Il tribunale di Londra ha negato la libertà su cauzione al fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, che resterà quindi in carcere. La decisione è stata presa dalla giudice Vanessa Baraister, la stessa che due giorni fa ha respinto la richiesta di estradizione fatta dagli Usa. La magistrata ha stabilito che Assange dovrà rimanere in cella in attesa dei ricorsi preannunciati da Washington.
Usa, il poliziotto che sparò a Jacob Blake non dovrà rispondere di nessuna accusa
Un procuratore del Wisconsin ha annunciato ieri che non accuserà penalmente l’ufficiale di polizia bianco che ha sparato a Jacob Blake, afroamericano, a Kenosha l’anno scorso, lasciandolo paralizzato. Era il 23 agosto quando l’agente di polizia Rusten Sheskey, puntandogli la pistola, ha esploso contro Blake 7 colpi, raggiungendolo alla schiena, mentre l’uomo stava per entrare nella sua auto. Alla scena hanno assistito i tre figli di Blake, seduti sul sedile posteriore della vettura. Il sindacato di polizia ha giustificato l’operato dell’agente sostenendo che Blake si sarebbe opposto all’arresto, armato di coltello.
Michael Graveley, il procuratore distrettuale della contea di Kenosha, ha annunciato che la decisione di non accusare di nessun reato Sheskey è stata presa dopo aver visto 40 ore di materiale video e letto centinaia di pagine di rapporti della polizia. Secondo il parere di un esperto esterno, il poliziotto si sarebbe comportato in maniera ragionevole perché in quel momento temeva che lui o qualcun altro potesse trovarsi in pericolo. Di fatti, Sheskey e altri due poliziotti erano arrivati sul luogo in seguito a una denuncia di violenze domestiche. Dopo la sparatoria, molte sono state le proteste per le strade di Kenosha. Anche in altre città la popolazione si è mobilitata. Tra queste Los Angeles, Madison, e Minneapolis, dove è nato l’estate scorsa il movimento Black Lives Matter dopo la morte di Floyd.
L’UE ha approvato il vaccino prodotto da Moderna
La Commissione Europea ha “concesso un’autorizzazione condizionata all’immissione in commercio per il vaccino Covid-19 sviluppato da Moderna, lo ha riferito lo stesso esecutivo comunitario in una nota. L’approvazione segue la raccomandazione scientifica positiva a seguito della valutazione su sicurezza, efficacia e qualità del vaccino da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ed è approvata dagli Stati membri. Già dai prossimi giorni si attendono in Europa 160 milioni di dosi. Per l’Italia sono previste 1 milione e 300mila dosi scaglionate dalla prossima settimana al mese di marzo.
Le attività umane portano gli animali a una estinzione mille volte più veloce del normale
Le attività umane stanno portando gli animali a un’estinzione mille volte più veloce di quanto considerato normale. Una pubblicazione nel Proceedings of the National Academy of Science adotta una nuova prospettiva sul fenomeno di impoverimento del pianeta, sottolineando come l’estinzione dei mammiferi terrestri comprometta la biodiversità filogenetica e funzionale, oltre che la loro mera riduzione numerica. Due dimensioni spesso trascurate in relazione alla ricchezza della specie, come afferma Jedediah Brodie, primo autore dello studio: le conseguenze dell’estinzione di una specie sono infatti imprevedibili perché diverse sono le ripercussioni sull’intero ecosistema. Immaginiamo una ventina di animali da pascolo di cui solo due si nutrono di semi: se è un paio qualsiasi ad estinguersi, l’impatto sarà mitigato dalla presenza delle altre 18 specie; scenario opposto se scompaiono le ultime due, poiché la diversità funzionale risulterebbe gravemente compromessa. Brodie sottolinea come il declino della biodiversità filogenetica sia proporzionale all’incremento dell’attività umana: caccia e bracconaggio l’avviliscono con più violenza di quanto non farebbe un’estinzione casuale.
