venerdì 28 Novembre 2025
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Trump ha concesso la grazia ad altre 26 persone

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Il presidente americano Donald Trump ha concesso la grazia ad altre 26 persone, suoi alleati politici. Lo ha reso noto la Casa Bianca, aggiungendo che ad altre 3 è stata commutata la pena. Tra i vari nomi Paul Manafort, responsabile della sua campagna elettorale del 2016, Roger Stobe, consigliere e amico di vecchia data, e Charles Kushner, padre del proprio genero Jared.

Chico Forti tornerà in Italia

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Enrico “Chico” Forti tornerà in Italia. Lo annuncia su Facebook il ministro degli Esteri Di Maio, che parla di un lungo e paziente lavoro diplomatico cui ha preso parte anche il Segretario di Stato Mike Pompeo.
Chico Forti, ex produttore televisivo, è detenuto da più di 20 anni in un carcere di massima sicurezza a Miami. Il 15 giugno 2000 è stato condannato all’ergastolo per omicidio premeditato, crimine di cui si è sempre professato innocente.

Sudan: ONU non rinnoverà la missione di pace in Darfur

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Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha deciso di porre fine alla missione di pace dell’organizzazione internazionale e dell’Unione africana (Unamid) nella regione sudanese, mancando di rinnovare il mandato che terminerà in Darfur il prossimo 31 dicembre. La risoluzione è stata adottata contestualmente alla decisione del Consiglio di delegare al governo di transizione del Sudan il compito di mantenere la pace e la sicurezza nel Darfur.

Il Darfur è stato teatro di un lungo conflitto iniziato nel 2003, in cui 300 mila persone hanno perso la vita.

Come le particelle di origine biologica influenzano il clima, lo studio in Nepal

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Grandi quantità di particelle originate da processi biologici influenzano il clima agendo come nuclei di condensazione delle nuvole. Lo ha dimostrato uno studio condotto dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Bologna. I ricercatori hanno condotto osservazioni continue per un decennio presso il Nepal Climate Observatory at Pyramid (in foto), a 5.079 m di quota. Qui è possibile, infatti, studiare la formazione del particolato lontano dalle sorgenti antropiche e capire le ripercussioni che questo ha sul clima. Nella valle himalayana – spiegano gli autori –  i gas precursori di particelle sono composti organici emessi dalla vegetazione a quote più basse. Questi, grazie a dei processi fotochimici, vengono convertiti in composti a volatilità molto bassa che mutano in nuove particelle, poi trasportate nella troposfera libera.

Finora le stime sulla composizione atmosferica del periodo preindustriale hanno sempre dovuto fare i conti con la presenza di inquinanti antropici. In questo caso, invece, il processo osservato è probabilmente immutato dal periodo preindustriale ad oggi e può rappresentare una delle principali fonti che hanno contribuito all’aerosol in alta atmosfera da sempre. “Queste osservazioni – concludono i ricercatori – sono quindi importanti per stimare meglio la concentrazione di base nel periodo preindustriale per gli aerosol in tutta la regione. L’inclusione di tali processi in modelli climatici può migliorare la comprensione del cambiamento delle condizioni atmosferiche e la previsione del clima futuro”.

Gran Bretagna, individuata altra nuova variante Coronavirus

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È stata individuata in Gran Bretagna una seconda nuova variante del Coronavirus: sembrerebbe legata al Sudafrica, da dove provengono i due caso finora rintracciati. Lo annuncia il ministro della Salute britannico Hancock, aggiungendo che questo virus presenta delle mutazioni ed un maggiore grado di contagiosità persino rispetto al nuovo virus. Restrizioni su arrivi dal Sudafrica.

La carne artificiale potrebbe arrivare sulle nostre tavole prima di quanto pensiamo

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Potremmo mangiare carne “coltivata” prima di quanto pensiamo. Il 3 novembre, vicino a Tel Aviv, è stato inaugurato un ristorante chiamato The Chicken. Il luogo ha un aspetto ordinario, tranne che per un muro di vetro nero, attraverso il quale si può osservare il laboratorio dove persone in camice lavorano tra i bioreattori. È lì che producono il pollo “coltivato”: cellule vive del vero animale, allevate in una soluzione con i nutrienti necessari, che raddoppiano di volume ogni giorno. Niente contaminazioni batteriche, ormoni, antibiotici o terreni usati per coltivare mangimi e niente 130 milioni di polli macellati ogni giorno. Al momento SuperMeat, l’azienda che collabora con il ristorante, sta regalando (solo a chi riceve un invito) e non vendendo il pollo “coltivato”, poiché l’autorità di regolamentazione israeliana non ne ha ancora approvato la vendita.

Sarà questo il futuro. Tra le principali cause di emissione di gas serra, infatti, c’è la produzione della carne e per raggiungere gli obbiettivi stabiliti dall’accordo di Parigi, serve trovare una soluzione per limitare le emissioni. Per questo motivo, molte tra le start-up più promettenti stanno attirando grandi investimenti dai colossi dell’alimentazione, come la Cargill.

Tra i contro di questa transizione globale il prezzo della produzione: ogni hamburger “coltivato” costa circa 35 dollari (28,7 euro). Un prezzo elevato, ma già più accessibile rispetto ai 300.000 dollari del primo hamburger di manzo creato nel 2013.

