mercoledì 25 Giugno 2025

Londra vuole mettere al bando il gruppo Palestine Action con l’accusa di terrorismo

Palestine Action diventa un gruppo terrorista. Il movimento, famoso ormai nell’immaginario collettivo per i suoi blocchi alle industrie di armi legate a Israele negli UK, sta per essere messo al bando. Tacciato di terrorismo. Al pari di Al-Qaeda o dell’Isis. Lo ha annunciato la ministra dell’Interno Yvette Cooper, anche se la decisione deve ancora essere approvata dal Parlamento. «In diversi attacchi, Palestine Action ha commesso atti di grave danno alla proprietà con l’obiettivo di portare avanti la sua causa politica e influenzare il governo», ha detto.

Lanciare vernice rosa, bloccare gli ingressi di una fabbrica di armi incatenandosi davanti, o salire sul tetto e compiere piccoli danneggiamenti, è diventato terrorismo. Queste pratiche di disobbedienza civile verranno giudicate da leggi contro-insurrezionali, che prevedono pene di prigione fino a 14 anni e detenzione anche verso chi supporta il gruppo. «Qui il vero crimine non è la vernice rossa spruzzata sugli aerei da guerra, ma i crimini di guerra resi possibili da questi stessi aerei per via della complicità del governo britannico nel genocidio di Israele», ha replicato Palestine Action, che rivendica l’azione diretta per spingere alla chiusura l’industria israeliana di armi Elbit System, responsabile della produzione della maggior parte delle strumentazioni militari che l’esercito di Tel Aviv sta utilizzando contro la popolazione di Gaza.

Il movimento è attivo dal 2020 e ha compiuto numerose azioni contro fabbriche legate a Elbit, società di assicurazioni e banche che la supportavano, così come contro altri soggetti che partecipavano all’attività dell’azienda bellica. Riuscendo a ottenere la fine di alcuni rapporti e la chiusura di numerosi contratti e sedi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso per i ministri sembra essere stata l’imbarazzante violazione della sicurezza a RAF Brize Norton, nell’Oxfordshire, avvenuta venerdì scorso, quando due attivisti di Palestine Action hanno fatto irruzione e spruzzato vernice rossa su due aerei militari. Un incidente che Cooper ha definito «vergognoso», mentre il ministro delle forze armate Luke Pollard ha dichiarato che l’irruzione è stata «anche un attacco diretto alla nostra sicurezza nazionale».
È la prima volta che il governo tenta di proscrivere un’organizzazione di protesta ad azione diretta ai sensi della legge sul terrorismo, e in molti chiamano all’attacco della libertà di espressione e di dissenso. L’ex primo ministro scozzese Humza Yousaf ha dichiarato al podcast Scotcast della BBC che l’azione di Cooper di vietare Palestine Action è un «vergognoso abuso della legislazione antiterrorismo». Ha detto che si tratta di una «reazione eccessiva assolutamente ridicola» nel tentativo di «intimidire e infine mettere a tacere i manifestanti e i dimostranti pro-palestinesi».

In passato, manifestanti che hanno causato danni alle strutture militari sono stati anche assolti; prima di diventare primo ministro, Keir Starmer ha difeso con successo i manifestanti che nel 2003 hanno fatto irruzione in una base della RAF per fermare i bombardieri statunitensi diretti in Iraq. Ha sostenuto che l’azione era lecita perché il loro intento era quello di impedire i crimini di guerra. E ora vuole condannare Palestine Action come terrorismo. Con il governo già impopolare per la sua posizione su Gaza, il divieto previsto infatti sembra essere basato sulla causa del movimento piuttosto che sui suoi metodi.

Palestine Action ha affermato che i gruppi pro-Israele hanno esercitato pressioni per ottenere questo divieto e che ci sono prove a sostegno di questa tesi. Documenti interni del governo, rilasciati in base alle leggi sulla libertà d’informazione, hanno rivelato incontri, apparentemente per discutere di Palestine Action, tra il governo e funzionari dell’ambasciata israeliana. I ministri hanno anche incontrato rappresentanti dell’azienda israeliana di armi Elbit Systems. «Le generazioni future guarderanno coloro che si sono posizionati contro la complicità del governo britannico in questo genocidio come chi è dalla parte giusta della storia. Abbiamo una lunga e orgogliosa storia di azioni dirette, dalle suffragette a Nelson Mandela, che erano chiamati “terroristi” a quel tempo», scrive Palestine Action nel comunicato stampa che commenta la questione.

Dopo l’annuncio del Ministro degli Interni, ieri, centinaia di manifestanti si sono riuniti a Trafalgar Square; gli organizzatori hanno cambiato sede all’ultimo minuto dopo che Scotland Yard ha imposto a Palestine Action il divieto di manifestare in gran parte di Westminster. Alcuni sostenitori del gruppo sventolavano bandiere palestinesi e portavano cartelli, mentre altri manifestanti scandivano: “Non saremo messi a tacere”. Infatti se Plaestine Action verrà messa al bando, anche manifestazioni di questo tipo verranno rese illegali e i solidali al movimento rischieranno l’arresto. Charing Cross è stato bloccato per un certo periodo mentre i manifestanti si riunivano. Il capo della Metropolitan Police, Sir Mark Rowley, ha dichiarato che la polizia non aveva il potere legale di fermare la protesta, ma che avrebbe imposto condizioni “severe”. 13 persone sono state fermate durante la manifestazione, e 7 sono state denunciate.

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Moira Amargi

Moira Amargi esiste ed è una persona specifica, ma il nome è uno pseudonimo, usato quando pubblica report sulla Palestina o dall'interno di cortei e momenti di conflitto sociale a rischio repressione. È corrispondente per L'Indipendente dal Medio Oriente e dai Territori Palestinesi occupati.

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