Israele ha approvato la costruzione di 800 nuove unità abitative in insediamenti ebraici in Cisgiordania, come già aveva annunciato nei giorni scorsi il premier Benyamin Netanyahu. La notizia arriva quando ormai mancano solo tre giorni all’insediamento di Joe Biden: non si escludono tensioni con la nuova amministrazione. Peace Now riferisce che oltre il 90% delle nuove abitazioni autorizzate saranno in territorio della Cisgiordania.
Delphine d’Amarzit prima donna alla guida della Borsa di Parigi
Delphine d’Amarzit, numero due della banca online Orange Bank, assumerà la guida della Borsa di Parigi. Lo ha annunciato Euronext, aggiungendo che sarà la prima donna a dirigere il mercato finanziario francese. Euronext le affiderà il compito ufficialmente dal 15 marzo 2021. Lo ha specificato in una nota il gruppo che possiede sei borse europee (Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona, Oslo).
Delphine d’ Amarzit prima donna alla guida della Borsa di Parigi
Donald Trump è pronto a concedere la grazia e a commutare la pena a circa 100 persone alla vigilia del suo addio alla Casa Bianca. Tuttavia, nella raffica di provvedimenti che il tycoon è pronto a firmare alla vigilia del suo addio alla Casa Bianca, non dovrebbe comparire il suo nome. Lo riporta la Cnn. Ci sarebbe anche la possibilità della grazia preventiva ai membri della famiglia.
Sostenitori di Navalny sgomberati all’aeroporto
La polizia in assetto anti-sommossa ha sgomberato giornalisti e sostenitori di Alexey Navalny presenti all’aeroporto di Vnukovo. Lo annuncia Dozhd, emittente russa indipendente, che rivela anche come la polizia avesse già fermato dei colleghi che aspettavano l’arrivo di Navalny, noto oppositore del presidente Putin di ritorno da Berlino.
Bus elettrici, Italia ferma al palo: investe ancora tutto su quelli a diesel
La transizione green del nostro paese sta rallentando, gli autobus che circolano in Italia sono vecchi e inquinanti. Stiamo continuando a investire su combustili fossili e tecnologie obsolete, nonostante gli altri paesi europei si stiano dotando di mezzi elettrici, puntando sulla mobilità sostenibile. Secondo uno studio di Transport & Environment, i due terzi dei nuovi autobus immatricolati in Danimarca, Lussemburgo e Olanda nel 2019 sono a zero emissioni. Al secondo posto, troviamo la Svezia, Norvegia e Finlandia che hanno raggiunto una quota pari al 25% di autobus elettrici. L’Italia, la Polonia, la Germania, il Regno Unito, la Spagna e la Francia rimangono molto arretrati: nel 2019 la loro quota di bus a emissioni zero è stata inferiore al 10%.
In Italia nel 2019 sono stati immatricolati solo 63 bus elettrici e a idrogeno. “L’Italia spende ancora poco in favore dell’elettrico, con solo il 5,4% dei bus a zero emissioni”, spiega a Andrea Poggio, responsabile mobilità sostenibile in Legambiente. “Si preferisce acquistare mezzi inquinanti perché il prezzo è più basso: uno che va a diesel euro 6 costa sui 300 mila euro, uno l’elettrico invece, attorno ai 420 mila euro”, continua Poggio “con l’emergenza Covid sono stati estesi i contributi pubblici per l’acquisto di nuovi autobus, anche di quelli a metano o diesel euro 6. Ma se il tpl vuole recuperare quote di mobilità in futuro, deve essere all’avanguardia. Non mancano iniziative locali di questo tipo: Torino, Milano, Bergamo e Cagliari prevedono un trasporto pubblico locale a emissioni zero entro il 2030″.
Meno di un’ora e obbligo di riservatezza agli eurodeputati per leggere contratto dei vaccini
I primi eurodeputati che martedì hanno avuto accesso al contratto confidenziale di fornitura dei vaccini, concluso tra la Commissione europea e l’azienda tedesca CureVac, avevano “50 minuti a disposizione per leggere decine di pagine”. Lo ha rivelato l’eurodeputato belga, Marc Botenga, esponente del gruppo parlamentare La Sinistra. Egli ha sottolineato che il tempo concesso non ha permesso “di cogliere le clausole e le eccezioni”.
Quella di mostrare agli eurodeputati il contenuto del contratto non è stata un’iniziativa della Commissione europea. CureVac, a cui ancora non è stato approvato il vaccino, è stata l’unica ad aver mostrato il proprio contratto; seppur imponendo delle clausole di riservatezza a dir poco restrittive.
Botenga è stato tra i primi ad accedere al documento riservato. Egli ha affermato di aver dovuto “lasciare fuori smartphone e computer prima di entrare nella stanza” dove ha potuto leggere il contratto e “prendere appunti a mano“. Quanto al contenuto del documento, gli eurodeputati non potranno rivelare nulla. Per accedere al testo occorre, infatti, firmare “una dichiarazione di riservatezza“. Con questa procedura, afferma l’esponente della Sinistra europea, “la Commissione ha privatizzato la trasparenza, lasciando decidere alle case farmaceutiche” le modalità di accesso ai contratti.
