lunedì 2 Dicembre 2024

I dati rivelano che il rigassificatore di Piombino non serviva: è il meno usato d’Europa

Il rigassificatore di Piombino è il meno utilizzato di tutta Europa. È quanto emerge dai dati dell’Explore IEEFA’s European LNG Tracker dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) che esamina problemi, tendenze e politiche energetiche con la missione di accelerare la transizione verso un’economia energetica diversificata, sostenibile e redditizia. L’IEEFA in particolare ha evidenziato che «Il gap tra la capacità di GNL (gas naturale liquefatto) e la domanda europea continua ad ampliarsi» e che nonostante questo «L’Europa prevede di continuare la costruzione delle infrastrutture per importare GNL».

Dall’inizio del 2022, infatti, a seguito dell’invasione russa in Ucraina ed il conseguente obiettivo di embargo del gas russo, l’Europa ha aggiunto 6 nuovi terminal GNL (tra Italia, Paesi Bassi, Germania e Finlandia) e ne ha ampliato uno in Francia per un totale di 36,5 miliardi di metri cubi (bcm) di nuova capacità di rigassificazione di GNL. Nel frattempo, tuttavia, il consumo di GNL è aumentato di soli 4,8 bcm, rispetto all’incremento di 46,2 bcm che si era registrato nello stesso periodo del 2022. Inoltre, da qui al 2030, sono in fase di pianificazione altri 106 bcm di capacità di importazione di GNL (nuova o ampliata), il che porterà un aumento di capacità di altri 143 miliardi di bcm rispetto ai livelli del 2021, per un totale di 406 bcm. Nel mentre, però, si prevede che a causa delle politiche europee di riduzione della domanda di gas, il consumo scenderà a circa 400 bcm. 

«Il calo della domanda di gas – ha commentato Ana Maria Jaller-Makarewicz, analista energetica dell’IEEFA – sta mettendo in discussione la narrativa secondo cui l’Europa ha bisogno di più infrastrutture GNL per raggiungere i suoi obiettivi di sicurezza energetica. I dati dimostrano che non è così. Nonostante i significativi progressi verso la riduzione del consumo di gas, i Paesi europei rischiano di rinunciare alla dipendenza dai gasdotti russi per un sistema GNL ridondante che espone ulteriormente il continente alla volatilità dei prezzi». Anche il World Energy Outlook 2023 dell’International Energy Agency ha rilevato che in questo modo il rischio è quello di creare un eccesso di offerta con un conseguente crollo dei prezzi entro la fine di questo decennio.

La narrativa europea – secondo la quale è necessario costruire più strutture GNL – è stata completamente sposata dall’Italia, che ha deciso di presentare il rigassificatore come un’opera assolutamente indifferibile, calpestando (per la sua realizzazione) la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini di Piombino, inclusa quella del sindaco.

[di Iris Paganessi]

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