venerdì 3 Maggio 2024

Ucraina, la NATO ora lo ammette: “situazione critica, prepariamoci al peggio”

In un’intervista concessa sabato all’emittente televisiva tedesca Ard e ripresa dall’agenzia di stampa russa Tass, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha ammesso che l’Ucraina si trova in una «situazione critica» e che in futuro bisognerà essere «preparati anche alle cattive notizie» per quanto riguarda la situazione di Kiev sul campo di battaglia. Tuttavia, Stoltenberg ha sottolineato che le guerre si sviluppano in fasi e bisogna essere pronti a «sostenere l’Ucraina sia nei momenti buoni che in quelli cattivi». Il segretario dell’Alleanza ha anche spiegato che serve aumentare la produzione di munizioni e che «i paesi della NATO non sono stati in grado di soddisfarne la crescente domanda». Ha comunque rifiutato di consigliare a Kiev cosa dovrebbe fare: «Lascerò che siano gli ucraini e i comandanti militari a prendere queste difficili decisioni operative», ha detto Stoltenberg. Al contempo, in Ucraina la situazione politica è sempre più instabile, in quanto le opposizioni stanno intensificando le pressioni e le critiche verso il presidente Volodymyr Zelensky che vede sempre più a rischio il suo ruolo istituzionale soprattutto a causa del fallimento della cosiddetta “controffensiva”. È in atto, dunque, una lotta per il potere, considerato anche che sono vicine le elezioni, previste per il marzo 2024 e che, a causa dell’insuccesso sul campo, Zelensky è diventato facile bersaglio dell’establishment politico, ingaggiando anche una battaglia in tal senso con il comandante in capo delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhny. Inoltre, il tentativo di reprimere il dissenso da parte del presidente non fa altro che inasprire la situazione, tanto che Ivanna Klympush-Tsintsadze, vicepresidente durante gli anni di Poroshenko al potere, ha parlato di «involuzione autoritaria» e aspre critiche sono arrivate anche dallo stesso ex presidente Petro Poroshenko e dall’attuale sindaco di Kiev, Vitali Klitschko.

L’insieme delle dichiarazioni di Stoltenberg e dei principali esponenti dell’opposizione ucraina lasciano intendere la volontà, se non di sostituire, quantomeno di ridimensionare il ruolo di Zelensky, spingendolo eventualmente anche ad eventuali trattative col Cremlino e diventato scomodo da diverso tempo anche per gli “alleati” occidentali a causa degli scarsi risultati sul campo che hanno prolungato indefinitamente il conflitto. Il sindaco di Kiev, Klitschko, in un’intervista al notiziario svizzero 20 Minuten, ha accusato il presidente di aver commesso diversi errori, chiedendo onestà riguardo alla reale situazione dell’Ucraina sul campo: «Zelensky sta pagando per gli errori che ha commesso», ha affermato Klitschko. «Naturalmente possiamo mentire al nostro popolo e ai nostri partner, ma non si può farlo per sempre», ha aggiunto, offrendo allo stesso tempo un chiaro appoggio al capo di stato maggiore ucraino, il generale Valery Zaluzhny. Proprio con quest’ultimo, Zelensky ha intrattenuto recentemente un aspro confronto, in quanto il generale ha ammesso in un’intervista all’Economist che i combattimenti sono arrivati ad una fase di stallo. Il presidente ucraino ha reagito rimproverando al generale di non essere capace di scegliere i titoli e lo ha ammonito di stare lontano dalla politica. I detrattori di Zelensky, però, sostengono il generale, che è uno dei principali concorrenti nella lotta di potere che si sta svolgendo nelle stanze di comando di Kiev. Con riferimento all’intervista del capo di Stato maggiore, Klitschko ha asserito che «ha detto la verità. A volte le persone non vogliono sentire la verità. Ha spiegato e giustificato qual è la situazione attuale».

Tensioni si sono verificate anche con l’ex presidente Poroshenko al quale è stato impedito di lasciare l’Ucraina, in quanto aveva intenzione di incontrare il primo ministro ungherese Viktor Orban, secondo quanto riferito dai servizi di sicurezza di Kiev, la SBU, che hanno respinto alla frontiera l’ex capo politico. Orban è mal visto da Kiev a causa della sua vicinanza con la Russia e perché “esprime sistematicamente una posizione anti-ucraina”, secondo quanto dichiarato dalla SBU. Inoltre, l’intelligence ucraina sostiene che l’incontro sarebbe stato utilizzato da Mosca “nelle sue operazioni informative e psicologiche”. Il tutto non ha fatto altro che intensificare le accuse di autoritarismo nei confronti di Zelensky: «Ad un certo punto non saremo più diversi dalla Russia, dove tutto dipende dal capriccio di un uomo», ha dichiarato il sindaco di Kiev.

Per quanto riguarda gli sviluppi sul campo, Stoltenberg ha detto che non ci sono stati progressi significativi negli ultimi mesi e ha rifiutato di anticipare una prospettiva su ciò che potrebbe accadere una volta cessato il conflitto. Tuttavia, il ministero della Difesa russo – che comunica quotidianamente i risultati dal fronte – ha reso noto che le forze russe hanno migliorato le posizioni sia lungo la linea del fronte nell’area di Donetsk, che nell’area di Kupyansk (nell’oblast di Charkiv): la scorsa settimana, il gruppo tattico russo meridionale ha continuato a migliorare le sue posizioni in prima linea nell’area di Donetsk, dove ha conquistato l’insediamento di Artyomovskoye. In direzione di Kupyansk, invece, le unità del Gruppo tattico occidentale russo hanno migliorato le loro posizioni vicino alla località di Sinkovka nella regione di Kharkov e hanno respinto 18 attacchi nemici. Il ministero della Difesa ha anche riferito che le forze ucraine hanno tentato senza successo di sbarcare sulla riva sinistra del fiume Dnepr vicino a Kherson e che, durante l’operazione, le truppe di Kiev hanno perso fino a 450 militari e 62 unità di equipaggiamento. Inoltre, l’esercito russo pare vicino alla conquista della città strategicamente significativa di Avdiivka (a Donetsk), che l’Ucraina detiene dal 2014.