Descrivendo i livelli della biodiversità funzionale e filogenetica nei singoli Paesi, la ricerca mira altresì a fornire valide linee guida per la politica nazionale da adottare: Paesi come Indonesia, Argentina e Venezuela, primi per impoverimento della biodiversità, dovrebbero ad esempio dare la priorità alla creazione di aree protette e a un migliore uso del suolo, posticipando ad secondo momento l’adozione di diverse tecniche agroalimentari.
L’Italia ha individuato 67 aree per il deposito dei rifiuti nucleari
Durante la notte di ieri, per la prima volta dopo 6 anni, è stato pubblicato dalla Sogin (società di Stato responsabile dello smantellamento) l’elenco delle aree italiane che potranno ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, finalmente. Si tratta di 67 zone che soddisfano 25 criteri stabiliti 5 anni fa e riportati nella CNAPI, la carta delle aree potenzialmente idonee. Secondo programma, il deposito dovrà essere avviato entro il 2025.
Ora, con il via libera del ministero dello Sviluppo economico e quello Ambientale, è ufficialmente ripartito l’iter per la consultazione pubblica che porterà a un lungo percorso per l’individuazione dell’area in cui verrà realizzato il deposito nazionale. Quest’ultimo, inizialmente, dovrà contenere 78.000 metri cubi di rifiuti a bassa e media intensità e successivamente anche 17.000 metri cubi ad alta attività (per massimo 50 anni). Il Deposito, affiancato da un parco tecnologico, dovrà garantire l’isolamento dei rifiuti radioattivi per più di 300 anni. L’investimento previsto è di 1,5 miliardi di euro sul Comune che darà la disponibilità, ma per ora i ‘no’ si moltiplicano.
Al momento, l’Italia, paga Francia ed Inghilterra per smaltire le scorie nucleari che nel corso degli anni sono state inviate all’estero. Tuttavia, entro il 2025 ne è previsto il rientro e per allora dovrà essere completato il Deposito. L’Italia avrebbe dovuto recepire le direttive nel 2013 e notificare i piani nazionali entro il 2015 (direttiva 2011/70 Euratom).
Un’enorme vagina in cemento armato sta dividendo l’opinione pubblica brasiliana
Un’enorme vagina in cemento armato sullo sfondo di un brillante color scarlatto, creata scavando trenta metri quadrati sul crinale di una collina: l’ultima fatica della scultrice visiva Juliana Notari ha risvegliato l’attenzione del mondo artistico e non, ponendosi al centro di una polemica che ha spaccato in due l’opinione pubblica brasiliana. Situata all’interno di un parco d’arte naturale ai tempi appartenente ad uno zuccherificio, la vulva ricoperta di resina è stata interamente ideata e dipinta dall’artista, che ha lavorato per 11 mesi a Pernambuco, uno degli Stati più dinamici dal punto di vista culturale. La statua vuole essere una provocazione che metta “in discussione il rapporto tra natura e cultura nella nostra società occidentale fallocentrica e antropocentrica”: nel mirino quindi i temi della violenza e del genere, tematiche di grande attualità per via della frequenza con cui si ripresentano. Il dibattito ha diviso l’opinione brasiliana nella tribuna dei social tra favorevoli e contrari: al vespaio di polemiche sollevato dalla destra si contrappongono così le lodi dei fan di Notari, tra cui il fumettista trans Coutinho ed il regista Filho.
I fedelissimi del presidente Bolsonaro hanno risposto con commenti osceni e volgari all’accusa dell’artista, mettendo in evidenza un clima generale di intolleranza che non è nuovo al Brasile. Ciononostante il Paese continua a collezionare iniziative dirompenti, non per ultime alcune mostre satiriche sulla religione.
