sabato 27 Aprile 2024

Sorgerà in Romania la nuova base NATO costruita su misura per la guerra alla Russia

Sono iniziati in Romania, a Costanza, i lavori per l’ampliamento della 57a base aerea “Mihail Kogalniceanu”, che si appresta a diventare la più grande base NATO d’Europa, concepita su misura per la guerra a Mosca, segnando così il riposizionamento dell’Alleanza atlantica sempre più a est in risposta alla crisi ucraina e allo stallo di Kiev, in difficoltà sul campo di battaglia. Negli ambienti militari si parla della base rumena come di «nuova Ramstein», in riferimento all’avamposto militare in Germania che, fin dai tempi della Guerra Fredda, rappresenta il cuore della Difesa NATO in Europa. Ora questo nucleo centrale della Difesa atlantica verrà spostato sempre più a ridosso della linea di contatto con l’esercito russo, confermando le intenzioni di alcuni capi di governo europei di prepararsi alla guerra contro Mosca e, allo stesso tempo, proseguendo sulla strategia che ha contribuito ad infiammare le tensioni con la Russia, vale a dire proprio l’espansione dell’alleanza militare occidentale verso est. Secondo quanto riferito, una volta completata, la base sarà più grande del 20% rispetto a quella di Ramstein che, attualmente, è la più estesa base NATO del Vecchio continente.

L’ampliamento dell’aeroporto di Costanza è un progetto di ampio respiro, i cui lavori saranno terminati nel 2026 e la cui massima capacità di operare sarà raggiunta nel 2040, inaugurando una nuova fase del rapporto NATO-Russia tutt’altro che volta alla “de-escalation”, anche perché l’avamposto è collocato sul Mar Nero, zona strategica per Mosca, a pochi chilometri dalla Crimea. Nello specifico, la costruzione, del valore di 2,5 miliardi di euro, avrà una superficie di 2.800 ettari e ospiterà dieci mila militari della Nato. Comprenderà piste di atterraggio, piattaforme per armi, hangar per aerei militari, ma anche scuole, asili, negozi e perfino un ospedale, configurandosi come una sorta di villaggio. L’obiettivo è quello di proteggere il fianco orientale della NATO: «l’espansione aumenterà molto la sicurezza regionale», conferma una nota delle forze armate rumene, mentre Nicolae Crețu, comandante della 57a base aerea, ha affermato che «oltre alle capacità della base aerea stiamo anche progettando l’infrastruttura necessaria per poter ospitare e supportare le capacità di terra, per operazioni speciali o qualsiasi altro tipo di operazione militare necessaria per fornire una risposta al contesto di sicurezza». Tuttavia, il rafforzamento militare del blocco atlantico verso est è il preludio di un possibile scontro col Cremlino e proprio in uno dei suoi ultimi discorsi dopo le elezioni, Putin ha avvertito che ciò significherebbe la terza guerra mondiale.

L’inizio dei lavori per l’allargamento della base militare è avvenuto in concomitanza alla riunione a Ramstein del segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, che guida l’incontro mensile noto come Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina (UDCG), comprendente circa 50 alleati che sostengono Kiev. In questo contesto, Austin ha affermato che «Oggi la sopravvivenza dell’Ucraina è in pericolo e la sicurezza dell’America è a rischio», aggiungendo di essere «pienamente determinato a mantenere il flusso di assistenza e munizioni per la sicurezza degli Stati Uniti. E questa è una questione di sopravvivenza e sovranità per l’Ucraina ed è una questione di onore e sicurezza per l’America». Tuttavia, i fondi per Kiev sono bloccati dal Congresso americano e il segretario alla Difesa non ha chiarito come Washington sosterrebbe l’Ucraina senza finanziamenti aggiuntivi. Le dichiarazioni di Austin danno l’idea non solo della difficoltà in cui versa Kiev, ma anche di quella in cui versano gli Stati Uniti, citati più volte nel suo discorso: fallita la “resistenza ucraina”, infatti, Washington rischia di perdere l’egemonia in una regione strategica. Da qui, la necessità del rafforzamento dell’avamposto di Costanza, anche come risposta, da un lato, alla recente rielezione di Putin, e dall’altro, all’instabilità politica della Germania che, con lo scandalo delle intercettazioni di conversazioni militari riservate, ha messo in mostra lo scarso controllo del governo sul suo stesso apparato militare.

Attualmente nella base Mihail Kogalniceanu sono dislocati soldati americani della 101ª divisione aviotrasportata e aerei da combattimento della Nato che svolgono missioni di polizia aerea. Da lungo tempo snodo chiave per le operazioni della Nato nella regione del Mar Nero, il suo ampliamento sposta l’asse strategico della Difesa atlantica sempre più a est, in preparazione della guerra alla Russia come extrema ratio alla crisi ucraina che minaccia l’egemonia statunitense nell’area.

[di Giorgia Audiello]

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