Anche per via dell’andamento del conflitto sul campo, secondo le ultime indiscrezioni starebbero aumentando le pressioni su Zelensky affinché avvii dei colloqui di pace con Mosca, mentre il sostegno occidentale all’Ucraina appare sempre più incerto anche a causa della situazione in Medio Oriente. Lo stesso presidente ucraino ha ammesso che il tentativo dell’Ucraina di forzare la ritirata russa non ha ottenuto i risultati desiderati e alla domanda se si senta sotto pressione per avviare negoziati di pace ha risposto «non ancora», aggiungendo però che «certe voci vengono sempre ascoltate». Anche le dichiarazioni di Stoltenberg circa la «situazione critica» di Kiev potrebbero essere lette come il tentativo di predisporre il terreno per delle trattative di pace, preparando in tal senso sia l’amministrazione ucraina che l’opinione pubblica occidentale.

[di Giorgia Audiello]

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13 Commenti

  1. È importante (per gli USA, quindi van der Leyen) sostenere fino in fondo – quindi esporre maggiormente l’Europa nel conflitto con la Russia – per accelerare la crisi di recessione economica e sociale iniziata da mesi in Europa e che ora la sta opponendo alla cultura musulmana e orientale, sostenendo che i bombardamenti israeliani a Gaza sono necessari.
    I bravi politici europei, guidati dai Vallorosi der Leyen e Michel, portaborse di Biden, stanno eseguendo alla lettera gli ordini dei massoni del Rito Scozzese di Washington (Cfr: Albert Pike) per distruggere ogni traccia della politica, cultura, religione, e identità europei, che diventerà, se le nuove generazioni non si sveglieranno, la 51a stella della bandiera USA.
    Rammentiamo che Zelensky farà la stessa fine di Hitler (suicidatosi nel Bunker, ma vissuto in America Latina fino a 96 anni), di Bin Laden (fucilato dai marines su una nave americana, ma che percepisce tutt’oggi, in America Centrale, un reddito d’oro dalla CIA)

  2. Da parecchio tempo per vedere la situazione al fronte devo collegarmi da tutt’altra parte tranne che sui media Italiani (tranne l’indipendente) per il quali l’Ucraina è sempre in fase di avanzamento, mi domando cosa pago a fare il canone RAI visto che non guardo la televisione da svariati decenni?!?! La scommessa che hanno fatto i nostri politicanti (aggiungo sottomessi vassalli altro che patrioti) era azzardata e a pagarne ne conseguenze siamo noi. Mi domando se un giorno riusciremo a far pagare loro!!!! Citazione di Stefano Orsi ieri sera sul VdP.

  3. Mai nessuno nella storia ha sconfitto la Russia in una guerra! Figuriamoci quei poveracci di ucraini che hanno scelto come presidente un attorucolo da quattro soldi pagato dagli americani. Delle sanzioni la Russia se ne frega altamente e gli unici ad essere danneggiati dalla perdita di fornitura del gas russo siamo stati noi che ora lo paghiamo il doppio! L’agire dei nostri politici europei e italiani è semplicemete criminale, demenziale e vomitevole!

  4. In questo conflitto gli americani hanno gia’ ottenuto quello che volevano: interrompere ogni rapporto economico energetico tra russia ed europa per vendere il loro carissimo gas liquefatto, ridimensionare i rapporti economici e di amicizia tra russia ed europa, comprarsi l’ucraina a buon prezzo stringendola in una morsa di “gratitudine” anche a guerra persa, spingerci a comprare da loro armi in gran quantita’…chi ha veramente perso, oltre agli ucraini, siamo noi europei: per gli usa e’ stato un formidabile affare politico ed economico.

    • sono perfettamente d’accordo con questa analisi. Credo che le istituzioni europee siano oramai pilotate e controllate dagli Usa un mostro vorace di distruzione e morte per piazzare soprattutto le sue armi e ridicolizzare l’Europa ormai ridotta ad un teatrino di fantocci.

  5. zalensky e soprattutto boris johnson (minuscole di disprezzo) sono i responsabili di migliaia di morti inutili per aver rifiutato le proposte di negoziato che Putin aveva fatto già nella primavera del 2022. Anche noi italiani ci dobbiamo vergognare per aver appoggiato la guerra contro
    una nazione che da sempre ci aveva dimostrato amicizia.

    • Anche se penso che sia importante leggere fra le righe e cogliere il segnale, non posso che essere d’accordo.
      Ora bisognerebbe anche cominciare a discutere su cosa meriterebbero queste persone dopo aver buttato via tutte queste vite e tutti questi miliardi per niente…

  6. Il motivo per cui questa ammissione sia avvenuta ora è puramente strategico.
    Unione Europea e paesi europei stanno cominciando a pensare a diminuire il sostegno. In Eu si sta discutendo del pacchetto da 50 miliardi per l’ucraina. In Germania dopo la sentenza della corte suprema il governo deve riportare il deficit allo 0.35%. Aggiungiamo la guerra in Palestina. Stoltenberg sta cercando di riportare l’attenzione sull’Ucraina per evitare che diminuisca il supporto.

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