mercoledì 22 Gennaio 2025

Inquinamento da plastica, lo Stato di New York porta in tribunale la Pepsi

Lo stato di New York ha mosso un’azione legale contro il gigante delle bibite Pepsi, accusandolo di «danneggiare la popolazione e di non aver avvertito i consumatori delle minacce per la salute e per l’ambiente poste dagli imballaggi di plastica monouso». Nel 2023, lo stato di New York ha in particolare imputato alla multinazionale di aver inquinato il fiume Buffalo con tonnellate di plastica, mettendo a repentaglio l’approvvigionamento idrico di Buffalo. Il 17% dei rifiuti di plastica trovati nel fiume e nelle sue vicinanze era di proprietà della Pepsi. Il giudice della città ha archiviato le accuse definendole «speculative», ma il procuratore generale dello Stato negli scorsi giorni ha presentato un ricorso contro la decisione, riaprendo la partita a livello giudiziario.

Poco più di un mese fa, il giudice che aveva archiviato il caso aveva affermato che erano i singoli consumatori, e non l’azienda, a essere responsabili dei rifiuti abbandonati. Eppure, in una nota alla divisione d’appello della corte resa pubblica questa settimana, Letitia James, procuratore generale dello stato di New York, ha asserito che il giudice ha «applicato erroneamente la legge e i fatti». Nella sua originale denuncia, il procuratore aveva puntato il dito contro l’azienda produttrice di bibite gassate, tra i maggiori produttori di rifiuti di plastica al mondo, accusandola di danneggiare la popolazione e di non aver avvisato i consumatori in merito ai pericoli per la salute e l’ambiente rappresentati dai suoi imballaggi. James ha inoltre accusato Pepsi di avere ingannato i cittadini sull’efficacia delle procedure di riciclo dei prodotti, nonché sui suoi sforzi per ridurre l’inquinamento causato dalla plastica. Nello specifico, l’inchiesta condotta dall’ufficio di James ha scoperto che gli imballaggi in plastica della PepsiCo erano di gran lunga la principale fonte di inquinamento da plastica nel fiume Buffalo, addirittura di tre volte superiore rispetto a quello prodotto da McDonald’s, inquadrato come il secondo responsabile. «Nessuna azienda è troppo grande per garantire che i propri prodotti non danneggino l’ambiente e la salute pubblica – ha affermato  il procuratore generale James –. Tutti i newyorkesi hanno un diritto fondamentale all’acqua pulita, eppure l’imballaggio e il marketing irresponsabili di PepsiCo mettono a repentaglio l’approvvigionamento idrico, l’ambiente e la salute pubblica di Buffalo».

PepsiCo, che ha sede nello stato di New York, produce e confeziona almeno 85 diversi marchi di bevande e 25 marchi di snack che vengono prevalentemente venduti in contenitori di plastica monouso. Come è emerso da una recente ricerca condotta da un team internazionale di scienziati, sottoposta a revisione paritaria e pubblicata sulla rivista scientifica Science Advances, l’azienda figura tra le circa 60 multinazionali responsabili di quasi la metà dell’inquinamento mondiale di plastica. Insieme a The Coca-Cola Company, Nestlé, Danone e Altria, essa rientra addirittura tra le cinque aziende che, da sole, rappresentavano quasi un quarto del totale. Circoscrivendo l’analisi agli Stati Uniti, uno studio nazionale condotto dall’organizzazione non governativa Break Free From Plastic ha aggregato 2.125.415 articoli di rifiuti di plastica da 2.373 raccolte separate dal 2018 al 2022, attestando come PepsiCo sia il produttore numero uno o numero due di rifiuti di plastica di marca raccolti ogni anno negli Stati Uniti d’America.

[di Stefano Baudino]

L'Indipendente non riceve alcun contributo pubblico né ospita alcuna pubblicità, quindi si sostiene esclusivamente grazie agli abbonati e alle donazioni dei lettori. Non abbiamo né vogliamo avere alcun legame con grandi aziende, multinazionali e partiti politici. E sarà sempre così perché questa è l’unica possibilità, secondo noi, per fare giornalismo libero e imparziale. Un’informazione – finalmente – senza padroni.

Ti è piaciuto questo articolo? Pensi sia importante che notizie e informazioni come queste vengano pubblicate e lette da sempre più persone? Sostieni il nostro lavoro con una donazione. Grazie.

Articoli correlati

3 Commenti

  1. Marchioriello che cosa scrive? Riflettere prima non guasterebbe. il giudice che aveva archiviato il caso aveva affermato che erano i singoli consumatori, e non l’azienda, a essere responsabili dei rifiuti abbandonati. MI PARE OVVIO ! Eppure, Letitia James, procuratore generale dello stato di New York, ha asserito che il giudice ha «applicato erroneamente la legge e i fatti» Come dire, accuso lo stesso l’azienda per fare carriera e rendermi simpatica a una popolazione irresponsabile e piagnucolona. È stata la Pepsi ! I bamboccioni cittadini non sapevano dove buttare le bottiglie, poverini. Caro Marchioriello non voglio credere che anche lei butti i rifiuti sui prati e poi accusi i produttori di essere colpevoli di aver prodotto qualcosa che lei innocentemente ha acquistato e consumato ?

Iscriviti a The Week
la nostra newsletter settimanale gratuita

Guarda una versione di "The Week" prima di iscriverti e valuta se può interessarti ricevere settimanalmente la nostra newsletter

Ultimi

Articoli nella stessa categoria