Il parlamentare ha trasmesso, 2 giorni fa, una diretta Facebook in cui ha cercato di spiegare l’esperienza, per quanto gli è stato possibile.
UK, diecimila case alimentate con l’energia geotermica proveniente dal sottosuolo
Alimentare diecimila case convogliando l’energia che si genera nel sottosuolo, in modo pulito e rinnovabile. Sta diventando realtà in Cornovaglia, nell’Inghilterra del sud.
Il progetto in questione si chiama United Downs Deep Geothermal Power ed è composto di due pozzi, uno di 5,3 km – il pozzo più profondo nel Regno Unito – e l’altro 2,4 km. Tra 12 mesi, la centrale sarà definitivamente operativa grazie a un misto di finanziamenti pubblici e privati e l’energia prodotta (almeno 3 megawatt) finirà nelle case attraverso il contratto stipulato con un gestore inglese, Ecotricity, e sarà sufficiente per alimentare diecimila abitazioni. La compagnia produttrice – Geothermal Engineering – punta alla pianificazione di altri siti analoghi nei prossimi due anni, con una produzione di minimo 5 megawatt di elettricità rinnovabile disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Un progetto che richiederà l’investimento di circa 200 milioni di sterline.
L’energia geotermica è una fonte di energia rinnovabile, ricavata dalle acque sotterranee riscaldate dal calore del sottosuolo, VIene considerata più efficiente di altre fonti putilte come solare ed eolico in quanto non dipende dalla condizioni atmosferiche e quindi non si arresta mai, fornendo energia costante in ogni ora del giorno e in ogni stagione. Una fonte ideale, ma talvolta non sempre ben accettata dalle popolazioni in quanto piuttosto impattanti a livello visivo e perché emettono il tipico odore sgradevole di uova marce delle zone termali causato dall’idrogeno solforato.
Francia, in migliaia tornano in piazza contro la repressione e la legge sulla sicurezza
A migliaia le persone che hanno manifestato sabato in molte città della Francia contro la proposta di legge sulla “Sécurité Globale”. I manifestanti hanno sfidato la neve e il primo giorno di coprifuoco per dire no, in particolare, all’articolo 24. Quest’ultimo impone il divieto di riprendere poliziotti in azione e di condividere video degli stessi sui social media. Gli attivisti che protestano contro la legge sulla sicurezza, sono anche contrari all’uso di strumenti di sorveglianza, come droni e telecamere pedonali.
Nella capitale, un corteo ha sfilato in direzione di place de la Bastille, chiedendo il ritiro del progetto di legge e gridando lo slogan “polizia ovunque, giustizia da nessuna parte”. Alla manifestazione anche i “Gilet Gialli“, il movimento nato dalla protesta contro l’aumento del carburante e l’elevato costo della vita, nel 2018.
I dati dell’affluenza alle manifestazioni sono variati molto, come capita sempre: la polizia ha stimato l’affluenza totale a 34.000 persone, gli attivisti circa 200.000. Le forze dell’ordine hanno arrestato 75 manifestanti in tutto il paese, 24 dei quali a Parigi. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Interni Gérald Darmanin, aggiungendo che 12 agenti di polizia sono rimasti feriti.
Di fronte alle crescenti proteste, il partito LREM (La République En Marche) di Macron ha annunciato che riscriverà il discusso articolo 24. La proposta di legge, già approvata dall’Assemblea nazionale, sarà esaminata dal Senato a marzo.
Creare super-cibi dalle alghe: una nuova scoperta può aiutare la salute e il pianeta
Meno danni all’ambiente e più benefici per noi. È questo l’obiettivo dei ricercatori del progetto Centre for Marine Bioproducts Development della Flinders University di Adelaide (Australia), i quali sono riusciti a creare dei super-cibi dalle alghe, per un’alimentazione sostenibile finalizzata alla popolazione mondiale in continua crescita. Prodotti alimentari a noi familiari, come carne, polpette, marmellate, creme spalmabili, caviale e gelatina, ma tutto a base di una sostanza proveniente dall’oceano, che gli scienziati hanno coltivato in laboratorio per renderla commestibile. I suoi pregi? Essere molto nutriente e ricca di proteine – in quanto l’alga può essere manipolata per diventare proteica – ma soprattutto, ridurre l’impatto sul clima.
Il prodotto riduce significativamente l’impronta di carbonio. Le alghe infatti assorbono alte quantità di CO2. Si parla di circa 1,8 tonnellate per tonnellata di biomassa secca, l’equivalente di una foresta pluviale.Come spiegato dal responsabile del progetto Wei Zhang, il suo team può intervenire sulla consistenza e sul sapore, per rendere la sostanza il più appetibile possibile. In poche parole, le microalghe possono essere trasformate in alimenti familiari, che siano “attraenti” e invoglianti per le persone. Non solo, Wei Zhang ha dichiarato di poter programmare l’assorbimento del cibo: «Possiamo controllare quanto a lungo o con quale rapidità vogliamo che le sostanze nutrienti siano assimilate secondo le esigenze»