Treviso vara il suo Green New Deal: 18 boschi e 24mila alberi sorgeranno in città

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Oltre 24mila nuovi alberi sorgeranno a Treviso attraverso la creazione o il rimboschimento di 18 boschi urbani. è quanto prevede il piano approvato dal Comune e ribattezzato con il nome di Treviso Green New Deal. Secondo i calcoli i nuovi boschi potranno catturare fino a 2000 tonnellate di CO2. Il tutto per il miglioramento della qualità dell’aria e del microclima locale e per la riduzione, sia delle bolle di calore, sia – grazie all’assorbimento delle acque – del rischio idrologico. Altri benefici riguardano i nuovi luoghi dove realizzare attività ricreative, sportive e di socializzazione o per l’educazione ambientale, favorendo esperienze di contatto con la natura in ambiente cittadino per bambini e adulti. Per il progetto sono previsti finanziamenti pubblici e privati per un milione di euro.

Una grande iniziativa quella di Treviso, in linea con quanto emerso da una ricerca commissionata da Greenpeace Germania all’istituto indipendente di ricerca “Natural Forest Academy”. Lo studio ha dimostrato quanto sia importante la gestione sostenibile delle aree verdi dell’Unione Europea. Infatti, un loro minore sfruttamento – in particolare delle foreste – porterebbe ad un incremento della biodiversità e ad una maggiore resistenza della flora ai mutamenti del clima. Ma, soprattutto, il potenziale di assorbimento di CO2 a livello europeo, passerebbe da 245,4 milioni di tonnellate a ben 487,8 milioni l’anno (l’equivalente delle emissioni annuali della Francia) influendo quindi, sull’enorme problema del riscaldamento globale.

 

 

Di maio ha firmato l’ordinanza sui rientri dalla Gran Bretagna

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Dopo la scoperta della variante inglese del coronavirus, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha firmato l’ordinanza che prevede la possibilità di rientro in Italia, per i cittadini che si trovano in Gran Bretagna residenti nel nostro Paese (o per condizioni d’urgenza).

L’ordinanza prevede il tampone prima della partenza e all’arrivo, e la quarantena obbligatoria di 14 giorni una volta rientrati in Italia. Adesso sul provvedimento si attendono le forme del ministro della Salute Speranza e di quello dei Trasporti De Micheli.

I curdi del Rojava di nuovo sotto attacco della Turchia

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L’Esercito nazionale siriano, composto dalle milizie jihadiste filo-turche, ha lanciato un’offensiva contro la città confederale di Ain Issa, nel Nord della Siria. Nonostante sia stato contrattato un “cessate il fuoco” con la Russia dopo l’offensiva turca del 2019, il 15 dicembre le forze turco-jihadiste hanno cominciato a bombardare non solo Ain Issa, ma anche i villaggi intorno. Tra i civili ci sono stati almeno 8 morti, 36 feriti e in 9600 sono stati costretti a fuggire. Le Forze siriane democratiche (SDF), guidate dalle YPG-YPJ curde, stanno resistendo e sono pronte a respingere l’attacco.

Nell’ultimo anno, a intermittenza, ci sono stati bombardamenti aerei attorno alla città, ai margini della zona che la Turchia aveva occupato nell’ottobre 2019. I territori del Rojava sono sotto il controllo dell’Amministrazione autonoma del Nord-Est. Le forze turco-jihadiste cercano di conquistare Ain Issa poiché al suo interno passa la strada internazionale M4, considerata un collegamento rilevante per il Nord della Siria. Parallela al confine con la Turchia, rappresenta anche un canale di rifornimento per le forze curde. Se dovessero riuscire nel loro intento, il territorio dell’Amministrazione autonoma sarebbe spezzato in due, e le città di Kobane e Manbij sarebbero completamente isolate. Da parte sua, la Russia non ha alcuna intenzione di intervenire: cerca di mettere pressione all’Amministrazione autonoma affinché essa ceda dei territori al regime di Bashar al-Assad, da sempre alleato della Russia.

A 34 anni dal disastro, il grano di Chernobyl risulta ancora contaminato

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A 34 anni dal disastro di Chernobyl, il grano cresciuto nelle immediate vicinanze della centrale nucleare risulta ancora contaminato. Lo rivela un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Environment International e condotto dai Greenpeace Research Laboratories dell’Università dell’Exeter. Alcuni isotopi radioattivi come lo stronzio 90 e il cesio 137 sono ancora sopra le soglie considerate sicure. Quello di Chernobyl è stato l’incidente più grave nella storia delle centrali nucleari, tanto da rendere necessaria l’evacuazione di una vasta area tra Ucraina e Bielorussia, tutt’oggi disabitata.

I ricercatori, con la collaborazione dell’Ukrainian Institute of Agricultural Radiology, hanno analizzato 116 campioni di cereali, raccolti tra il 2011 e il 2019. Tutti sono stati prelevati da campi distanti circa 50 chilometri dall’impianto nucleare, fuori dalla zona di alienazione (dove è ancora vietato risiedere). Dall’analisi è risultato come quasi tutti i cereali dell’area vedano livelli di contaminazione più elevati rispetto a quelli ammessi dalla legge. Il grano, in particolare, presenta elevate concentrazioni di stronzio 90 e cesio 137. Non è però tutto. Circa il 48% dei vegetali dell’area, presenta livelli 25 volte superiori i limiti di legge consentiti; così come il legname naturale presente nei boschi.

Gli scienziati hanno richiesto al governo di monitorare costantemente la centrale, poiché gli isotopi rinvenuti sono causa di preoccupazione e necessitano una valutazione dei loro effetti, considerati ad oggi ancora sconosciuti.