sabato 12 Luglio 2025

L’alleanza dei BRICS continua ad allargarsi: aderisce anche il Vietnam

La presidenza brasiliana di turno dei BRICS ha annunciato l’ammissione formale del Vietnam come paese “partner” del gruppo. La decisione testimonia l’impegno del gruppo nel promuovere una collaborazione più ampia per un ordine mondiale multipolare e multilaterale. L’ingresso nei BRICS come Paese partner offre al Vietnam una piattaforma unica per interagire con alcune delle economie a più rapida crescita del mondo e influenti attori politici. Fornisce un’opportunità per amplificare la sua voce nei forum internazionali, attirare ulteriori investimenti diretti esteri e accedere a nuovi mercati per le sue fiorenti esportazioni. Questo allineamento potrebbe anche rafforzare la posizione del Vietnam nelle catene di approvvigionamento regionali e globali, cementando ulteriormente il suo ruolo di attore economico chiave in Asia.

L’espansione dei BRICS, in particolare attraverso partenariati con economie dinamiche come il Vietnam, segnala un continuo riequilibrio del potere globale e una crescente domanda di piattaforme che riflettano le realtà di questo secolo. Il progetto BRICS, inizialmente concepito come un raggruppamento informale di economie in rapido sviluppo, si è gradualmente evoluto in una piattaforma più strutturata per il dialogo e la cooperazione. L’ingresso di nuovi membri a pieno titolo, come Emirati Arabi Uniti, Egitto, Etiopia, Iran e Indonesia, così come quello dei “partner” in cui si è aggiunto il Vietnam, con Bielorussia, Bolivia, Kazakistan, Cuba, Malesia, Nigeria, Thailandia, Uganda e Uzbekistan, sottolinea una chiara intenzione di espandere la sua influenza e ridefinire il suo ruolo in un mondo che cambia rapidamente. Questa espansione non riguarda solo l’aumento del numero di membri quanto anche dell’ambizione di creare una piattaforma più diversificata e rappresentativa che possa affrontare collettivamente le pressanti sfide globali. L’inclusione del Vietnam, una nazione nota per la sua pragmatica politica estera e la sua dinamica economia in grande crescita, riflette questa ambizione. 

I critici dei BRICS hanno spesso messo in discussione la coesione interna e la capacità di agire come una forza unificata, dati i diversi interessi e sistemi politici dei suoi membri. Ad esempio, sull’attuale conflitto israelo-iraniano, Asia Times riferisce di tensioni con l’India, la quale ha sconfessato la sua adesione all’atto di condanna nei confronti di Israele da parte dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO), di cui fa parte insieme a Cina, Russia, Iran e altri Paesi. Tuttavia, i sostenitori dei BRICS affermano che la stessa diversità è la sua forza, consentendogli di colmare diverse divisioni geopolitiche e offrire prospettive alternative su questioni globali. Dunque, non un blocco contrapposto a quello occidentale ma un diverso paradigma nelle relazioni internazionali che si basi sul multipolarismo o, ancora più ambizioso, sul multilateralismo. Questo potrebbe implicare differenti modalità e tempi nel prendere decisioni o rispondere a questioni urgenti.

Guardando al futuro, l’inclusione come partner BRICS diventerà probabilmente un meccanismo cruciale per il blocco per impegnarsi con una cerchia più ampia di nazioni senza necessariamente estendere l’adesione completa. Questo approccio flessibile consente una cooperazione su misura basata su interessi e capacità specifici, promuovendo una forma di impegno internazionale più sfumata.

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Michele Manfrin

Laureato in Relazioni Internazionali e Sociologia, ha conseguito a Firenze il master Futuro Vegetale: piante, innovazione sociale e progetto. Consigliere e docente della ONG Wambli Gleska, che rappresenta ufficialmente in Italia e in Europa le tribù native americane Lakota Sicangu e Oglala.

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3 Commenti

  1. Speriamo forza BRICS, che con l’Occidente suicida in scelta GERARCHICA, con l’orrore di una NATO talmente Nazista che il Comandante Generale deve essere SOLO un Generale USA, Dio deve essersela proprio dimenticata o l’ha presa di mira.

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