giovedì 2 Maggio 2024

Il giornalismo di esteri nell’era della disinformazione globale

«Ci stanno i giornalisti giornalisti e i giornalisti impiegati» dice un impeccabile Ernesto Mahieux a Libero De Rienzo, che in Fortapàsc (2009) interpreta Giancarlo Siani, uno dei simboli della prima - e sempre più rara - categoria. Nel panorama giornalistico odierno regnano sovrane spettacolarizzazione, fretta e assenza quasi generalizzata del processo di verifica delle notizie. Il risultato non può che essere una mole inquantificabile di articoli-fotocopia, spesso servili, lanciati in pasto a un pubblico sempre più svogliato e dunque accondiscendente. Nell’era della disinformazione globale i...

Questo è un articolo di approfondimento riservato ai nostri abbonati.
Scegli l'abbonamento che preferisci 
(al costo di un caffè la settimana) e prosegui con la lettura dell'articolo.

Se sei già abbonato effettua l'accesso qui sotto o utilizza il pulsante "accedi" in alto a destra.

ABBONATI / SOSTIENI

L'Indipendente non ha alcuna pubblicità né riceve alcun contributo pubblico. E nemmeno alcun contatto con partiti politici. Esiste solo grazie ai suoi abbonati. Solo così possiamo garantire ai nostri lettori un'informazione veramente libera, imparziale ma soprattutto senza padroni.
Grazie se vorrai aiutarci in questo progetto ambizioso.

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

4 Commenti

  1. Personalmente ho sempre considerato tutta l’informazione falsa e mi sono concentrato su assorbirne quantità enormi cominciando dal peggio e poi lasciando la mia mente libera di processarla: Secondo me quelli che sanno poco, son molto peggio di quelli che non sanno nulla e se si comincia a studiare si deve sapere che non è ammesso fermarsi.

  2. L’ informazione indipendente da politici e potentati economici è stata sempre difficile e, come dimostra l’ autore dell’ articolo, oggi più che mai è rara. La concentrazione della stampa nelle mani di pochi editori “impuri” (Angelucci, Caltagirone, Elkann, per citarne alcuni) non ha arginato la fuga dei lettori. Indagare sui motivi della crescente disaffezione è compito dei giornalisti, come cittadina ritengo che l’ unica strada percorribile per i “giornalisti giornalisti” sia quella di continuare ad essere voce critica e controcorrente.

  3. E’ tutto certo. In realta’ stiamo vivendo un processo di rapidi cambiamenti. Mentre e’ vero che sia la stampa, sia la Tv, sia blog popolari sono controllati dai grandi finanzieri, e’ ancora giusto constatare che si sta sviluppando tutta una catena di informazioni indipendenti dal potere. Un esempio e’ la situazione in Palestina. Mentre in generale le persone non avevano chiaro cosa succedesse, ora ci sono state diverse iniziative che hanno portato alla coscienza gli avvenimenti storici che stanno dietro alla fondazione di Israele, il ruolo della GranBretagna prima e degli Usa poi. La stessa storia della popolazione ebrea e’ stata mostrata nella mescolanza tra mito, storia e leggende. Molte persone ormai non si fidano piu’ e di fronte a una notizia vanno a ricercare altre fonti per fare una verifica incrociata. In sostanza il lettore fidato non esiste piu’, ma sta nascendo il lettore critico.

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria

Grazie per aver già letto

10 dei nostri articoli questo mese.

Chiudendo questo pop up potrai continuare la lettura.
Sappi però che abbiamo bisogno di te,
per continuare a fare un giornalismo libero e imparziale.

Clicca qui e  scopri i nostri piani di abbonamento e supporta
Un’informazione – finalmente – senza padroni.

ABBONATI / SOSTIENI