giovedì 25 Aprile 2024

L’acqua in Piemonte c’è solo per la TAV: la protesta della Val di Susa

È iniziato sabato pomeriggio il campeggio di lotta al presidio di Venaus in Val di Susa, a cui hanno partecipato – come ogni estate da decenni -, tantissimi no tav provenienti da tutta la penisola. L’appuntamento ha avuto un unico filo conduttore: la crisi idrica, la siccità e la volontà di affrontare il cambiamento climatico a partire proprio dal Piemonte, una delle regioni più interessate dal fenomeno siccità.

Solo lo scorso mese, oltre 250 Comuni piemontesi hanno emanato o stavano per emanare ordinanze relative all’emergenza idrica e all’uso responsabile dell’acqua. L’assessore all’Ambiente del Piemonte, Matteo Marnati, ha affermato che «Dobbiamo salvare ogni litro di acqua potabile a disposizione, perché le riserve sono finite» aggiungendo che «l’acqua che sta scendendo oggi sui bacini idroelettrici è acqua glaciale, dovuta purtroppo allo scioglimento dei ghiacciai».

Nel frattempo però, secondo quanto emerso da una stima effettuata a febbraio dal Comitato acqua pubblica Torino e dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, il cunicolo esplorativo del TAV ha continuato a divorare acqua. Secondo i numeri forniti direttamente dalla TELT, azienda che si occupa della realizzazione della linea ferroviaria, il tunnel di Chiomonte ha provocato 245 venute d’acqua (fuoriuscite di sensibile quantità dalla parete di scavo), con una portata media complessiva di 102,6 litri al secondo, pari a 3,2 milioni di metri cubi annui, «pari al fabbisogno di 40.000 persone».

È per questo che tra le altre cose, durante la giornata di domenica, i partecipanti al campeggio di lotta hanno raggiunto il Lago del Moncenisio dove sono stati esposti i rischi futuri sulla portata d’acqua del bacino idrico anche legati ai lavori del Tav. Il campeggio si è poi concluso con l’assemblea Senza acqua non è vita: organizziamoci insieme per affrontare gli effetti della crisi climatica e con l’invito al prossimo appuntamento al Festival dell’Alta Felicità; per continuare a fare rete e a lottare contro lo spreco delle risorse, materiali e naturali.

[di Iris Paganessi]

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