domenica 15 Dicembre 2024

Il governo tedesco ha dato l’ok alla legalizzazione della cannabis

«La politica sulle droghe va cambiata», così il ministro della Salute Karl Lauterbach ha aperto la conferenza stampa che si è tenuta ieri a Berlino, in seguito all’approvazione del progetto di legge per la legalizzazione parziale della coltivazione e del consumo di cannabis in Germania. La proposta del governo tedesco, ancora in attesa dell’approvazione da parte del Bundestag (il parlamento federale tedesco) e del Bundesrat (il consiglio federale tedesco), consentirebbe ai cittadini tedeschi maggiorenni il possesso fino a 25 grammi di cannabis e la coltivazione fino a tre piante per uso personale. Inoltre, le persone potranno unirsi nei “cannabis club” – organizzazioni private senza scopo di lucro, con un massimo di 500 membri – dove potranno acquistare, consumare e coltivare la pianta in modo legale.

L’obiettivo del governo tedesco è regolamentare l’uso e la produzione della cannabis al fine di depenalizzarla e di tutelare la salute dei consumatori attraverso un prodotto controllato. È prevista anche una campagna di sensibilizzazione sui rischi per la salute, principalmente rivolta ai minori, ai quali il consumo di cannabis rimarrà vietato.

Nonostante il ministro Karl Lauterbach abbia sempre espresso contrarietà alla depenalizzazione, a causa del presunto legame tra l’uso continuativo della cannabis e il rischio di schizofrenia e psicosi, negli ultimi 18 mesi ha riconosciuto l’insuccesso delle politiche proibizioniste. «Così non andiamo da nessuna parte», ha affermato durante la conferenza stampa, sottolineando che l’uso di cannabis è in aumento tra gli adulti e che lo scorso anno ben 4 milioni di persone nel Paese ne hanno fatto uso, con una percentuale del 25% tra gli individui di età compresa tra i 18 e i 24 anni.

Ora il documento con le linee guida andrà sottoposto alla Commissione europea e ad altri organismi di diritto internazionale e solo successivamente si potrà andare avanti nel processo normativo.

Anche se tutta Europa sta cercando di capire che politica adottare nei confronti della cannabis, non si può dire che i Paesi membri si stiano muovendo in modo omogeneo: il via libera da parte del governo tedesco segue la legalizzazione della cannabis per scopi medici e industriali da parte dell’Albania. Sulla stessa linea della Germania anche la Repubblica Ceca, che sta lavorando ad un piano per consentire la vendita e l’uso ricreativo della cannabis, non ancora finalizzato. A Copenaghen, la capitale della Danimarca, la proposta di legalizzazione della cannabis è stata respinta dal Parlamento. In Svizzera, lo scorso anno, le autorità hanno dato il via libera ad un progetto pilota, che consente a poche centinaia di persone a Basilea di acquistare cannabis dalle farmacie per scopi ricreativi. E mentre la Francia muove timidi passi avanti, l’Italia non sembra aver intenzione di attenuare le loro politiche proibizioniste. 

[di Iris Paganessi]

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9 Commenti

    • Non pensavo ci fossero anche qui dei dementi che non si rendono conto che legalizzare qualcosa che è già nell’uso comune da decenni, non è dare “una canna” a tutti, ma più che altro, cercare di regolamentare il fenomeno e metterlo sotto il controllo dello stato, piuttosto che lasciarlo in mano alla criminalità in generale. “Stato” tra l’altro, che in tutti i paesi europei, vende legalmente e allegramente con tanto di spot in TV, una delle tre sostanze stupefacenti più nocive consumate dall’uomo, ossia l’alcool!
      Purtroppo in Italia siamo anni luce indietro, ma non con la legislazione, coi cervelli.

  1. Mentre l’alto Trevigiano è ideale per la coltivazione della vite, la pianura nel basso Trevigiano lo sarebbe per la coltivazione della cannabis ed ambedue semplicemente richiedono un uso moderato e saltuario perché non è sempre Domenica, quindi Zaia salvaci tu dai proibizionisti seriali, dov’è il problema?

    • Che commento superficiale. Basti pensare all’effetto che ha il proibizionismo sui consumi e già si avrebbe una ragione per legalizzare. In italia si é sempre coltivata per altre qualità e ci siamo ritrovati a perseguire degli anziani che davano da mangiare i semi alle galline.
      La demonizzazione di questa pianta porta solo inutili sprechi di risorse allo stato, mentre la regolarizzazione, al contrario, creerebbe un nuovo mercato e toglierebbe un discreto giro di denaro dal mercato nero.

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