netanyahu sostiene che finora siano state demolite 50 torri.
Nel frattempo, continuano le aggressioni nel resto della Striscia: dall’alba di oggi, Israele ha ucciso almeno 11 persone e altre 6 persone sono morte per carestia. Dall’escalation del 7 ottobre, Israele ha distrutto, danneggiato o reso inutilizzabile il 92% delle case (l’ultimo aggiornamento è di agosto 2025), l’83% delle terre coltivabili e il 71% delle serre (i dati più recenti sono di aprile 2025), il 91,8% delle scuole (dato aggiornato all’8 luglio 2025), l’89% delle strutture idriche (febbraio 2025) e, in generale, il 78% di tutte le strutture della Striscia (8 luglio 2025); la metà esatta degli ospedali risultano funzionanti (31 agosto 2025), e l’86,5% del territorio della Striscia è sotto ordine di evacuazione o interdetto ai civili. In totale, l’esercito israeliano ha inoltre ucciso direttamente almeno 64.522 persone, anche se il numero totale dei morti potrebbe superare le centinaia di migliaia, come sostenuto da un articolo della rivista scientifica The Lancet e da una lettera di medici volontari nella Striscia.