Scoperta proteina chiave per la diagnosi precoce del tumore al seno

Scoperta in Italia una proteina chiave per diagnosticare precocemente la forma più aggressiva di tumore al seno: il carcinoma triplo negativo. Lo studio, pubblicato sulla rivista iScience, è stato condotto dai ricercatori dell’Università Federico II in collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori (Ircs). La ricerca ha dimostrato che la proteina Prune-1 è sovra-espressa in circa il 50% delle cellule tumorali delle donne con questa patologia. E che la sua espressione sarebbe correlata alla presenza di macrofagi di tipo M2, connessi a un rischio più elevato di sviluppare metastasi. “Nei topi – spiegano i ricercatori – una piccola molecola sarebbe inoltre in grado di inibire la conversione dei macrofagi verso il fenotipo M2 e di ridurre così il processo metastatico al polmone”.
Il carcinoma mammario triplo negativo rappresenta il 20% dei tumori al seno. A causa di minori opzioni terapeutiche, la prognosi è ancora infausta. Il tasso di recidiva entro 5 anni dalla diagnosi è infatti molto elevato. Per aumentare la sopravvivenza, la prevenzione ad oggi resta la migliore arma a disposizione. Grazie ai risultati ottenuti in questo studio si cercherà di sviluppare quindi un nuovo strumento diagnostico. Lo scopo sarà comprendere quali tumori hanno maggiore probabilità di sviluppare metastasi nei polmoni o in aree più distanti in funzione dell’espressione della proteina identificata. “Occorreranno circa 1-2 anni di validazione – precisano i ricercatori – per dimostrare la sua efficacia nella diagnosi clinica”.
Bolzano, frana di sassi abbatte un albergo
Una frana di sassi si è abbattuta intorno alla 15 ai pendii del Monte Tondo (Bolzano), colpendo l’albergo Eberle. La struttura, parzialmente crollata, era vuota al momento dell’impatto. Le prime informazioni escluderebbero la presenza di vittime, sebbene un dipendente risulti ancora disperso.
Arabia Saudita e Qatar tornano alleati in chiave anti iraniana
L’Arabia Saudita e il Qatar, riconciliatisi dopo più di tre anni di crisi, “hanno oggi il bisogno urgente di unire i loro sforzi per fare fronte alle sfide che ci circondano, in particolare le minacce poste dal programma nucleare e dai missili balistici del regime iraniano”. Lo ha dichiarato oggi il principe ereditario saudita Muhammad bin Salman ad al Ula, città nord-occidentale saudita, dove è in corso il vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo, a cui partecipano i leader dei sei Paesi membri dell’organizzazione guidata da Riad.
Pakistan, uomini armati hanno fatto una strage tra i minatori
11 minatori di carbone, membri della comunità sciita Hazara, sono stati rapiti e uccisi domenica 3 gennaio nella città di Machh, nella provincia pakistana del Balochistan, dal gruppo terrorista ISIS. Gli uomini dopo essere stati rapiti, sono stati portati in una zona isolata tra le montagne, nelle vicinanze della miniera. Fonti contrastanti suggeriscono che i minatori siano stati legati e colpiti o che gli abbiano tagliato la gola. Tuttavia, un video diventato virale sui social, mostra tre corpi fuori da una stanza: alcuni dei minatori potrebbero essere stati uccisi fuori dal loro ostello. Sei minatori sono morti sul colpo e altri cinque gravemente feriti, sono morti durante il viaggio verso l’ospedale.
Questo è il primo grande attacco ai membri della comunità Hazara dall’aprile dello scorso anno. Il gruppo ISIS ha rivendicato l’attacco attraverso la sua agenzia di stampa Amaq tramite il suo canale di comunicazione Telegram. Storicamente, gli Hazara sono sempre stati presi di mira dai militanti talebani e dello Stato islamico, oltre che da altri gruppi estremisti sunniti. Dopo l’attacco, i membri della minoranza Hazara a Quetta hanno bloccato la tangenziale occidentale in segno di protesta e dato fuoco alle gomme. Il primo ministro pakistano Imran Khan ha twittato: “Le famiglie delle vittime non saranno abbandonate dal governo. Abbiamo chiesto alla polizia di frontiera di utilizzare tutte le risorse necessarie per arrestare questi assassini e assicurarli alla giustizia“.








